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Autore: AlwaysMe    12/03/2012    5 recensioni
ok messo e premesso che i miei titoli fanno sempre schifo piccola one-shot sui pensieri di Kate in un notte insonne..."E mentre infuria questa tempesta mentale l’unica cosa indubitabile è la mia infelicità. Tutta colpa dell’amore mi verrebbe da dire ma è davvero così? "
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Eros che scioglie le membra di nuovo mi scuote
dolceamara invincibile bestia.
Saffo
 

È notte fonda, eppure non dormo, il mio pensiero vaga libero nell’oscurità, cammina, viaggia, si allontana,
ritorna e si ferma sempre li, sempre su di te, tu che sei il mio pensiero fisso.
Ormai è cosi ogni giorno, non so neppure io da quanto. I tuoi occhi, abissi marini di cui non conosco la profondità,
mi accompagnano in ogni mio passo, come un talismano e come unica chiave  per la porta della mia anima;
non capisco ancora come con uno sguardo tu riesca a sondare le profondità del mio io e a capirmi, eppure ti viene naturale.
Le tue labbra, di cui ancora ricordo la morbidezza sulle mie, mi attirano, mi attraggono
e darei qualunque cosa per poterle sfiorare, assaporare, fare mie per sempre. 
I tuoi capelli, quanto vorrei poterli accarezzare, stringere tra le mie mani e quanto vorrei sfiorare il tuo volto.
Ecco ora in questo delirio ad occhi aperti, sei tutto intero davanti a me e sorridi, magari potessi stringermi a te
e rimanere nel tuo caldo abbraccio sull’orlo dalla nostra fragile esistenza guardando l’eternità da porto sicuro.
Ormai me ne sono resa conto e riesco anche ad ammetterlo a me stessa: sono pazzamente, irrimediabilmente,
perdutamente innamorata di te Richard Castle. Ma intanto sto male, perché l’amore non è la cura, né il rimedio,
ma è la più grande malattia che esista, la piaga dell’umanità intera che silenziosa  si insinua nel cuore, avvelenandolo lentamente;
gli uomini sono davvero degli illusi e degli ingenui non capiscono e si arrendono al quella forza naturale e invincibile,
ma io no non sono solo illusa sono anche stupida perché pur essendone consapevole tutto ciò che voglio è essere amata da te.
Come hai fatto mi chiedo? Come sei riuscito a rubarmi il cuore? La risposta è semplice, sei stato al mio fianco, mi hai irritata, infastidita,
sostenuta, incoraggiata, hai preso tutto quello che ti potevo dare senza chiedermi mai niente in cambio, 
sei diventato la mia ombra il mio partner, il mio migliore amico, cambi forma in base alla situazione e sai sempre cosa dire e cosa fare,
sai sempre di cosa ho bisogno, ma soprattutto sai farmi ridere come nessun altro, anzi è grazie a te se so ridere di nuovo,
ma allora perché non sono già tra le tue braccia? Perché la mia razionalità non mi abbandona e non si dimentica che 
chi più ti fa ridere è anche colui che ti farà piangere maggiormente, l’unico in grado di annientarti completamente.
E io non riesco a lasciarmi andare. Mi ricordo ancora il dolore, il rumore sordo del mio cuore che si spezzava quando,
dopo avermi voltato le spalle, ti sei allontanato per trascorrere l’estate con la tua ex moglie, mentre io, impotente, ti lasciavo allontanare da me.
Trascorsi l’estate immersa nel lavoro, lottando ogni istante per non farmi risucchiare dal pozzo senza fine che è il mio passato,
tentando di ricostruirmi, piangendo tutte le notti, nel sonno, eppure non era ancora amore.
E poi simile a un cavaliere errante avvolto nella sua scintillante armatura sei ricomparso al mio fianco, come dopo una lunga battaglia,
vittorioso e hai nuovamente posto sotto assedio le mie fragili difese. Ogni resistenza fu vana, avevi di nuovo libero accesso al mio essere,e forse io volevo cosi;
giorno dopo giorno hai continuato a scavarmi in profondità, a fare un passo in più, a renderti indispensabile. E silenzioso l’amore sbocciava in me.
Mi sento diversa, sono più fragile, più debole, più dipendente, meno sola, eppure questi cambiamenti dovuti solo alla tua presenza mi spaventano;
