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Autore: Margaret Moonstone    11/03/2012    4 recensioni
Conosciamo bene gli Hunger Games, ma solo dalla prospettiva di Katniss. Come li hanno vissuti gli altri, cos'hanno fatto, cosa pensavano? Mentre lei soffriva, aveva paura, si rallegrava...cosa succedeva "dall'altra parte"? Cosa è successo a Prim, Gale, Peeta...
Non ve lo siete mai chiesti?
Io credo di sì.
(nota: il primo capitolo in realtà à solo una presentazione, la storia vera e propria inizia dal secondo...)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcosa di soffice a contatto con la pelle mi sveglia.
Ranuncolo.
Lo faccio entrare sotto le coperte, e automaticamente allungo il braccio per cercare Katniss.
Katniss.
 
Ora che la mia barriera protettiva di sonno mi ha abbandonata, tutto il dolore può entrare liberamente. Mi fa male la pancia.
La mano spazia sulla stoffa ruvida del materasso, alla ricerca disperata di una presenza umana. Non trova niente.
 
Dov’è mamma?
Ieri sera abbiamo dormito insieme, ma ora lei non c’è. Dov’è?
Mi metto a sedere.
Dov’è?
Il cuore mi batte fortissimo, ho il fiatone, come quando corro dietro alle farfalle, agli scoiattoli… poi magari inciampo, ma c’è sempre qualcuno che mi tira su, e rido.
Ora non rido. Mi bruciano gli occhi, li chiudo e quando li riapro sono pieni di lacrime.
Mi hanno abbandonato. Tutti, mi hanno lasciata sola, non ci sarà più nessuno a tirarmi su.
Poi la vedo.
E’ seduta, su uno sgabello, immobile. Fissa il vuoto davanti a sé. E’ pallida.
Non può essere. Non di nuovo.
Mamma se ne sta andando di nuovo.
 
Per un attimo sono travolta dalla rabbia, ma poi quel pensiero, quella cosa orribile ritorna.
E’ tutta colpa mia.
Lei, loro non ci sono più, ed è tutta colpa mia.
 
Katniss non vorrebbe che dicessi così.
Lei mi stringerebbe forte e mi direbbe di alzare la testa e andare avanti.
Lei lo ha fatto.
Lei è stata la nostra roccia e ha dato tutta sé stessa per prendersi cura di noi.
E adesso che non c’è più io devo essere come lei.
 
Non rimarrò qui a piangere. Sono grande, da questo momento, sono grande.
Farò di tutto per andare avanti, e, finché lo farò, lei vivrà.
 
Mi aveva fatto una promessa: non sarei andata agli Hunger Games.
Non sono andata agli Hunger Games.
Mi ha fatto una promessa: sarebbe tornata.
Tornerà.
 
Asciugo le lacrime e mi alzo in piedi.
Tantissimi rumori provengono da fuori.
Continuano a bussare. Nessuno apre.
Cammino piano, mi avvicino a mamma.
La abbraccio forte. La stringo.
Questa notte non sono stata io a voler dormire con mamma.
E’ stata lei.
La abbraccio. Sono grande. Sono come Katniss.
Sussurro “Andrà tutto bene”.
E so che è vero.
Una promessa.
  
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