Libro di
una Storia Veramente Accaduta
Di Azzu Evans
Harry e Ginny, ormai sposati, erano seduti sulla
poltrona del salotto della loro nuova abitazione. Ginny era diventata una famosa
scrittrice e, prima di pubblicare ogni sua opera la faceva leggere prima a
Harry.
Negli ultimi tempi la ragazza se ne stava rintanata
giorno e notte nel suo ufficio e finalmente Harry, che era diventato Auror a
pieni voti, e Ginny avevano un po’ di tempo libero in cui la ragazza diede al
marito la sua ultima opera letteraria già rilegata e con il titolo:
-
“Libro di una Storia Vera” di
Ginevra Weasley. Di che parla?
-
Leggi e lo scoprirai!-
replicò Ginny in risposta allo sguardo interrogativo del
marito.
-
D’accordo...
Si mise a leggere la storia:
“Pioveva quel giorno di
18 anni fa.
Si pensava fosse perfetto
per la notte di Halloween, la notte delle streghe e delle anime. Purtroppo, a
quest’ultima categoria se ne sarebbero aggiunte due sicuramente, ma anche
un’altra infantile secondo i piani dell’Oscuro Signore.
Essendo tutti mascherati,
bambini e genitori, nessuno aveva fatto caso a un’ombra nera che si avvicinava
ad un ammasso di mattoni, probabilmente i resti di una casa demolita, che, dopo
un complicato gesto eseguito con la bacchetta al cui interno era presente una
piuma di fenice, diventò una bellissima casa ben tenuta, Godric’s Hollow, sulla
targhetta della cassetta per le lettere era inciso in bella calligrafia:
“James
Potter,
Lily Evans
Potter
e il
figlioletto
Harry James
Potter
(prima di scrivere a
quest’ultimo assicuratevi
che
sappia
leggere!!!)”
Egli entrò nel grazioso
giardino dei Potter, ad ogni suo passo i fiori al suo fianco appassivano
irreversibilmente e le zucche incise dai bambini prendevano fuoco sciogliendosi
lentamente mentre i sorrisi dei piccoli mostriciattoli (ovvero i bambini) si
spegnevano vedendo l’oggetto del loro duro lavoro andare in
cenere.
Arrivato alla porta, non
si sprecò a bussare, la aprì con un incantesimo non vocale rilasciante un raggio
di luce giallina.
Essa, aprendosi, emise un
cigolio molto sinistro che si infiltrò negli angoli di tutta la casa e nei cuori
dei tre abitanti.
Il rumore avvertì i due
ragazzi abbracciati sul divano guardando la new entry in famiglia, il loro
bellissimo figlioletto dormiente tranquillamente fra le braccia della
madre.
Una volta vista la porta
che si stava schiudendo il ragazzo scattò sull’attenti senza perdere tempo,
sapeva che non sarebbe uscito vincitore da questo scontro: il suo avversario era
troppo forte, ma non voleva scappare, voleva morire proteggendo la cosa più
importante della sua vita, la moglie per cui aveva tanto lottato e il figlio
adorato.
“Lily, prendi Harry e
scappa! È lui, scappa!” sussurrò alla moglie in modo da farsi sentire solo da
lei e da non svegliare il piccolo che, malgrado il bisbigliare di James, si
svegliò aprendo quei bellissimo occhi verdi sonnacchiosi.
“No James, non ti lascio
qui a combattere da solo!” rispose piano.
“Va’ ho detto! Voglio
vederti viva quando vi guarderò da lassù, vedrò il nostro campione crescere e
diventare un asso del Quiddich senza mai fare visite a quel suo cugino che,
anche se piccolo, sembra già una balena, e vedrò te diventare vecchia e rugosa,
ma ugualmente bellissima! Lily, sappi che io ti amo, neanche la morte potrà
dividerci, ripetilo sempre a Harry, morirei per voi, ed è quello che sto per
fare, ti amo amore mio!” dicendo questo asciugò le lacrime della moglie che
solcavano la sua pelle perfetta e vellutata.
Poi baciò
appassionatamente la moglie e diede un bacio sulla fronte a
Harry.
“James?”
“Sì?”
