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Autore: mere    13/03/2012    2 recensioni
Era il 1° Settembre, giorno della partenza per Hogwarts ed era esattamente quel giorno di sei anni fa che, io e Scorpius, avevamo parlato per la prima volta. Il 1° Settembre, da allora, era sempre stato il nostro Incontr’anniversario, come lo avevamo scherzosamente definito. Eppure lui sembrava esserselo completamente dimenticato.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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L’Incontr’anniversario.

 

 

 

« Rose! Dove diamine ti sei cacciata? »

Era inevitabile per me udire le urla di mio cugino James che, contrariamente a ciò che probabilmente stava pensando lui, non faceva altro che irritare quasi mezzo treno.

L’espresso per Hogwarts viaggiava lento, eravamo saliti da pochi minuti ed io, in quel frangente, avevo deciso di scegliermi uno scompartimento e restarci da sola per tutto il tempo del viaggio. Ero troppo furiosa per dividere lo spazio con chicchessia, specialmente con James, Albus, Hugo e, soprattutto, quell’idiota di Scorpius Malfoy.

Okay, mi rendevo conto di essere Rose Weasley, figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger, due Grifondoro per eccellenza, ma Scorpius, nonostante fosse un Serpeverde, non era esattamente come potrebbe sembrare. In quel caso, l’apparenza ingannava eccome. Non per questo però l’avrei di certo difeso proprio quel giorno: non aveva giustificazioni, non aveva scuse.

Era il 1° Settembre, giorno della partenza per Hogwarts ed era esattamente quel giorno di sei anni fa che, io e Scorpius, avevamo parlato per la prima volta. Il 1° Settembre, da allora, era sempre stato il nostro Incontr’anniversario, come lo avevamo scherzosamente definito. Eppure lui sembrava esserselo completamente dimenticato.

Avevo salutato mia madre frettolosamente, quella mattina, per cercare di raggiungerlo in tempo e festeggiare insieme, ma lui si era limitato a schioccarmi un bacio sulla guancia senza proferire parola sull’Incontr’anniversario. Ovviamente, prima di tutto ciò, non avevo potuto sottrarmi alle solite raccomandazioni di mio padre sul Quidditch e su qualche tecnica speciale per vincere la Coppa. Ma dopo cinque anni come portiere, non credevo di aver bisogno ancora di certi suggerimenti.

Lo zio Harry non aveva nemmeno sprecato due parole per Albus e James, si era solo premurato di ridare il baule al più piccolo, dopo che il fratello James lo aveva gentilmente nascosto dentro un sacco della spazzatura. Ovviamente, Lily fu la prima a salire sull’espresso per Hogwarts insieme a Dominique, ormai facevano coppia fissa: le avresti trovate dovunque a parlottare di chissà cosa e, per la maggior parte del tempo, ad acconciarsi i capelli in delle folte trecce o in altre acconciature varie che le facevano sembrare parecchio ritardate.

 

« Rose! Ma dove è finita? »

Stavo per spalancare la porta dello scompartimento e picchiare James a sangue, ma mi resi conto che avrei rivelato la mia posizione, così preferii rimanere in silenzio continuando a leggere il mio libro preferito, l’Otello di William Shakespeare, uno scrittore babbano del 1500 che mia mamma adorava e che, sicuramente, mio padre avrebbe scambiato per una nota marca di attrezzature da Quidditch.

Notai un’ombra oltre la porta e alzai gli occhi al cielo non appena la testa ricciuta di James fece capolino.

« Avete visto.. Rose! Eccoti! » continuò ad urlare come se fosse isterico.

« Shh, non urlare! »

« Cosa ci fai qui? » chiese stranito.

Alzai un sopracciglio confusa.

« Leggo, non ti pare? » chiuse la porta scorrevole e si sedette di fronte a me.

« Perché non ci hai aspettati? Ti abbiamo tenuto il posto! »

Feci spallucce e posai gli occhi di nuovo sul libro, rendendomi conto di aver appena perso il segno.

« Rose? » si fece serio, e ciò era un evento assai raro « Che succede? »

Sbuffai sonoramente e richiusi il libro di scatto facendo sobbalzare mio cugino.

