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Autore: Lupus Ululans    15/03/2012    4 recensioni
"Ti chiederai perché sei qui, Potter" cominciò l'Oscuro Lord Voldemort. Harry, attualmente legato al palo metallico che si trovava al centro della stanza, non si stava chiedendo proprio un bel niente. Dopotutto, non pensava che la situazione lasciasse spazio a molti dubbi.
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Un Piano Andato (a) Male
Autrice: Mari McSly
Fandom: Harry Potter
Pairing: Nessuno
Rating: Pg15
Avvertimenti: menzione blink and you'll miss it di una pratica sessuale illegale
Genere: Comico
Conto Parole: 1618
Sommario: "Ti chiederai perché sei qui, Potter" cominciò l'Oscuro Lord Voldemort. Harry, attualmente legato al palo metallico che si trovava al centro della stanza, non si stava chiedendo proprio un bel niente. Dopotutto, non pensava che la situazione lasciasse spazio a molti dubbi.

Note: Fanfiction scritta per la Torre dei Cliché di clicheclash.
Piano J - Cliché #50. Compulsioni Da Signore Del Male:
Nel pieno del suo delirio di onnipotenza, il cattivo rivela il suo malvagio piano con un lungo ed ispirato monologo, giusto in tempo perché i buoni della storia possano impedirne la riuscita. È un classico!

DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

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Un Piano Andato (a) Male

"Ti chiederai perché sei qui, Potter" cominciò l'Oscuro Lord Voldemort.

Harry, attualmente legato al palo metallico che si trovava al centro della stanza ("Che prima lo usassero per le lap dance?" pensò distrattamente), non si stava chiedendo proprio un bel niente. Dopotutto, non pensava che la situazione lasciasse spazio a molti dubbi.

Lui era immobilizzato. Voldemort gli teneva la bacchetta puntata contro. Punto. Fine della storia. Non ci voleva certo un genio per capire quale fosse lo stato attuale delle cose.

"No, in realtà no." replicò Harry. Tu-Sai-Chi lo guardò un momento spiazzato. "Era una domanda retorica! So che il tuo cervello da mezzosangue non riesce a cogliere queste sottigliezze, ma forza Potter! Un po' di sforzo ci vuole anche da parte tua."

Harry gli rivolse uno sguardo stralunato. Voldemort lo fissò senza mostrare alcuna espressione. Harry inclinò la testa di lato e rese l'occhiata ancora più intensa. Voldemort alla fine perse la pazienza e riprese il discorso.

Ah! Ho vinto io! pensò Harry gongolando.

"Sei qui, Potter, per prendere parte alla mia conquista del Mondo Magico. Immagina l'ironia! Il Grande Harry Potter" sputò l'Oscuro Signore con disprezzo. "Che diventa la chiave per la mia vittoria!" A questo punto Voldemort fece una risata particolarmente malvagia, Harry doveva dargliene atto.

"Dopo che il mio piano giungerà al termine, tutti i maghi e le streghe del mondo si inginocchieranno davanti a me, il loro unico Padrone, il Signore più oscuro di tutti i tempi, il-"

Già annoiato dalle manie di grandezza del suo nemico, il Bambino Sopravvissuto si guardò intorno per determinare le proporzioni del guaio in cui si era cacciato.

La stanza, eccetto per il palo, era molto spoglia: niente mobilia, niente finestre, niente catene o celle, neanche un piccolo strumento di tortura! Harry ne rimase deluso. Voleva morire in un luogo un po' più... dignitoso! Insomma se c'era solo quel maledetto palo, come avrebbero fatto i giornali a decantare i patimenti che aveva subito nei suoi ultimi istanti di vita? Tuttavia, rifletté, se fosse morto allora Voldemort avrebbe vinto; di conseguenza le notizie pubblicate non sarebbero state molto a suo favore...

Rivolse l'attenzione alle persone: oltre lui e Voldemort, erano presenti anche tre Mangiamorte, situati dietro il loro Signore. Il lacchè a destra era ovviamente una donna (data la risata, supponeva fosse Bellatrix); il subordinato al centro era un uomo che sembrava avere una bacchetta su per il- ehm, che aveva una postura rigida; ed infine lo schiavetto di sinistra, anch'esso appartenente al viril sesso, non aveva nessun segno particolare. A parte forse il cappuccio leggermente unto.

