Titolo: Un Piano
Andato (a) Male
Autrice: Mari McSly
Fandom: Harry Potter
Pairing: Nessuno
Rating: Pg15
Genere: Comico
Conto Parole: 1618
Sommario: "Ti chiederai perché sei qui,
Potter" cominciò l'Oscuro Lord Voldemort. Harry, attualmente
legato al
palo metallico che si trovava al centro della stanza, non si stava
chiedendo
proprio un bel niente. Dopotutto, non pensava che la situazione
lasciasse
spazio a molti dubbi.
Note: Fanfiction
scritta per la Torre dei Cliché di clicheclash.
Nel
pieno del suo delirio di onnipotenza, il
cattivo rivela il suo malvagio piano con un lungo ed ispirato monologo,
giusto
in tempo perché i buoni della storia possano impedirne la
riuscita. È un
classico!
DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.
Un Piano
Andato (a) Male
"Ti
chiederai perché sei qui,
Potter" cominciò l'Oscuro Lord Voldemort.
Harry,
attualmente legato al palo
metallico che si trovava al centro della stanza ("Che prima lo usassero
per le lap dance?" pensò distrattamente), non si stava
chiedendo proprio
un bel niente. Dopotutto, non pensava che la situazione lasciasse
spazio a
molti dubbi.
Lui
era immobilizzato. Voldemort gli
teneva la bacchetta puntata contro. Punto. Fine della storia. Non ci
voleva
certo un genio per capire quale fosse lo stato attuale delle cose.
"No,
in realtà no." replicò
Harry. Tu-Sai-Chi lo guardò un momento spiazzato. "Era una
domanda
retorica! So che il tuo cervello da mezzosangue non riesce a cogliere
queste
sottigliezze, ma forza Potter! Un po' di sforzo ci vuole anche da parte
tua."
Harry
gli rivolse uno sguardo
stralunato. Voldemort lo fissò senza mostrare alcuna
espressione. Harry inclinò
la testa di lato e rese l'occhiata ancora più intensa.
Voldemort alla fine
perse la pazienza e riprese il discorso.
Ah!
Ho vinto io!
pensò
Harry gongolando.
"Sei
qui, Potter, per prendere
parte alla mia conquista del Mondo Magico. Immagina l'ironia! Il Grande Harry Potter" sputò
l'Oscuro
Signore con disprezzo. "Che diventa la chiave per la mia vittoria!" A
questo punto Voldemort fece una risata particolarmente malvagia, Harry
doveva
dargliene atto.
"Dopo
che il mio piano giungerà
al termine, tutti i maghi e le streghe del mondo si inginocchieranno
davanti a
me, il loro unico Padrone, il Signore più oscuro di tutti i
tempi, il-"
Già
annoiato dalle manie di grandezza
del suo nemico, il Bambino Sopravvissuto si guardò intorno
per determinare le
proporzioni del guaio in cui si era cacciato.
La
stanza, eccetto per il palo, era
molto spoglia: niente mobilia, niente finestre, niente catene o celle,
neanche
un piccolo strumento di tortura! Harry ne rimase deluso. Voleva morire
in un
luogo un po' più... dignitoso! Insomma se c'era solo quel
maledetto palo, come
avrebbero fatto i giornali a decantare i patimenti che aveva subito nei
suoi
ultimi istanti di vita? Tuttavia, rifletté, se fosse morto
allora Voldemort
avrebbe vinto; di conseguenza le notizie pubblicate non sarebbero state
molto a
suo favore...
Rivolse
l'attenzione alle persone:
oltre lui e Voldemort, erano presenti anche tre Mangiamorte, situati
dietro il
loro Signore. Il lacchè a destra era ovviamente una donna
(data la risata,
supponeva fosse Bellatrix); il subordinato al centro era un uomo che
sembrava
avere una bacchetta su per il- ehm, che aveva una postura rigida; ed infine lo schiavetto di
sinistra, anch'esso appartenente
al viril sesso, non aveva nessun segno particolare. A parte forse il
cappuccio
leggermente unto.
Finita
la sua osservazione, il suo
sguardo tornò a saettare per la stanza, cercando una via
d'uscita. Rivolse una
breve occhiata alla porta aperta, fece un cenno di saluto a Kingsley e
continuò
a-
Un
attimo. Porta aperta?
Ricontrollò.
