Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: Peroniana    11/03/2012    0 recensioni
Il primo impatto con ff non è stato dei migliori:cercavo delle idee per dei personaggi fantasy e me li ritrovavo sempre davanti!a un certo punto mi son detta: e se facessero davvero parte di una storia fantasy? ed ecco che parte la ricerca del cattivo di turno, un essere avvolto dal mistero che viene chiamato il Sagittario. le sue malefatte hanno messo in ginocchio alcuni regni, tra cui quello di Nèalbadh, luogo in cui fa ritorno il protagonista: lo stregone, Cloud!
la trama non ha nulla a che vedere col gioco e alcuni personaggi sono stati davvero stravolti (per favore non odiatemi!). le "vicende narrate" partono 150 anni dopo la fine di una mia storia (originale) rigorosamente fantasy. spero di riuscire almeno ad incuriosire, buona lettura! ^_^
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Un po' tutti, Zack Fair
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2 – Sogni e ricordi.
 
 
“Non capisco il perché di tutta questa…preparazione!” protestò Cloud mentre il sarto gli prendeva le misure.
“E lo chiedi pure? Uno stregone dalla parte del regno è meglio di una grotta d’oro! Rilassati, fratellino, farai un figurone.” e con un pugno d’incoraggiamento alle spalle del ragazzo, Zack terminò il suo incitamento.
“Un ultimo ritocco, e sarà tutto pronto in meno di mezz’ora.” Esordì soddisfatto il vecchio sarto.
“Ottimo! La principessa Tifa ti mangerà con gli occhi!”
“Da quel che mi risulta, lei ha un debole per voi soldati.”
“Nah! Fidati, non è tipa da fare distinzioni…giusto Ferb?” e, assieme al sarto, cominciarono a ridacchiare sotto i baffi.
Cloud era un po’ infastidito dal modo con cui si parlava della principessa. Poteva anche essere che le sue stanze non fossero più un territorio incontaminato, ma restava pur sempre la principessa del regno.
“Suvvia Cloud, cos’è quel muso? Sembri nostro padre!”
Un colpo di tosse fece trasalire il ragazzo.
“Non credo sia educato far aspettare la famiglia reale.”
Zack riprese colore nel vedere che l’uomo di fronte a loro non era suo padre “fiu… Seph, mi hai fatto prendere un colpo!”
“Ahahah! Impara a guardarti sempre attorno prima di parlare male di qualcuno.” fece il maestro scherzoso.
“Queste sì che sono perle di saggezza!” se la rise Zack “vado a finire di prepararmi.”
Dopo che il ragazzo fu fuori dalla stanza, Sephiroth si avvicinò a Cloud “sono orgoglioso di te.” Il volto del novello stregone fu illuminato da un grande sorriso, ma alla successiva frase dell’uomo, la sua espressione mutò radicalmente.
“Dopo la Cerimonia non ci sarà tempo per salutarsi: odio gli addii. Ma per te, farò un’eccezione.”
Il giovane non ci aveva ancora pensato a quanto potesse essere dolorosa la separazione dal suo maestro, o forse non voleva farlo. Era pur sempre cresciuto insieme a lui, tutto ciò che sapeva lo doveva a quell’uomo, quell’uomo dal quale, dopo dieci anni, avrebbe dovuto separarsi.
“Sono sicuro che, in breve tempo, tutti si accorgeranno del tuo valore.” Cloud non poteva crederci: era forse commozione quella che rendeva la voce di Sephiroth così tremante? Dopotutto, dieci anni sono passati anche per il suo maestro; che si sia affezionato anche lui?
A questi pensieri, Cloud non riuscì a trovare altro sfogo se non abbracciare Sephiroth con gli occhi gonfi di lacrime d’affetto e gratitudine.
Fu un lungo e sincero abbraccio, e quando i due furono di nuovo uno di fronte all’altro si congedarono “addio, Cloud.” E lo stregone si dileguò.
