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Autore: Il Saggio Trentstiel    12/03/2012    9 recensioni
Mike Chang poteva dichiarare con assoluta certezza di essere felice.
[...]
Come però insegna Charlie Brown, “Quando diventi felice c'è sempre qualcosa che va storto”.
Nel caso specifico di Mike, il qualcosa era soffice, vellutato e di colore blu.

Continua la mia lotta per portare alla ribalta i personaggi negletti di questo fandom: stavolta tocca alla coppia più longeva della serie, Mike e Tina.
Cosa fare quando la tua ragazza sembra preferire l'apparenza alla vera essenza?
Mi raccomando, non chiedetelo a Mike Chang...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mike Chang, Tina Cohen-Chang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mike Chang poteva dichiarare con assoluta certezza di essere felice.
La squadra di football, grazie alla guida della coach Beiste, aveva un'invidiabile serie di vittorie alle spalle; al Glee Club aveva la possibilità di mettere a nudo la sua passione per la danza, senza vergogna e senza impedimenti; infine, con Tina andava tutto a gonfie vele.
Sì, Mike Chang era davvero felice.
Come però insegna Charlie Brown, “Quando diventi felice c'è sempre qualcosa che va storto”.
Nel caso specifico di Mike, il qualcosa era soffice, vellutato e di colore blu.
Osservò Tina chiacchierare con Mercedes accanto ai loro armadietti, allegre come sempre: tra i capelli scuri dell'orientale risaltava adesso una nuova ciocca di extension di colore blu elettrico.
Perché mai dovesse continuare ad abbigliarsi in quel modo, Mike non riusciva a capirlo.
Aveva ormai superato i suoi problemi di insicurezza, aveva capito che per apparire le bastava essere se stessa, e di certo per rendersi bella non aveva bisogno di certi bizzarri ornamenti.
Il ragazzo scosse la testa e prese dei libri dal suo armadietto: forse la stava facendo troppo lunga, in fondo Tina non indossava extension colorate da mesi, che problema c'era se voleva darsi un tocco di colore una volta ogni tanto?
Preferì concentrarsi sul problema più pressante di quel giorno: era lunedì, una nuova faticosa settimana aveva inizio, e per colpa dello studio quel fine settimana non aveva avuto un attimo per stare da solo con Tina!
Chiuse l'antina metallica dell'armadietto e lanciò una rapida occhiata alla sua fidanzata: avrebbe recuperato nei giorni successivi, e quella sarebbe stata una settimana fantastica!
 

 

 

 

 

L'agognato venerdì era finalmente giunto: una fiumana di studenti si stava riversando fuori dal liceo McKinley, ma non i ragazzi e le ragazze del Glee Club.
Il venerdì era infatti la giornata perfetta per riunirsi senza il timore di essere disturbati da chicchessia, Sue Sylvester -che, come da lei stessa dichiarato, il venerdì si dedicava a sparare ai procioni che incautamente si avvicinavano al suo quartiere- compresa.
L'aula canto era rumorosa come sempre: Rachel tentava di imporsi sugli altri, Santana la rimetteva sgarbatamente al suo posto, Sam flirtava con Mercedes, Mike taceva.
Sì, esatto, Mike taceva.
Non scherzava con Finn e Puck, non parlava con Tina, non rideva agli sproloqui di Brittany.
Era stata una settimana pessima.
Dal punto di vista scolastico era stata perfetta -aveva ottenuto tre A in tre diverse materie, senza alcun problema-, ma il problema era... Tina.
Anzi, le rinnovate tendenze esibizionistiche di Tina.
Non era passato giorno senza che la ragazza avesse sfoggiato nuovi arditi accessori, abiti che rimandavano al suo periodo goth o trucco pesante ed ingiustificato.
Mike non sapeva cosa stesse accadendo alla sua ragazza -che, per inciso, era sempre allegra ed affettuosa- ma preferiva tenere per sé questi problemi: in parte lo frenava l'orgoglio, in parte il timore di non venire ascoltato o capito dagli altri.
Si isolò completamente mentre Will Shuester proponeva una tematica su cui lavorare per la settimana successiva e rimase seduto e silenzioso quando li congedò allegramente.
Rispose con un rapido e tirato sorriso ai saluti di Mercedes e Finn, venendo infine raggiunto da Tina.
-Ehi!- lo salutò, accomodandosi accanto a lui -Ho già avuto un'idea per la canzone della prossima settimana, Mercedes potrebbe...-
Si interruppe, notando lo sguardo assente del ragazzo.
-Mike... Va tutto bene?-
Il giovane si riscosse, tentando un sorriso poco convincente.
-Sì, sono solo un po' stanco...-
Tina sorrise comprensiva, rassicurata da quella risposta.
-Ti capisco! Senti, stavo pensando... Domani ti va di venire a pranzo da me? I miei non ci sono...-
Mike annuì meccanicamente, di nuovo preda dei suoi pensieri, e quasi dimenticandosi di rispondere al bacio che Tina stava dandogli.
Comunque, bacio o non bacio, aveva preso una decisione: il giorno successivo avrebbe affrontato Tina, a muso duro.
Se avesse scoperto che la ragazza preferiva ancora apparire piuttosto che essere se stessa... Forse avrebbe dovuto porsi qualche domanda sulla loro relazione.

