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Autore: Tecla Sunrise    11/03/2012    8 recensioni
E se i One Direction scoprissero l'esistenza delle fanfiction? Come la prenderebbero?
***
Liam Payne, quella mattina, si era svegliato con un forte mal di testa.
Era sempre stato molto superstizioso e quello non gi parve un buon segno; l’idea che, però, il mal di testa potesse essere una conseguenza della notte turbolenta che aveva passato, non lo sfiorò nemmeno.
[...]
“…Zayn allora sorrise, intenerito: non aveva mai visto Liam così indifeso e gli venne un’immediata voglia di stringerlo tra le sue braccia e cullarlo come un bambino. Cazzo, Zayn, che checca”
Liam, che stava fissando il vuoto da quasi dieci minuti, non poteva credere alle sue orecchie.
Una storia.
Harry aveva trovato una storia.
Su di lui. E Zayn.
Gay.
Liam aveva paura.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Segni del Destino

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2. Primi segni di pazzia.
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Sarah

 
Guardai l’orologio e sbuffai, annoiata: era quasi un’ora che stavamo facendo la coda per l’imbarco e non ne potevo veramente più.
Osservai Ellie, addormentata sui sedili del gate, e sorrisi, intenerita: quella vacanza sarebbe stata finalmente la nostra occasione per staccare un po’ dopo tutto il culo che c’eravamo fatte.
Mi passai una mano sugli occhi, stanca come non mai: avevamo entrambe studiato fino a ieri per l’esame orale e, nonostante i risultati sarebbero arrivati solo ad Agosto, sapevamo benissimo di essere passate con voti più che alti.
D’altronde c’eravamo praticamente chiuse in casa per un mese – tanto che non vedevamo i nostri amici di sempre da allora – e prendere un voto alto era praticamente scontato.
Guardai l’interminabile fila davanti a me e sbuffai per l’ultima volta, prima di sedermi accanto alla mia amica italo-inglese; non aveva alcun senso rimanere in coda e sinceramente mi sentivo un vero straccio.
Accarezzai i capelli rossastri di Ellie e sorrisi ancora una volta, invidiando la sua capacità di addormentarsi in qualunque situazione senz’alcun problema.
Tirai fuori dalla custodia il Mac e mi misi gli auricolari, facendo partire la playlist dei One Direction su Itunes: immediatamente le note di “More than this” m’invasero, sciogliendomi i nervi.
Mi connessi al Wi-Fi dell’aeroporto, portando pazienza quando ci mise dieci minuti buoni per connettersi.
Nel frattempo era partita “Stole my Heart” ed ero ormai caduta in una specie di trance zen in cui niente e nessuno mi avrebbe potuto turbare: adoravo le voci di Liam e Niall, erano le mie preferite.
Non riuscivo veramente a credere che ad Ellie, dopo quasi due anni che la tormentavo, ancora non piacessero.
Era una ragazza fuori dal comune, su questo non c’erano dubbi: era sempre stata di una bellezza sfolgorante, della quale negli anni ero stata parecchio gelosa, e riusciva a stare simpatica a tutti dopo aver scambiato solo un paio di parole.
Io invece, per quanto fossi a mia volta socievole, avevo sempre avuto un piccolo problema di autostima per via del mio corpo: ero sempre stata sovrappeso, ero riuscita a dimagrire solo pochi mesi fa grazie ad una dieta ferrea che ancora mi costringevo a seguire.
Finalmente, dopo moltissimi sacrifici, riuscivo ad apprezzarmi, ma gli strascichi delle prese in giro e delle derisioni che avevo subito durante gli anni erano ancora presenti in me, impedendomi di fidarmi delle persone velocemente.
Finalmente riuscii ad aprire la mia pagina autore sul sito in cui avevo postato la mia fan fiction e vidi che avevo già ricevuto la bellezza di settantatre recensioni.
Schiaccia il collegamento, euforica, quando vidi una cosa che mi lasciò senza parole: una recensione negativa.
Non avevo mai ricevuto recensioni negative.
Dio, il mio ego si era gonfiato davvero sino a quel punto?
Infondo era più che normale che a qualcuno potesse non piacere la mia storia e avrei dovuto accettare le critiche con tranquillità e cortesia, come la mia educazione mi imponeva.
Tuttavia mi bastò la prima frase della recensione, per farmi ricredere.
“Ma che razza di stronza!”
 

