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Autore: Melmon    15/03/2012    2 recensioni
FANFICTION PARTECIPANTE AL 30 TURNO DEI NESA.VINCITRICE DELLA CATEGORIA BEST KISS.
Il mio nome è Christine Angela Booth ed ho la fortuna di avere due famiglie che mi amano.
Una “naturale” composta da mia madre, Temperance Brennan, e mio padre, Seeley Booth, con i loro rispettivi famigliari, la seconda è formata dai membri del Jeffersonian.
Qui però iniziano i problemi perché lui, Michael Staccato Vicent Hodgins, tecnicamente dovrebbe essere una specie di fratello ma in realtà …
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christine Angela Booth, Michael Staccato Vincent Hodgins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Michael sta amoreggiando con una tirocinante ed io mi trovo a dover sopportare nuovamente la cosa. Il mio cuore batte forte ogni volta che ci incontriamo, non lo vedo come un fratello, io vedo un uomo e la voglia di stare con lui anche sapendo benissimo che non posso.
Quando è dietro di me, quando sento la sua presenza, uno strano brivido percorre la mia schiena e non so per quale grazia divina non perdo la mia proverbiale calma.
- Posso collega?
Michael inizia a esaminare il reperto quando all’improvviso una sostanza bianca ci inonda, l’allarme suona, Michael mi trascina senza tante cerimonie fino alla doccia antidecontaminazione e mi spinge dentro. Prima che la porta si chiude afferro il suo polso e lo trascino dentro con me.
- Che cosa stai facendo?
- La doccia è la prassi.
- L’avrei fatta dopo di te.
- Non rischio di perderti perché sei un gentiluomo, non è neanche la prima volta che facciamo la doccia insieme ...
- Avevi sei anni ed eravamo in spiaggia.
- Quante storie! A tuo padre è capito di farla con Zack! Stiamo rischiando la vita se non ti è chiaro.
- Io di certo se tuo padre ci vede cosi, lui uccide a vista chiunque ti si avvicina …
Rido.
- Già è gelosissimo.
- Sono spacciato!
- Comunque la metti rischi, ti conviene morire pulito.
Questa volta ridiamo entrambi.
Michael ha smesso di parlare e mi sta imitando, non riesco a guardarlo negli occhi per l’imbarazzo. Ho fatto la parte della dura ma in realtà è tutta scena, ho tolto il camice e la mia maglia sta diventando aderente e trasparente ... ho sciolto i miei lunghi capelli, sto impazzendo per essere sicura che ogni più piccola particella bianca non sia tra di essi, le mie mani restano intricate in essi, cadono i fermagli e a bassa voce impreco.
- I capelli sono puliti?
- Direi di si da come li stai sfregando.
- Non scherzare, non sappiamo cosa sia, potrebbe essere molto contagiosa!
- Aspetta … ti aiuto.
Michael mi sta aiutando con una forcina rimasta incastrata, io ho gli occhi bassi per la sua vicinanza, per le sue carezze, per l’intimità di questi gesti.
- Dovrei decidermi a tagliarli.
- Se rischio comunque …
Ho appena il tempo di alzare gli occhi che le labbra di Michael sono sulle mie, mi trascina con sé sotto il getto dell’acqua stringendomi al suo corpo, approfondendo il bacio e il nostro legame.
- Scusa, non so cos…
Non gli lascio finire la frase che lo bacio nuovamente, stretto a me mentre l’acqua lava gli ultimi residui di spore.
- Posso morire cosi.
Bisbiglia.
- Cosa?
- Tuo padre sarà qui a breve ... sono morto ma posso.
- Puoi?
- Morire baciandoti e tutto ciò che ora voglio.
Mi sussurra sulle labbra prima di un altro bacio, il mio petto potrebbe esplodere per le emozioni che sto provando, la mamma ne avrebbe molte da ridire ma capirebbe perfettamente.
Due minuti dopo siamo fuori dalla doccia, mi passa un asciugamano per i capelli e mi sorride dolcemente, mi prende la mano e mi sta per tirare di nuovo a se quando sentiamo la voce di un ben noto agente del FBI, di scatto si allontana.
- State bene ragazzi?
- Siamo stati invasi da spore bianche.
- Abbiamo fatto la doccia.
- Questo si nota, stai bene Christine?
- Si papà iperprotettivo, sto bene!
- Tranquilli era solo una sostanza schiumogena del nuovo sistema d’allarme mal impiantato, è scattato solo nel vostro laboratorio.
- Che fortuna!
- Già che fortuna!
Sento qualcosa di strano nel suo tono di voce ma ora non posso investigare.
- Cosa risolto! Andiamo al bar a bere qualcosa?
- Tu non esci!
- Papà!
- Tua madre ti controllerà da testa a piedi.
- Era una sostanza innocua, hai sentito Cam.
- Da tua madre lo stesso!
- Agli ordini capo!
Abbiamo avuto spettatori per tutto il tempo cosi non ci siamo detti più nulla, lui è stato trascinato via da Jack ed io da mio padre. Passano un’ora prima che possa cercare Michael per i laboratori, non riesco a trovarlo da nessuna parte, non rispondo neanche al telefono, deduco che si stia già pendendo … avevo creduto in un inizio di qualcosa, ci siamo baciati, mi ha detto che morirebbe per un mio bacio ma anche quello che voleva ora, in quel momento che ovviamente è passato.
Ho bisogno di parlare, di solito in queste occasioni vado da Angela ma lei è sua madre ...
- Disturbo?
- No, tesoro, sono a tua completa disposizione.
Mi siedo e, come sempre, inizio a giocare con il cucchiaino di plastica del caffè.
- Quello che ti dico deve restare tra di noi perché se papà lo viene a sapere … Tu e Jack siete importanti, vi ho sempre considerato degli stupendi zii…
- Christine calmati.
- Michael mi ha trascinato alla doccia, lui stava per restare fuori per permettere a me di farla per prima, da bravo gentiluomo, io l’ho efferato e l’ho tirato dentro con me. Non volevo rischiasse per colpa mia ma …
- Ma …
- Michael mi ha baciato.
- E tu?
- Ho ricambiato il bacio … tutte e tre le volte. Che cosa faccio? E’ stato carino ma se togli l’atmosfera, l’insolita situazione e la probabile morte resta che pochi minuti prima amoreggiava con un'altra.
- Sei brava ad affrontare ogni questione di petto, proprio come tua madre, te la caverai.
- Non è porre la domanda che mi spaventa ma conoscere la risposta. Non ho altre possibilità?
- Se un genio come te non le trova, non credo proprio.