“Addio…Sephiroth.” Il ragazzo rimase fermo per un po’ a guardare le tende dei grandi finestroni della stanza sollevate dal forte vento. Per una parte di sé che sentiva riconquistata col ritorno alla propria casa, ce n’era un’altra che lasciava in quella baracca nel bosco, dove aveva trascorso gran parte della propria vita. Non sapeva che un suo rincontro col maestro, era tra i più inevitabili.
Solo allora si accorse del vecchio sarto rimasto lì, alle spalle del ragazzo che piangeva a calde lacrime “per…perdonatemi! Sigh sigh…”, Cloud, per tutta risposta, gli sorrise teneramente.
 
 
Quando Cloud fu introdotto alla sala del trono, si ritrovò davanti la famiglia reale al completo: il re, la regina e le due rispettive figlie. Erano inoltre presenti tutti i Maghi di Corte (e si intende comprendere anche gli stregoni e gli sciamani, facilmente riconoscibili per il loro bastone d’argento), gli archivisti ed alcuni soldati posti lungo il percorso che partiva dalla porta della sala al trono in due file ordinate.
Arrivato al cospetto del re, Cloud riconobbe subito la principessa Tifa, dovette faticare non poco per trattenere un ghigno nel ripensare le battutine della sera precedente. Quando poi si inginocchiò, la Cerimonia poté avere inizio.
“Ezechiel!” chiamò il re a gran voce. E il vecchio sciamano fece un passo avanti, rompendo la formazione ordinata dei presenti; dopodiché, il re ordinò “procedete pure.”
Mentre l’anziano avanzava a passi lenti verso lo stregone, il rumore dei corallini e delle piccole pietre legate al bastone riecheggiavano nella grande sala.
“Alzati pure in piedi, figliolo.” attese che il ragazzo si mettesse diritto davanti a lui per poi posare il bastone in modo che la Lacrima posta alla sua estremità si trovasse esattamente di fronte agli occhi del giovane. Questa cominciò a brillare e creò un debole vortice di vento che circondò i due. Ritornato tutto alla normalità, lo sciamano proferì rivolgendosi al trono “vostra maestà, questo ragazzo ha un cuore puro ed un immenso potere. Il grande Sephiroth ha fatto davvero un ottimo lavoro. Ritengo che possa cominciare a lavorare a corte fin da subito… tra l’altro è anche di bell’aspetto!” disse divertito. L’espressione fortemente turbata di Cloud suscitò un debole riso tra i regali.
“Bene! E sia! In tempi difficili come questi, abbiamo  davvero bisogno di elementi validi nella nostra corte.”
“E’ un grande onore per me potervi servire, maestà.” Si preoccupò di dichiarare Cloud inchinandosi.
 
 
“’Ed è anche di bell’aspetto.’Ahahahahah!!! avresti dovuto vedere la faccia che ha fatto!”
Cloud era davvero divertito dalla smorfie e dagli sfottò del fratello maggiore.
“Che tipo quell’Ezechiel!” rise il padre mentre un servo gli versava altra birra nel boccale.
C:“Il potere degli sciamani è davvero interessante, mi piacerebbe saperne qualcosa in più.”
”Non c’è un granché da sapere: sono una setta, parlano coi morti, con gli animali e usano una Lacrima dell’Aria…ecco! Non c’è nulla di più da sapere!” disse Zack un po’ alticcio durante la cena.
A:“E invece fareste bene ad informarvi, visto che avremmo presto a che fare con dei novelli sciamani.”
I due ragazzi rimasero senza parole e con il volto intagliato di perplessità.
A:”ah… a breve ci sarà la Seconda Cerimonia degli Iniziati, durante la quale, questi aspiranti sciamani dovranno liberare una grande Energia Mistica…”
Z:”uau! Vecchio mio! Quando dici queste cose sei davvero POWAA!!”
