Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: guns_and_butter    11/03/2012    1 recensioni
Ma tu volevi custodire con cura il suo segreto, e allora hai buttato via la chiave.
[Seconda parte della raccolta Red Right Ankle.]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black, Remus/Sirius
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Red Right Ankle'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: not so deep as well
Autore: [info]guns_and_butter ♥
Traduttore: [info]ary_true 
Fandom: Harry Potter
Personaggi/Pairing: Remus Lupin, Sirius Black, James Potter, Lily Evans ♥ 
Rating: R
Link alla storia originale/Permesso per la traduzione: Versione originale qui, permesso dell'autrice qua. ♥ 
Disclaimer: Tutte bugie.
Note dell'autore: Ma tu volevi custodire con cura il suo segreto, e allora hai buttato via la chiave.    
 
 
Ma tu volevi custodire con cura il suo segreto, e allora hai buttato via la chiave.
 
Il sole sta splendendo mentre i Potter vengono seppelliti.
Ha piovuto per giorni, una deprimente e costante pioggerellina contro i vetri delle finestre. Ancora adesso, con il cielo che è di un blu brillante e il sole che brucia lassù, il terreno si  sfalda sotto i piedi, acqua sporca che gronda sulle scarpe buone di chiunque si trovi lì. Non lo nota nessuno, soltanto Remus, che cerca disperatamente di non pensare mentre i genitori di James vengono messi sotto terra.
Si volta alla sua destra, dove Sirius sta seduto in silenzio, fermo – più immobile di come Remus l’abbia mai visto. Le mani abbandonate sulle sue cosce sono sottili e incolori contro il tessuto scuro dell’abito, e ha l’impressione che Sirius non sappia che farsene di loro.
 
Sirius è sempre stato uno che si esprime per gesti, lunghe membra che tremano per l’energia, indicando e gesticolando e pizzicando per manifestare le proprie opinioni. È sconvolgente vederlo così immobile, e quindi sente il bisogno di coprire quelle dita lunghe con la sua mano e di stringerle.
 
Sirius non incrocia il suo sguardo.
 
(“Sirius è qui? È—Remus, io—è urgente. Lui…”)
 
Sirius non gli ha mai parlato dei suoi genitori. Remus può solo supporre come dovessero essere. È arrivato a cogliere una piccola parte della verità attraverso alcuni indizi – un occasionale momento di malumore, uno sprazzo improvviso di tesa incertezza negli occhi di Regulus, il pettegolezzo esagerato attorno a quello che doveva essere accaduto perché l’erede dei Black si trovasse tra le braccia dei più infami Traditori del Proprio Sangue di tutto il Mondo Magico.
 
Le sue supposizioni sono fondate esattamente quanto le altre. Sirius
 
(e James)
 
non parlerà mai.
 
Remus cerca di immaginare come debba essere: avere genitori come quelli che Sirius deve aver avuto, e poi incontrare i Potter. Essere finalmente —
 
—dopo così tanti anni—
 
amato e protetto, avere finalmente una casa vera, con quei pigri brunch domenicali e con qualcuno che ti abbraccia quando scendi dal treno—e poi, proprio allo stesso modo, perdere tutto quanto.
 
Stringe la sua mano un po’ più forte, e pensa a quanto è innaturalmente luminoso il sole quel giorno.
 

Alla sua destra c’è Lily, i capelli che scintillano d’oro e fiamme contro lo sfondo nero. Forte, dolce Lily, con i suoi occhi verdi colmi di lacrime, i suoi denti stretti, le sue mani morbide e lentigginose strette con forza attorno a una di quelle di James.
 
James.
 
Remus può a malapena indovinare che cosa gli stia passando per la testa. Sembra stranamente composto, gli occhi asciutti e lo sguardo fisso dietro le lenti brillanti degli occhiali. Il suo volto è indurito in un’espressione che Remus non gli ha mai visto indosso; la sua mascella è così tesa che quasi si aspetta di vederla rompersi. Una voce nella sua testa sospira, Le cose sono così fottutamente fragili di questi tempi, e suona così simile a quella di Sirius che lo sguardo di Remus si sposta per un momento sul suo viso, prima di voltarsi nuovamente verso James.
 
Da che lo conosce, James è sempre stato intoccabile. Dal momento in cui entrambi hanno messo piede nella Sala Grande, James è sempre stato tutto ciò che Remus non era – ricco, atletico, brillante e sregolato. Andando a ritroso in mezzo a un mondo di vecchi studenti ribelli e casi senza speranza, James Potter non aveva pari.
 