 

 

 

 

 

Casa Cohen-Chang era una modesta villetta in uno dei quartieri periferici di Lima, uguale a chissà quante altre.
Mike sostava da qualche istante sul patio, restio a bussare ma desideroso di concludere in fretta il suo piano, sempre se di “piano” poteva parlarsi.
Una situazione decisamente imbarazzante e fastidiosa!
Finalmente si decise a bussare e, pochi secondi dopo, fu accolto da una sorridente Tina.
-Buongiorno!- cinguettò la ragazza, prima di abbracciarlo e strappargli un rapido bacio.
Presolo per mano lo condusse all'interno, lungo un corridoio attraversato ormai decine di volte, fino alla sua stanza da letto.
Mike conosceva ogni singolo dettaglio di quella camera ma, piuttosto che fissare Tina negli occhi -quegli occhi di quel color nocciola così luminoso, che una volta lei stessa aveva tentato di celare-, preferì fissare il poster di Björk affisso sulla parete di fronte.
Si sedette sul letto mentre Tina rimase in piedi, posizionandosi davanti a lui e coprendogli la visuale del poster: adesso era costretto a fissarla negli occhi...
-Allora, visto che il professor Shu vuole delle canzoni che parlino di coraggio...-
Quella a cui era sottoposto Mike era una vera e propria prova di coraggio!
-... Avevo pensato ad una canzone che parli di affrontare le proprie paure...-
Quale sarebbe stato il momento adatto per affrontare Tina e parlare di quello scottante argomento?
-... Magari con un tuo numero di danza, renderebbe tutto più bello!-
Sarebbe stato bello se qualcuno avesse potuto prendere il suo posto!
Il silenzio che si dilatò tra i due parve non piacere molto a Tina.
-Mike...- esordì, sedendosi accanto a lui -... Sei sicuro di star bene? È da ieri che mi sembri distratto, assente... Ho fatto qualcosa che non va?-
Il ragazzo sobbalzò, nascondendo poi uno sguardo colpevole: , avrebbe voluto rispondere, hai fatto parecchie cose che non vanno.
Con che coraggio però avrebbe potuto dire certe cose a Tina, la ragazza che gli era sempre stata vicino, che lo aveva aiutato a riavvicinarsi a suo padre? Tutto per un suo capriccio, poi...
-No, nulla, è che stamattina... Insomma, non ho dormito molto stanotte...- tentò, consapevole di non essere in grado di mentire.
Tina parve però accettare anche quella spiegazione: sorrise e si alzò, passandogli una mano tra i capelli.
-Va bene. Vado un attimo in bagno a mettermi del mascara, intanto se vuoi pensa pure ad una canzone.-
Uscì dalla camera, lasciando Mike nuovamente pieno di dubbi laceranti.
Mascara?
Lei lo lasciava solo come un idiota per andarsi a mettere del mascara?
Adesso ne era certo, Tina non era più la ragazza semplice e pura di una volta.
Forse sarebbe stato meglio affrontarla, ma quanto era difficile anche solo pensare alle parole giuste... Figurarsi dirle...
Preda di una forte agitazione, Mike si alzò e cominciò a vagare per la stanza, raccogliendo oggetti casuali per poi rimetterli dov'erano dopo una singola, breve occhiata.
Dedicò qualche istante di attenzione in più ad una foto: ritraeva lui e Tina sul palco dell'auditorium, durante le prove per chissà quale canzone...
Sembravano così spontanei, così felici che una volta di più Mike non seppe capacitarsi del cambiamento che stava avvenendo in Tina.
Posò con cura la fotografia sulla mensola, ma il suo sguardo venne stavolta attirato da un quadernetto nero lì a fianco.
Non sembrava la solita agendina che Tina utilizzava per ricordarsi le scadenze... Anzi, Mike era certo di non averlo mai visto prima!
Lanciò un'occhiata alla porta della stanza e, tra mille sensi di colpa, prese il quadernetto e lo aprì.
Sfogliò rapidamente le sue pagine, piene di testi di canzoni, citazioni e qualche disegno qua e là: stava per rimetterlo a posto, dandosi mentalmente dello stupido per la sua eccessiva curiosità, quando lesse qualcosa che gli mozzò il fiato.
 

