Sarà un bel souvenir.

Prologo 1.

La sentiva finalmente, lei, la tranquillità.
La sentiva viva in lei, quasi come fosse svuotata, quasi come un miraggio, o forse un miracolo. L’aveva trovata e si sentiva bene. La tranquillità la rendeva forse più grande. Aveva però gli occhi di una che aveva sofferto.
Una donna tranquilla camminava sulla spiaggia, davanti casa sua. Si sedeva a terra e guardava il mare. Le dava tranquillità il mare, le donava ricordi, le ricordava momenti belli.
Eppure gli occhi non mentono. Mai. Loro non lo fanno mai. Il colore verde, quasi più scuro, faceva capire che lei aveva sofferto. Trentacinque anni, quasi del tutto, di sofferenza. Di sofferenza evitabile, di sofferenza in tali casi cercata. Sofferenze evitate, sofferenze piombate addosso come pesi da 120kg.
E per farle finire quelle sofferenze, era fuggita.
La vita ti fa incontrare. La vita ti divide.
Javier era stato trasferito di distretto, si era sposato con Lanie.
Ryan, con la sua bella sposa, si era trasferito in Virginia, per lavoro.
Lei anche aveva cambiato città. Era arrivata in quella cittadina tranquilla.
Aveva smesso di portare i tacchi, di vestirsi elegante. La detective la faceva ancora, solo in una città marina.
Aveva ricevuto le chiavi della città; il tasso di criminalità si era abbassato del 50% da quando era arrivata lei.
La chiamavano, i carcerati arrestati da lei, “Sniper”. In senso affettuoso, naturalmente, perché lei non gli aveva mai mancato di rispetto. Lei era sempre l’unica a dare la seconda opportunità.
Sniper, cecchino, perché come un cecchino, se puntava e mirava, poi non sbagliava. Prendeva il colpevole. Sempre. Come un cecchino, non sbagliava.
Buffa la vita. La chiamavano “Sniper-girl”. Proprio a lei.
La sua vita era cambiata. Lei era cambiata.
…Quanto a lui non lo aveva più sentito.

Ritorno con una nuova storia, aprendo una piccola parentesi seria. La Beckett che vedrete in questi capitoli è diversa, in seguito a fatti che poi verranno narrati. La dicitura OOC è stata già inserita. Vi prego di leggere la storia non pensando tanto alla Kate Beckett che Stana Katic rappresenta… o meglio, pensateci, ma non rimanete troppo incollate a quella ragazza. Voglio fare una cosa diversa. Spero che vi potrà piacere. Ci metterò tutto il mio impegno.
Per quanto riguarda la linea temporale, prendete come punto di riferimento la quarta stagione, solo come tempo, come datazione analitica. Dalla quarta stagione, aggiungete tre anni. Beckett non lo ricordo quanti anni ha, ma mettiamo che nella quarta stagione ne abbia 33, come l’attrice che recita. Ecco, i 35 anni di età. 33 anni compiuti, il 36esimo da compiere ancora. Spero di essermi spiegata. Insomma, siamo a tre anni di distanza dalla quarta stagione, ma la quarta stagione non c’entra niente. xD Se non è chiaro lo rispiego xD