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Autore: SunriseNina    13/03/2012    7 recensioni
Occhi neri, pozzi di tenebra e ignoto, severi e scrutanti, che paiono attraversare il tuo corpo come lame acuminate e al contempo accarezzarlo al pari di un fresco alito di vento.
Le dita di Riza fanno scivolare lungo le spalle e giù per le braccia il morbido tailleur blu cobalto. Un brivido le passa fugace per la spina dorsale.
Tutto sembra fermarsi alcuni attimi, imprimendosi nella sua memoria: la luce intensa e vermiglia del tramonto, le cigolanti assi di legno della camera che fissa, uniche ancore di salvezza per i suoi occhi umidi.
«Ma questa…» Roy fa qualche passo verso di lei, tendendo sconvolto le dita verso la schiena della donna.
«Questa è alchimia. L’alchimia del fuoco. Mio padre la impresse sulla mia pelle, perché io… Perché conservassi il suo segreto lontano dalle persone sbagliate.»
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Signorina Hawkeye…» quella voce roca e timorosa, anche nel silenzio tombale della stanza, non riesce a valicare il rumore incessante del battito del cuore di Riza: le riempie le orecchie, le scorre doloroso nelle vene torturandole il petto.
«Mustang, io… mio padre…»
Come può non trovare le parole, proprio ora?
Non ci ha forse rimuginato intere notti, soffocando le lacrime in un cuscino, lasciando che i bagliori delle stelle placassero seppur minimamente la sua angoscia? Non ha forse immaginato innumerevoli volte il momento in cui avrebbe svelato quel segreto, le frasi esatte che avrebbe proferito?
 
 
 
Non lo avevi calcolato, vero? Non avevi calcolato lui.
 
Non sei obbligata a farlo, eppure eccoti qui.
Cosa avrebbe voluto tuo padre, che ora riposa sotto una fredda lapide?
E tu cosa vuoi, Riza?
Sono i suoi discorsi onirici, la sua affascinante utopia di un mondo di giustizia, il suo spirito fiero e combattivo?
O c’è dell’altro, Riza?
Cosa, in questo momento, ti sta lasciando confessare a Roy Mustang il segreto di tuo padre?
 
Occhi neri, pozzi di tenebra e ignoto, severi e scrutanti, che paiono attraversare il tuo corpo come lame acuminate e al contempo accarezzarlo al pari di un fresco alito di vento.
 
 
 
 
Le dita di Riza fanno scivolare lungo le spalle e giù per le braccia il morbido tailleur blu cobalto. Un brivido le passa fugace per la spina dorsale.
Tutto sembra fermarsi alcuni attimi, imprimendosi nella sua memoria: la luce intensa e vermiglia del tramonto, le cigolanti assi di legno della camera che fissa, uniche ancore di salvezza per i suoi occhi umidi.
«Ma questa…» Roy fa qualche passo verso di lei, tendendo sconvolto le dita verso la schiena della donna.
«Questa è alchimia. L’alchimia del fuoco. Mio padre la impresse sulla mia pelle, perché io… Perché conservassi il suo segreto lontano dalle persone sbagliate.»
Roy si avvicina alla donna, senza riuscire a spiccicar parola. Appoggia le mani tremanti sulle spalle di lei, che rabbrividisce al contatto con i palmi gelidi. Le loro pelli iniziano a prendere coscienza una dell’altra, scambiandosi reciprocamente tepore.
«Riza, io la ringrazio. La ringrazio infinitamente. Non può capire quanto… Quanto sia importante per me…» le sue dita fanno involontariamente pressione sulle spalle della donna.
«Lo capisco perfettamente, Roy Mustang. È importante anche per me quanto per lei.» trattiene a stento delle lacrime d’emozione, maledicendo quella fragilità di cui tanto si vanta con sé stessa di essere priva «Non pensavo che avrei mostrato questo segreto a proprio a lei.»
Lui sorride, lasciando trasparire una vena di ironia nella sua voce: «Non pensavo che lei avrebbe mai tolto i suoi vestiti davanti a me.»
Riza scuote la testa con un sorriso che sembra più disperato che beffardo: «La prego, si risparmi queste battute. Sono sinceramente in ansia. Non mi era mai capitato di… trovarmi in una situazione del genere.»
Lui si fa più vicino, titubante; china il capo di lato, sussurrando all’orecchio della donna: «La prego allora di non agitarsi, e di ricordarsi che non sono completamente consapevole di quello che sto per fare.»
 