 

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Liam

 
Guardai lo schermo del mio Ipad, allarmato.
Che diavolo mi era saltato in mente? Avevo davvero mandato quella recensione?
Aggiornai la pagina, preoccupato, ma la verità m’investì, crudele come un camion.
L’avevo fatto.
“Ma porca…!”
Stavo cominciando a dare i primi segni di pazzia, cazzo: parlavo anche da solo.
I miei amici alzarono lo sguardo, sorpresi, ma li liquidai con un cenno, troppo imbarazzato per rivelar loro il motivo della mia imprecazione.
Dopo che ci avevano fatti imbarcare nella solita prima classe avevamo scoperto che l’aereo avrebbe comunque fatto ritardo; non ci era rimasto altro da fare che sistemarci e sperare di non dover aspettare troppo.
Speranza vana, oltretutto: eravamo chiusi lì dentro da un’ora.
Per Zayn, infondo, non c’erano stati problemi: si era fatto la hostess nel bagno ed era tornato tutto appagato e felice, per poi addormentarsi nel giro di cinque minuti.
Harry e Louis, che finalmente si erano stufati di quella dannata fan fiction – così si chiamava quella… cosa –, avevano cominciato a giocare a Monopoly con i rispettivi Ipad, così avevo potuto riprendere possesso del mio.
Niall, semplicemente, si stava gustando un pacco di biscotti di Harrods formato squadrone, guardando con occhi adoranti un film con Emma Watson.
Quella ragazza era la sua passione: aveva adorato ogni singolo Harry Potter e da quando eravamo diventati famosi ed era riuscito a conoscerla si era completamente innamorato.
Io avevo il sospetto, tuttavia, che alla cara Hermione fosse piaciuto invece Louis, visto gli sguardi di fuoco che si erano lanciati per tutta la sera dei Brit Awards.
Riportai l’attenzione sulla delirante recensione che avevo lasciato, inorridendo al solo pensiero della reazione che la schizoide avrebbe potuto avere; infondo non mi sarebbe dovuto importare, non poteva farmi niente, ma non avevo mai amato litigare apertamente con le persone, men che meno con uno schermo di mezzo che m’impediva di ribattere seriamente.
Rilessi la recensione, abbattuto: come avevo potuto fare una cazzata del genere?
 
Scratch, o comunque diavolo ti chiami, sono qui per dirti che la tua “storia” non ha né capo né coda: sia Liam che Zayn, infatti, sono completamente, sicuramente e felicemente etero.
Nessuno dei tuoi personaggi ha anche solo un minimo di coerenza, nessuna situazione potrebbe realmente accadere e l’ambientazione è inverosimile: lo sanno tutti che i One Direction sono sempre in viaggio, è impossibile che si fermino per tre mesi a Londra a poltrire.
Inoltre il tuo Liam è, chiaramente, una mammoletta: niente a che vedere con il vero Liam, che non piange neanche davanti al suo cane.
E Zayn? Parliamo di Zayn?
È una delle persone più simpatiche al mondo, ma non sarebbe MAI così sdolcinato, neanche con una ragazza.
E Harry?! Non è un cucciolone che vuole spingerli a scopare, dannazione!
E da quando i One Direction non possiedono più neanche uno straccio di relazione sociale al di fuori del loro gruppo?
E Niall! Non è un tenero irlandese con un problema di golosità, è una macchina da cibo senza freni! Ed è goffo, non sexy.
Ma quello che mi ha stupito di più è stato Louis: credi davvero che il suo ruolo nel gruppo si limiti a qualche squallida battuta? Lui è il leader, per dio, ed è anche la colonna portante che tiene tutti uniti!
Basta, non riesco a commentare oltre una tale scemenza, sicuramente parto di una dodicenne in calore.
Fatti curare, Scratch.
Saluti, L.
 
