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Autore: Princess Kurenai    11/03/2012    1 recensioni
Anche se Gen sapeva già la risposta, non riuscì a trattenersi dal picchiettare con la mano il fianco di Youichi, borbottando un: “ Non pensi sia l’ora di staccare quel maledetto portatile e di dormire, idiota?”
In risposta ricevette inizialmente un’occhiataccia, poi un ghigno quasi divertito.
[MusaHiru]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gen Takekura/Musashi, Youichi Hiruma
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Cheering
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Gen “Musashi” Takekura, Youichi Hiruma
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 500 (FiumiDiParole)
Note: 1. Fluff e tanta melassa<3 ambientata dopo l’infortunio di Hiruma contro gli Hakushu Dinosaurs XD
2. Viene nominata Kaname Takekura che è la madre di Gen, è scritto nel manga :3
3. Fanfiction partecipante alla seconda edizione del CoW-T indetto da maridichallenge. Squadra Magic Sticks. Scritta per la prima missione. Prompt libero!
4. Alla persona più importante della mia vita<3 Ti amo >ç<


{ Cheering ~



Anche se Gen sapeva già la risposta, non riuscì a trattenersi dal picchiettare con la mano il fianco di Youichi, borbottando un: “ Non pensi sia l’ora di staccare quel maledetto portatile e di dormire, idiota?”
In risposta ricevette inizialmente un’occhiataccia, poi un ghigno quasi divertito.
“ Dormi tu, vecchio di merda. Ormai hai una certa età.”, ribatté Hiruma, continuando ostinatamente a picchiettare con le lunghe dita sui tasti del portatile, lavorando ad un progetto di dubbia legalità del quale, ovviamente, Musashi non voleva sapere niente – non aveva davvero alcun interesse nel mettere naso negli affari del suo compagno.
“ Hai intenzione di passare la notte in bianco?”, domandò ancora, carezzandogli sempre il fianco ed osservando come quei lievi tocchi fossero in grado di rubare dei piccoli brividi all’altro.
“ Anche se fosse?”
“ La luce del monitor e i tasti sono fastidiosi.”, sospirò Gen, grattandosi l’orecchio con la mano libera. “ Poi… sai benissimo che dovresti riposare in quelle condizioni.”
Gli osservò il braccio ingessato senza nascondere un pizzico di preoccupazione, ma Youichi, sghignazzando, ignorò volutamente il suo sguardo per tentare di sottrarsi alla mano del compagno con un piccolo movimento – riuscendo solamente a fallire nel suo intento.
“ Allora voltati e tappati le orecchie, vecchiaccio di merda.”, rispose riprendendo a lavorare.
Gen, nel sentire ancora quel fastidioso rumore, non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un sospiro quasi esasperato, coprendosi il viso con l’avambraccio.
Inizialmente gli era sembrata una buona idea l’ospitare Hiruma a casa sua per non lasciarlo solo, con il braccio ingessato, nell’hotel dove viveva… ma non aveva fatto i conti con il caratteraccio del quarterback.
Non era di cattiva compagnia, l’unico difetto di quella ‘convivenza’ era l’incapacità di Youichi di stare ‘in famiglia’. Era cresciuto solo e aveva sempre fatto affidamento su se stesso e sulla sua intelligenza per ogni singola cosa, e l’iniziare a vivere con Gen, quasi come una vera coppia, e con la madre di quest’ultimo, Kaname Takekura - la classica donna che donava amore a tutti senza riserve –, l’aveva messo in una situazione quasi di disagio.
Musashi sapeva che Hiruma temeva di abituarsi a quella vita e di ritrovarsi poi improvvisamente solo. Il suo essere più insopportabile del solito, alla fin fine era solo un modo per difendersi: evitando possibili delusioni.
Agli occhi di Gen tutto quello appariva sia stupido che tenero – in un certo qual modo -,e proprio per quello si lasciò sfuggire un sorriso. Allungò quindi la mano verso la nuca di Youichi, attirandolo poi verso di sé fino a far scontrare le loro labbra in un bacio.
“ Buona notte, idiota.”, gli sussurrò, dandogli poi le spalle per tentare di dormire.
Hiruma sentì quasi subito le guance iniziare a bruciargli per l’imbarazzo e, irritato, chiuse con forza lo schermo del portatile.
“ Vecchio di merda…”, borbottò e, certo di aver fatto sorridere Gen, non riuscì a trattenersi dal nascondersi sotto le coperte del futon del kicker, appoggiandosi alla sua schiena.
Non l’avrebbe davvero mai ammesso: ma il calore di quella casa e del corpo di Musashi erano davvero rassicuranti.
   
 
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