Qui, nel posto più bello del Mondo...

"Ecco...vorrei mostrati una cosa, anzi un posto, che ho scoperto pochi giorni fa. E' davvero molto bello e poi non dista nenache molto da qui" disse America, sorridendo imbarazzato (si sentiva emozionato senza un motivo preciso) ad Inghilterra.
Inghilterra gli sorrise dolcemente ed annuì, seguendo il più piccolo che ormai aveva iniziato quasi a correre dalla gioia.
Il cammino non fu lungo poichè la compagnia di America, era per Inghilterra, quasi come una medicina lenitiva per il suo animo.
Arrivarono in un posto estremamente bello, ricco di piante e fiori di ogni tipo. Era una sorta di boschetto,che iniziava con un sentiero racchiuso dai rami di pini e quercie, e di altri alberi che, abbracciandosi in cielo, formavano una cupola verde.
Da questi rami filtrava il sole che, alla fine del vialetto, si scagliava in un piccolo ruscello, di cui alcuni sassi e roccie ne disegnavano la riva.
Il prato era pieno zeppo di fiori. Le margherite, sicuramente, erano le regine incontrastate di questo prato.
Era talmente bello che Inghilterra non potè non rimane basito ed a bocca aperta come uno sciocco.
Davvero esistevano posti così belli, non danneggiati dalle inutile guerre che combattevano gli uomini?
"Ti piace? Ho pensato subito a te quando l'ho visto. Stavo rincorrendo un coniglio quando mi sono imbattutto in questo luogo." chiese America, soddisfatto dell'espressione che aveva assunto l'inglese.
"Certamente. E' davvero un magnifico posto, America." gli disse Inghilterra, sorridendogli amabilmente.
"Sono felice che ti sia piaciuto. Bene, adesso....prendimi!" gridò la piccola colonia, iniziando a correre per il prato, ridendo mentre osservava un Inghilterra prima stupito dalla repentinità del gesto, poi accaldato mentre lo inseguiva.
Giocarono molto, prima di finire sfiniti sul prato.
"Verremo altre volte a giocare qui?" chiese America, inspirando ed espirando velocemente per prendere fiato.
"Ma certo! Tutte le volte che vorrai!"
Si sorrisero, complici della scoperta di un luogo semplice ma di estrema bellezza
[...]
La piccola America ora era diventata grande ed indipendente. Aveva intrapreso il proprio cammino a testa alta, senza tenere più la mano nella mano di nessuno. Era fiera del suo cambiamento, ma una cosa non gli andava bene.
La sua crescita l'aveva allontanata dall'unica persona a cui avrebbe voluto mostrare la propria grandezza.
Alfred non sentiva più così spesso Inghilterra e questo lo rammaricava molto.
Ricordava che in passato erano stati davvero molto uniti e questo sentirsi di rado non gli piaceva affatto.
Accarezzò con le dita la cornetta del telefono, sentendosi le farfalle nello stomaco.
"Suvvia, Alfred! Devi solo invitarlo per le vacanze estive, che sarà mai! Quante volte le avete passate insieme! Ma se poi rifiuta?!" tutti questi pensieri frullavano nella mente (assai bacata) dell'americano.
Chiuse gli occhi, ingoiando un bel pò d'aria, e prese la cornetta del telefono.