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Autore: Beapot    12/03/2012    1 recensioni
Raccolta di OS sull'evoluzione del rapporto Luna/Ron
Dal testo: "Trascina quel baule troppo pesante lungo la banchina, e i capelli le scivolano scompostamente sul viso sudato. È accaldata e affaticata, si ferma a raccogliere le ciocche bionde in una coda scomposta, poi si guarda intorno distrattamente. È sola.
La stazione è forse uno dei posti più brutti per essere soli, senza nessuno da salutare o a cui promettere di rivedersi presto, senza nessuno a cui mancherai.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Luna/Ron
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'The chance to fly'
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There is no time yet

Trascina quel baule troppo pesante lungo la banchina, e i capelli le scivolano scompostamente sul viso sudato. È accaldata e affaticata, si ferma a raccogliere le ciocche bionde in una coda scomposta, poi si guarda intorno distrattamente. È sola.
La stazione è forse uno dei posti più brutti per essere soli, senza nessuno da salutare o a cui promettere di rivedersi presto, senza nessuno a cui mancherai.
Il suo sguardo vaga tra la folla alla ricerca di un volto conosciuto, ma non ha notizie dei suoi amici da molto tempo, da quando la guerra è finita e suo padre è stato ricoverato in una stanza sterile del San Mungo e lei si è chiusa in se stessa.


- Hai qualche notizia di Luna? - c'era voluto tanto tempo per riuscire a porre quella domanda, troppo tempo per poter tornare a preoccuparsi degli altri. L'estate migliore della vostra vita, l'estate peggiore, la più vuota. Lacrime piante per Fred, sorrisi di gioia per la tanto agognata pace, e subito nascosti dal senso di colpa. Non era giusto ridere quando c'era chi non ricordava più come farlo. George in un angolo, George con voce rauca e senza risate, George incompleto.
Non ci si poteva preoccupare degli altri in momenti come quello.
- No, nessuna. - aveva detto distrattamente Ginny, continuando ad accarezzare i capelli di Harry. Lei non aveva pianto come tutti gli altri, aveva stretto i denti cercando di andare avanti. Non poteva pensare agli altri quando la sua famiglia aveva bisogno di lei. Non poteva pensare agli altri quando finalmente poteva preoccuparsi di Harry.
- Sei preoccupato. - solo Hermione sembrava aver capito il tuo stato d'animo. Hermione che era appena tornata dall'Australia con i suoi genitori, Hermione che ti amava e che finalmente potevi stringere a te come avevi sempre desiderato. Avevi scosso la testa e le avevi sorriso stringendola in un abbraccio: - Non è niente. - e anche lei si era fidata, perché in fondo cosa avrebbe potuto preoccuparti? Avevi tutto, eri felice, finalmente il sole stava sorgendo di nuovo e tu non avevi nient' altro da desiderare, circondato dalla gioia delle persone che amavi.
Già, sarebbe stato tutto molto più semplice se fosse stato vero, ma il tuo sguardo continuava a vagare oltre la collina e tu ti sentivi sempre più incompleto.
Hai provato più volte a parlarne con gli altri, ma “tanto Luna se la caverà, sicuramente starà bene” e l'unico a pensare a lei eri tu, e nessuno lo sapeva, e lei era chissà dove ad affrontare il mondo da sola.


