Crossover
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Autore: Harriet    13/10/2006    5 recensioni
Quando le Clamp si trovano nei guai, a volte devono ricorrere ai loro personaggi e chiedere loro aiuto. Ora, pensate ai personaggi delle Clamp. Secondo voi...saranno affidabili, o finiranno invece per rendere la situazione ancora più caotica? Dai Draghi Terrestri e Celesti di X, alla banda di Clover, passando attraverso i Clamp Detectives per arrivare fino alla combriccola di Tsubasa, e tanti altri manga ancora...Un crossover clampiano dove...beh...Si cerca di fare luce sui misteri delle Quattro Signore dei Manga! Vi unite all'avventura?
CAPITOLO XI ONLINE: continua la saga di Clamp Suu!
Genere: Avventura, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ehm. Sì. Lo so. Vi avevo detto che sarebbe stato il finale.
MA ERA USCITO UN CAPITOLO BESTIALE! ERA LUNGHISSIMO! SARESTE MORTI PRIMA DI ARRIVARE ALLA FINE!
Così ho deciso di spezzarlo in tre, e trasformare la saga di Clamp Suu in una storia in 4 parti. Spero mi perdonerete e continuerete a seguirmi fino alla fine...

NOTE:
- Non voglio male a Fuuma. Davvero. So che non mi credete, ma è così. Lo adoro. Poi, il fatto che spero perda, schiatti e non rompa più le scatole a nessuno...è un’altra faccenda!

- Chiedo perdono se cito spesso “Tsubasa” e “XXXHOlic”, i manga ancora inediti in Italia. Io ci provo, a limitare le citazioni, ma è un periodo in cui mi hanno presa tremendamente, e...non riesco a non mettere in mezzo i personaggi! Se ci sono spoiler, vi avverto sempre, però!
Comunque, per aiutare qualche lettore che si trovasse spiazzato davanti ai personaggi inediti in Italia, vi faccio un mini-prospettino non spoileroso ma esplicativo:
* Kurogane, rude ninja dai modi non proprio diplomatici, ma onesto e leale. Ha un adorabile rapporto litigarello con Fay.
* Fay, mago sempre sorridente, in realtà è un concentrato di angst come meglio riesce alle Clamp.
* Yuuko, maga venditrice di desideri. Assomma in sé il peggio di personaggi come Clow o Kakei: ha poteri enormi e sa sempre tutto, ma mai che si degni di dirti qualcosa di utile in anticipo...

- Ho avuto aiuti validi per questo capitolo, e ho impastato dentro un sacco di battute e sciocchezze dette con i miei amici, quindi dovete sapere che:
* Alcuni dei “titoli alternativi” per Card Captor Sakura mi sono stati suggeriti da Shu e Wren.
* La battuta sul modo in cui le Clamp parlano tra loro è nata da una conversazione con Wren.
* La battuta sui “polaretti” è di Kinnara.
* La scenetta sulla Nutella è di Juuhachi Go.
* I riferimenti a Fay che apprezza...un certo tipo di abbigliamento, diciamo così, mi sono stati ispirati da un “personaggio” di Wren.
* La battuta sull’uso del nome di Kakyou è di Mia.


Episodio X – Clamp Suu –Part II-

- Come come come come come?-
Il povero Kamui sgranò gli occhioni viola fino all’inverosimile, fissando Fuuma, sgomento.
- Una barriera. Non volevano essere disturbate nel loro momento di gloria, quelle là.- spiegò Fuuma. – Così ci hanno chiusi qua a Villa Clamp, e a causa di questa barriera non possiamo né uscire né comunicare con loro. Se questi misteriosi attentatori vogliono ucciderle, noi non possiamo farci niente.-
- Ma...ma...- balbettò Kamui, iniziando a disperarsi. – Ma allora...allora...-
- Eh, no!- Tutti scattarono verso l’insolita fonte di quell’esclamazione decisa. La piccola Suu aveva messo le manine sui fianchi, e li guardava con aria di sfida.
- Io sono riuscita a sgamare la sorveglianza dei militari, per farmi portare da Kazuhiko fino al Fairy Park!-
- Sì, con l’aiuto dei vecchietti...- la provocò Fuuma.
- Va bene, ma i militari ci hanno inseguiti per tutto il manga, e alla fine abbiamo comunque fatto quel che dovevamo! E poi, Kazahaya, Watanuki e Kurogane passano la vita a trasferirsi da un mondo all’altro, facendo delle cose assurde e pazzesche. E Satsuki ha un computer che può fare quasi tutto. E voi due siete quelli che, in teoria, avrebbero in mano le sorti della Terra. E tra tutti ci lasciamo spaventare da una barriera creata da quelle quattro? Ma dai!-
Il gruppettino si scambiò un’occhiata tra il dubbioso, il possibilista e il vergognoso. - Un tentativo si può fare.- la appoggiò Kazahaya.