Vago per il laboratorio, prima che qualcuno s’insospettisca per il mio consumare pregiate mattonelle e chieda spiegazione, mio padre è bravissimo a leggermi dentro, salgo sul tetto per un po’ d’aria.
Appena arrivo sul terrazzo lo vedo, Michael è appoggiato al parapetto.
- Piacevole la chiacchierata con mia madre?
- Un po’ imbarazzante. Come fai a saperlo?
- So molte cose che ti riguardano. Stavo per chiamarti, mi sono preparato … lasciami finire prima di commentare.
- Promesso.
- Baciarti ha dato la conferma hai miei dubbi, il fremito lungo la schiena, il cuore che batte al mille ... sono innamorato di te. Ho avuto il sospetto quando mi sono scoperto geloso di quell’idiota del tuo ex, quando mi dava fastidio la sua mano su di te, quando mi sono scoperto più interessato a chi ronzava intorno a te che alla mia ragazza. Sei l’unica che conosce ogni lato di me e non si spaventa, l’unica che se mi chiama Stancato non m’irrita, amo il tuo sorriso quando lo vedi sul display del tuo cellulare e, devo ammettere, alle volte ti chiamo quando sono dall’altra parte del vetro solo per vedere quel sorriso tutto per me. Conosci la storia del mio nome è la trovi speciale, tenera la reazione dei miei genitori quando avevano il dubbio che io nascessi malato, nella tenuta ami ballare sotto il maestoso lampadario di cristallo perché ti fa sentire una principessa e non perché desideri il lusso che la circonda. Per il tuo viso davanti a una scatola di colori, alla tua voglia di colore il mondo, hai volti che per anni ha creato per le anime del limbo, non hai paura di quel pazzo di mio nonno, addirittura sei riuscito a farlo suonare per la mia suoneria! Perché il mio mondo è anche un po’ il tuo ... Mi sono imposto di non vederti come una ragazza ma come sorellina minore, di avere una relazione con altre ma non ci sono riuscito. Avevo voglia di baciarti da quella volta in palestra che mi hai messo K.O., con quel sorriso strafottente ma dolce, i codini che mi solleticavano il viso … ma se per te era solo un bacio dovuto al pericolo, all’atmosfera, imparerò a vivere senza parte del mio cuore.
- E’ anatomicamente impossibile che il cuore continui a battere con un solo ventricolo e atrio.
Abbassi la testa scoraggiato, ammiro il tuo profilo e faccio mia ogni tua parola, quando finalmente ti volti verso di me che mi sento morire, i tuoi occhi sono lucidi e hai un sorriso tirato.
- Michael ...
Torni a osservare l’acqua della fontana, in quel punto dove mio padre lancio un anello di fidanzamento fallito, ora ho l’immagine di un uomo nelle stesse condizioni davanti a me.
- Michael …
- Lascia stare, non servono altre parole.
- A cosa pensi?
- Che affogare in quella pozza d’acqua farebbe meno male che affogare nel mio stesso dolore.
- Vuoi sapere a cosa penso io?
Un cenno triste con la testa, forse l’hai solo piegata sotto il dolore, per me è un sì.
- Che non si direbbe che tuo padre nasconda dei bei pettorali sotto il camice e che, per mia fortuna, tu abbia ereditato il suo fisico.
Mi regali un sorriso stranito e confuso, delle lacrime scivolano sulla tua guancia.
- E’ quello che realmente stai pensando?
- Si, penso che sei bellissimo. So che è anatomicamente impossibile che un cuore a metà continui a battere ma non servirà, è integro.
Silenzio.
- Non stai scherzando vero? Altrimenti dovrai spiegare hai miei come mai Cam sta eseguendo la mia autopsia.
- Secondo te sono seria?
- La verità? Sei cosi bella che raramente riesco a essere lucido quando sei cosi vicina.
- Troppi complimenti, sicuro di star bene?
