Era il giorno di San Valentino e Severus era agitato. Aveva incantato lui stesso un ciondolo, di quelli che possono contenere le fotografie, affinché si aprisse soltanto a lei, Lily Evans. All'interno era contenuta una loro fotografia. Era una di quelle babbane, che avevano scattato in un'estate di qualche anno prima nel parco all'angolo con Spinner's End con la macchina fotografica di Petunia; sorridevano felici pensando al loro prossimo viaggio verso Hogwarts. Intorno a questo loro ricordo prezioso vi era un'incisione: “Il mio sorriso sei tu”. Forse un po' banale, aveva pensato Severus, ma d'altronde la banalità è comune in amore. Lily era la sua migliore amica e lui l'amava da sempre; dalla prima volta che l'aveva vista nel parco con la sorella, quando non sapeva di essere una strega e spaventava Petunia con le sue magie, quando lui la osservava nascosto dietro una siepe. Severus amava Lily e quel giorno era deciso a confessarglielo.

La stava aspettando in biblioteca, come ogni pomeriggio, ma questa volta era diverso. Sopra il libro aperto di Pozioni era posato un piccolo pacchetto e una lettera, destinati a lei. Severus aspettava fissando le parole sul libro, senza però capirle veramente, poi sentì la sua voce:

-Fammi passare, Potter!

-Evans, cos'è tutta quest'accidia! Volevo solamente farti gli auguri per San Valentino e portarti un regalino.- disse Potter con la sua solita voce da seduttore.

-E' inutile che ti spremi il cervello per trovare delle rime Potter, visto che riesci a confondere pure l'acidità con l'accidia!- rispose lei seccata.

Severus, nascosto dagli scaffali zeppi di libri, andò a spiare la scena. Lily guardava Potter, che le sbarrava la strada, impedendole di entrare in biblioteca.

-Allora, ti decidi a darmi questo regalo, in modo che possa tirartelo in testa e poi passare?- aggiunse lei, dato che James Potter sembrava aver stranamente perso la parola.

-Un fiore per te, mia dolce Evans!- disse Potter con un sorriso, forse troppo ampio. Non appena lei lo toccò, infatti, un getto d'acqua uscì da quello che subito appassì. Lily, livida di rabbia e completamente bagnata, dimentica di essere in biblioteca urlò:

-POTTER!! MA SEI PROPRIO SCEMO?!?!- Madama Prince accorse subito, prese Potter per la collottola e lo trascinò fuori dalla biblioteca biascicando parole come “acqua”, “biblioteca” e “punizione”. Piton, tutto compiaciuto tornò a sedersi al tavolo. Quel Potter era sempre fra i piedi, pensò. Come poteva credere di competere con lui? Lily, però, lo odiava, constatò, e questa era una cosa positiva, in più si era sicuramente beccato una punizione. Nascose velocemente il pacchetto e la lettera: non era pronto a dirglielo, non dopo aver assistito a quella scena.

Lily lo raggiunse, mentre con un colpo di bacchetta si asciugava i vestiti, poi dopo un semplice e amichevole saluto iniziarono a studiare assieme, ma lui era lungi dal pensare ai compiti.

Quando si separarono, Lily lo guardò con il suo solito cipiglio preoccupato: aveva notato che qualcosa non andava, ma non disse niente aspettando che fosse Severus a parlarne, ma dopo un po' si diresse verso la Torre di Grifondoro senza dire una parola, mentre lui usciva nel parco diretto verso il Lago Nero. Strappò con rabbia il pacchetto e lanciò il ciondolo lontano, in fondo al lago. Sopraffatto dai singhiozzi si sedette, la testa fra le gambe. Era troppo codardo, non sarebbe mai riuscito a a confessarle ciò che provava. Mai avrebbe espresso tutto il suo amore. C'era sempre qualcosa che glielo impediva, spesso questo qualcosa era l'arrivo di Potter o di uno della sua banda. Erano sempre fra i piedi! Rilesse la sua lettera, poi, una volta ritrovata la calma, lasciò cadere la pergamena sulla superficie del lago e, mentre il foglio affondava, osservando l'inchiostro cancellarsi e con lui le parole scritte con tanta cura, pensò che quel lago avrebbe per sempre custodito il suo segreto.

Parecchi anni dopo...

Era una notte di primavera e Severus camminava da solo per il parco di Hogwarts. Il suo nuovo posto di insegnante gli piaceva, sebbene avrebbe preferito insegnare Difesa Contro le Arti Oscure. Non riusciva a dormire, così aveva deciso di farsi una passeggiata notturna, cosa di cui approfittare per riflettere. Arrivato vicino al Lago Nero, i suoi pensieri volarono alla chioma rossa di Lily Evans. Quanto gli mancava.

Era tutta colpa sua, se adesso Lily non c'era più. Era morta per mano del suo vecchio Signore e l'aveva consegnata lui. Si odiava per questo. Non se lo sarebbe mai perdonato.

Vide la piovra muoversi e spuntare fuori dal lago; un ricordo sopraggiunse. Tirò fuori la bacchetta e mimò un “Accio” con le labbra. La superficie dell'acqua iniziò ad incresparsi, un piccolo oggetto luccicante schizzava verso di lui ed atterrò sulla sua mano aperta. La richiuse sul ciondolo e sentì un piccolo scatto. La morte di Lily Evans doveva aver annullato l'incantesimo che lui stesso a tredici anni gli aveva imposto. Infatti, il ciondolo si era aperto al suo artefice. L'acqua doveva essere penetrata in qualche fessura, perché la foto era sciupata: rimaneva soltanto il contorno d'un viso sbiadito e un bel paio di occhi verde acceso. Questo era ciò che rimaneva di Lily, un ricordo spento. Rilesse l'incisione: “Il mio sorriso sei tu.” Era vero: il sorriso di Severus era morto insieme a lei.







Buona sera a tutti :D Questa One-shot con tema San Valentino esce con un mese di ritardo (si fustiga per l'incoerenza e il ritardo), ma volevo pubblicarla comunque e così ho fatto. Che ne dite di lasciarmi una recensioncina, così posso sapere se  facevo meglio a non pubblicarla? 
Con affetto, GGC :)