Angeal gli molla un pugno in testa per farlo zittire e Cloud resta di sasso.
C:”e…come mai dovrebbe interessarci, padre?”
A:”si tratta del Sagittario. Quasi sicuramente sarà richiamato a causa del troppo potere liberato, il pericolo è davvero enorme ed è per questo che dovremmo soprassedere la Cerimonia.”
Z:”la questione sembra seria…”
A:”i membri dell’ordine dei Maghi di corte sono stati convocati quasi tutti ma, la lista ufficiale sarà resa pubblica domani, quando sarà emanato l’ordine; idem per i soldati.”
Z:”bene!! Questa sì che è un’ottima occasione per…”
C:”chi è il Sagittario?”
La domanda lasciò di stucco gli altri commensali.
Z:davvero non sai nulla sul Sagittario?
Cloud fece cenno di no.
A:”bhè…è strano…pensavo che Sephiroth…comunque sia! Saprai sicuramente della lotta tra gli dei…” attese sperando che il ragazzo continuasse la frase.
C:”ma certo!” si sentì in dovere di continuare per rassicurare tutti sulle sue conoscenze “ad un semplice essere umano fu concesso di cambiare le sorti del mondo, tornando indietro nel tempo. Non tutti gli dei furono però d’accordo…e quindi cominciarono a farsi la guerra a vicenda.”
A:”esattamente! Per fortuna questo gruppo di disertori, detto i Caduti, fu sconfitto e per punizione ognuno di essi non solo fu condannato all’esilio sulla Terra, ma la loro persona fu divisa in due entità separate, per dimezzarne il potere.”
C:”furono divisi in due?”
A:”esatto!”
Z:”il re e la regina del regno di Wathag, all’estremo sud, prima erano un unico dio ed ora sono due regnanti saggi ed immortali.”
A:”se il dio  è pentito delle sue malefatte, gli vengono concessi diversi vantaggi, come l’immortalità…”
Z:”o il fatto di aver ritrovato la ‘sua metà’.”
C:”e in tutto questo, il Sagittario che c’entra?”
A:”lui, è alla disperata ricerca dell’altra ‘metà’ ed ha ancora tutta l’intenzione di sovrastare gli altri dei…come sia sopravvissuto per più di un secolo senza l’immortalità è un bel mistero…”
C:”e dopo tutti questi anni, solo ora è diventato così pericoloso?”
A:”il suo potere ha cominciato a minacciare la pace di molti regni circa quarant’anni fa. Ha fatto ingresso nel nostro da molto meno. Non siamo ancora riusciti a capire il perché e il percome di tutta questa faccenda.”
C:”mmm….ora capisco tutto quest’allarmismo: ci sono troppe cose che non si conoscono.”
Z:”finalmente qualche scontro interessante!”
C:” Questo Sagittario avrà sicuramente un potere al di sopra delle nostre possibilità.”
Z:”andiamo! Infondo non ha ancora trovato l’altro.”
A:”ma potrebbe.” Le parole di Angeal tuonarono nell’aria, era però evidente che l’uomo fosse preoccupato invece che adirato.
Fece un lungo respiro, come per riordinarsi le idee, “devo…mostrarvi qualcosa.” Si alzò solenne dalla lunga tavola e si diresse fuori dalla sala da pranzo. I due ragazzi si lanciarono uno sguardo di esitazione, ma poi lo seguirono a ruota.
Arrivarono tutti nello studio di Angeal, l’uomo rovistò tra le sue cose più preziose finché non tirò fuori un cofanetto blu sottile e ovale “figli miei, ora che…finalmente ci siamo riuniti tutti posso liberarmi di un po’ di cose…”
Ai due faceva davvero uno strano effetto sentir parlare il proprio padre in quel modo…sembrava l’inizio di una celebrazione solenne.
