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Autore: Inheritance    14/03/2012    2 recensioni
Terza OS per la Klaine-week. *-* Missing moments.
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Dal testo:
"-B-Blaine….. L’ho sognato.
Il riccio rimase immobile per alcuni istanti, come se non sapesse bene cosa fare o cosa dire, poi un po’ titubante alzò un braccio a coprire le spalle di Kurt e , voltatosi leggermente verso di lui, gli posò un delicato bacio fra i capelli.
-Cosa hai sognato? Chi hai sognato?
Kurt restò in silenzio a lungo, inspirando ed espirando come se per la prima volta in tutta la sua vita si fosse reso conto dell’importanza dell’aria.
[...]
-Karofsky."
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Enjoy! :)
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Terza OS per la Klaine week *-*

Perché non hai creato una raccolta, idiota?! Lo so che lo pensate, solo che non credo riuscirò a fare tutte le giornate (ahimè D: ) e quindi ho deciso di postare storie separate : )

 

I need you to believe in me.

 
-Ehi, checca! Mi fa piacere vederti! Mi stavo giusto chiedendo cosa avrei fatto oggi per non annoiarmi.

Kurt sentì un groppo alla gola mentre si voltava per fronteggiare il ragazzo che gli aveva parlato, il ragazzo che gli aveva fatto così  tanto male, che lo aveva torturato così a lungo, Karofsky.

-Cosa vuoi da me, ora? Non ti è bastata l’ultima volta?!

Sentì il proprio corpo tremare, scosso dai singulti. Non voleva guardarlo negli occhi, ma sapeva che era necessario se voleva che leggesse nei suoi occhi la stanchezza e la sofferenza che lo tormentavano. Chissà perché poi ci teneva così tanto che Karofsky sapesse. Non si sarebbe di certo commosso, né avrebbe provato alcuna pietà per lui.

Sentì il bisogno di piangere, di buttarsi a terra inerme e singhiozzare lasciando che facesse di lui ciò che più gradiva. Non aveva la forza di combattere. Non più.

-Ehi, sta attento alle parole che usi, Hummel.- Disse quello in tono sprezzante. – Potrei romperti tutte quelle ossicina fragili in questo momento, se volessi.

Kurt sentì un moto di sdegno salirgli in gola. O forse era bile, non poteva esserne certo.

-Non dirmi che non vuoi farlo, perché non ci crederei. A questo punto mi resta solo da chiedermi perché sei ancora fermo lì. Che aspetti? Picchiami. Non parlerò con nessuno, non mi lamenterò, se stai attento a dove colpisci non si vedranno neanche i lividi, non credi? Ti chiedo solo di sbrigarti, non ho tutto questo tempo da dedicarti.

Sapeva di essere stato troppo azzardato, Karofsky difficilmente avrebbe rifiutato un simile invito. Ma non era riuscito a trattenersi. Forse, in cuor suo, sapeva che ciò sarebbe stato inevitabile e quindi l’unica cosa da fare era pregarlo di fare in fretta.

Lo vide avvicinarsi senza troppa calma.

Non fece quasi in tempo a chiudere gli occhi prima di sentire un colpo ben assestato nello stomaco e il dolore invadergli le viscere per poi risalire e spandersi per il resto del corpo. Non riaprì le palpebre, non ce n’era motivo, sapeva che non era finita lì. Poteva solo aspettare.

Si lasciò scivolare a terra e si rannicchiò il più possibile, poi sentì calci colpire tutta la lunghezza della sua schiena. Pugni sul capo e sulle gambe. Non ci mise poi molto a rendersi conto che doveva essere arrivato qualcun altro. Karofsky non avrebbe potuto provocare da solo tutto quel male.
Un calcio piazzato allo stomaco gli mozzò il respiro e per un istante che durò una vita Kurt credette che non sarebbe tornato a respirare mai più, che non si sarebbe mai alzato da quel pavimento duro e freddo, che non avrebbe mai più aperto gli occhi.

Di quest’ultima cosa fu grato.

Aprire gli occhi avrebbe significato vedere quei mostri, o ancora peggio suo padre, magari mentre si trovava in un letto di ospedale. Strinse ancora di più le palpebre e inalò una quantità d’aria esagerata, prima che un ultimo, forte calcio raggiungesse il suo sterno.


Poi il buio.
 

…………………………………………………………………………..

 

 E la sua stanza.

Si tirò su respirando affannosamente. Le coperte e le lenzuola intorno a lui stropicciate e disordinate. Doveva essersi mosso parecchio.

Senza che se ne rendesse conto, fiumi di lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso. Non aveva senso trattenersi, non nella sua stanza, non quando nessuno era in casa per vederlo soffrire.