“Ti amo, ti amo con tutta
me stessa”
Egli,dopo quelle parole,
le sorrise dolcemente, quel sorriso affettuoso che riservava solo a lei e a
Harry, il sorriso che non avrebbe mai più visto.
Si scambiarono un ultimo
bacio veloce e poi Lily corse di sopra, nella stanza del
bambino.
James, rimasto al piano
inferiore, vide entrare il loro ospite sgradito in un lungo mantello nero che
emanava tristezza e crudeltà.
“Voldemort...” James
pronunciò quel nome con enorme freddezza e disprezzo.
“Potter, vedo che ricordi
in mio nome! È un piacere!”
“Più che un piacere e un
dispiacere!” disse James con un tono di sfida.
“Dimmi, visto che vuoi
morire senza preamboli, dimmi la tua morte ideale e ti
accontenterò!”
“Non sarò io a morire
questa notte, ma tu! Stupeficium!!!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo
James cercando di dare all’incantesimo tutta la forza possibile, peccato che
venne, però, subito sviato da un rapido gesto manuale di Voldemort sbattendo il
ragazzo a terra contro la scala, rompendogli la spalla e la pelle dalla quale
uscì molto sangue.
“Qualunque cosa cerchi di
fare, non funzionerà. Tu morirai, James Potter, io ti ucciderò- disse Voldemort
con voce glaciale- Dopo stanotte, se parleranno di te, parleranno solo di come
tu hai implorato di morire e di come io, da signore misericordioso, ti ho
favorito!” concluse il Signore Oscuro avvicinandosi al
ragazzo.
“Quanto sei ballista...
forse stanotte morirò, ne sono quasi certo, ma non ti implorerò mai e poi mai!”
ribattè James alzandosi furente, dolorante e insanguinato, fermamente convinto
che sarebbe morto di lì a poco.
“Bene, poverino, ti sei
fatto male... quanto mi dispiace!” replicò falsamente dispiaciuto
Voldemort.
“E smettila!! Petrificus
Totalis!” Voldemort, totalmente preso alla sprovvista, fu
pietrificato.
James corse così a
perdifiato nella stanza del suo pargolo, dove lo trovò insieme alla madre che
cercavano di uscire.
Quest’ultima si spaventò
a morte udendo la porta aprirsi, così si voltò pronta ad affrontare il suo
destino a tenta alta, verificò poi, con sua grande sorpresa, che si trattava del
marito ancora vivo.
“James!!! Grazie a Dio
sei ancora vivo! E Voldemort?” disse Lily piangendo di gioia e abbracciando il
marito e lo baciò impedendogli di rispondere.
“È in salotto,
pietrificato, dobbiamo scappare in fretta! L’effetto dell’incantesimo svanirà da
un momento all’altro. Io scendo per primo, vi do un segnale se è libero,
altrimenti scappate dalla finestra con la mia scopa, l’ho lasciata nel
cassettone di Harry ieri mentre lo facevo svolazzare per la stanza... ops...”
disse il ragazzo, convinto di aver detto troppo...
“Cosa hai fatto James
Edward Potter???” replicò Lily furiosa.
“Nulla amore... stavo
solo scherzando! Apri le finestre per una fuga veloce.”
“ Sono tutte bloccate!”
affermò Lily terrorizzata.
“Te l’avevo detto di non
sigillare le finestre! Harry non avrebbe mai potuto cadere giù! Ci sono pure le
grate!” James era abbastanza infastidito dal fatto che la moglie non gli desse
mai retta.
“James, ti sembra il
momento di fare dello spirito???” disse Lily indignata.
“Forse, sarebbe la mia
ultima battuta... comunque trova un modo! Siamo maghi! Una soluzione ci sarà!
C’è sempre qualcosa! Vado, ti amo Lily, ti amo più di me stesso.” disse James
baciandola un’ultima volta.
Il ragazzo uscì e chiuse
la porta.
Subito dopo un urlo
straziò il cuore di Lily, insieme a un bagliore verde da sotto la porta e dalla
serratura.
James era morto, mai più
Lily avrebbe visto il suo dolce sorriso, mia più avrebbe sentito sulla sua pelle
candida i baci e le carezze amorevoli, Voldemort le aveva levato una parte
importante della sua vita, non gli permetterà di toglierle anche
l’altra!
