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Autore: Artemis00    13/10/2006    3 recensioni
Bulma, Goku, Vegeta e tutti gli altri sono dei liceali che si ritrovano alle prese con manifestazioni, scioperi e occupazioni, come nel '68, ma ai giorni nostri. Un minimo di romanticismo, una grande avventura nei meandri della scuola che dovrebbe essere complice ma spesso tradisce.
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con l’ennesima storiella da postare

Il primo giorno

 

Eccomi qui con l’ennesima storiella da postare. Ditemi se la trama vi pare avvincente.

È ambientata in un universo alternativo, un liceo. I personaggi hanno 17 anni e alcuni, come Bulma, sono leggermente OOC.

Mi sono ispirata agli scioperi scolastici e alle occupazioni del ’68, anche se è nei giorni nostri. Ogni riferimento politico è puramente casuale.

Personaggi:

Bulma Brief: rappresentante della classe 2° B liceo Classico. (quindi 4° anno) fa parte del partito “el Che”, fondato da lei.

Bra: sorella di Bulma.

Goku, 18, Trunks e Goten: sostenitori del partito di Bulma.

Marion: rivale di Bulma, fondatrice del partito di opposizione, vuole la rappresentanza d’istituto.

Lunch, Freezer, Dodoria e Napa: sostenitori di Marion.

 

 

Bulma spense la sveglia, sbuffando.

Andò in bagno.

-         Santo cielo, la mattina sono proprio da vedere!- sospirò divertita suo malgrado, controllandosi le occhiaie.

“Basta ora con le sciocchezze” pensò legandosi una fascia intorno alla fronte e mettendosi una felpa a cappuccio calato “sta iniziando una nuova battaglia, meglio non farmi cogliere impreparata.” Erano ormai quattro anni che faceva la rappresentante di classe, ed era la più quotata come futura portavoce dell’istituto, anche se la concorrenza era dura.

Nel loro liceo v’era da tempo immemorabile una forte tendenza partitiva. I prof, con un misto di divertimento e disapprovazione la chiamavano ‘giocare a fare politica ’, ma perfino loro ne avevano timore.

Già dalla prima settimana di scuola tutti gli studenti si riunivano in un’assemblea per discutere e protestare. Sulle prime si facevano scioperi su scioperi, poi, per avere un minimo di ordine (e di lezioni) la situazione era stata presa dal punto di vista politico.

-         Bulma!- la richiamò la sorella alzando gli occhi al cielo- accidenti, non puoi essere più femminile?

-         L’ossessione per le apparenze è sinonimo di vuoto interiore, Bra- le rispose misteriosamente – in parole povere: non m’importa più di tanto. Piuttosto tu. È il tuo primo giorno di superiori… cosa intendi fare?

-         In che senso?- le domandò, anche se sapeva già dove voleva andare a parare.

-         Hai intenzione di diventare rappresentante?

-         Assolutamente no! Io voglio essere popolare… diversamente!

-         Uff, come vuoi…- sbuffò la ragazza più grande, senza scomporsi. Ormai aveva fatto callo alla superficialità della sorellina. In fondo era una brava persona.

Si prepararono due toast e uscirono per prendere il bus.

-         Ciao Nicoletta!- salutò Bra, appioppando a una moretta tre baci sulla guancia.

Bulma si diresse subito verso un gruppo di tre tipi e una femmina:

-         We!  Ciao B! Come butta?- esplose quello più alto, battendo il cinque.

-         Non male, Goku! E come ve la passate voi? 18? Goten, ti sei tosato di nuovo! Che mi racconti Trunks?

-         Normale- risposero quasi in coro, come da copione.

 

Salirono e partì la corsa. Presero posto nei sedili in fondo.

-         Che si fa oggi a scuola?- domandò Goten .

-         Oggi nulla, come al solito al primo giorno dovremo solo accogliere i marmocchi…- sospirò Trunks.

-         Ehi! Fra quei marmocchi c’è mia sorella!- Fece Bulma, fingendosi offesa.