Per vedere il suo mondo cadere di nuovo in mille pezzi.

Strinse le ginocchia al petto e le coprì alla bell’e meglio con le coperte. Intensi brividi percorsero la sua spina dorsale, ma non credette neppure per un attimo che la colpa potesse essere del tessuto freddo a contatto con la sua pelle accaldata a causa della febbre.

Altre lacrime più copiose di prima gli annebbiarono la vista.

D’un tratto sentì un rumore secco al piano terra. Che suo padre fosse tornato prima?

Dopo pochi secondi udì un frusciare proveniente dalla porta della stanza.

Si voltò dalla parte opposta. Non era interessato a sapere chi fosse, nessuno avrebbe dovuto vederlo in quelle condizioni.

-…Kurt.

A Kurt venne solo voglia di piangere più forte appena riconobbe la voce che aveva parlato, anche se ormai avrebbe potuto riconoscere quella persona anche solo dal suo respiro, anche solo dal suo profumo.

-Va via, Blaine. Per favore. Non…non mi sento ancora bene.

La voce ferma mentre cercava di nascondere qualsiasi crepa nella sua tonalità sempre così limpida.

-Lo so, per questo sono qui. V-volevo sapere se posso fare qualcosa per te. Stamattina non riuscivo a pensare ad altro oltre che a te che stavi così male ed eri solo. Avevo bisogno di saperti tranquillo, ma a quanto pare non lo sei.

Kurt trattenne il fiato. Il peso delle sue lacrime nascoste alla vista di Blaine gli fece abbassare il capo sulle ginocchia.

-C-che vuoi dire?

Sussurrò impercettibilmente.

Blaine sorrise dolcemente. Si avvicinò al letto e si sedette sul lato più vicino alla figura del ragazzo rannicchiato su se stesso. Allungò una mano e gli alzò il mento per poterlo guardare negli occhi lucidi.

-Perché piangi, Kurt?

Lui non rispose, continuò a respirare piano con gli occhi puntati in quelli ambra dell’amico, di quel ragazzo che era diventato la sua colonna portante, nonostante si conoscessero da poche settimane (*), di quel ragazzo per cui si era preso una gigantesca cotta. Lo stesso che ora lo stava vedendo in quelle orribili condizioni. Avrebbe solo voluto cacciarlo via, ma non ne ebbe la forza.

Semplicemente, si avvicinò a lui, poggiò il capo sulla sua spalla e sospirò sconfitto. Non poteva reggere più tutto quello. Non da solo.

-B-Blaine….. L’ho sognato.

Il riccio rimase immobile per alcuni istanti, come se non sapesse bene cosa fare o cosa dire, poi un po’ titubante alzò un braccio a coprire le spalle di Kurt e , voltatosi leggermente verso di lui, gli posò un delicato bacio fra i capelli.

-Cosa hai sognato? Chi  hai sognato?

Kurt restò in silenzio a lungo, inspirando ed espirando come se per la prima volta in tutta la sua vita si fosse reso conto dell’importanza dell’aria.

Infine parlò, ma il suo tono era disperato e Blaine poteva sentire chiaramente il battito del suo cuore accellerato più rumoroso del flebile sussurro della sua voce.

-Karofsky. Lui e…e gli altri. Erano lì e mi insultavano e mi prendevano a calci e pugni ed io non riuscivo a reagire e il dolore era così tanto e così forte da non perm-

Blaine lo zittì posando un dito sulle sue labbra morbide.  Non poteva farlo continuare. Non era giusto si tormentasse in quel modo.

-Kurt, shhh. Non è successo. Ti abbiamo portato via in tempo. Niente di tutto ciò è successo e ti prego- Lo circondò anche con l’altro braccio voltandosi interamente verso di lui permettendo alla sua testa di andare ad incastrarsi perfettamente nell’incavo del suo collo. –ti prego, credimi se ti dico che non permetterò mai che qualcosa di simile ti accada.

La voce calda, le mani salde e sicure strette intorno al suo corpo così fragile. Kurt pensò che non ci fosse posto più bello in tutto il mondo. Che forse era giusto così, che aveva dovuto passare tutte quelle cose brutte per trovarsi semplicemente dov’era in quel momento. 

Bisbigliò insicuro il nome di Blaine, rincuorato dalle sue parole, ma non abbastanza da smettere di tremare.

Il ragazzo lo notò. Per un attimo lo strinse più forte a sé, poi gli alzò il capo e Kurt si trovò a pochi centimetri di distanza da lui, gli occhi incatenati ai suoi.

-Kurt, non sto scherzando. Voglio che tu mi creda. Ho bisogno che tu mi creda. Non ti accadrà mai nulla, perché io farò in modo che sia così. Solo…solo… voglio che tu mi faccia questa promessa. Che crederai  in me come io farò con te, da adesso e per sempre.  Giuramelo, ti prego.

