Guarda quelle povere gocce di pioggia come precipitano gridando..

 

Prima o poi
il destino, confuso, 
si metterà da parte.

Guarda quelle povere gocce di pioggia, come precipitano gridando.. Condivido il loro dolore con la terra ormai impregnata del loro sangue, il tributo ai caduti ormai da giorni.  Il sangue trasparente, il cristallo più sporco del male imbrogliato. E or ora puoi anche piangere, tanto che i sospiri son già stati sprecati.  Forse l'eco, primeggia nei pensieri che scappano, corrono, fuggono invidiosi..loro che il bene trascinarono ingordi. Adesso stringimi le mani e confessami tutto il tuo amore controverso, più forte del nero opaco lasciato dalle vite beffarde, che pulsano rigurgitando l'ossigeno del rifiuto. E morderemo, strapperemo queste carni inutili, spezzeremo queste ossa ammucchiate e voleremo finalmente leggeri con ali di sogni e sbagli. Sì, no, sì e altre mille incertezze che trascineremo come episodi sconnessi e incompleti. Morire, che ne sarà della morte? Indifesa creatura così incompresa.. e soffocherà anche i nostri nomi quando volando le sputeremo addosso tutto l'odio a mala pena travestito. E allora alzati, resta vicino alla mia paura che cerca il tuo petto per riposare in eterno.