mi spaventa vedere quanto potere hai su di me, quanto tu riesca a minare il mio equilibrio, la mia stabilità, mi sento una barca alla deriva, in balia delle onde,
mentre tu sei il faro, unica salvezza e padrone assoluto del mio destino. Questo mi spaventa, ma quello che mi fa paura,
il terrore che mi attanaglia lo stomaco impedendomi di dormire è il pensiero di perderti, di venire  di nuovo abbandonata, lasciata a me stessa,
perciò rimango qui asserragliata in una muraglia già in frantumi, perché non voglio più piangere.
Ma il non soffrire più vale la pena di un esistenza non vissuta, vale l’anestetizzare il cuore per far si che non si possa più spezzare?
Non lo so. E mentre infuria questa tempesta mentale l’unica cosa indubitabile è la mia infelicità.
Tutta colpa dell’amore mi verrebbe da dire ma è davvero così? Si dice che gli dei non abbiano mai amato e perciò siano felici e immortali,
mentre gli uomini, che credono di amare, siano fragili e dannati. Quindi l’amore è solo un’illusione?
Non credo, sono certa di amare, ormai l’amore ha posto forti radici in me e lo sento crescere attimo dopo attimo,
e se anche fosse una dannazione, ne esiste una più bella? Sospiro, e mentre l’aria abbandona i miei polmoni,
vorrei che anche tutti questi dubbi, ansie, angosce la seguissero, vorrei che tutta questa confusione sparisse,
che l’immenso groviglio che è la mia vita potesse essere districato.
Mi arrotolo nelle coperte, alla ricerca di un calore che degli inutili pezzi di stoffa non mi potranno mai dare.
Ah la notte, è il momento in cui mi sento più sola, in cui tutto quello che voglio è il caldo abbraccio dell’uomo che amo,
come una bimba spaventata dal buio in cerca di una caldo rifugio in cui sentirsi protetta.
Eppure se il mio letto è vuoto, e il freddo è l’unica cosa che sento, è solo colpa mia, che non ho il coraggio di rischiare,
il coraggio di aprirmi al mondo e prendermi quello che mi spetta, il coraggio di andare alla ricerca della felicità.
Quanto sei paziente, come fai ad aspettare così a lungo per una persona come me? Come fai ad esserti innamorato di me?
Spesso quando chiudo gli occhi risento la tua voce preoccupata sussurrarmi quelle tre parole e vorrei dirti che mi ricordo tutto,
che anche io ti amo ma, ti ho mentito al riguardo e ho paura della tua reazione . . .
Il vibrare del cellulare mi distoglie da questi pensieri . Guardo lo schermo: è un tuo messaggio.
Un sorriso increspa involontariamente le mie labbra mentre schiaccio un tasto per leggere cosa mi hai scritto.
 “Mia cara Detective non crede anche lei che a quest’ora il cervello dovrebbe spegnersi e ci si dovrebbe beare nel magico regno della fantasia?
Certo che si e allora mia musa (non dovevo scriverlo lo so ma tanto le gambe puoi sempre spezzarmele domani no?)chiudi gli occhi e dormi. A domani.” 
Guardo il display allibita, mi ero dimenticata che sai leggermi nel pensiero e anche a distanza ma sapere se sono sveglia o no questo le batte tutte,
eppure il sorriso mi si allarga e sento un tepore avvolgermi. Sarai pure un bambino di dodici anni rinchiuso in un corpo da quarantenne,
insopportabile , sordo ai miei ordini e quant’altro ma è proprio di questo che ho bisogno, ho bisogno di te forse non l’uomo perfetto
ma quello perfetto per me, perciò aspetta e continua a starmi accanto e forse troverò il coraggio per lasciarmi amare e riamare,
perché l’ho capito finalmente io voglio essere libera di ridere e non importa se arriverà ancora il momento del pianto basterà averti accanto
e lo so che ci sarai me, lo hai promesso. Always.

 

Angolo dell’autrice: salve a tutti!! Non chiedetemi cosa sia sta OS perché non lo so nemmeno io xD avevo voglia di scrivere sapete Saffo ispirava. . . comunque spero che vi piaccia e qualsiasi recensione o critica è sempre benaccetta. Ciao :) 
 

  
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