Kurt si chiese se sarebbe stato sempre così,se si sarebbe mai potuto godere una gita in santa pace senza essere chiamato con strani nomignoli di cui non capiva neanche il significato ma che a detta di suo padre erano cose orribili da dire che non doveva neanche ascoltare. Ma come si faceva a non ascoltare? Perché sembrava che i bambini della sua classe ce l’avessero tanto con lui? Non si ricordava di aver fatto qualcosa di sbagliato. Si sedette all’ombra di una grande quercia raccogliendo le ginocchia al petto e stringendo tra le sue piccole manine la sciarpa rosa con le pailette che quel giorno aveva così insistentemente voluto indossare. La sciarpa era di sua madre,la sua preferita, stando a quello che diceva il suo papà,anche se della mamma con lui non parlava molto. Quando Kurt la annusava si illudeva di sentire ancora il dolce profumo di lei. I suoi amici l’aveva preso in giro chiamandolo con una parola che iniziava per la “c” ma che ora non riusciva proprio a ricordare. Si era un po’ distanziato dagli altri e dallo sguardo vigile delle sue maestre ,tanto comunque nessuno avrebbe giocato con lui.

I'm Here!