Eh già, era
proprio
aperta. Ecco da dove vengono gli
spifferi, rifletté Harry rabbrividendo.
Fece
per chiedere a Voldemort di
chiuderla, - Dannazione, già stava
per
morire, mica poteva prendersi anche un raffreddore! - quando un dettaglio all'apparenza
insignificante penetrò nel suo
cervello.
Kingsley!
Voltò
la testa così
rapidamente che
quasi gli si staccò e quando riconobbe tutto l'Ordine della
Fenice ammassato
sulla soglia, fu sul punto di fare un balletto della vittoria, salvo
per poi
ricordarsi delle funi che lo restringevano.
'Che
ci fate qui?' mimò con le labbra.
Si girò un attimo verso Voldemort, per vedere se si era
accorto di qualcosa, ma
notò che stava ancora portando beatamente avanti il suo
monologo.
Rivolse
la sua attenzione verso la
porta e cercò di decifrare quel che Silente stava cercando
di dirgli.
...Siamo
qui per spararti? A
che gioco
stavano giocando? Guardò il Preside in cagnesco, ricevendo
in cambio uno
sguardo oltremodo perplesso. Ora fa anche
l'innocentino, eh? Prima minaccia di farmi fuori e poi fa finta di
niente! Non
me lo sarei mai aspettato da lui.
Harry,
ignaro che il vero messaggio
riguardasse un salvataggio, voltò testardamente la faccia
dall'altra parte,
tornando a prestare attenzione al Signore Oscuro.
"-il
mago più potente del mondo,
lo stratega più abile, il governante più
spietato, il-"
Apparentemente
non si era perso molto.
"Ma
come riuscirò nella mia
conquista, ti starai chiedendo?" continuò Voldemort. "Grazie
ad un rituale
della magia più nera conosciuta al mago, dopo che ti
avrò ucciso ruberò la tua
magia! Io, il Grande Lord Voldemort, ruberò il potere del 'Solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore',"
disse
beffardo, "rendendomi imbattibile. Pensa Potter, secondo la profezia tu
sei l'unico in grado di uccidermi, l'unico col potere paragonabile al
mio,
nonostante ovviamente io sia superiore." aggiunse con tono compiaciuto.
"Tuttavia, dopo che avrò rubato la tua magia, nessuno
potrà solo pensare a
sfidarmi! Il mio controllo sul Mondo Magico sarà finalmente
completo!
Muahahahaha!"
Wow,
pensò Harry. Questa risata
è addirittura più spaventosa della prima! Ma come
fa?
"Il
rituale è già stato
avviato" riprese il Signore Oscuro. "Devo solo concluderlo."
Nel
dire l'ultima parola, gli occhi di
Voldemort presero una sfumatura inquietante. C'era un emozione in
quelle orbite
che Harry poteva solo decifrare come lussuria. Cazzo,
oltre che un assassino è anche un necrofilo? si
chiese
disgustato.
"Sciogliete
le funi e portatemi
il ragazzo!" ordinò
Colui-che-non-deve-essere-nominato-neanche-per-sbaglio-pena-la-morte
ai suoi Mangiamorte.
Quella
che doveva essere Bellatrix si
precipitò
ad obbedire, mentre gli altri due mantennero le loro posizioni,
credendo che
per quel particolare compito Bellatrix bastasse ed avanzasse anche.
La
strega slegò le restrizioni ed
afferrò Harry per il braccio, spingendolo avanti e facendolo
cadere ai piedi di
Voldemort. Harry mormorò un'imprecazione soffocata,
rivolgendole lo sguardo più
minaccioso che possedeva: Bellatrix rise.
"Allora,
Potter. Permettimi di
informarti di ciò che sta per accadere. Innanzitutto
comincerò con una semplice
Cruciatus, per riscaldarmi. Poi, mentre sarai ancora a terra ansimando,
proverò
questo stupenda maledizione che-"
In
quel momento, il Mangiamorte che
sembrava uno stoccafisso si accorse della folla presente sulla soglia.
I suoi
occhi quasi uscirono dalle loro orbite, ma per il resto l'uomo
ammantato rimase
stoicamente immobile. Dopo essersi assicurato che nessuno dell'Ordine
l'avesse
visto spiarli, il Mangiamorte si rivolse al suo Signore.
"Mio
Signore!" quasi urlò.