Lunedì: extension blu, il colore preferito di Mike.

Martedì: rosa nera tra i capelli, Mike adora toglierla e sciogliermi i capelli.

Mercoledì: trucco pesante, muoio dalle risate nel vedere la faccia di Mike!

Giovedì: abiti da gothic lolita, Mike dice che sembro un dolce personaggio di un manga!

Venerdì: braccialetti tintinnanti in quantità, così Mike saprà sempre quando starò arrivando.

Sabato: trucco leggero, in modo che Mike capisca che non sono un'esibizionista.

 

Mike, Mike, Mike.
Ogni cosa, ogni singolo cambiamento, era stato fatto per lui.
Per lui che aveva dubitato di Tina, aveva cospirato alle sue spalle, aveva pensato che amasse fare l'esibizionista e che non avesse imparato nulla dalle esperienze
passate.

Sentì una stretta al cuore e sistemò al suo posto il quadernetto.
Tornò a sedersi sul letto, la testa tra le mani: sarebbe dovuto essere felice e sollevato, invece si sentiva un completo imbecille.
Si era recato a casa di Tina per affrontarla e, ciò che temeva di più, chiudere la loro relazione a causa dei comportamenti di lei, e invece? Aveva scoperto che Tina era la stessa ragazza di sempre, quella che amava e che sapeva far tesoro di certi insegnamenti.
In sintesi, lui era un mostro, un idiota, uno stronzo.
Sollevò il capo ed un'idea gli attraversò la mente, rapida e potente: il tema di quella settimana non era il coraggio?
Si alzò in piedi e corse fino alla porta del bagno, prese un bel respiro e bussò.
-Mike? Ho quasi finito!-
-Sì, è solo che... E se cercassimo una canzone che parla di affrontare i propri errori?-
Dall'interno della toilette non giunse alcuna risposta, tanto che Mike temette che la sua idea non sarebbe stata accettata dalla ragazza.
Stava già per dire qualcosa, quando Tina finalmente si fece sentire.
-È un'idea... Originale!- replicò con tono soddisfatto -Mi piace!-
Mike fu pervaso da un profondo senso di sollievo: appoggiò la testa alla porta e sorrise.
-Tina?-
-Sì?-
-Ti amo.-
La ragazza rise, intenerita.
-Ti amo anch'io. Amo te e tutti i tuoi errori...-
In quel momento Mike capì due cose.
La prima era che Tina sapeva esattamente cosa gli era passato per la testa.
La seconda era che, per una volta, era stata lei a dare una lezione a lui.
Sorrise nuovamente.
-Perché oggi non indossi quel fermacapelli a forma di rosa nera?-

   
 
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