"Montagne di terrore"
E viaggio ancora,
col mio sguardo instabile,
in questi paesaggi immensi e cupi.
E qui tutto si cela,
e lo sguardo si muta,
e dovresti cambiare,
il respiro è affannato.
Questo confine,
questo paesaggio inafferrabile,
non è null’altro che
un fazzoletto pregno di inchiostro.
La luna dal sorriso sanguinante
appare nella finta luce dell’ oscuro .
Per un attimo,
il dolore si cela,
deve irrompere.
Un urlo,
un colpo di pura follia.
Lo sguardo si perde ancora
nelle luci accecanti,
sono quelle di una città lontana
in cui non si vive.
Queste allucinazioni
Si perdono in montagne di terrore,
gli occhi si abbandonano,
arresi alla realtà.