« Succede che il tuo amichetto Scorpius è un idiota! »

« A proposito, ti cercava anche lu.. »

Non lo feci nemmeno finire « Non mi importa »

Con un gesto meccanico riaprii il libro e stranamente capii che, forse, mi stavo comportando io da idiota. Forse non dovevo nemmeno prendermela così tanto solo per una dimenticanza futile.

« Comunque » continuò James, passandosi una mano tra i capelli ricci « So perfettamente com’è una Weasley infuriata, quindi se ti va noi siamo nello scompartimento in fondo.. ehm, sì.. d’accordo.. a dopo! »

E se ne andò così come era arrivato.

Alla chiusura della porta, scaraventai il libro sul vetro che, dopo lo schianto, cadde al suolo richiudendosi.

James era più idiota di quell’idiota di Scorpius, e la cosa che più mi mandava in bestia era che avesse anche lui dei geni Weasley, e ciò mi portava a chiedermi se in realtà non fossi un’idiota anche io, con tutto il rispetto per la zia Ginny. Beh, forse l’idiozia da mio padre dovevo averla ereditata, perché nel momento in cui sentii la risata sguaiata di Albus in lontananza, mi sentii stupida. Loro erano tutti insieme a ridere delle battute pessime di James, ed io ero lì sola, infuriata con un biondo ossigenato, a leggere un libro di un autore babbano che nessuno conosceva.

Recuperai il libro con decisione e varcai la soglia percorrendo il corridoio, evitando categoricamente le provocazioni di quei ritardati dei Serpeverde, purtroppo amici di Scorpius.

Raggiunsi l’ultimo scompartimento ed aprii ritrovandomi tutti gli occhi puntati addosso: Albus tossì, James cominciò a grattarsi la testa come un matto biascicando la parola ‘’Nargilli’’, mio fratello Hugo era intento a ridere senza un motivo logico, Lily, dal canto suo, non poteva far altro che guardarlo sconcertata e Scorpius fu l’unico a rivolgermi un sorriso gentile.

« Disturbo, per caso? » sussurrai stranamente a disagio.

Albus mi tirò per un braccio portandomi seduta al suo fianco, in modo da avere Scorpius esattamente di fronte.

« Non fare la stupida! » mi rimproverò mio cugino « Peccato però, ti sei persa la caduta di Hugo su Lily »

Albus scoppiò a ridere per la seconda volta e non potei non aggiungermi a quella risata contagiosa a cui, dopo pochi secondi, si unirono tutti.

In quei minuti in cui James ne aveva sparato una delle sue, mi dimenticai completamente di essere arrabbiata, ma quando incontrai gli occhi color del ghiaccio di Scorpius il ricordo tornò a galla.

« Vado ad indossare la divisa » esordì Lily alzandosi.

« Ti do una mano » disse mio fratello in risposta, seguendola.

« Hugo, smettila di provarci! »

« Sei mia cugina, non potrei mai! »

Sentii le loro voci ormai in corridoio e risi di gusto mentre James gli urlava « E in quel caso sarebbe un incesto! » seguendoli, probabilmente preoccupato per la virtù della sorella.

Io, Scorpius e Albus ci guardammo negli occhi e quest’ultimo sembrò capire i miei pensieri.

« Scusate, vado un attimo da Fred e gli altri » e sparì lasciando me ed il mio migliore amico da soli.

Dopo pochi secondi in cui cercai di guardare tutto fuorché la sua faccia, Scorpius si schiarì la gola.

« Cosa ci facevi tutta sola a leggere Shakespeare? » mi chiese con un sorriso.

« James ha cantato, eh? »

« In realtà, per lui era Shonesper, ma ho intuito stessi leggendo l’Otello » rispose ridendo « E’ il tuo libro preferito »

« Già »

Non se lo ricordava. Non ricordava fosse il nostro Incontr’anniversario, e io stavo cominciando a trattenere la voglia di piangere.

« Rose? » i suoi occhi si posarono sui miei e mi sentii in soggezione « Qualcosa non va? »

« Davvero non lo ricordi? » tentai, mordendomi un labbro.

Sembrò spaesato e per un attimo sperai se ne uscisse con un ‘’Ti stavo prendendo in giro! Buon Incontr’anniversario, Rose!’’, ma in realtà si limitò ad aggrottare la fronte balbettando.