(Solo che invece non è così – perché fin dall’inizio, perfino prima che chiunque realizzasse che c’era stato un inizio, c’è stato Sirius. Sirius è sempre stato il Mercuzio del Romeo che James ha interpretato in tutta questa strana situazione—malizioso e irrefrenabile, insolente e incurante e brillante nella stessa misura in cui James poteva sperare di essere. Remus non riesce a ricordarli separati; nei suoi ricordi, sono disperatamente uniti, connessi, il ragazzo che ama e il ragazzo che non può fare a meno di seguire.)
 
E ora l’Utopia di James è crollata su di lui—su tutti loro. Il re ha subito la prima sconfitta di sangue, e la battaglia si è spostata.
 
Remus non può impedirsi di sentirsi tradito.
 
Da qualche parte dietro di loro, una donna sta piangendo. I suoi singhiozzi sono rumorosi e strozzati; Remus immagina che il suo dolore, pungente e tangibile, soffochi gli insolenti raggi del sole, curvandosi sempre più in alto in un’acuta spirale di tormento, schiantandolo poi al suolo come un peso disperato—
 
Ed è finita. I Potter sono morti; James è un orfano; e poi.
 
Gli addolorati si sollevano sui loro piedi malfermi, guardandosi attorno straniti mentre sfilano tra le file di sedili. Il basso mormorio delle loro voci si trasforma pian piano in un cupo borbottio a metà tra il consolatorio e il distratto, mentre amici e familiari e colleghi del ministero si confortano a vicenda con conversazioni oziose. 

La zona di fronte alle tombe è improvvisamente affollata, e per un momento Remus perde di vista i suoi amici. Gli sembra di vedere Peter scivolare via, un’espressione sofferente sul viso; si acciglia e quasi lo segue, ma poi pensa al silenzioso caos che si agita dentro Sirius, e si dirige nella direzione opposta. Peter starà bene.
 
Diversi professori di Hogwarts stanno in attesa, incluso Dumbledore, che gli stringe una spalla mentre gli passa di fianco. “Grazie,” mormora Remus, sentendosi stupido. Dumbledore risponde con un sorriso triste e si volta nuovamente verso il suo accompagnatore.
 
Il momento successivo, Remus individua James, pallido e smarrito—e anche Lily, ovviamente. Se ne sta premuta vicino al suo fianco, un braccio a stringergli la vita, e lui non si è mai sentito così grato del fatto che Lily sia Lily.
 
Gli ci vuole un attimo per realizzare che anche Sirius è lì, silenzioso mentre sparisce in mezzo alla folla. Quei tre non interagiscono tra loro; potrebbero essere a distanza di chilometri gli uni dagli altri. James non guarda Sirius, e Sirius non guarda James, e Remus capisce in quel momento che c’è qualcosa di tremendamente sbagliato.
 
E ovviamente, questo è un momento di disperazione. I Potter—famosi, meravigliosi, amati—sono morti, e il mondo magico è stato spedito a barcollare. Un ragazzo ha perso i suoi genitori. La guerra è sempre più reale, e il futuro diventa più scuro ogni giorno che passa.
 
Ma c’è qualcosa di più lì, la cosa più terribile e tragica che Remus abbia mai visto. Aleggia attorno alla mascella tesa di James, alla linea inerte delle mani di Sirius, e Remus trema sotto l’intensa luce del sole.
 
La tensione sta diventando insopportabile. Sta per dire qualcosa, quando James li sorprende tutti, avanzando improvvisamente di un passo. “Hey,” dice.
La sua voce è roca e colma di biasimo, come se Sirius lo avesse in qualche modo ignorato.
 
La testa di Sirius si solleva di scatto. Arretra di un passo, sorpreso, ed esita. Poi avanza nuovamente. “Hey.” Si guardano ancora per un momento, prima che finalmente Sirius dica, “Stai bene, allora?”
 
“Certo,” dice James. “Sto una favola.”
 
“Certo.”
 
Razza di coglioni, tutti e due, Remus pensa, ma prima di poterlo dire ad alta voce, James si sta muovendo—non con la potente agilità di un Cacciatore, ma con l’andatura sbilenca e instabile delle decisioni improvvise.
 
Il braccio di Lily abbandona i suoi fianchi, e James tira a sé Sirius quasi con violenza, le mani che lo stringono disperatamente piantate nella schiena con tanta forza da far sbiancare le nocche. Remus può vedere Sirius esitare per un secondo, sconvolto e rigido tra le braccia di James—
 
—e poi si allunga per premere i loro corpi ancora più vicini, e a quel punto si fondono insieme, un miscuglio confuso di capelli neri e stanchezza.
 