- Posso avviare un sistema di calcolo e ricerca telematico sul Beast, per ottenere risultati impostando una query che...Oh, insomma, posso cercare di scoprire informazioni su questa barriera!- disse Satsuki. – Sono sicura che c’è un modo per buttarla giù, basta riuscire a capire qual è!-
- Potremmo chiedere aiuto a Kazuhiko.- disse Kamui.
- Non sia mai!- si indignò Suu. – Non potete fargli usare quell’abominevole arma che ha impiantata nel braccio! Non vorrebbe mai farlo! Non...-
- Va bene, va bene, va bene. Yuuko potrebbe aiutar...-
- Cooooosa?- gridò Watanuki. – Hai idea delle cose assurde che quella là fa pagare, quando le chiedi aiuto?-
- Era solo un’idea. Magari Saiga, che trova sempre tutto ciò che cerca, potrebb...-
- Se viene Saiga, me ne vado io.- disse Kazahaya, risentito.
- Niente Saiga. Allora potremmo...-
- Io non sono d’accordo.- lo interruppe Fuuma. Kamui meditò se era meglio scoppiare in singhiozzi o mettersi a lacrimare in silenzio, e concluse che si era già rotto di essere il personaggio più frignone della compagnia. Così assunse un’espressione piuttosto sitizzita.
- State zitti, una buona volta! Mi volete come capo? E allora lasciatemi decidere! Io direi che Satsuki può cercare informazioni sulla barriera col Beast, e Kazahaya tenterà di usare i suoi poteri per lo stesso scopo. Nel frattempo noi andremo a chiamare tutti i personaggi, per riunirli qui e decidere un piano d’azione.-

Suu iniziò a girare per i vari gruppi di auto-aiuto, che intanto continuavano a fare successo. Alla fine aveva raccolto un buon numero di adepti alla causa, che lasciarono le loro attività per raggiungere gli altri in giardino.
Finalmente la ragazzina aveva raggiunto l’ultimo gruppo. Il gruppo in questione si teneva nella sala d’hotel dove stanziava Kakyou, e sulla porta c’era solo un cartello che diceva “Fate Silenzio, Grazie”.
- E questo cos’è?-
La ragazzina spinse la porta ed entrò. La stanza era immersa in una penombra che rendeva appena distinguibili i contorni delle cose. Suu avanzò, e vide che c’erano alcuni letti e una specie di grande vasca da bagno piena d’acqua. Nei letti dormivano Kakyou, Sakura di “Tsubasa” e Kotori. Immerso nella vasca c’era uno strano tipo con i capelli neri e lunghi, un abito complicatissimo (di quelli “New Style Nekoi”, per intendersi) e dei Polaretti Dolfin attaccati sulla fronte, il quale dormiva placidamente.
- Oddio, ma questo annega!- balbettò lei, portando le mani davanti alla bocca, colma d’orrore.
- No, non ti preoccupare, è prigioniero di un sigillo.- rispose una voce dolce dietro di lei. La ragazzina si voltò e si trovò di fronte Yukito Tsukishiro, col suo abituale delizioso sorriso.
- Oh, Yukito-san! Ma tu che ci fai qui?-
- Sono il custode di questo gruppo di auto-aiuto.-
- E...che gruppo sarebbe?-
- Personaggi dormienti o tormentati da svenimenti e attacchi di sonn...-
Il ragazzo non poté finire la frase (eh, già), e si schiantò al suolo, addormentato. Un attimo dopo davanti a Suu era comparsa una superba creatura alata, vestita di bianco, con lunghi e splendenti capelli d’argento e due stupendi occhi viola (noooooo, l’autrice non è per niente innamorata di Yue, noooo, cosa dite...)
- Ragazzina, che ci fai qui?- le chiese il Guardiano di Clow, un po’ sospettoso.