A:“Cloud, voglio donarti questa” e, aprendo il cofanetto, mostrò al giovane una collana; era fatta di corallo ed aveva un certo spessore, al centro vi era uno spazio vuoto dal perimetro triangolare, lì probabilmente, doveva esserci inserita una pietra preziosa.
Angeal, rendendosi conto che al figlio quel gioiello non era affatto familiare cominciò a raccontare “inizialmente, in questa collana era incastonata una Lacrima; poi, vostra madre la tolse per donarmela e fu sostituita da una normalissima pietra d’ambra.”
C:”nostra madre…” pronunciò Cloud in un sospiro nostalgico.
A:”se fossi rimasto in buoni rapporti con la sua famiglia, probabilmente ora saprei su quale tomba poterla piangere, ma non fu così. Questa collana è l’unica cosa che mi è stata concessa e tu eri solito giocarci di nascosto quando eri molto piccolo. ” rivelò a Cloud “sei stato tu a romperla.” disse senza un’ombra di rimprovero mentre gliela porse.
Z:”hahhaa! Bimbo cattivo!” ironizzò, mentre Cloud ammirava il suo dono.
A:”mi arrabbiai molto con te quel giorno. Ma poi, pensai che tua madre non ti avrebbe rimproverato…”
Ci fu un secondo di silenzio in cui Angeal si rese conto di quanto Cloud bramasse sapere più cose possibili sul conto di sua madre; ma i ricordi, a volte, sono più dolorosi di una ferita che si riapre, e per questo, tacque.
A:”voglio che sia tu a custodirla.” Pronunciò infine.
Cloud sembrava essere tornato bambino “grazie!” il suo sorriso contagiò anche Zack che diede una pacca sulla spalla al fratello.
A:”Zack, c’è qualcosa anche per te.”
Detto questo, aprì due piccole ante poste al disotto della libreria e ne estrasse un oggetto molto grande e pesante, quando lo mise sulla scrivania, davanti a lui il tonfo fu sonoro.
Z:”Questa sera vuoi davvero sorprenderci, eh?”
A:”Sei tu a sorprendermi, figliolo. Davvero non hai ancora capito di cosa si tratta?” chiese mentre svelava l’oggetto dal suo involucro di stoffa.
Z:”E’ lei?” gli occhi del ragazzo si spalancarono “è…davvero?...” e quando anche l’ultimo lembo di tessuto fu scostato via il suo urlo di gioia scoppiò all’istante “LA BUSTER SWORD!!!” non riusciva ad avvicinarsi all’oggetto, per lui quell’arma era sacra. Quando Zack era piccolo passava ore ed ore a fissarla immaginando come sarebbe stato impugnarla, un giorno, per compiere le sue incredibili gesta da Cavaliere Errante. La usava anche come ‘unità di misura’ della propria altezza e se ne andava in giro gridando ‘sono alto quasi quanto la Buster Sword!!’; se non ci fosse stato il rischio di essere vivisezionato durante la notte, ci avrebbe dormito come fanno i bambini, di solito, con un orsacchiotto di pezza!
Ora era lì, davanti a lui “lo sai, potrei non credere a quello che stai per dire, padre.”
A:”ahahahahah! E io te lo dico lo stesso: prendila, è tua!”e, sorreggendola con entrambe le mani, gliela porse.
Per Zack quel momento significava molto, impugnò la spada con fare solenne: aveva tra le mani una leggenda!
Z:”Non riesco ancora a crederci!”
A:”Ho realizzato i miei sogni impugnando quest’arma; e, quando avevo bisogno di guardarmi indietro, per capire quale percorso intraprendere, rispolveravo la collana di Eve, era come se sentissi la sua voce…come se mi guidasse. Ma ora, siete voi ad avere bisogno di questi cimeli. Vi sono stati donati sogni e ricordi; senza di essi una vita non può dirsi tale.”
C:”Abbracceremo i nostri sogni.”
Z:”E proteggeremo il nostro onore!”
Angeal fissò il suo primogenito alzando un sopraciglio, dubbioso.
