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Autore: fellina    13/03/2012    3 recensioni
Gara di apnea tra Rock Lee e Gaara.
Sarà una dura sfida. Chi vincerà?
[LeeGaa]
Genere: Comico, Demenziale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rock Lee, Sabaku no Gaara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve!
Due parole veloci veloci.
Sono contentissima perché questo fine settimana c'è il Cartoomics a Milano! E in più ho già prenotato per il Lucca Comics perciò sono ancora più felice! - Ma questo non centra niente con la storia, va beh.
Questa è dedicata a zia Ilarione, visto che è sul suo pairing LeeGaa.
Ho aggiunto "demenziale" anche se non so se valga veramente. Cioè, Lee è demenziale di suo. ù.u

L'inizio non mi piace tanto, ma poi appare Lee
Ultima nota: JanKenPon è il corrispettivo sasso-carta-forbici giapponese.
Buona lettura!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Kishi-sensei. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.







Il Kazekage era seduto a lavorare alla sua scrivania.
"Eccolo qui un'altra volta" La voce di Kankuro era divertita, mentre dai finestroni dell'ufficio si notava una macchia verde che si avvicinava velocemente all'edificio.
"Quell'impiastro si è proprio fissato a sfidarti. Ma davvero la settimana scorsa è venuto fino a Suna solo per fare una sfida a JanKenPon ed è ripartito subito per tornare a Konoha? Si è fatto 6 giorni di viaggio solo per stare qui cinque minuti?"
"Non è un impiastro" rispose seccato Gaara riunendo un plico di fogli. "Ecco" gli disse porgendoglielo "Ora puoi andare."
Il fratello lo guardò un po' stranito "Scusa scusa, non ti scaldare."


Gaara stava appoggiato allo schienale della sedia, con gli occhi chiusi mentre riposava la testa.
Sentì la voce della segretaria arrivare dal corridoio, mentre tentava di bloccare l'impiastro. Era ormai l'unica che continuasse ancora a provare a fermare quel ragazzo che di tanto in tanto spuntava a Suna e senza troppi complimenti arrivava nel suo ufficio.
Sorrise ripensando alle prime volte, in cui tutti i presenti nel palazzo gli correvano dietro, cercando di convincerlo che per presentarsi davanti al Kazekage doveva fare richiesta, essere annunciato e seguire tutta la procedura formale standard.
Dei granelli di sabbia attorniarono la maniglia, aprendo la porta e rivelando sull'uscio dell'ufficio un ragazzo vestito con una tuta aderente verde, i capelli neri tagliati a caschetto e le sopracciglia folte, pronto a bussare.
Il ragazzo in questione rimase un attimo sorpreso, ma subito avanzò con lo sguardo deciso. "Gaara, sono qui per la sfida." disse, mentre dietro di lui la segretaria cercava di scusarsi, per poi chiudere la porta e allontanarsi.
Il Kazekage gli andò incontro "Ciao Lee."
"Questa volta tocca a te scegliere in cosa confrontarci." continuò il ragazzo.


Lee osservava in giro seguendo il rivale.
"Dove siamo? Che posto è questo?" domandò curioso.
"Casa mia"
"Oh, ho capito. E' una sfida sulle faccende domestiche."
"No. Faremo una sfida di apnea."
Il ragazzo si guardò in giro. "Ma non vedo una piscina."
"Sarà un po' diverso. Più complicato."
"Complicato! Mi piace questa cosa!"
"Ok, dimmi quando sei pronto"
Il ragazzo fece un paio di respiri come per preparare i polmoni. "Pronto!" esclamò.
"Ok. Pronti…" Gaara si avvicinò a lui e "Via" disse sulle sue labbra prima di baciarlo.
Lee si allontanò subito, espirando forte. Sgranò gli occhi abbassando lo sguardo, confuso. Non aveva resistito neanche un secondo, quel contatto gli aveva fatto perdere il controllo. "Ho…perso." disse piano, incredulo.
Il Kazekage gli si avvicinò nuovamente "1 a 0 per me."
Lee sembrò riprendersi subito "Rifacciamo!" gridò con grinta.
"Pronti…Via."
A differenza di prima, il contatto non fu lieve ma le labbra erano ben premute le une contro le altre. Lee teneva gli occhi serrati, sforzandosi di mantenere il controllo, ma inutilmente. Si staccò ancora. Quell'esercizio era davvero difficile!
"Di nuovo!"