- Yue, abbiamo bisogno d’aiuto, dell’aiuto di tutti, dormienti o no! Le Clamp sono in guai serissimi! Dobbiamo radunarci e decidere una strategia!-
- E’ così grave? Cioè, volevo dire, è più grave del solito?-
- Assolutamente sì!-
- Va bene, diamoci da fare! Kakyou lo porto in braccio io, tanto troviamo sempre il modo di farlo tornare utile, anche se dorme. Kotori...basterà dirle che Kamui è in pericolo, e vedrai come sarà sveglia. Per Sakura, prendi un po’ di sakè e faglielo bere, dovrebbe funzionare.-
- E...ehm...Il tizio nella vasca?-
- Quello è Ashura di “Tsubasa”, ed è stato sigillato in quel modo dal mago Fay.-
- E non possiamo svegliarlo?-
- Meglio di no. Sai, le Clamp non ci hanno ancora rivelato perché Fay l’abbia messo a nanna, ma sappiamo per certo che se si sveglia, andrà a cercare Fay, e non per offrirgli un tè. Non mi va di svegliarlo adesso, col rischio di provocare la morte di un personaggio anzitempo!-
- Ma tanto prima o poi deve morire! E’ un personaggio delle Clamp!-
- Sì, ma non possiamo togliergli anche quell’1,2 % di possibilità di sopravvivere che ha! Lasciamo dormire Ashura, e occupiamoci degli altri, in fretta!-
- Va bene! Ehm, però...Yue? Una curiosità. Come...come fanno ad auto-aiutarsi, se dormono tutti?-

Nel frattempo Kurogane aveva raggiunto le cucine, luogo che spesso era un punto di ritrovo per quella schiera di eterni affamati. Il ninja era arrivato alla porta d’ingresso e stava per entrare, quando fu raggiunto da un singolare dialogo all’interno della cucina. Dialogo tra un assassino e un giovane sciamano molto noti, tra i personaggi clampiani.
- No, non possiamo, è troppo, non tentarmi!-
- Non essere stupido, lo SO che lo vuoi!-
- Bastardo!-
- Oh, no, sono solo... affamato...-
- Mpf!-
Il ninja, vagamente sconcertato, piuttosto imbarazzato e anche parecchio incavolato, fece un passo avanti e due indietro.
-... eddai!-
- No.-
-.... daaai...-
- Eeeeh, che pazienza. Su, forza. Va bene. Vedi qualcuno in giro?-
- Via libera...-
-... FACCIAMOLO!-
... disse Subaru, estraendo una baguette formato famiglia e un vasetto di Nutella per elefanti.
In quel momento Kurogane, ancora piuttosto sconcertato, sempre più imbarazzato e soprattutto incavolato, fece il suo ingresso trionfale, sgamando i due colpevoli con due cucchiaioni immersi nella Nutella.
- Ehm...- balbettò Subaru, arrossendo.
- Tempo di fare merenda!- esclamò Seishiro, col suo miglior sorriso.
- Aaaaah, qui sono tutti pazzi!- ruggì il guerriero. – Sentite, merenda o no, le nostre autrici sono nei guai, e dobbiamo radunarci subito, per risolvere la situazione!-
- Onestamente...pensi che me ne importi qualcosa?- domandò Seishiro, attaccando la sua terza fetta.
- Sì che te ne importa, o potresti non scoprire mai come finisce il tuo manga!-
- Beh, a me non è che interessi granché, io ho già fatto il mio danno e ora...-
Kurogane stava giusto meditando su quanto gli sarebbe piaciuto uccidere i Draghi della Terra in blocco, quando Subaru venne in suo aiuto. Lo sciamano, con un sospiro, mise via la merenda e si pose di fronte all’assassino.
- Se non vieni subito immediatamente con noi, ti giuro che ti lego davanti al Sakura e ti faccio vedere mentre gli taglio i rami uno per uno!-
- NOOOO! Subaru-kun! Tu non saresti mai capace di essere così sadico e cattivo! Quella è una mia prerogativa!-
- Come no. Muoviti, razza di sentimentalone! Andiamo al raduno...e vediamo cos’hanno combinato quelle quattro, questa volta!-

Kamui si era diretto verso una delle salette dotate di TV, satellite, stereo e computer, uno dei rari privilegi offerti dalle Clamp ai personaggi (un patetico tentativo di tenerli buoni, insomma).
Nel frattempo, nella saletta alcuni personaggi facevano merenda con i dolcetti e il tè serviti da Sakura (la Card Captor), e chiacchieravano allegramente.
- Ma lo sapete che in Italia hanno cambiato il titolo alla serie di Sakura?- stava dicendo Yamazaki, uno dei compagni di classe di Sakura.
- Sì, come no, e noi ti crediamo.- lo liquidò Ran, consapevole della brutta fama del ragazzino.
- No, sul serio! Hanno scambiato le carte di Clow per carte da gioco, e l’hanno intitolato “Pesca la tua carta Sakura”!-
- Se fosse vero, sarebbe divertente!- commentò il mago Fay, sorridendo amabilmente come suo solito.
- Ma è vero!- protestò Yamazaki.
- Purtroppo questa volta Yamazaki ha ragione.- sospirò il Magic Knight Fuu, entrando nella stanza.