- Meglio se posso baciarti.
- Si che puoi.
Un rapido movimento e sono tra te e il parapetto.
- Perché non sei cosi veloce in palestra?
- Mi sembra di averti accennato alla mia particolare mania per i K.O.
Gli cingo il collo con le braccia e gli sorrido.
- Michael Staccato Vincent Hodgins di grazia quando ti decidi a baciarmi?
- Ho quasi rischiato un infarto prima per colpa tua, direi che ti meriti di aspettare.
- Vuoi dire che preferisce affogare ancora nel tuo dolore per capriccio? Se vuoi ti salvo io.
Lo bacio e immediatamente le sue mani mi cingono i fianchi per stringermi, per obbligarmi a restare qui, come se io avessi voglia di scappare! Mi stringe forte, possessivamente, mentre continua a togliermi il fiato baciandomi, non riesco a far altro che sorridere nei brevi attimi che mi concede per riprendere fiato.
- Senti freddo?
Non mi ero neanche accorta di aver iniziato a tremare.
- No se mi stringi forte a te.
- Non avevo intenzione di lasciarti andare, non voglio che ti ammali proprio ora, in questo magnifico momento.
Mi copri con la tua giacca e mi abbracci nuovamente.
- Michael da quando la telecamera di videosorveglianza lampeggia?
- Lampeggia solo se qualcuno sta visionando la diretta ...
- … cosa che può essere fatta dal vigilante dal suo gabbiotto o dal …
- … ufficio di mia madre che ha preso a utilizzarlo come cerca persone. Sono ufficialmente morto.
- Tranquillo non lascio che ti spari.
- Non sa uccidere solo con le pistole ...
- Un altro buon motivo per restare incollato a me.
- L’altro?
- Che voglio che mi resti incollato.
Riprendi a baciarmi, stavolta più riparati dalla telecamera, c’è il rumore metallico della telecamera che si muove, io che rido mentre tu nascondi il viso nell’incavo del mio collo.
Scendiamo tenendoci per mano, quando incontriamo i nostri padri, che parlano poco distanti dall’ufficio di Angela, stringi con più forza la mia mano prima di entrare nell’ufficio di tua madre dove c’è anche la mia, il computer ancora acceso. Discorriamo del più e del meno fin quando gli uomini non rientrano, prima di andare Angela mi sorride, mi abbraccia e mi fa scivolare una pen drive in mano.
- Queste è l’unica copia di tutto.
Ho ancora la sua giacca cosi, a malincuore, gliela restituisco e vado a recuperare le mie cose.
Mi rattristo vedendoti abbandonare l’edificio affianco hai tuoi genitori ma la suoneria del cellulare mi fa tornare subito il sorriso, un tuo sms:
Tranquilla stellina ci sentiamo presto per la buona notte.

Abbiamo cenato con Parker e ora stiamo passeggiando per il parco, il mio cellulare suona e il mio viso s’illumina.
Sms: Mio padre ha cercato di imitare il 3° grado del tuo … Ma che ci posso fare se mi sono innamorato di te?
- Quella luce negli occhi, hai un ragazzo sorellina?
- Da sei ore circa.
- Per questo l’umore nero di papà. Lo conosco?
- Michael Staccato Vincent Hodgins. Papà sai che ha il terrore che tu gli spari? E' disposto a correre il rischio per me.
- Ho sempre saputo che è un ragazzo intelligente. Va bene, vedrò di farmi piacere la situazione!
Di slancio lo stringo forte, lui ricambia e mi bacia la fronte.

Sms:
Buone notizie: papà proverà ad accettarci! Sognami amore mio perché io lo farò. Smack, smack!

Nessun sogno può superare la realtà vissuta con te, stellina mia, un bacio M.

Angolo autrice:
Ho scoperto che la figlia di Temperance e Sleeley si chiamerà Christine Angela Booth cosi ho modificato il nome del mio personaggio.
  
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