Z:”IN BATTAGLIA! Naturalmente, in battaglia!”
Ci fu una risata generale, quella serata fu davvero magica!
 
La notte, nella locanda della zona, l’oste si era sporto molto oltre il bancone per poter ammirare l’arma del suo miglior cliente “caspita, Zack! E’ davvero una signora, questa!”.
Zack era spaparanzato su di una sedia, da un lato aveva il tavolino sulla quale appoggiava il gomito e dall’altro aveva il muro dove vi era invece appoggiata la sua preziosissima Buster Sword; “puoi dirlo forte, vecchio mio!” era visibilmente brillo.
Al suo stesso tavolo uno dei suoi compagni (anche lui brillo) chiese sguaiatamente “come mai la principessa non si è fatta ancora viva?” qualcun altro rispose “vedi che sta per arrivare.” “nah! Oramai è troppo tardi…” concluse Zack.
Una giovane formosa e arrossata dall’alcool si sedette sulle gambe di Zack “è un vero peccato che stasera non possa vedere la vostra spada, capitano!” tutti risero fragorosamente per il doppio senso della frase.
Il barista non si lasciò sfuggire l’occasione di amplificare le risa dell’allegra compagnia “guarda Jane, che la principessa conosce molto bene LA SPADA del capitano!”
“State certo che non vi farò sentire troppo la sua mancanza…” disse la ragazza all’orecchio di Zack cominciando ad accarezzarlo e baciarlo mentre lui rispose “perdonatemi, la mancanza… di chi?”, a questa frase seguì l’ennesimo boato di risa.
 
 
 
Nello stesso momento, in un altro vico del villaggio, Cloud camminava tranquillo finché un mendicante incappucciato lo urtò casualmente “vi domando scusa!” .
“Cloud? Siete voi?”chiese il mendicante sottovoce.
“Ci…conosciamo?”
In quel momento, il mendicante si tolse il cappuccio facendosi riconoscere, a Cloud stava per venire un infarto “PRINCIP…” ma Tifa gli mise subito una mano alla bocca per impedirgli di parlare.
“Shhh! Sono qui in incognito.”
“E’ per questo che siete vestita così?”
“ahahah! Sì… lo faccio spesso.”
“Cosa??” chiese il ragazzo imbarazzatissimo.
“Uscire di nascosto…” rispose lei non troppo innocentemente.
“Ah…capisco. Bene, allora…”
“Andate anche voi alla locanda?”
o.o “No, veramente io…andavo da tutt’altra parte… Tornavo a casa.”
La ragazza mise un indice di fronte al naso di lui.
“No no, Cloud. Non sarò una strega, ma sono una donna: non potete mentirmi.”
“E’ che…vedete…ehm…è…”
“Portatemi con voi.”
O.O “COSA?”
“Ho detto ‘portatemi con voi’ in qualsiasi posto vi stavate dirigendo.”
“Ma…ma…è…un posto noioso! Cioè…non c’è nessuno. Bhè…a parte me…cioè noi…insomma…”
“Voglio andarci.” Gli occhioni dolci della ragazza riuscirono a mettere in cammino il timido Cloud.
I due arrivarono su di un piccolo promontorio fuori dalle mura del castello, ma non troppo lontano. Quando furono giunti lì e si sedettero, Tifa non poté far a meno di ammirare la bellezza del paesaggio.
“Quando ero piccolo, venivo qui tutte le notti.” E anche il ragazzo si perdeva con lo sguardo all’orizzonte.
“La vostra collana.” Disse lei riportando Cloud alla realtà.
“Come dite?”
“La vostra collana è rotta.”
“Ah…sì…l’ho rotta quando ero piccolo…cioè…sì, sempre quando ero piccolo.”
“Che peccato, è molto bella.”