- Eeeeeeeh?- la povera Sakura spalancò gli occhioni verdi, stupefatta.
- Mi sono documentata.- spiegò Fuu. – Sembra che in Italia non siano nuovi ad adattamenti folli e insensati, a titoli assurdi e a sigle terribili, per quanto riguarda gli anime. E anche la nostra Sakura non è scampata a questo destino.-
- “Pesca la tua carta Sakura”?- ripeté Ran, sgomento. – Oddio, è terribile!-
- E la II° serie si intitola “Sakura, la partita non è finita”.- aggiunse tristemente Fuu. - Eeeeeeeeehhhhhhhhh?- gemette la piccola Card Captor, sempre più distrutta.
- Nessuno ha spiegato loro la differenza tra un torneino di Scala 40 e il compito di un Card Captor, evidentemente!- sospirò Yamazaki.
- Mi domando come avrebbero intitolato una eventuale terza serie.- iniziò il mago. – Forse “Taglia il mazzo, Sakura, che facciamo un’altra partita”!-
- Oppure “Come Quando Fuori Piove, Sakura”.- suggerì Ran.
- “Arriviamo a 11, Sakura”.-
- “Carico, liscio o briscola, Sakura?”-
- “13 carte a testa e una sul tavolo, Sakura!”-
- “Scala 40, Sakura!”-
- “Sakura, stavolta paghi 100”.-
- “Come hai fatto a perdere con tre jolly di prima mano, Sakura?”-
- “Tu hai i punti e la primiera, Sakura, mentre io ho tre scope”.-
- “Non barare, Sakura, ho visto che hai nascosto un jolly nella manica del vestito che ti ha cucito Tomoyo!”-
A questo punto, la povera Sakura era stramazzata al suolo, Fuu si era commossa, pensando che quelle idee erano piuttosto verosimili, e Yamazaki meditava che le sue balle sembravano molto più realistiche di quella tragica verità.
- Oooooooooooh, i vestiti di Tomoyo!- sospirò Fay, ispirato dall’ultimo titolo proposto da Ran. – Io adoro i vestiti di Tomoyo! Sono un grande fan di “Card Captor Sakura”, soprattutto per quei meravigliosi vestitini! Ne vorrei uno anch’io!-
Tutti tacquero, un po’ spaesati. Anche Kamui, entrato in quel momento, rimase immobile, con gli occhi sbarrati.
- Fay-san...- balbettò Fuu. – In che senso?-
- Beh, mi piacerebbe fare un cosplay di Sakura!-
Nessuno ebbe il coraggio di commentare, e quindi Kamui poté intromettersi nella conversazione, per dare la sua bella notizia riguardo ai pericoli corsi dalle Clamp.

E così, finalmente, l’allegra (per modo di dire) compagnia dei figli delle Clamp riuscì a radunarsi nel giardino della Villa, intorno al colossale Beast, per decidere e deliberare sul modo migliore di salvare la giornata.
- Le mie ricerche non hanno dato i frutti sperati.- sospirò Satsuki. – In base all’impostazione della query con il sistema...Sì, d’accordo, in conclusione, la barriera non può essere infranta. Possiamo solo sperare di aprirci un piccolo passaggio temporaneo, dissolvendo la materia spirituale di cui è composta, e finché riusciamo a tenere aperto questo passaggio...usciamo da qui. Sarà impossibile farcela tutti. Usciranno solo i più veloci. L’importante è riuscire a mandare almeno una delegazione per avvertirle. E se non crederanno all’avvertimento...Dovremo proteggerle.-
- Ma come possiamo provocare questa breccia nella barriera?- chiese Kamui.
- I Draghi della Terra dovrebbero cavarsela bene.- suggerì Kanoe.
- Sì, ci avevo pensato anch’io.- confermò Satsuki. – Il nostro potenziale distruttivo potrebbe essere indirizzato contro la barriera. Il problema è che non basterebbe. Ci vuole anche un altro tipo di potere, qualcosa di molto forte, che metta in moto una reazione nella barriera. Insomma, qualcosa che crei la prima spaccatura nella barriera, nella quale noi ci inseriremo.-
- I Magic Knights potrebbero andare?- domandò la principessa Emeraude.
- Temo di no. Ci vuole qualcosa di infinitamente potente. Difficile da controllare.- Nel giro di tre secondi, qualche centinaio di occhi di ogni tipo, forma e colore (e problematica) erano puntati su una delle ultime creazioni clampiane, l’adorabile mago dagli occhi azzurri e il sorriso sempiterno, famoso per avere un potere enorme, strabiliante, superfichissimo, capace di chissà quali cose.