"4 a 0 per me"

"Ancora!"

"10 a 0"

"Rifacciamo!"

Lee era completamente rosso in viso, aveva le pupille dilatate e il suo corpo vibrava. Premeva le sue labbra contro quelle del rosso con forza, aveva anche portato una mano tra quei capelli vermigli per acuire il contatto, cercando di resistere il più possibile.
Si allontanò nuovamente, respirando affannoso. "Sto migliorando" disse stringendo il pugno "però non è ancora abbastanza per batterti." Si stava eccitando, che sfida intensa!
"Riprovia…mo!" Si bloccò notando il viso arrossato dell'altro. "Stai… bene?" Si portò una mano sul viso, sentendo che anche il suo era caldissimo.
Gaara non rispose, ma disse "Adesso lo complichiamo maggiormente. Vieni, sediamoci."
Il cuore di Lee batteva forte mentre si sistemava sulla sponda del letto insieme al rivale. La sfida ora sarebbe diventata ancora più difficile, ma lui non si sarebbe tirato indietro!
"Apri la bocca"
Lee ingoiò a vuoto. Trattenere il respiro tenendo la bocca aperta? Non disse nulla ed eseguì spalancandola.
"No, non così tanto"
Il ragazzo la chiuse un po'.
"Di più… Di più... Ecco, così va bene. Pronto?"
Lee cercò di rispondere mantenendo la bocca aperta quanto gli era stato detto, le labbra ferme, immobili. "Sshi."
Le labbra di Gaara si sovrapposero nuovamente alle sue, ma questa volta la lingua del rosso si intrufolò nella sua bocca.
Le palpebre di Lee scesero da sole offuscandogli la vista ed una sorta di mugolio gli uscì dalla gola. Dal naso l'aria trattenuta nei polmoni fuoriuscì lentamente.
Uno schiocco risuonò quando il ragazzo rosso si staccò da lui sussurrandogli sulle labbra con voce sensuale "Hai perso di nuovo".
Lee era stordito, sentiva la testa ovattata girare.
"Ti voglio dare un consiglio. Sai perché perdi?"
Il ragazzo mosse la testa a destra e a sinistra in segno di diniego, era completamente soggiogato da quella voce.
"Perché tu non attacchi."
Gli occhi si spalancarono. Era vero. Per tutto il tempo non aveva fatto altro che obbedire a tutto ciò che Gaara gli diceva, subendo i suoi attacchi.
Doveva contrattaccare.
Chiuse gli occhi e prese un grosso respiro, concentrandosi.
"Ho capito" La sua voce e il suo sguardo erano più determinati che mai. "Ora ti farò vedere quello di cui sono capace." Questa volta ce l'avrebbe fatta. "Pronti…" disse avvicinandosi lui questa volta "Via".
Trattenendo il respiro, ingaggiò una lotta all'ultima lappata tra le loro lingue. I muscoli morbidi, caldi e vogliosi si scontravano tra di loro spingendosi nella bocca rivale.
Lee si sentiva come ubriaco. No, di più. Si sentiva lucido, ma non riusciva a pensare. Era accaldato, sentiva il corpo bruciare, la tuta gli faceva prurito.
Si staccò affannato lanciando un pugno sul materasso "Maledizione". Scattò in piedi e si iniziò a svestire sotto lo sguardo prima turbato, poi lussurioso del Kazekage.
Dopo che si fu liberato dall'indumento, tutto nudo si sedette nuovamente sul letto, pronto a ricominciare.
Rimase un attimo bloccato da quegli occhi che sembravano due cristalli d'acqua che lo fissavano risplendendo di una strana luce. Occhi che lentamente scorrevano lungo il suo torace scolpito, le braccia robuste, le cosce sode, vagliando a uno a uno quei muscoli che la solita tuta non faceva neanche lontanamente intravedere.
"Ho caldo." disse giustificandosi.
"Mh" mugugnò Gaara distogliendo lo sguardo dal suo corpo e svestendosi anche lui.