Le labbra di Roy sono dolci, morbide, delicate; toccano la pelle del collo di Riza con garbo e tenerezza, la cullano come le protettive braccia di una madre.
Le lacrime scorrono sui visi di entrambi, inumidiscono le gote di lui e sono intrise nelle ciglia di lei.
«Perché lei piange, Roy?» chiede la donna, mascherando un singulto lacrimoso.
«Io… non lo so.» fa scorrere la mano lungo il ventre piatto di Riza «Non capisco più davvero nulla, in questo momento.»
Lei inspira profondamente: «Non penso ci sia…bisogno di capire.»
 
 
No, non c’è bisogno di capire. In amore non c’è spiegazione, non c’è logica, non c’è rigore.
Non ve n’è nei loro corpi uniti, accaldati ed emozionati.
Non ve n’è nel turbinio di emozioni travolgenti di cui sono succubi.
La ragione viene sopraffatta dall’ardore, si annega nei baci, ci si abbandona al piacere senza inibizioni.
 
 
Roy esplora quel corpo con le mani, lo abbraccia con lo sguardo; è fragile, delicata, pura. Le forme naturali e semplici nella loro bellezza spiazzante la fanno sembrare un angelo, una creatura divina. Il collo nudo si tende all’indietro, mentre il petto freme al contatto con il corpo dell’altro.
Roy non ha mai sognato un corpo come quello della donna che si trova ad amare, nemmeno nella più astratta e irraggiungibile tra le sue torbide immaginazioni.
«Non mi sarei mai immaginato che lei fosse bella fino a questo punto.»
«Io non avevo mai nemmeno sperato di poter constatare quanto lo fosse lei, Roy.»
Lui sorride: «Non si è mai accorta di nulla? Nemmeno di uno sguardo?»
«È bravo a non farsi notare.»
Le accarezza lentamente i capelli corti, la stringe a sé con l’altro braccio.
«Sa che partirò per l’allenamento militare? Amare un soldato può significare non rivederlo mai più.»
Lei sente la gola stringersi fino a soffocarla, ma mormora con voce rotta dal pianto: «Non mi interessa. Non finché è ancora qui, Roy. Qui con me.»
 
Le lenzuola si mescolano a gemiti e respiri.
I due si scambiano sussurri emozionati, ammaliati profondamente uno dell’altro.
In amore lanci i dadi, tenti la sorte, ti metti in gioco: ed la posta in palio è la tua anima.
E, probabilmente, molto più che i segreti impressi sulla sua schiena, la posta in gioco di Riza sono i suoi sentimenti.
Entrambi ormai sono solo deboli spiriti vulnerabili, vittime e possessori di un amore vorace.
Un amore che consuma e sazia, placa e infervora.
 
Cosa resterà di questa sera, Roy Mustang?
Che ne sarà di queste parole, delle sue mani, dei nostri corpi?
Che ne sarà delle nostre promesse, dei nostri progetti utopici?
Che ne sarà di noi?
 
 

 
 
 
 
 
 













 
 
 
 
 
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Della serie: Nina, ma vai a dormire al posto che scrivere ‘ste quattro scemenze.
 
Seconda Fic su loro due, ovviamente non esprime quanto io ami questa coppia, ma ok, non sono capace ç___ç
Solo che dovevo scrivere un’altra Royai, o sarei impazzita. e___e
Peace and love.
 
Nina
   
 
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