Noi due ragazzi insieme ci uniamo…
 
Quasi tutti sono abbastanza educati o compassionevoli da fingere di non fissarli, ma Remus non riesce a trattenersi. Loro due sembrano così giusti, così inseparabili; per un momento, si dimentica persino di come possano sembrare separati. Sicuramente, allora, si deve essere sbagliato. Sicuramente non c’è niente di così rotto che questo legame fraterno non possa aggiustare.
 
Sicuramente tutto alla fine si sistemerà.
 
Passano anni prima che James si allontani, lasciandosi andare a un sospiro brusco mentre incatena gli occhi di Sirius coi suoi. “Va bene,” dice, e annuisce. Le sue dita stringono con più forza le spalle dell’altro, e poi lo lasciano andare. “Stammi bene, allora.”
 
Fa un passo indietro, mentre continuano a guardarsi— e poi si volta, cercando la mano di Lily e trascinandola via sotto lo sguardo stupito dei suoi spettatori. La folla si divide per lui come si è sempre divisa, e un minuto più tardi sono tutti spariti.
 
Sirius resta immobile per un momento lunghissimo, e fissa con uno sguardo vacuo il punto da cui James si è allontanato. Le sue braccia sono ricadute a penzolare inutilmente contro i suoi fianchi, e sembra quasi rimpicciolirsi sul posto, ferito ed esposto. Pare uno scheletro, un guscio vuoto di se stesso, e la paura attanaglia lo stomaco di Remus.
 
Fa un passo in avanti. L'acqua fangosa filtra dal terreno sotto i suoi piedi.

"Padfoot?"
 
Lo scheletro si volta, e improvvisamente Sirius è lì, pallido ed elegante.
 
"Moony."
 
Il suo viso si tende con troppa forza sul suo debole sorriso, le labbra arricciate in una grottesca caricatura di piacere, e Remus pensa che finalmente sa come sia la bruttezza addosso a Sirius Black.
 
Lo raggiunge, gli poggia una mano sulla spalla. Inizia a parlare, e poi si ferma.
 
Vorrebbe continuare, mettere a posto le cose, ma sa di non poter dire nulla. Sa già che quando parlerà, dirà cose inutili. Sirius risponderà con gentilezza, e nessuno dei due dirà quello che veramente vorrebbe dire, e poi torneranno insieme al suo appartamento.
 
Remus sa cosa succederà, a quel punto. Conosce Sirius. Sembra quasi che la sua unica occupazione, di questi tempi, sia quella di conoscere Sirius o, se non altro, di conoscerlo abbastanza da sapere di non conoscerlo davvero.
 
Sa questo, però:
 
Sirius inizierà a spogliarsi nel momento stesso in cui entreranno in casa. Si libererà di ogni strato di tessuto come se fosse pelle morta, lasciandosi dietro vestiti scuri e pantaloni fin quando, finalmente, si ritroverà nudo nella propria camera, sfacciato e splendido.
 
(Lo farà diventare duro, ma Remus tenterà di ignorarlo. Non può controllarsi. Quel corpo ha degli effetti su di lui—Sirius ha degli effetti su di lui. Gli fa sentire una voglia che non riesce a spiegare, carnale e disperata, proprio giù dove il suo respiro muore e il suo sangue inizia quel costante crescendo che si sincronizza con il gonfiarsi della luna.)
 
Indosserà un vecchio paio di jeans, e il denim graffierà leggermente la sua pelle nuda, mandando brividi elettrici lungo le dita di Remus.
Remus si siederà pazientemente al tavolo della cucina, e Sirius si aggirerà per l'appartamento a piedi nudi e senza maglietta, fumando senza sosta e rifiutando una qualsiasi offerta di cibo, tè e conforto. E Remus aspetterà. Aspetterà e aspetterà e aspetterà per le sue lacrime, le sue grida, i suoi attacchi e il momento in cui cederà, il momento in cui gli consentirà di amarlo.
Sa che dovrà aspettare per molto tempo, forse per sempre. Sirius è sempre stato complicato in modo incomprensibile. Sirius non si spezzerà mai in pezzi più maneggevoli. Sirius è esasperante e complesso e molto più trasparente di quanto non creda, e Remus non può fare altro che amarlo.
Tornando al presente, prima che quel per sempre sia realmente iniziato, Sirius sta ancora aspettando che Remus parli. Se ne stanno lì da diversi minuti, in silenzio, e allora Remus sorride e prende la sua mano e dice qualcosa di sciocco.
 