Lee lo osservava e intanto non capiva. Dentro aveva caldissimo, però la pelle gli si stava congelando. Si sarebbe dovuto rivestire? Non aveva molto senso.
Ma il problema trovò da solo la sua soluzione quando Gaara, nudo anche lui, si sedette a cavalcioni sulle sue cosce, riscaldandolo con il calore del suo corpo.
"Siamo 27 a 0. Ti arrendi?" chiese il rosso, conoscendo già la risposta.
"Certo che no! Ora farò ruggire tutta la mia giovinezza e ti batterò!"
Sul viso del Kazekage si abbozzò un sorriso "Allora, pronti…via"
Rock Lee chiuse gli occhi, concentratissimo. Le sue mani si aggrapparono automaticamente ai fianchi dell'altro, mentre la sua lingua diventava sempre più abile a contrastare gli attacchi di quella rivale.
Le mani del rosso stavano invece toccando febbrili il suo petto, scendendo verso il suo ventre.
Lo scontro fisico vero e proprio stava per iniziare, allora doveva stare allerta, ma gli sembrava di avere già i sensi attivi al massimo.
Ad un tratto, si sentì inghiottire da un calore sorprendentemente più forte di quello che aveva dentro. Doveva essere una sorta di genjutsu fatto con la sabbia. Sì, perché si sentiva come nell'occhio di un ciclone: tutto intorno a sé una tempesta di sabbia fortissima che stordiva e non faceva capire più nulla, ma lì era tutto calmissimo e palpabile.
Ribaltò le posizioni, mettendosi sul rosso.
Riusciva a percepire perfettamente il più piccolo contrarsi dei muscoli, anche quello delle loro gambe ora bloccate saldamente tra di loro. Avvertiva il battito del suo cuore e anche di quello del suo compagno, battiti fortissimi e veloci.
Il suo bacino si muoveva rapido, spingendosi dentro quel calore con sempre più vigore.
Cercò di riprendere la sfida di apnea ma Gaara fermò il bacio quasi subito, inarcando la schiena e gettando la testa all'indietro.
'Ho fatto finalmente un punto!' pensò Lee ancora più eccitato. Era il momento perfetto di contrattaccare.
Si avventò più e più volte su quelle labbra che gli respiravano dentro, stava recuperando punti ma ormai non era più minimamente lucido.
E poi cos'era quel suono che continuava a uscire dalla bocca del rosso? Doveva essere una sorta di grido di battaglia -anche se sembravano più gemiti - perché si sentiva esortato a fare di più.
I loro corpi completamente sudati strofinavano l'uno sull'altro ad un ritmo sempre più incalzante.
Vennero quasi insieme, Lee dentro Gaara e Gaara tra i loro corpi.
Stremato, il ragazzo ricadde a lato del rivale, chiudendo gli occhi e ansimando ancora forte.
Non ricordava più il punteggio. Chi aveva vinto? Probabilmente Gaara, perché lui aveva perso troppi punti all'inizio.
"Questa sfida l'hai vinta tu" gli disse dopo aver ripreso fiato "ma alla prossima saprò farmi valere, vedrai."
Ormai aveva capito nelle linee generali come funzionava questo tipo di combattimento "Mi potrei esercitare con Neji o con…"
"No." rispose duro il Kazekage, bloccandolo. "Se ti eserciti con gli altri non vale."
"WAA" urlò allora Lee sollevandosi a sedere sul letto "Un tipo di combattimento solo tra me e il mio rivale." Strinse i pugni e gli occhi, da cui uscirono delle lacrime di commozione "E'… è… fighissimo!"
Poi si rilassò e respirò piano, recuperando la concentrazione.
Una volta pronto, si posizionò sopra Gaara -che era rimasto disteso- e lo guardò fisso con i suoi occhi neri e profondi. Il rosso di rimando lo guardò scioccato.
"Gaara, ti sfido ancora. Questa volta non perderò."
  
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