E ovviamente il mago aveva solennemente giurato di non usarlo mai più.
- La sensazione che ho di essere vagamente osservato...sarà veritiera o soltanto un’illusione?- si domandò Fay, sorridendo.
- Fay-san...- mormorarono le due Sakura all’unisono.
- Non potrebbe fare uno strappo alla regola, Fay-san?- domandò Oluha.
- Per favore! Fay!- lo implorarono tutte le Chii di tutte le dimensioni.
- Mi dispiace, ma...- iniziò il mago, guardandosi attorno con un po’ di apprensione. Decisamente, fuggire, questa volta, sarebbe stato un po’ più complesso del solito.
Intanto, in un angolo, Fuuma e Kamui osservavano lo svolgersi degli eventi.
- Fuuma...-
- Se non mi chiami Kamui, non solo non ti risponderò, ma ti userò come bersaglio per giocare a freccette.-
- Va bene, razza di maniaco invidioso dei nomi altrui, con un complesso di inferiorità grosso come le spalle di Shuichiro di “Wish” e con la mania di far finta di sapere sempre tutto! Va bene se ti chiamo così?- strillò il ragazzino, incavolato.
- Kamui, cos’hai bevuto?- gemette Fuuma, mettendosi le mani nei capelli (e producendo un ennesimo terremoto in quelle lande già devastate).
- Aaaaah, ora mi viene una crisi di nervi! Lascia perdere i tuoi giochini coi nomi, e ascoltami! Voglio sapere se il desiderio del mago è veramente quello di non usare i suoi poteri, o se c’è un modo per fargli cambiare idea!-
Fuuma fu un po’ spiazzato da quella domanda, ma si ricompose subito e fece un’espressione di odioso saputello dai superpoteri di predizione.
- Io lo so, ma non mi va di dirlo, ti guasterei il divertimento!-
- Lo sapevo. Non ne hai la più pallida idea.- sospirò Kamui. – Non sei affidabile! E’ per questo che hanno inventato Yuuko, lei sì che ci sa fare con i desideri!-
La situazione si complicava. Tutti quei personaggi che circondavano Fay avevano intenzioni amichevoli, però...si stavano avvicinando un po’ troppo. E poi, la svolta. Kurogane si fece largo tra la folla, raggiunse il mago e gli si piantò davanti.
- TU! Adesso fai quello che ti chiediamo, o altrimenti è la volta buona che ti faccio avere veramente paura di morire!-
- Ehi, Kuro-rin, bastava che me lo chiedessi per favore!- rispose il mago, superando qualche secondo di shock e tornando padrone di sé.
E così fu dato inizio al Piano Definitivo per la Distruzione della Barriera. Fay si mise d’impegno, richiamando a sé la sua magia, e accettò di infrangere il suo voto, per una buona causa. In un turbinio di raggi, luci, scintille, stelle e nastri saettanti, degni della migliore evocazione di una Clow Card, la barriera divenne per un istante visibile a tutti, e in essa si aprì una piccola frattura.
Allora si fecero avanti i Draghi della Terra (meno Kakyou, che, a parte il suo stato dormiente, recentemente aveva iniziato a fare sciopero. Infatti, in quegli ultimi tempi tra i personaggi si era diffuso un certo modo di dire, “E che Kakyou!!!”, “Non me ne importa un Kakyou!” e simili. Mi capite, il Sognatore l’aveva presa piuttosto male!)
Gli Angeli scagliarono la loro forza contro la frattura, e qualche istante dopo, con grande fragore, finalmente un pezzo della barriera si dissolse, lasciando un piccolo passaggio per i personaggi più rapidi.
- Forza, andate!- gridò Satsuki alla folla un po’ sconcertata dei personaggi.
- Ma...non avremmo dovuto selezionare una delegazione?- gemette Kotori, piuttosto spaventata.
- Non c’è tempo!- gridò Seishiro. – Datevi una smossa!-
- Che poi i meno dotati finiscono sempre per essere i più imprevedibili e i più utili!- commentò la maga Yuuko. Poi prese la rincorsa e si lanciò nell’apertura, passando dall’altra parte. E dopo di lei, tutta una serie di personaggi prese coraggio e si gettò tra le braccia dell’Inevitabile, superando la barriera.
Ad un certo punto la barriera sembrò tremolare e iniziare a riprendere la sua forma originaria. I Draghi della Terra smisero di erogare morte e distruzione, consapevoli che ormai era stato fatto tutto ciò che poteva essere fatto. Mentre Seishiro e Fuuma si allontanavano dalla barriera in dissoluzione, gli sguardi dei due psicopatici si incontrarono, in un’occhiata che diceva chiaramente “e noi restiamo qui a perderci tutto il divertimento?”