« A cosa ti riferisci? »

« A nulla » risposi prontamente « Indossiamo le divise? »

 

Quando il professor Lumacorno mi chiese di chiudere la porta, la sbattei con tanta ferocia che notai Dominique sobbalzare spaventata.

Cominciare il primo giorno di scuola con un orario di merda come il mio era demoralizzante. Due ore di pozioni erano demoralizzanti. Il professor Lumacorno era demoralizzante!

Quando ci sistemammo in uno strano cerchio asimmetrico, non potei non sentire il « Che palle! » di James al mio fianco. Lumacorno guardò il calderone di fianco a lui con espressione estasiata e notai mio cugino guardarlo con aria schifata.

« Che roba è? »

« E’ Amortentia! » trillò Dominique entusiasta, sgomitando con le sue compagne Corvonero.

Il professore si rivolse a lei felice come una pasqua « Esattamente, signorina Weasley! L’Amortentia è il filtro d’amore più potente al mondo. Ha un odore diverso per ognuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae, naturalmente! »

« Sono l’unico a sentire puzza di.. ? »

Ma il borbottio di James fu interrotto dalla voce squillante di Dominique che non si era sottratta al fascino del volersi mettere costantemente in mostra.

« Io sento odore di mar dei Caraibi e di cioccolata al peperoncino! »

Lumacorno continuava a guardarla come fosse una visione celestiale.

« Io continuo a sentire puzza di mer.. » questa volta il vociare di James fu interrotto dal professore.

« Come dice, signor Potter? »

« Credo di aver perso l’uso dell’olfatto, signore »

Scoppiai a ridere e metà della classe si unì a me, mentre Dominique fulminava James con lo sguardo per aver rovinato il suo momento di gloria.

Lumacorno rimise l’ordine in aula e, ad uno ad uno, ci intimò di farci avanti ed affermare quale profumo sentissimo all’interno del calderone, il che, per quanto mi riguardava, significava dover confessare apertamente cosa ci attraeva maggiormente.

E a quel pensiero, involontariamente, mi prese il panico. James continuava a blaterare di aver sentito solo puzza di merda, ma ne dedussi fosse solo una scusa per non rivelare cosa sentisse veramente. Gran parte dei Serpeverde si rifiutò di parlare e Lumacorno li caricò di compiti da fare, e in tutto questo Dominique non si trattenne dal ripetere una seconda volta il suo verdetto.

In modo inevitabile, arrivò il mio turno ed avanzai verso il calderone con una faccia estremamente terrorizzata.

« Forza, signorina Weasley » mi incitò il professore con un grande sorriso eccitato.

Annusai cauta e quasi sperai di sentire puzza di merda per davvero.

« Ehm.. sento odore di libri nuovi e.. » continuai ad annusare « ciliegie.. e.. c-cannella.. »

Arrossii di colpo incrociando, per caso, lo sguardo di James che mi stava fissando sospettoso.

Dovevo avere le guance completamente in fiamme, poiché sentii la risata di Molly alle mie spalle.

Okay, dovevo solo far finta che Scorpius non fosse tra i suoi compagni Serpeverde nell’angolo e, soprattutto, che la cannella non fosse assolutamente il profumo che di solito usava. Ma ovviamente no.

L’Amortentia riproduceva gli aromi di ciò che più ci attraeva? Quindi, ero attratta dalla cannella o da chi profumava di cannella?

« Per la prossima lezione scrivete due rotoli di pergamena sulle pozioni più strane che conoscete! » urlò Lumacorno nel caos che aveva comunicato la fine della lezione « Potete andare! », aggiunse non curante del fatto che ci fosse già mezza scolaresca per le scale.

Sgattaiolai via dalla folla e uscii dall’aula non prima di aver sentito Scorpius chiamare il mio nome.

Raggiunsi la sala comune di Grifondoro e ringraziai Merlino di avere un’ora libera prima di andare ad Erbologia (fortunatamente Neville non ci avrebbe riempiti di compiti!). Hugo era seduto sulla poltrona di fronte al fuoco, e non appena mi vide aggrottò la fronte.

« Non hai lezione? » mi chiese, sbadigliando.

« Tra un’ora, tu? »

« Ho due ore libere » annunciò contento « Ho un orario fantastico! »

« Beato te » mugugnai.

« Guarda che ho capito » se ne uscì lui, fresco come le rose.

« Come, scusa? » mi sentii confusa.