-         Scherzi a parte, hai visto che alla fine l’edificio non è stato ristrutturato?

-         Già- replicò con durezza- Domani Satan mi sente…

Satan era il preside più irascibile e bugiardo nella storia dell’istituto. Fra lui e il gruppo di Goku c’era stato subito conflitto.

-         Secondo me Marion tornerà alla carica- sentenziò 18.

-         Non mi aspetto altro.

Il bus si fermò vicino ad una villetta, e salì un ragazzo dai capelli neri all’insù.

-         E chi è questo?

-         Non mi ricordo come si chiama, ma lo conosco di vista. Di cognome fa Price.- informò Goku.

-          PRICE???? Fa parte di quella famiglia?

-         Sì.

-         Ma allora è ricchissimo!

-         Esatto.

-         Sarà il classico ricco borghese.- masticò Bulma disgustata.

-         Si dice che invece sia un mezzo ribelle.

-         Vedremo.

 

Ci fu il consueto discorso di ben venuto, col preside che (falsamente) illustrava le meraviglie del liceo ecc. ecc.

Quelli di IV Ginnasio erano impauriti dall’aspetto… decadente delle classi, e dalle macerie che popolavano il cortile. Tutti gli altri storcevano il naso.

Fecero solo tre ore, poi li congedarono.

-         Era meglio se rimanevo a dormire- protestò 18 contrariata.

-         Che facciamo, andiamo in giro?- propose Trunks

-         Oggi no, bello. Devo riportare a casa Bra… magari domani!

-         Okay, ci si vede B!

 

Stava per andare ad accomodarsi nel suo posto consueto nel retro del pullman, ma lo trovò occupato da… Price!

-         Tu!- lo affrontò a muso duro- quello sarebbe il mio posto, generalmente.

-         Non mi pare ci sia scritto riservato.

-         Ordine, bello! I gruppi vanno in fondo e i “nuovi” si prendono i posti rimanenti.

-         Ah, sì? E dov’è la tua cricca?

-         Ora non c’è!

-         Allora tu e la marmocchia vi cercate un altro posto!

-         Marmocchia io???- strillò Bra.

-         Non è il momento, sorella.- interruppe sbrigativamente. Si rivolse poi a lui- Non scocciare, senti! Io lì ci sono da quattro anni!

-         Oggi no!

-         Ma zero!- purtroppo, prima che potesse ribattere, arrivò la sua fermata. Girandosi prima di scendere, gli disse:

-         Mai mettersi contro Bulma Brief, sei avvertito.

 

Rimase di sasso.

Bulma Brief? QUELLA BULMA BRIEF????

La ragazza che da tempo imperversa nella scuola dove si era appena trasferito, ma che conosceva di fama?

Impossibile!

Aveva sentito parlare di lei. Aveva il futuro assicurato come sindacalista, si diceva. Aveva organizzato manifestazioni, scioperi, eppure tenuto tutto sotto controllo costante. Con la sua grinta teneva a distanza chiunque, senza farsi intimorire dai prof. Nemmeno lui aveva paura, però ammirava la sua capacità di avere sempre l’ultima parola.

“el Che” era un partito ispirato al Che Guevara, e tutti quelli che avevano ideali volevano farne parte. E quella strana ragazza era il capo di quel gruppo.

Era apparsa moltissime volte sul giornale della regione e alcune su quello nazionale, innumerevoli volte alla televisione.

Dal canto suo, intimamente, avrebbe voluto entrare in “el Che”, ma vista la prima impressione, il risultato era negativo. Ma non si sarebbe mai abbassato a diventare amico di quei ragazzini.

 

“ma guarda un po’ che idiota!” pensò Bulma, buttandosi sul letto.

“però… carino! Ehi, basta con le sciocchezze. Devo concentrarmi. Quest’anno si fa sul serio, a quanto pare. Marion non riuscirà mai a farmi crollare! Resteremo uniti!

Perché è questa la nostra forza!

 

 

 

  
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