Non sia mai!
Si voltarono e presero a correre verso la breccia nella barriera, che si faceva sempre più piccola, riuscendo a passare di là.
L’ultimo ad abbandonare la sicurezza del giardino fu proprio il mago. Aveva usato la magia, era vero, ed aveva già dato, per la salvezza delle Clamp. Però...
Però era pur sempre uno dei personaggi più tremendamente angst mai inventati, e quindi, quando avrebbe potuto tranquillamente mandare a quel paese tutto e andarsene a giocare con la playstation, si mise a rivangare i ricordi, come ogni buon personaggio ricolmo di angst fa di solito nei momenti meno opportuni. Così rimembrò la sua fuga da casa, come la sua vita fosse diventata nient’altro che una fuga, come il suo rifiuto di usare la magia fosse una sorta di fuga, come stesse esaurendo le idee per trovare nuovi imbarazzanti nomignoli per il ninja, che era la cosa più angstosa di tutte...E così, un millesimo di secondo prima che la barriera si richiudesse, Fay era passato dall’altra parte, rovinandosi la vita ancora una volta a causa dell’angst.
- Ora non ci resta che sperare in loro.- commentò Satsuki. – E cercare di renderci più utili possibili, anche da qua!-

Ageha Ohkawa era felice e si sentiva tutta soddisfatta, mentre tornava alla sede della mostra, dalle sue colleghe. Era appena stata alla Messa, perché aveva bisogno di informazioni sulla religione occidentale, per un nuovo manga, ovviamente, ed era rimasta piacevolmente colpita dal Vangelo. Infatti il sacerdote aveva letto: “Se il tuo occhio destro ti scandalizza, cavalo...”. E lei aveva pensato: “Fichissimo!!!”
Poi, all’uscita della chiesa, aveva acquistato un piccolo libro sui santi, ed era rimasta particolarmente ispirata dalla storia di santa Lucia.
Finalmente raggiunse il luogo dove le sue colleghe l’aspettavano. E fu subito accolta da un gioioso:
- Cara, sei già...?-
E poi anche:
- Com’è andato il...?-
- Che ne diresti se...?-
- Senti, non credi che questo sarebbe un...?-
Così parlavano amabilmente le Quattro Signore tra sé. E ovviamente, si comprendevano benissimo a vicenda. Lo facevano da anni, ormai non avevano più problemi.
Erano così abituate a quel modo di esprimersi che capitava molto spesso lo usassero anche nei manga. Non si erano assolutamente rese conto che quel grazioso tipo di linguaggio provocava non pochi problemi ai poveri lettori, per non parlare di ciò che scatenava nei personaggi.
Intanto, conversando e lavorando, si era fatta notte e le Quattro meditavano di lasciare il luogo della mostra per tornare al super-mega-iper-extra-lussuosissimo hotel che le ospitava. Quand’ecco che, all’improvviso, come comparsi da una porta dimensionale, di fronte a quattro paia di occhi sconvolti si materializzò un gruppetto di...
...di...
- PERSONAGGI?- ruggì la Ohkawa, infuriata.
- Siamo molto lieti di essere qui.- disse l’affascinante Oluha.
- Hyuuu!- salutò Fay, sorridendo.
- Bentrovate, sensei-sama!- si inchinò la piccola Misaki.
- Cosa...cosa...cosa...cosa...ci...- La Ohkawa prese a tremare, protendendo in avanti le mani, che sembravano diventate temibili artigli. – COSA CI FATE VOI QUI?-
- Ecco, sappiamo che in teoria non potevamo uscire.- iniziò Oluha. – Ma il caso vuole che...-
- Non esiste il caso, esiste solo l’Hitsuzen (=Inevitabile).- la interruppe la Ohkawa. – E per voi sarà inevitabile morire tutti, nel modo più doloroso possibile, nel prossimo capitolo che scrivo! Anche se i vostri manga sono già finiti! Vedrete! E se siete già morti, vi risuscito per riammazzarvi!-
- Cara, per favore, non...!- le disse la Nekoi, conciliante.
- Proviamo a sentire che cosa...!- commentò Mokona.
- Già, magari può darsi che...!- concordò la Igarashi.
Ageha incrociò le braccia e guardò i personaggi con l’aria di chi la sa più lunga.