Non sapevo neanche io da dove mi fosse uscita tutta quella rabbia, di solito non ero così impulsivo, ma l’idea che qualcuno potesse quasi “manipolarci” dal proprio computer mi metteva i brividi.
Ma che razza di gente malata c’era, tra quelle file di fanfictions?
Tamburellai sul vetro del tablet, quando un link attirò la mia attenzione: “Larry per tutti i gusti
Larry? Vuoi vedere che…?
Diedi un colpetto in corrispondenza del titolo e aspettai, impaziente.
Quando finalmente la pagina si fu caricata cominciai a leggere, divorandomi quel primo capitolo.
Scoppiai in una risata fragorosa non appena finii quella storia delirante, deciso a vendicarmi.
Harry, Louis e Niall, che nel frattempo mi stavano osservando con circospezione, sussultarono quando, rialzando la faccia, videro il ghigno feroce che era apparso sul mio viso.
Harry deglutì e tentò di sorridere, facendo di tutto per mettere in risalto le sue – ahimè, adorabili – fossette, ma questa volta non gliel’avrei fatta passare liscia, oh no.
“Allora, Harry…” mi sporsi verso l’Ipad, facendo finta di rileggere quella frase che in realtà mi si era impressa a fuoco nella mente poco prima “Da quanto il tuo membro si… uhm, inturgidisce alla presenza di Louis?”
Vidi passare tutte le tonalità di rosso su quelle guance che le nostre fan adoravano tanto e mi sentii potente come mai prima.
Posai lo sguardo su Louis e, nel momento in cui vidi i suoi occhi sbarrarsi dalla paura, nella mia mente si scatenò un rave party.
Vendetta.
Dolce vendetta.
 
 