Il biondo sentì le lacrime pizzicargli di nuovo gli occhi e sentì l’impellente bisogno di prendersi a sberle. Non poteva piangere ancora di fronte a lui, non era giusto. Blaine faceva di tutto per farlo stare meglio e lui riusciva solo a stare lì e piangere come un bambino. 
No, doveva essere forte.
Doveva avere coraggio. (**)

Deglutì un paio di volte e si schiarì la voce. Voleva che Blaine capisse. Voleva sembrargli sicuro e sincero. Voleva dimostrargli che non aveva paura. Perché era così che si sentiva, quando lui era al suo fianco.

-Ti credo. Ti credo, Blaine. E ti giurò che sarà sempre così.

Blaine lo abbracciò di nuovo e per un istante Kurt si sentì completo.

 
………………………………………………………………


 
-Blaine…io…

Il riccio guardò con dolcezza il suo ragazzo mentre cercava di trovare parole adatte per dire qualcosa che non aveva neppure bisogno di ascoltare, qualcosa che già sapeva.

Però non lo fermò.

 Voleva sentirglielo dire.

-Io….. Dio, è così difficile!

Blaine gli accarezzò dolcemente una guancia e in quel gesto Kurt sembrò trovare la forza di parlare, nonostante si sentisse incredibilmente imbarazzato.

-Ecco…. Vorrei tu sapessi che è stata la notte più bella della mia vita. Tutto qui.

Abbassò di scatto il volto, ma Blaine poteva benissimo immaginare le sue guance andare a fuoco e i suoi denti tormentare il labbro inferiore con veemenza.

Si lasciò sfuggire una risatina leggera, ma quando il suo ragazzo alzò il viso la sua espressione tornò seria e puntò gli occhi nei suoi, azzurri e limpidi come non mai.

-Ehi…. Non devi vergognartene. Se tu lo facessi dovrei essere davvero in pensiero. Non è giusto che tu abbia paura di dirmi certe cose.

Parlò con una studiata lentezza e potè vedere la pelle di Kurt imporporarsi sempre di più.

-E’…solo… Non lo so, io non sono bravo in…certe cose… Non vorrei averti deluso, ecco. Perché per me…è stato meraviglioso, davvero.

Il sorriso di Blaine illuminò l’intera stanza, mentre si abbassava per baciare la fronte dell’altro.

-Kurt…..

Fece un sospiro divertito, pensando che forse Kurt aveva ragione, non era poi così facile trovare le parole giuste per dire qualcosa del genere. Poi tornò a guardarlo negli occhi e i suoi tratti si fecero molto più dolci. Riprovò da capo.

-Kurt….mi credi se ti dico che questo….questo è tutto ciò che ho sempre desiderato?

Dicendo quelle parole, lasciò scorrere la punta delle dita sui lineamenti del volto dell’altro. Alla fine, gli posizionò le mani ai lati del viso e lo avvicinò a sé.

Lo baciò con dolcezza e passione, fece scivolare la lingua sulle sue labbra inumidendole appena, ma quando si protese in avanti per approfondire il bacio Kurt si staccò e poggiò la fronte sulla sua.

Si guardarono per un tempo indefinito prima che Kurt potesse sussurrare, con la voce rotta e gli occhi lucidi.

-Sì, Blaine, ti credo. Adesso e per sempre.













 
 
 
 
 
 
 
 
(*)= Non credo sia specificato quanto tempo ci abbiano messo sti due a mettersi insieme nel telefilm, ma considerando che c’è di mezzo tutta la storia del Courage, la sospensione di Karofsky e il periodo di ambientamento di Kurt alla Dalton, qualche settimana ci sta, no?
(**)=LOL! Non la finirò mai con questa storia dei collegamenti alle scene del telefilm XD
 

 
 







Nda.
 
Shaaaaaaaaalve a tutti! KLAINE IS IN THE AIR! *-*
 
Oh, io AMO la Klaine week. :’D

Beeeeeeeeeeeeene, oggi giornata missing moments. La prima parte si svolge in un giorno indefinito (=sceglietevelo voi! xD) del periodo post-Karofsky e pre-Klaine. La seconda parte, invece, è….beh…. The first time, gente! ;D

Basta, sono troppo fangirleggiante (?) quando si tratta di Kurt e Blaine,provate a uccidermi e non morirò solo perché è la Klaine week. xD  Poi magari la settimana prossima sarò già sotto terra, ma abbiate pietà di me. D’: E’ solo colpa loro ù_ù
 
Baciiii, Her.

LOL, oggi sto euforica xD 
  
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