- Comunque ho deciso che Fay morirà e i Draghi della Terra verranno sconfitti.-
- Cosa? Così, sue due piedi?- gemette Mokona. – E perché?-
- Perché sono stati loro a infrangere la barriera che avevo creato per non farli uscire!-
- E tu come lo sai?-
- Era l’unico modo per romperla. Temevo che ci sarebbero arrivati. Ma speravo nella loro sostanziale incapacità di organizzarsi e pensare in modo sensato. Invece ci sono riusciti, dannati!-
- Via, ora non fare scelte artistiche frettolose di cui poi potresti pentirti e anche...!- tentò di calmarla la Nekoi. – E comunque, se sono arrivati al punto di mettersi insieme per distruggere quella barriera, forse hanno un motivo valido, no?-
- E’ esattamente quello che cercavamo di dirvi!- si intromise Oluha. – C’è un problema molto serio, che riguarda voi!-
- Ovvero?-
- Satsuki ha intercettato delle comunicazioni segrete. State per essere vittime di un attentato da parte di un gruppo di fans inferociti!-
Le Clamp fecero un consulto oculare (non nel senso che si fecero visitare, e nemmeno che deliberarono la perdita di qualche altro occhio! Si scambiarono una rapida ed eloquente occhiata). E subito dopo, scoppiarono a ridere.
- Siete veramente patetici!- li raggelò la Ohkawa, dopo la risata. – Preparatevi a perdere un occhio, a trasformarvi in strane creature, ad essere sconfitti miseramente e a morireeee!!!-
Oluha, Seishiro, Subaru, Taishaku-ten, Fay e qualche altro scoppiarono a ridere a loro volta. Ciò fece infuriare maggiormente la mangaka, che fulmineamente ideò la trama per un altro manga crossover, dove tutta quella schiera di gentaglia veniva miseramente umiliata e distrutta. Ma in quel momento, la vera Risorsa Nascosta dei Personaggi fece la sua entrata in scena.
Dalla piccola folla emerse l’unica persona in grado non solo di aiutare qualsiasi donna in difficoltà, ma anche di farsi amare da qualsiasi donna. Nokoru Imonoyama, conosciuto da tutti come il Presidente. Il ragazzino andò di fronte alla Ohkawa e si inchinò cortesemente.
- Sensei, dovete crederci. Abbiamo rischiato la vita, per attraversare quella barriera. E l’abbiamo fatto per voi. Per avvertirvi e per essere qui, al vostro fianco, per difendervi! Siete le nostre creatrici, le nostre madri, non vi avremmo mai lasciate nei guai! E tantomeno vi mentiremmo su una questione così importante!-
- Incanterai le donzelle dei manga, moccioso, ma non me.- rispose bruscamente la Ohkawa. Però non poteva negare di essere un pochino colpita. Un pochino pochino. Era tanto tempo che nessuno le parlava più così gentilmente. Le sue colleghe la infamavano 24 ore al giorno per le sue trame crudeli. Gli editori parlavano alle sue spalle della sua abilità nel cominciare ventimila nuove cose, senza finire mai nulla. I fans la odiavano – ne era consapevole – per svariati motivi. La povera sceneggiatrice sentiva il bisogno di un po’ di gentilezza, comprensione e calore umano.
- E...e...va bene.- sospirò, infilandosi un paio di occhiali da sole per nascondere la commozione incipiente. – Vi concederemo il beneficio del dubbio. Su, spiegateci in cosa consisterebbe questo attentato.-
In quell’istante tutte le luci dell’edificio si spensero, e una sinistra risata iniziò a risuonare in ogni luogo.
E le Clamp capirono che i personaggi avevano ragione. Si preparava qualcosa di molto, molto brutto...
Una voce minacciosa si levò, raggelando mangaka e personaggi.
- Avete finito di farci soffrire! Finalmente l’ira dei fans vi colpirà! Con le vostre stesse armi, noi vi distruggeremo!-
All’improvviso tutt’intorno al gruppo si iniziò ad avvertire un’aura cupa e oscura, carica di sentimenti negativi. Le povere donne stramazzarono al suolo per la potenza di quel maleficio.
I personaggi, abituati a ben peggio, rimasero muti. Fermi. Decisamente spaesati.
- Teoricamente eravamo venuti fin qui per salvarle.-
- Già.-
- Teoricamente.-
- Appunto.-
- Però...-
- Certo che...-
Poi, però, uno straccio di pietà si risvegliò in loro, da qualche parte.
- Forza, Sigilli, create una barriera!-
- Ehi, perché sempre noi? E non siamo nemmeno tutti!-
- Vai, Kamui!-
- Aaaaah, mi prendete in giro? Hanno interrotto il manga prima di insegnarmi come si fa a farle, ‘ste barriere!-
Finalmente, dopo litigate, minacce e tentennamenti, il tutto condito dai rantoli disperati delle mangaka in punto di morte, Sorata e Arashi si decisero ad agire, mettendo un piedi una solida barriera che proteggesse le quattro derelitte, dando loro la possibilità almeno di respirare.