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Ellie

 
“Ma…?! Come diavolo si permette?! Puttanella da due soldi…”
Grugnii, infastidita: perché ogni volta che riuscivo ad addormentarmi in santa pace dovevo essere bruscamente svegliata dai deliri di Sarah?
Insomma, non bastava sopportarla già 25 ore su 24 a parlare di quel gruppo di gay? Dovevo anche ritrovarmela tra i piedi nel mondo dei sogni?
Era la mia migliore amica, ma, quando si cominciava a parlare di quei cinque, avrei tanto voluto che lei si fosse trasformata in un vampiro ed io in Buffy, pronta ad impalettarla in cinque secondi.
Sbuffai, stiracchiandomi, e all’improvviso mi ricordai di essermi addormentata in aeroporto.
“Sarah!” esclamai, alzandomi di scatto “L’aereo!”
Sarah, che non aveva neanche alzato lo sguardo dal suo inseparabile Mac, si limitò a grugnire, indicandomi con un cenno la chilometrica fila di persone che non avevo ancora notato.
“Oh” mi passai una mano sugli occhi, distrutta “Beh, in questo caso, io tornerei a dormire”
“Te lo scordi! Non sai cosa mi è successo!” mi disse istericamente la mia migliore amica, facendo per strappare l’involucro dei Kinder Cereali; mi fiondai su di lei e la fermai appena in tempo, incurante dei suoi tentativi di resistermi.
Sapevo che sarebbe stata capace di uccidermi dopo, se non avessi mantenuto fede al patto di toglierle ogni tipo di cibo non compreso nella sua dieta prima che lo potesse azzannare.
In circostanze normali non avrebbe mai ceduto con così tanta facilità a quello snack, doveva sicuramente essere successo qualcosa di grosso.
Scartai il Kinder e l’addentai, nervosa: ora capivo perché era stata sul punto di cedere così facilmente, eravamo chiuse in quel dannato aeroporto da cinque ore e ciò significava che eravamo entrambe in prolungata astinenza da nicotina.
L’idea di dover passare altre otto ore in un dannato aereo mi terrorizzò: al termine di quel viaggio avrei avuto i nervi a fior di pelle e Sarah come me.
“Che è successo di così catastrofico da farti sgarrare alla tua dieta?” chiesi, allontanandomi di poco per buttare la carta.
Sapevo di essere stata sadica ma, ancora una volta, speravo che vedermi mangiare serenamente l’avrebbe fatta smettere quella dieta masochista ed autolesionista.
Certo, adesso era bellissima, ma il prezzo da pagare era stato più che oneroso: cinque mesi di eliminazione totale di grassi e una taglia in meno di seno.
Certo, partendo dalla quarta, la cosa non era stata così tragica, ma sia io che lei non potevamo fare a meno di ricordarci come ottenessimo qualunque cosa solo aprendole un paio di bottoncini; ora, invece, ne dovevamo sbottonare ben quattro.
“Una recensione. Negativa. A me” sillabò faticosamente, cercando di fermare le mani che le tremavano dalla rabbia.
Le tolsi delicatamente il computer dalle gambe, prima che decidesse, in un raptus, che lanciarlo contro la vetrata potesse essere una buona idea.
Poiché non si decideva ad aggiungere altro lessi quella dannata recensione e rimasi leggermente perplessa: tralasciando il fatto che Sarah non ne avesse mai ricevute, generalmente le recensioni negative erano molto più cortesi e disponibili, nonostante sostanzialmente dicessero che la storia faceva schifo.
Sentii una rabbia repressa montarmi dentro senza che potessi controllarla: c’erano voluti anni a Sarah per trovare qualcosa che le piacesse davvero, che la facesse sentire unica e speciale per una volta, e una tizia a caso si permetteva di insultarla, nascosta da un computer.
Avevo letto la sua storia – sotto costrizione, ovviamente – e non era scritta per niente male: d’altronde, tutto quel successo non era immotivato, anzi.
Come si permetteva quella sconosciuta di insultare così la mia migliore amica? Doveva esserne sicuramente gelosa, per quello aveva sputato tutte quelle sentenze aggressive e maleducate.
Cliccai velocemente sul pulsantino “rispondi” e prima che Sarah potesse anche solo realizzare cosa stessi facendo inviai una risposta più che eloquente.
 
Molto presuntuoso da parte di un’altra fan… tu sai davvero come siano?
Non ho apprezzato il tuo tono e posso capire la tua gelosia, ma non ammetto che mi si dia della dodicenne in calore.
Se il pairing non ti piace, non so che altro dirti se non di cambiare fan fiction.
p.s. inoltre ho messo l’avvertimento OOC e AU per un motivo, se non sai di cosa parli è meglio che tu stia zitta.
 
In quel momento Sarah alzò gli occhi, allarmata “Ellie! No, che hai fatto?!”
Feci spallucce, tentando di sembrare innocente: tentativo più che vano.
“No… no, no, no, no! Dannazione! Adesso diranno tutti che non so accettare le critiche! Grazie, eh”
Sbuffai “Ma che ti frega di quello che pensano quegli sfigati dei tuoi lettori?”
Sarah mi tirò uno scappellotto, irritata “Non sono sfigati! Smettila di prendermi in giro, ok?”
Alzai gli occhi al cielo, annoiata: era sempre la stessa storia, litigavamo per quelle stupide storie.
“Sai cosa intendo… capisco che ti piaccia scrivere, ma perché non crei una tua storia? Con dei personaggi tuoi?”
Sarah sbuffò, chiudendo di scatto il Mac e rimettendolo a posto; stavo aspettando una risposta, ma ben presto mi resi conto che, ancora una volta, non mi avrebbe risposto.
Non riuscivo proprio a capire perché si ostinasse a non dirmi ciò che pensava: non si fidava di me?
“Andiamo” borbottò, mettendosi la borsa a tracolla “Stanno imbarcando”
“Un giorno sarai costretta a rispondermi, lo sai” le dissi, mostrandomi molto più sicura di quanto in realtà fossi.
“Sarà un problema che affronterà la Sarah del futuro, fino ad allora non rompermi i co…”
“Ok, ok!” mi affrettai a ribattere, mettendomi in coda dietro un ciccione; osservai i suoi capelli unticci e non potei frenare la smorfia di disgusto che fece capolino sul mio viso.
Odiavo lo sporco, in qualsiasi forma e dimensione: Sarah mi prendeva spesso in giro, dicendo che ero una maniaca dell’ordine.
Non era vero, cazzo! Amavo soltanto la pulizia e… l’ordine.
Ok, ero una maniaca.