"Ci sono-...!" La frase venne bruscamente interrotta da un urlo
provocato dalla bacchetta del Signore Oscuro, al quale non piacevano
per niente
le interruzioni. Dopo che la maledizione fu annullata, il Mangiamorte
si
ritrovò ad ansimare pesantemente, cercando di riprendere
fiato.
"Mio
Signore-" riprovò il Mangiamorte.
"Non
interrompermi, Lucius!"
replicò aspramente Voldemort, per poi riprendere il suo
magnificente discorso
come se la funesta interruzione non fosse mai avvenuta. "Stavo dicendo,
Potter, che c'è questa maledizione che ho recentemente
inventato che fa cadere
tutte le dita dei piedi una ad una, in maniera estremamente dolorosa
naturalmente. É molto-"
"Ma,
mio Signore, ci sono-"
tentò nuovamente Lucius. Grosso errore: non si interrompe
mai un Signore del
Male durante il suo delirio di onnipotenza!
"Crucio."
Voldemort vide con soddisfazione il biondo cadere a
terra con un tonfo e mordersi le labbra a sangue per soffocare le urla.
Mentre
il Signore Oscuro riprendeva il
suo monologo, Severus (detto anche lacchè numero tre) ebbe
pietà del collega e
si affrettò ad aiutarlo, guadagnandosi una maledizione da
parte del suo Signore
per aver, a suo dire, 'disturbato il lavoro dei suoi neuroni superiori
con lo
spostamento d'aria che il movimento aveva provocato'. Dopo
ciò, tutte le figure
ammantate rimasero saggiamente in silenzio ed immobili.
"...e
alla fine - dopo tutta
l'orrenda tortura che ti ho appena descritto -, quando in preda alla
disperazione penserai che deve esserci almeno una speranza, quando
crederai che
non è tutto perduto, quando sarai convinto di avere il
leggendario asso della
manica... allora, e solo allora, io distruggerò tutte le tue
visioni
ottimistiche, calpestandole senza pietà, abbattendole una ad
una. E poi, quando
sarai ai miei piedi implorando pietà, io, da Signore
misericordioso quale sono,
ti accontenterò la morte... dopo un altro po' di tortura
ovviamente." finì
Voldemort.
Harry doveva dirsi sinceramente molto colpito dal discorso malvagio della sua nemesi, stava quasi tremando! Forse però è a causa di quel dannato spiffero, pensò rabbrividendo.
Ormai Voldemort aveva finito il suo delirio da Signore del Male, torturato i suoi schiavi consenzienti e deriso il suo nemico decennale. Rimaneva solo una cosa da togliere dalla lista: torturare ed uccidere il suddetto nemico nel modo più doloroso possibile.
Alzò la bacchetta, una maledizione cupa e malvagia sulle labbra...
...
[Inserire suspense qui]
...
...e fu scaraventato a terra da una massa umana e pericolosamente armata di bacchetta.
I membri dell'Ordine si erano finalmente decisi ad intervenire, ovviamente nel momento in cui il loro amato eroe stava giusto per lasciarci le penne. Colpa di Silente e del sua amore per i cliché, pensò Harry malignamente.
Mentre il nostro eroe lanciava imprecazioni arrabbiate e sollevate allo stesso tempo, Kingsley - l'anima coraggiosa che era riuscita a mettere a tappeto il Signore Oscuro più cattivo di tutti i tempi - procedette seguendo il protocollo.
Mettendosi a cavalcioni della schiena di Voldemort, tirò fuori un paio di manette restringi-magia e lesse al mago più temuto del mondo i suoi diritti: "Hai il diritto di rimanere in silenzio, qualunque cosa dirai sarà usata contro di te davanti al Wizengamot... eccetera eccetera."
"Non potete arrestarmi! Sono il Signore Oscuro! I Signori Oscuri non vengono arrestati, non hai letto il manuale?" strepitò Tu-Sai-Chi, mentre cercava di liberarsi dalla presa dell'Auror.
Harry non poteva che dirsi d'accordo con lui. In questo modo, chi sarebbe stato il Salvatore del Mondo Magico? Che fine faceva la profezia?
L' ex-Prescelto lanciò uno sguardo insicuro a Silente, il quale rispose con un broncio deluso ed un'occhiata priva del solito luccichio.
Facendo spallucce, Harry uscì dalla stanza a seguito di Kingsley e di un recalcitrante Voldemort.
Almeno
adesso ho
qualche speranza di diplomarmi.
Fine