Nel frattempo gli altri personaggi si radunarono, cercando di chiarire il mistero delle “loro stesse armi”. Discussero e proposero, questionarono e fecero ipotesi, il tutto condito dalle meravigliose e sibilline indicazioni di Yuuko, che si rendeva utile alla causa delle Clamp con uscite tipo “Questo è vero ma è anche falso”, “Scoprirete di cosa si tratta”, “Attenti a non diventare E”, e così via...
Alla fine però su un punto furono tutti d’accordo: la vera arma delle Clamp, quella con cui provocavano morte, distruzione e sofferenza, erano i manga.
- E quindi...le distruggeranno con i manga?- chiese Kamui, perplesso.
- Forse faranno un falò con le opere delle Clamp e le uccideranno arrostendole.- disse Taishaku-ten, con gli occhi che brillavano.
- Ma è terribile!- piagnucolò Misaki. Il Presidente le porse subito un fazzolettino per asciugarsi gli occhi.
- O forse...- mormorò Yue, parlando più che altro tra sé. – Forse questi fans hanno creato un loro manga. All’interno del quale c’è l’incantesimo che stanno usando contro le Clamp. Del resto, anche noi siamo personaggi dei manga, e siamo qui. Forse i fans hanno fatto la stessa cosa.-
Un sacco di begli occhi si fissarono su di lui, colui che aveva pronunciato quelle illuminanti parole.
- Yue, sei un genio!- esclamò Umi, saltellando felice. – E’ sicuramente successo qualcosa di simile! Hanno disegnato un manga e hanno liberato qualche incantesimo di questo manga, per distruggere le Clamp con le loro stesse armi!-
- E allora dobbiamo trovare la fonte di questo incantesimo, e darci da fare per annientarlo!- disse Oluha.
E tutti furono d’accordo. Così lasciarono la stanza immersa nel buio, con le mangaka protette da Sorata e Arashi.
- Speriamo che si ricordino della barriera...- borbottò Seishiro, dando un’ultima occhiata alla scena, prima di sparire.

Così i personaggi iniziarono a sparpagliarsi per l’edificio, per scoprire il più possibile sull’incantesimo dei loro nemici.
Mentre le strade si dividevano, una ben nota voce venne a disturbare la simil-quiete mentale di un ben noto ninja.
- Hyuuuu! Kuro-rin! Devo proprio avere qualche problema di vista, non mi ero accorto che anche tu fossi riuscito a fuggire da Villa Clamp!-
Il guerriero fu colto da un istinto omicida nei confronti dell’insopportabile mago: visto che nel tragitto tra Villa Clamp e quel luogo “qualcuno” gli aveva lanciato addosso la bestiaccia (Mokona) almeno dieci volte, evidentemente il mago lo sapeva benissimo che c’era anche lui!
- Aaaaaah, sei una seccatura, uno stress, un rompimento di scatole, una palla al piede, una piaga, un...-
- Hai ingoiato un vocabolario dei sinonimi e contrari, Kuro-pin?-
- VATTENE DA QUI!- ruggì il ninja. Il mago allora fece una faccia teatralmente desolata e se ne andò nella direzione opposta al guerriero.
- E che cavolo. Non si può mai stare tranquilli.- borbottò Kurogane, scoccando un’occhiata preoccupata a Fuuma, lì vicino. Poi tirò un sospiro (che era di sollievo, anche se lui non l’avrebbe mai ammesso.) Il ragazzino, la principessa narcolettica e Tomoyo erano rimasti a casa. Mokona era in giro, ma quel coso peloso aveva un sacco di capacità nascoste e quindi non correva rischi. E ora, in un modo o nell’altro, era riuscito a spedire lo stupido mago da tutt’altra parte rispetto a Fuuma. Poteva dedicarsi al salvataggio delle Clamp senza troppi pensieri.

Nel frattempo, appostate fuori dall’edificio, alcune persone sorridevano, soddisfatte. Tra le loro mani c’era un manga, disegnato da uno di loro. E accanto al manga stava un libro, che però non era un libro ma un contenitore di carte. Se queste carte fossero state dentro al libro, sarebbero state sette carte dal dorso nero, con illustrazioni inquietanti e nomi ancor più inquietanti.
Ma non erano nel libro, perché quelle erano le Dark Cards, nate dai sentimenti negativi dei fans contro le Clamp, create per distruggere le mangaka con le loro stesse armi.
Ed ora le Dark Cards erano state liberate.

Continua...(Ovviamente continua! Sono quelle là che lasciano le storie in sospeso, mica io!!!)
   
 
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