Riprende a camminare facendosi largo tra la folla e tu cerchi di seguirla con lo sguardo, ma improvvisamente i tuoi occhi si fermano su un gruppo di persone poco distante da te.
Harry passa un braccio attorno alle spalle di Ginny e le bacia i capelli, i tuoi genitori stanno parlando educatamente con quelli di Hermione, e la tua ragazza sorride rilassata, in piedi vicino a loro. Si volta verso di te e ti fa cenno di raggiungerla, mentre risponde a una domanda curiosa di tuo padre. Ricambi il sorriso e ti avvicini a quello che hai sempre desiderato, pronto a posare le labbra sulle sue, in un gesto che ormai è diventato familiare e incredibilmente spontaneo. È giusto così, siete felici, siete insieme, siete vivi, e finalmente potete ridere davvero.
Stringi Hermione a te e le sussurri che ti mancherà, le auguri un buon viaggio e le prometti che le scriverai. Lei si libera dal tuo abbraccio, leggermente imbarazzata, e torna a rivolgere la sua attenzione ai genitori, mentre il tuo sguardo si perde di nuovo tra la folla.
Luna è ancora in piedi vicino alla porta del vagone e si guarda intorno spaesata. Studenti più giovani le passano vicino senza degnarla di uno sguardo, oppure sghignazzano divertiti indicando i suoi Spettrocoli, perché tutti conoscono Lunatica Lovegood, ma nessuno di loro sa davvero chi è.
- Adesso basta, fatela finita. - li rimproveri, prendendo finalmente i coraggio per avvicinarti. I ragazzini ti guardano sorpresi, sono piccoli, probabilmente al loro primo anno di scuola, e forse non si sono nemmeno resi conti di cosa è stata la guerra.
- Perché li hai fatti andar via? - te lo chiede come se non fosse stupita di vederti, come se fosse solamente curiosa del tuo comportamento, guardandoti in quel modo così tipico di lei. Perché Luna ha continuato a sorridere e ad andare avanti da sola, anche se il suo viso non è più luminoso come un tempo, anche se i suoi passi non sono più leggeri e aggraziati e crede che nessuno l'abbia notato.
- Erano maleducati. - ti senti leggermente stupido, in effetti: hai agito di impulso e ti sei avvicinato, ma non sai cosa dirle, come parlarle, come scusarti.
- Tu hai riso tante volte. - di me. Hai riso di me. Il senso è quello, ma lei non completa la frase e ti lascia arrossire.
- Ero maleducato. - abbassi lo sguardo per nascondere l'imbarazzo e afferri il suo baule, caricandolo sul treno. Lei ride della tua affermazione, è divertita dai tuoi modi goffi e dalle tue parole impacciate, e il suono della sua risata ti era mancato. Strano a dirsi, ma sentirla di nuovo dopo tanto tempo ti fa stare bene.
- Grazie. - indica il baule con un cenno della testa e ti guarda attentamente. Forse è sorpresa quanto te dal tuo improvviso gesto di galanteria, ma non lo commenta se non per ringraziarti. - Dov'è il tuo? - si guarda intorno, spaesata come poco prima, e tu senti una fitta allo stomaco. Non sa che non frequenterai Hogwarts quest'anno, e ti fa male doverglielo dire.
- Non tornerò - è stato difficile farlo accettare alla tua famiglia, è stato doloroso farlo accettare a Hermione, ma confessarlo a Luna è forse più duro di quanto non ti saresti aspettato. Hai visto il suo sguardo illuminarsi quando ti sei avvicinato a lei, l'hai vista sorridere, contenta di aver finalmente trovato un volto amico tra la folla, e adesso devi dirle che non resterai. Nessuno ha mai paura di ferire Lunatica Lovegood, nemmeno tu ti sei mai preoccupato tanto delle sue reazioni ai tuoi commenti infantili, eppure non riesci a sopportare di vedere quella scintilla spegnersi sul fondo dei suoi occhi grigi.
- Mi dispiace. - continua a sorridere, non commenta la tua scelta credendo di sapere cosa è meglio per te. - Sono contenta di averti visto, oggi. - Non ti rimprovera chiamandoti irresponsabile, ma continua a sorridere ed è sincera mentre ti dice che è stata felice di vederti. Vorresti dirle che ti dispiace di non averla cercata prima, vorresti scusarti anche a nome degli altri per averla lasciata sola quando aveva bisogno di avere intorno degli amici, ma il fischio del treno vi riempie le orecchie e qualcun altro sta chiamando il tuo nome. Non c'è di nuovo tempo per lei.

 

 

 

NdA: nuovo pairing, vecchio Angst. Sono incorregibile, lo so, ma questa idea mi allettava troppo.
Per l'occasione ho anche tentato di creare un banner, ma con scarsi risultati... e vabbè, ci sarà tempo anche per quello oppure desisterò :P
Bea

   
 
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