E io che intesi quel che tu non dicevi,
M’innamorai di te, perché tacevi.
Tu eri lì.
Mi guardavi e io ammiravo la bellezza della tua pelle illuminata dai primi tiepidi raggi di primavera, quel sole caldo, ma non così tanto da permetterti di stare senza maglietta.
I nostri occhi si incontrano e sembra che il tempo si fermi.
Una manciata di secondi, poi distogli lo sguardo, arrossendo.
I tuoi occhi di un blu che anche il cielo invidia.
So chi sei.
So perché sei conosciuto in giro, ma non mi interessa.
Sei la creatura più bella che io abbia mai visto, eppure sei umano come me.
Kurt.
Il tuo nome risuona nella mia mente come una melodia al piano che continua ininterrotta.
Ti vedo sorridere e il tuo volto si illumina e sono geloso perché non sono io che riesco a farti sorridere.
Gesticoli.
Le tue mani sembra si muovano a ritmo di musica, seguendo un andamento lineare.
Ti fermi, sei incerto su cosa dire, lo capisco.
La ragazza con la quale stai parlando è impaziente.
Alla fine le tue idee, i tuoi pensieri hanno la meglio su di te e dici tutto quello che devi dire, riprendendo a gesticolare animatamente.
Aspetto.
Sto aspettando solo che lei se ne vada, poi verrò da te amore mio.
Aspettami anche tu, ti prego.
La ragazza mora con la parlantina facile, finalmente si alza e se ne va.
Mi alzo, incerto sul da fare. E’ la prima volta che mi avvicino così tanto a te.
Coraggio.
Mi siedo vicino a te.
Parlo lentamente cercando di scandire bene le parole.
Sei sorpreso e arrossisci.
La gente che passa parla, grida, ride.
Vorrei sentire parlare anche te, ma so che è impossibile.
Sentirti cantare o addirittura urlare.
Mi sorridi, non sai cosa dire.
Io non so parlare come parli te, quindi alzo l’indice, per dirti di aspettare, intanto dalla mia borsa estraggo un quaderno e una penna.
E vistosamente nervoso scrivo:
Ciao, sono Blaine. Sono innamorato di te da 2 anni ormai, pur non avendoti mai incontrato. So che per te è difficile, ma fidati di me ed io sarò la tua voce.