Finita la sua osservazione, il suo sguardo tornò a saettare per la stanza, cercando una via d'uscita. Rivolse una breve occhiata alla porta aperta, fece un cenno di saluto a Kingsley e continuò a-

Un attimo. Porta aperta?

Ricontrollò. Eh già, era proprio aperta. Ecco da dove vengono gli spifferi, rifletté Harry rabbrividendo.

Fece per chiedere a Voldemort di chiuderla, - Dannazione, già stava per morire, mica poteva prendersi anche un raffreddore! - quando un dettaglio all'apparenza insignificante penetrò nel suo cervello.

Kingsley!

Voltò la testa così rapidamente che quasi gli si staccò e quando riconobbe tutto l'Ordine della Fenice ammassato sulla soglia, fu sul punto di fare un balletto della vittoria, salvo per poi ricordarsi delle funi che lo restringevano.

'Che ci fate qui?' mimò con le labbra. Si girò un attimo verso Voldemort, per vedere se si era accorto di qualcosa, ma notò che stava ancora portando beatamente avanti il suo monologo.

Rivolse la sua attenzione verso la porta e cercò di decifrare quel che Silente stava cercando di dirgli.

...Siamo qui per spararti? A che gioco stavano giocando? Guardò il Preside in cagnesco, ricevendo in cambio uno sguardo oltremodo perplesso. Ora fa anche l'innocentino, eh? Prima minaccia di farmi fuori e poi fa finta di niente! Non me lo sarei mai aspettato da lui.

Harry, ignaro che il vero messaggio riguardasse un salvataggio, voltò testardamente la faccia dall'altra parte, tornando a prestare attenzione al Signore Oscuro.

"-il mago più potente del mondo, lo stratega più abile, il governante più spietato, il-"

Apparentemente non si era perso molto.

"Ma come riuscirò nella mia conquista, ti starai chiedendo?" continuò Voldemort. "Grazie ad un rituale della magia più nera conosciuta al mago, dopo che ti avrò ucciso ruberò la tua magia! Io, il Grande Lord Voldemort, ruberò il potere del 'Solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore'," disse beffardo, "rendendomi imbattibile. Pensa Potter, secondo la profezia tu sei l'unico in grado di uccidermi, l'unico col potere paragonabile al mio, nonostante ovviamente io sia superiore." aggiunse con tono compiaciuto. "Tuttavia, dopo che avrò rubato la tua magia, nessuno potrà solo pensare a sfidarmi! Il mio controllo sul Mondo Magico sarà finalmente completo! Muahahahaha!"

Wow, pensò Harry. Questa risata è addirittura più spaventosa della prima! Ma come fa?

"Il rituale è già stato avviato" riprese il Signore Oscuro. "Devo solo concluderlo."

Nel dire l'ultima parola, gli occhi di Voldemort presero una sfumatura inquietante. C'era un emozione in quelle orbite che Harry poteva solo decifrare come lussuria. Cazzo, oltre che un assassino è anche un necrofilo? si chiese disgustato.

"Sciogliete le funi e portatemi il ragazzo!" ordinò Colui-che-non-deve-essere-nominato-neanche-per-sbaglio-pena-la-morte ai suoi Mangiamorte.

Quella che doveva essere Bellatrix si precipitò ad obbedire, mentre gli altri due mantennero le loro posizioni, credendo che per quel particolare compito Bellatrix bastasse ed avanzasse anche.

La strega slegò le restrizioni ed afferrò Harry per il braccio, spingendolo avanti e facendolo cadere ai piedi di Voldemort. Harry mormorò un'imprecazione soffocata, rivolgendole lo sguardo più minaccioso che possedeva: Bellatrix rise.

"Allora, Potter. Permettimi di informarti di ciò che sta per accadere. Innanzitutto comincerò con una semplice Cruciatus, per riscaldarmi. Poi, mentre sarai ancora a terra ansimando, proverò questo stupenda maledizione che-"

In quel momento, il Mangiamorte che sembrava uno stoccafisso si accorse della folla presente sulla soglia. I suoi occhi quasi uscirono dalle loro orbite, ma per il resto l'uomo ammantato rimase stoicamente immobile. Dopo essersi assicurato che nessuno dell'Ordine l'avesse visto spiarli, il Mangiamorte si rivolse al suo Signore.