Basta, era tutto
finito.
Si sentirono dei passi
sulle scale, era di certo lui, era la fine.
Entrò nella stanza
un’aura nera, quanto la persona a cui apparteneva..
Voldemort era lì per....
per chi era lì???
Lily decise di estirpare
la sua curiosità, ma Voldemort la precedette.
“Per il bambino” rispose
freddamente.
“Ma perchè?” replicò Lily
con le lacrime agli occhi, aveva perso il suo primo amore, ovvero James, e ora
questo essere le chiedeva di rinunciare anche a suo
figlio?
Sangue del suo
sangue?
Il suo
Harry?
Voldemort era andato
fuori di testa!
“Non ti interessa, lurida
Mezzosangue!” disse il Signore Oscuro sprezzante.
“Sì! Sì che mi interessa!
È mio figlio! Immagino che tu non sappia neanche cosa sia l’amore per un figlio!
E poi, devo ricordarti che sei anche tu un mezzosangue???” ribattè altrettanto
freddamente Lily.
“Taci donna! Devo
ricordarti che ho ucciso mia madre traditrice del suo sangue e quello sporco
babbano di mio padre? Devo ricordarti che ho cambiato nome pur di non
assomigliare a loro? In ogni modo non sono qui per fare salotto, solo per
uccidere tuo figlio, perciò... LEVATI HO DETTO!”
“Mai!!!” urlò in risposta
Lily.
“NO!!!” mentre Voldemort
scagliava la terza maledizione senza perdono che poco prima aveva scagliato
contro James Potter verso Harry, Lily si gettò sulla traiettoria
dell’incantesimo davanti al figlio, donandogli, così la sua protezione per
sedici anni.
La ragazza cadde esanime
davanti al bambino piangente.
Harry era rimasto orfano
e stava per morire anch’egli.
Voldemort puntò la
bacchetta contro il pargolo, enunciò l’incantesimo, ma qualcosa andò storto e
questo gli si rivolse contro lasciandolo in uno stato poco più che spirituale,
se egli ha mai avuto un’anima.
Harry rimase con solo una
cicatrice, mentre i poteri di Voldemort sono andati
distrutti.
Solo una cicatrice a
forma di saetta e senza genitori.
Quella stessa sera il
bambino venne raccolto da Hagrid, il custode delle chiavi e dei luoghi ad
Hogwarts, e portato dagli zii che lo tenettero a
malavoglia.
Visse con loro per
undici, lunghi anni e senza sapere nulla della sua natura magica e di come i
suoi genitori fossero morti per salvarlo finché non ricevette una lettera che lo
invitava alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Harry si recò così a
scuola, dove incontrò i suoi migliori amici e la sua attuale moglie, ovvero
l’autrice di questo libro.
Era molto intelligente e
diligente, in questo aveva preso dalla madre come i suoi meravigliosi occhi
verdi e smeraldini.
Aveva, però,
un’attitudine innata per il Quiddich, ma anche per cacciarsi nei guai, in questo
aveva certamente preso da James con grande sconforto rassegnato da parte di
Lily.
Era oltretutto molto
coraggioso, infatti per sette anni consecutivi ha
affrontato Voldemort, finché il settimo lo ha finito
definitivamente.
Ora Voldemort non esiste
più ed è solo un ricordo lontano da dimenticare.
Per questo ringraziamo
HARRY
POTTER!!!
FINE”
-Allora? Cosa ne pensi?
-
Ginny, è... è bellissimo questo libro...
-
Ma grazie amore!
Si
baciarono appassionatamente e restarono abbracciati per tutto il tempo, senza
pensare a Voldemort.
Ciao gente!!! Questa ff è il parto di 6 ore di liceo di ozio completo... l'ispirazione mi è venuta quando la prof di italiano ha chiesto in che tempo di fanno le descrizioni facendo un esempio: "PIOVEVA" da lì è venuta l'ispirazione!
Vi prego, recensite!!!
ringrazio in anticipo chi recensirà questa storia!!!
Modificata solo per voi!
Ciao ciao!
1 kiss
Azzu Evans
RECENSITEEEEEEEEEE
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