Spesso cerca di ricordare come fosse la sua vita prima di incontrarlo. Come dormiva—mangiava—respirava? Perché viveva?
 
Prima di Sirius, Remus amava:
 
Libri.
 
Il tè tiepido.
 
Sua madre.
 
E dopo Sirius? Non è ancora arrivato al punto di saperlo. Non ancora.
 
Gli manca ancora il fiato di fronte alla lieve screpolatura delle sue labbra, alla nonesattamentedolorosa stretta delle sue lunghe dita, alla luce confusa dei suoi occhi al mattino. Sirius è ancora l'uomo più bello che abbia mia visto—e anche il più splendido, il più affascinante, il più gentile e il più sbagliato. Il più desiderato. E lui sa
 
(entrambi lo sanno)
 
che c'è qualcosa che sta crescendo nello spazio vuoto tra loro— nel freddo, desolato antro pieno di tutte le parole che non si sono mai detti.
Ed è un po' per la diffidenza, un po' per la disperazione, un po' per il fatto che sono andati troppo oltre che Remus dice a se stesso che un giorno non troppo lontano dovrà ricordarsi come si respira da soli. Sirius stringe la sua mano, trascinandolo nuovamente nel presente, e sfiora la sua guancia con un bacio gentile. "Andiamo, allora," dice, la voce bassa ed esigente.
Un giorno non troppo lontano. Ma non proprio adesso.
 
 

 
 
 
Note della traduttrice: ... *sospira mestamente*
Innanzi tutto, prima che io inizi a frignare e a riversare pezzi di cuore a caso su questa pagina, un paio di note tecniche. Questa storia è il pezzo centrale di una serie, intitolata "Red right ankle", che è composta da tre fic. La prima è una gen, dove si racconta l'ultimo incontro tra Sirius e Regulus, la seconda è questa, e la terza è una slash che esplora ogni angolo della relazione tra James e Sirius. 
Non so se tradurrò anche le altre (vorrei, ma sono terribilmente incostante e quindi non faccio promesse /o), ma devo dire che tutte meritano di essere lette e apprezzate, perché sono dei pezzi davvero incredibili, e io le amo di un amore incondizionato. Se lo desiderate, le trovate tutte sul livejournal dell'autrice.  
 
Ma veniamo a noi! ASDFGHJKMNBVCVBN ;_; Gente, non so voi, ma ogni volta che la leggo mi si spezza il cuore tutto daccapo. È-- straziante? Non penso che dire straziante basti a rendere l'idea.
L'autrice la classifica come una Remus/Sirius, e lo è, davvero, lo è perché Remus ama Sirius e stanno insieme e tutto, però. Però. Il momento focale, il momento più bello e intenso e spaccacuore è quell'abbraccio tra Sirius e James, diciamocelo. Io so che come traduttrice non dovrei tirare tutte queste pippe, però ;_____; Muoio. Mi fa male, quell'abbraccio.
Considerate che io nasco come Wolfstar, e mi sono avvicinata al James/Sirius solo dopo. Penso che questa storia racchiuda tutti i motivi per cui, a distanza di anni, mi sono ritrovata a vedere e sentire solo ed esclusivamente JS: il problema non è chi sia più o meno giusto con chi, il problema è che James e Sirius sono venuti prima di tutto, sono un monolite che esiste prima ancora dei Malandrini e dell'amore, e questa cosa non la potrà cambiare mai nessuno, né Remus, né Lily, né gli stessi James e Sirius. James è Sirius nella stessa misura in cui Sirius è James, e quindi quasi non ha senso parlare di scelta, perché non possono scegliere qualcuno dal momento che neanche si appartengono più, sono l'uno dell'altro. E tutto questo è racchiuso in quell'abbraccio disperato. ;___; Sicuramente non mi sto spiegando bene, ma voi cercate di capirmi ugualmente, vi prego. E cercate di voler bene a Remus, perché io gliene voglio un sacco e lo abbraccerei, perché è tremendamente ingiusto che debba vivere un amore così.
Tagliando corto con questa follia, solito consiglio: se potete, leggete l'originale, che merita mille volte di più e non è disseminata degli errori che sicuramente saranno qui, dal momento che l'ho tradotta tutta d'un fiato e non ho trovato nessuno disposto a betarmela. ♥
Grazie dell'attenzione, alla prossima ♥♥♥ 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: guns_and_butter