“Apparteneva a mia madre.” Cloud sorrideva guardando nel vuoto e cominciò a parlare vorticosamente “E’una cosa meravigliosa: mio padre ha deciso di donarla a me, proprio questa sera! Capisci cosa  significa? E’ come se avesse compreso la mia sofferenza di non ricordare nulla di mia madre.” La principessa assunse un‘ espressione stralunata come se si fosse detto qualcosa di estremamente oltraggioso.
“Qualcosa non và?”
“N..no..no!” sorrise lei “dai continua. La cosa ti ha fatto molto piacere, giusto?”
“E certo! Sono tornato dopo dieci anni! Pensavo di avere molto da riguadagnare e invece è stato come se non fossi mai andato via! E questo dono ne è la prova.” E fissò lo spazio triangolare rimasto vuoto.
“Sai, qui prima c’era una Lacrima.”disse il ragazzo continuando a fissarsi la collana, poi fu illuminato da un’idea e se la sfilò porgendola a Tifa “ti dispiace tenermela un attimo?” fece cenno di no e la prese, intanto Cloud rovistava nelle proprie tasche “Eccola! Guarda, Tifa! Questa è un’autentica Lacrima.”
“Davvero?”
“Sì, me l’ha regalata un mercante che ho aiutato qualche giorno fa.” E provò a sovrapporla allo spazio vuoto della collana. “dici che è della stessa misura?”
“Certo!”esclamò felice la ragazza “il gioielliere di corte può incastonartela in un attimo!”
Cloud in quel momento sbiancò nel focalizzare il suo errore “Oh…dei..Per…perdonatemi, mia principessa!” disse abbassando il viso pieno di vergogna “vi sto parlando come foste mia sorella! Sono un idio…” “no! No, Cloud! Per favore continua! Continua a parlarmi così, ti prego!” fece la principessa come se stesse chiedendo una grazia agli dei.
“Sono anni che frequento in segreto una squallida locanda per essere trattata…non da principessa. Ma nessuno l’ha mai fatto in questo modo. ”
“Nessuno è così stupido…”
“Ti prego Cloud, non rovinare tutto; promettimi che continuerai a parlarmi da….fratello, in maniera semplice e sincera, esattamente come questa notte!”
“Ma passerei per un…”
“Allora quando resteremo soli!”
Il ragazzo non aveva più niente da obbiettare. Il pensiero di rimanere di nuovo solo con Tifa lo terrorizzava piacevolmente, di sicuro non si sarebbe mai aspettato una richiesta simile, ma ne era così intenerito che anche se non avesse dovuto, avrebbe accettato lo stesso.
“Promettimelo.”
“Promesso, mia prin…ehm… Tifa.”
Si scambiarono un dolce sorriso, un sorriso che li avrebbe legati più di quanto loro stessi compresero quella notte.
 
 
 
 
 
****ANGOLO DELL’AUTRICE****
Ehm…ehm…bhè…inizialmente volevo evitare “l’angolo dell’autrice”, però, vagando per internet, ho trovato delle cosucce che potrebbero aiutarci di più ad immaginare i nostri beniamini in un contesto fantasy. Per esempio, l’abito che è stato confezionato per Cloud all’inizio del capitolo, lo immagino più o meno così ->
http://www.medievallegend.it/sito_1_g000479.jpg
(forse ora saranno più comprensibili le “proteste” di Cloud! XD )
ed ecco il suo mantello -> http://www.medievallegend.it/sito_1_g000596.jpg
(secondo me starebbe benissimo!! *_*)
Gli spallacci di Zack, li preferirei così -> http://armstreetitaly.com/negozio/armature/spallacci-medievali-occidentali
Ed in fine, Tifa! Credo che, con quest’abito, sarebbe meravigliosa -> http://armstreetitaly.com/negozio/abiti/abito-medievale-dama-fraca-con-tunica-e-vestito
Nei prossimi capitoli “medievalizzerò” gli altri personaggi! XD
Kisses!! :**  
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Peroniana