"Mio Signore!" quasi urlò. "Ci sono-...!" La frase venne bruscamente interrotta da un urlo provocato dalla bacchetta del Signore Oscuro, al quale non piacevano per niente le interruzioni. Dopo che la maledizione fu annullata, il Mangiamorte si ritrovò ad ansimare pesantemente, cercando di riprendere fiato.

"Mio Signore-" riprovò il Mangiamorte.

"Non interrompermi, Lucius!" replicò aspramente Voldemort, per poi riprendere il suo magnificente discorso come se la funesta interruzione non fosse mai avvenuta. "Stavo dicendo, Potter, che c'è questa maledizione che ho recentemente inventato che fa cadere tutte le dita dei piedi una ad una, in maniera estremamente dolorosa naturalmente. É molto-"

"Ma, mio Signore, ci sono-" tentò nuovamente Lucius. Grosso errore: non si interrompe mai un Signore del Male durante il suo delirio di onnipotenza!

"Crucio." Voldemort vide con soddisfazione il biondo cadere a terra con un tonfo e mordersi le labbra a sangue per soffocare le urla.

Mentre il Signore Oscuro riprendeva il suo monologo, Severus (detto anche lacchè numero tre) ebbe pietà del collega e si affrettò ad aiutarlo, guadagnandosi una maledizione da parte del suo Signore per aver, a suo dire, 'disturbato il lavoro dei suoi neuroni superiori con lo spostamento d'aria che il movimento aveva provocato'. Dopo ciò, tutte le figure ammantate rimasero saggiamente in silenzio ed immobili.

"...e alla fine - dopo tutta l'orrenda tortura che ti ho appena descritto -, quando in preda alla disperazione penserai che deve esserci almeno una speranza, quando crederai che non è tutto perduto, quando sarai convinto di avere il leggendario asso della manica... allora, e solo allora, io distruggerò tutte le tue visioni ottimistiche, calpestandole senza pietà, abbattendole una ad una. E poi, quando sarai ai miei piedi implorando pietà, io, da Signore misericordioso quale sono, ti accontenterò la morte... dopo un altro po' di tortura ovviamente." finì Voldemort.

Harry doveva dirsi sinceramente molto colpito dal discorso malvagio della sua nemesi, stava quasi tremando! Forse però è a causa di quel dannato spiffero, pensò rabbrividendo.

Ormai Voldemort aveva finito il suo delirio da Signore del Male, torturato i suoi schiavi consenzienti e deriso il suo nemico decennale. Rimaneva solo una cosa da togliere dalla lista: torturare ed uccidere il suddetto nemico nel modo più doloroso possibile.

Alzò la bacchetta, una maledizione cupa e malvagia sulle labbra...

...

[Inserire suspense qui]

...

...e fu scaraventato a terra da una massa umana e pericolosamente armata di bacchetta.

I membri dell'Ordine si erano finalmente decisi ad intervenire, ovviamente nel momento in cui il loro amato eroe stava giusto per lasciarci le penne. Colpa di Silente e del sua amore per i cliché, pensò Harry malignamente.

Mentre il nostro eroe lanciava imprecazioni arrabbiate e sollevate allo stesso tempo, Kingsley - l'anima coraggiosa che era riuscita a mettere a tappeto il Signore Oscuro più cattivo di tutti i tempi - procedette seguendo il protocollo.

Mettendosi a cavalcioni della schiena di Voldemort, tirò fuori un paio di manette restringi-magia e lesse al mago più temuto del mondo i suoi diritti: "Hai il diritto di rimanere in silenzio, qualunque cosa dirai sarà usata contro di te davanti al Wizengamot... eccetera eccetera."

"Non potete arrestarmi! Sono il Signore Oscuro! I Signori Oscuri non vengono arrestati, non hai letto il manuale?" strepitò Tu-Sai-Chi, mentre cercava di liberarsi dalla presa dell'Auror.

Harry non poteva che dirsi d'accordo con lui. In questo modo, chi sarebbe stato il Salvatore del Mondo Magico? Che fine faceva la profezia?

L' ex-Prescelto lanciò uno sguardo insicuro a Silente, il quale rispose con un broncio deluso ed un'occhiata priva del solito luccichio.

Facendo spallucce, Harry uscì dalla stanza a seguito di Kingsley e di un recalcitrante Voldemort.

Almeno adesso ho qualche speranza di diplomarmi.

Fine

  
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