« Ho capito che sei infuriata con Scorpius » rispose Hugo « A me puoi dirlo, sono tuo fratello »

Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sulla poltrona di fianco a lui, sbuffando.

« Non puoi capire » mormorai rigirandomi una ciocca di capelli fra le dita « Ha dimenticato che oggi è il nostro Incontr’anniversario! Lo abbiamo festeggiato ogni anno, mangiando schifezze sull’espresso per Hogwarts e giocando a scacchi, ma stavolta sembra esserselo completamente dimenticato! »

Non mi resi nemmeno conto di aver scalciato e calpestato i piedi sul pavimento come una bambina di sei anni, provocando l’ilarità di mio fratello.

« Fossi in te lo avrei già schiantato » commentò lui ghignando « E poi, è pur sempre un Serpeverde »

« Lui è diverso » mi sentii di difenderlo. Mio fratello si sbagliava, lui non era come gli altri Serpeverde, Scorpius era semplicemente Scorpius, era un mondo completamente estraneo.

« Potrà anche essere diverso, è pur sempre nostro amico » continuò Hugo, stavolta serio « Ma, a mio parere, non si può scappare dalla propria natura »

« Ma.. »

Il ritratto che si apriva dando spazio all’entrata trionfale di James Potter, mi fece bloccare di colpo.

« Aloha, gente! » esclamò quest’ultimo con un sorriso sornione sulle labbra « Tutto bene? », aggiunse notando lo strano silenzio che si era venuto a creare.

« Vi va una partita a scacchi? » continuò James dopo un’alzata di spalle.

Sbuffai con una voglia malsana di picchiare mio cugino, e mi alzai di scatto raggiungendo il ritratto della Signora Grassa.

« Che ho detto? » il sussurro di James mi arrivò distintamente, ed io varcai il ritratto alzando gli occhi al cielo. Io e Scorpius avremmo dovuto giocare a scacchi quel giorno. Io e..

« Scorpius! » sbottai ritrovandomelo a pochi centimetri dal mio viso.

« Rose! Ti ho cercata ovunque! » esclamò lui ignorando i gorgoglii della Signora Grassa.

« Oh, beh.. adesso ho da fare »

« Rose, mi stai evitando »

« E’ una domanda? » cercai di sviare il discorso e di svignarmela prima di cadere nel ridicolo.

« No, è un’affermazione. Adesso ti faccio la domanda: perché mi stai evitando? »

Tenevo lo sguardo basso, temevo che se lo avessi guardato negli occhi lo avrei accusato di non tenere minimamente a me, e nonostante fossi infuriata, e adesso amareggiata e delusa, non avevo voglia di litigare.

« Non ti sto evitando » mormorai, volgendo lo sguardo ad un paio di quadri alle spalle di Scorpius, che mi mimarono con le labbra e con gesti eloquenti un ‘’Bacialo, idiota!’’.

Per me, Scorpius, era solo il mio migliore amico, nulla di più: era colui con cui avrei potuto parlare di romanzi babbani senza risultare stupida, lui era colui con cui non avrei mai potuto parlare di Quidditch, ma avrei potuto tirargli una Pluffa sulle parti intime e non si sarebbe mai offeso. Scorpius era il Serpeverde che non disprezzava le altre Case, Scorpius era quello che a dodici anni si era preso una bella cotta per Victoire che stava con Teddy; lui era quello con cui in estate dormivo su un letto matrimoniale senza sentirmi in imbarazzo, lui non era un punto di riferimento per me, era IL punto di riferimento. Era insostituibile ed essenziale, ma aveva dimenticato il nostro Incontr’anniversario ed io mi sentivo terribilmente confusa.

« Sì, mi stai evitando, invece »

« Possiamo smetterla di ripetere la parola ‘’evitando’’? Mi irrita! »

Presi la palla al balzo per superarlo e scendere le scale del settimo piano, ma ovviamente mi seguì spazientito.

« Rose » mi chiamò con un sospiro « Vuoi dirmi che c’è che non va? »

Sospirai anch’io in modo rabbioso, e mi voltai affrontandolo.

« C’è che ti credevo il mio migliore amico e invece hai completamente dimenticato il nostro Incontr’anniversario che, per la cronaca, è oggi! »

« E’ per questo? » scoppiò a ridere di gusto, tenendosi addirittura lo stomaco con le dita.