 

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Zayn

 
“Zayn… sei bellissimo, sta sera…”
Guardai Cher, meravigliato: non era da lei esternare in modo così esplicito ciò che pensava… inoltre a lei piaceva Hazza, non io.
“Zayn…”
“Sì?”
Cher scosse le chioma, sorridendo divertita.
“Zayn… Zayn… ZAYN!”
Mi svegliai di soprassalto, sbattendo il ginocchio contro il sedile di fronte.
“Porca vacca!” mi lasciai sfuggire, dolorante.
“Sei sveglio, finalmente! Vieni!”
Odiavo Louis, odiavo la sua voce, odiavo il suo essere sempre così pimpante…
Odiavo che adorasse svegliarmi.
Sbadigliai “Che c’è?”
Mi guardai intorno e mi resi conto che eravamo finalmente partiti; sospirai: avrei dovuto sopportare otto ore senza fumare.
Mi venivano i brividi all’idea.
Per quanto non fossi mai stato un fumatore accanito, negli ultimi tempi il mio consumo di nicotina era aumentato in modo esponenziale, forse anche per via della morte di mio zio Holland.
Adoravo mio zio: era stato il primo a farmi fumare una sigaretta, a farmi bere del vino e a farmi guidare, ogni volta con risultati assurdamente disastrosi.
Non riuscivo ancora a credere che se ne fosse andato, quando mia madre me l’aveva detto per telefono mi ero sentito quasi svenire.
Nemmeno la presenza dei ragazzi, in quel momento, mi aveva aiutato: avevo solo bisogno di stare da solo, ma nonostante fosse passato già del tempo il dolore mi sembrava ancora troppo forte per essere sopportato.
Riuscivo a mascherare bene la cosa, infondo bastava continuare a ridere e scherzare e relegare le emozioni in un angolino della mia mente, angolino che diventava ogni sera sempre più ingombrante.
Non ero riuscito a piangere neanche una volta, per quanto ci avessi provato, e spesso mi avevano detto che appena sarei riuscito ad esternare i miei sentimenti avrei finalmente potuto lasciarmi il dolore alle spalle e cercare di andare avanti.
“Liam ha scritto alla psicopatica” mi rispose Niall, sorridendo divertito dal sedile di fronte al mio.
Uscii dai miei pensieri depressi e rindossai la maschera del cantante spensierato, sperando che nessuno si fosse accorto di quel momento di debolezza.
“Che? Psicopatica chi?” chiesi, ancora rintronato.
Per carburare avevo come minimo bisogno di due caffè; se mi addormentavo di sera, almeno tre.
Harry rise, leggendo qualcosa sull’Ipad, seguito a ruota da Louis e Niall; Liam stava in disparte, imbarazzato.
“Quella che ha scritto che tu e Liam fate zompi zompi!” disse tra le risate Louis, facendo piegare in due Niall e Harry, esilarati.
Improvvisamente mi svegliai, meravigliato; guardai Liam, in cerca di spiegazioni, ma lui allargò gli occhi e alzò le spalle, come a discolparsi del suo gesto.
Non era per niente una cosa da Liam, quella di litigare con le persone: era sempre stato il più tranquillo di noi e spesso faceva da paciere nelle nostre discussioni.
“Che?! Fammi vedere!” esclamai, balzando addosso ad Harry per leggere.
Per fortuna tutta la prima classe era stata riservata a noi e al nostro staff, perché in caso contrario ci avrebbero cacciati a calci dall’aereo per tutto il casino che stavamo facendo.
