"Il regno polveroso"
Ancora mi illudo,
e la consapevolezza non giunge,
come ulteriore castigo.
Ma so che come goccia sulla sabbia
Quest’anima leggiadra abbandonerà
le vecchie carni stanche
E mi rinchiuderà nel regno inesplorato e polveroso …
Ed esse si alternano fugaci in me,
come donzelle amiche,
come immagini discontinue.
Ho un respiro,
un malinconico respiro,
un sollevato respiro.
Questa sera che incede,
e io che passiva resto,
ed ogni attimo è pregno di terrore.
Verrà il mattino
coi ridenti suoi occhi falsi,
mi sveglierà nella nebbia
della mia fredda malattia,
mi cullerà nella paranoia
delle mie preoccupazioni,
mi ammazzerà
con i suoi rimproveri aspettati.
Il flebile cielo sarà terso di bugie,
i tuoi occhi brilleranno,
e il mio cuore morrà
come ogni giorno.
Tornerò a casa
come ogni giorno,
coi miei dubbi sulla vita,
con le mie sicurezze sulla morte,
con i miei progetti infrangibili.
I miei polmoni
non hanno mai inspirato
le sentenze,
le audaci accuse,
le intenzioni altrui.
E tanto tornerò,
perché nulla è vero per sempre.