« Sì, è per questo. Scusa se sono rimasta delusa da questa sciocchezza » lo fissai amareggiata incrociando le braccia al petto.

« Rose, sei incredibile! » mi prese per mano con foga e mi trascinò su per le scale, con passo svelto. Faticai a stargli dietro a causa delle sue lunghe gambe, e sentii gli occhi pizzicarmi leggermente.

« Dove mi stai portando? Lasciami, non sto scherzando! »

« Neanche io » rispose, e senza rendermene conto eravamo già arrivati a quella che doveva essere la Stanza delle Necessità. James amava organizzarci feste clandestine che duravano tutta la notte, in cui non erano ammessi i Serpeverde, naturalmente. Tranne Scorpius.

Quando entrai mi ritrovai categoricamente d’accordo con ciò che aveva detto: ero proprio incredibile! Non avevo avuto pazienza, come mio solito, e non avevo aspettato di arrivare fin lì.

La Stanza delle Necessità, in quel caso, era un’enorme stanza rossa e verde, un incrocio tra i colori di Grifondoro e Serpeverde. Al centro vi era una grande scacchiera magica e sul divano di fianco, torreggiavano centinaia di dolci di ogni genere: Cioccorane, Gelatine tutti i gusti +1, bacchette di liquirizia, Zuccotti di zucca, biscottini gufici e cioccolata varia.

Rimasi a bocca aperta quando vidi uno striscione sul soffitto, che recitava:

 

 

Buon Incontr’anniversario, Rose!

 

 

« Se avessi aspettato di più, questa sera ti avrei portata qui e avremmo festeggiato come si deve » lo sentii ridacchiare, ma io ero completamente assente « Ma, come al solito, trai conclusioni affrettate! »

« Io.. »

« Avevi già intenzione di troncare i rapporti? » la sua risata cristallina mi riempì le orecchie e l’odore di cannella mi passò sotto al naso.

La cannella..

In quel momento capii che l’Amortentia aveva ragione: ero assolutamente attratta dal profumo dolce della cannella, ma soprattutto dalla persona che portava addosso un profumo così intenso.

« Mi sa che ho capito una cosa, invece » sussurrai incollando i miei occhi sui suoi.

« Cosa? » chiese curioso, con ancora il sorriso sulle labbra.

Gli strinsi la mano e lo baciai furtivamente, facendomi investire ancora una volta dalla cannella che si fuse con la ciliegia del mio profumo.

« E questo a cosa lo devo? » mi chiese leccandosi le labbra e facendomi desiderare di riappropriarmene immediatamente.

« Ringrazia il professor Lumacorno »

Scoppiò a ridere e poggiò le labbra sulle mie, trascinandomi verso la scacchiera al centro della stanza.

« Giochiamo? » proposi con gli occhi che, probabilmente, mi brillavano.

« Sei pronta a perdere? »

« Non ci spererei tanto, se fossi in te! »

Ci sistemammo ed agguantai un paio di ciocco rane al volo.

Scorpius era quello con cui potevo giocare a scacchi con un paio di dolciumi in mano, lui era quello con cui avrei passato le prossime giornate mano nella mano, con cui mi sarei imboscata, dopo le lezioni, nei sotterranei, nella sala comune dei Serpeverde. Scorpius era colui con cui avrei festeggiato ogni anno l’Incontr’anniversario probabilmente sul nostro letto matrimoniale, con gli avanzi della torta al cioccolato della sera prima, e l’Otello di Shakespeare abbandonato su un angolo del letto, a causa di distrazioni sicuramente improrogabili.

« Felice Incontr’anniversario, Rose » mi avrebbe sussurrato lui, sotto le lenzuola.

« Felice Incontr’anniversario, Scorpius » gli avrei risposto io, ispirando a pieni polmoni l’essenza mista tra ciliegia e cannella di cui i nostri corpi erano meravigliosamente impregnati.

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Adoro questa coppia! Adoro James, adoro Albus e Hugo, insomma adoro la nuova generazione!
E non sono riuscita a trattenermi, e dopo aver sognato dei dettagli su questa Rose/Scorpius, ho deciso finalmente di metterla per iscritto e pubblicarla.
Spero sia stata di vostro gradimento, ogni critica è ben accetta (:
Baci ♥,
mere

 

   
 
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