Più leggevo la recensione di Liam e più mi venivano le lacrime agli occhi dal ridere: doveva essere davvero sconvolto per aver dimenticato le buone maniere con così tanta facilità.
Andammo avanti per almeno mezz’ora a sfotterlo in tutti i modi possibili, mentre lui tentava di ribattere con pezzi imbarazzanti di altre storie – riuscendoci, peraltro.
Quelle storie erano allucinanti; scoprimmo anche che, oltre alle nostre “bromance”, ce n’erano moltissime con ragazze a caso di cui ci innamoravamo, diventando dei coglioni sdolcinati.
“Avete una vaga idea” disse allora ad un certo punto Harry, sedendosi di schianto nel sedile accanto al mio “Dell’arma che possediamo?”
Liam alzò gli occhi al cielo, mentre Louis sorrise “Ecco la faccia da cazzata, ragazzi: sta per spararne una grossa”
Ridemmo tutti, Harry compreso, e riuscimmo a riprenderci solo dieci minuti dopo.
“Stavo dicendo” Harry s’interruppe, colto da un’altra risata “Stavo dicendo che ora sappiamo esattamente cosa le nostre fan si aspettano da noi! Possiamo rimorchiarne quante vogliamo!”
“Harry” iniziai, disperato “Non so se hai notato l’orda di ragazzine fuori da casa nostra, ma comunque ti sottolineerò il concetto: noi possiamo già rimorchiarne quante vogliamo”
Tutti alzarono simultaneamente gli occhi al cielo “Modestia portami via, eh Zayn?” mi canzonò Louis con il suo tipico sorrisetto.
“Ma è la verità!” protestai, scherzando.
Niall rise “Ma due di noi sono già impegnati o sbaglio?”
Louis sorrise, soddisfatto, mentre Liam divenne serio improvvisamente.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese Niall, incerto.
Liam fece un mezzo sorriso e scosse la testa “Danielle mi ha lasciato, dice che non le davo abbastanza attenzioni”
Ero allibito: Danielle aveva lasciato Liam? Non era possibile, quei due erano peggio della colla.
“Quando sarebbe successo, scusa?” chiese Louis, per una volta serio.
Liam alzò le spalle “Due settimane fa”
Sbarrai gli occhi “E perché non ce l’hai detto?”
Liam guardò fuori dal finestrino, abbattuto “Perché adesso sembra molto più reale di quanto non fosse prima”
“Dai” tentai di consolarlo “Ne troverai un’altra e sarà trentamila volta più simpatica e bella! Altrimenti ci sono sempre io, amoruccio”
La mia battuta servì al suo scopo: Liam rise, seguito a ruota dagli altri.
“Cosa farei senza di te, luce dei miei occhi?” mi chiese, scherzando.
Lo guardai, fingendomi serissimo “Saresti cieco, tesoro”
Ci beccammo un’occhiata ammonitrice da una delle hostess più anziane ma ce ne fregammo altamente: eravamo noi cinque insieme, rinchiusi in un aereo.
Era praticamente scontato che facessimo più casino di una mandria di bufali.
 

 

Teclaaaa

Buongiorno!
Sei recensioni per il primo capitolo? Mi volete morta!
In questo mini capitolo c’è stata una piccola presentazione delle nostre protagoniste e abbiamo un primo contatto inconsapevole tra Sarah (o Scratch?) e Liam… che succederà?
I brit awards si sono appena svolti, ma in questa storia diciamo che è Luglio è che i Brit sono stati a Giugno. Piccola licenza poetica, va’!
Naturalmente tutte le fan fiction che i 1d leggono non esistono né sono ispirate a nessun’altra, non mi permetterei mai :)
Un bacione e grazie mille a tutte!
 

  
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