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Autore: ary91    15/03/2012    3 recensioni
SPOILER su uno dei possibili finali strappalacrime.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Trecentosessantacinque giorni. Cinquantadue settimane. Dodici mesi. Un anno.
Sono accadute così tante cose in questo breve lasso di tempo... Tutte le salde certezze che costituivano le pietre miliari della mia vita spazzate via come foglie al vento. Non mi rimaneva altro che chiudere gli occhi e lasciare che il buio mi inghiottisse.
Se non fossi stata tanto sciocca da lasciarmi sopraffare dall'orgoglio e dai sentimenti, avrei lasciato che Morrigan seducesse solo per una notte il futuro sovrano del nostro amato Ferelden e ci salvasse entrambi da morte certa. Ma a conti fatti, la salvezza di tutti quanti era molto più importante di quella di una singola persona.
Per quanta paura avessi in quell'istante non riuscivo davvero a pentirmi a pieno delle mie scelte. Eppure il mio gesto avrebbe ferito così a fondo il cuore di Alistair... Con un bacio gli avevo assicurato che ce la saremmo cavata ambedue e mi aveva fatto giurare che non appena avremmo messo fine al Flagello, sarei diventata sua moglie e l'avrei aiutato nel governare il suo popolo, cosa che per lui era più un dovere che un diritto.
Il figlio di re Maric Theirin non avrebbe mai voluto essere riconosciuto come tale e io l'avevo convinto ad adempiere a questo incarico destinatogli dal Fato; ma tutto ciò, sebbene mi rendessi conto quanto gli fosse pesante accettarlo sul momento, sapevo essere la cosa migliore per lui. Per andare avanti dopo la fine. La mia fine.
Pensarlo tra le braccia di un'altra, Anora magari, mi faceva sanguinare il cuore, ma questa era la cosa giusta da fare.
«No!» urlai in preda al panico, scoccando più frecce che riuscissi, abbattendo ogni prole oscura tra me e il mio principe, caduto a terra dopo aver subito un brutto colpo.
Urla agguerrite miste a disperazione impregnavano l'aria e pareva esser dovuta a quelle se mi sembrava che il cielo avesse assunto un colorito rosso sangue. Ma l'eco del ruggito dell'Arcidemone sovrastava altro qualunque rumore.
Sembrava il mondo stesse per crollare. Ma in mezzo a quel fracasso, riuscii comunque a ritagliarmi un momento che fosse solo nostro.
«Alistair... Svegliati, avanti», mormorai, poggiandogli il capo sulle mie ginocchia.
Gli accarezzai dolcemente il viso sporco di sangue e fuliggine. Gli occhi chiusi, incorniciati da una fitta corona di ciglia chiare e gli zigomi forti degni della casata da cui proveniva. Aprì debolmente le palpebre, una fitta lancinante al petto alla vista di quel meraviglioso sguardo sornione.
«Speravi ti fossi liberata di me, hmm?» borbottò, sghignazzando sofferente. «Ho la testa dura, sai?»
«Certo che ce l'hai», replicai, battendogli piano la fronte. «Per compensare la mancanza di cervello...»
«Sono realmente offeso, mia signora», ribatté, tirandomi il viso verso di lui per schioccarmi un bacio sulle labbra.
Lacrime involontarie mi rigarono le guance, andando a confondersi con le sue.
«Perché piangi, Elissa?»
«Perché questa guerra è troppo dolorosa...» risposi, nascondendo il viso nell'incavo scoperto dall'armatura del suo collo. «E tu?»
«Perché la testa mi fa un male cane!»
Trattenni a stento una risata. Rischiava il collo ogni secondo di più che restava a terra e lui si lamentava di un graffietto.
Deglutii e strinsi i denti, poi all'orecchio gli mormorai: «Sei sempre stato un idiota».
«Sì, beh, è bello sentirsi apprezzati...» bofonchiò, divertito.
«Ed è per questo che ti amo», dissi prima di aggiungere: «Ti prego perdonami».
Era convinto che sarebbe stato Riordan, il Custode Grigio di Orlais, a spezzare la vita dell'Arcidemone, ma in cuor mio avevo sempre saputo che così non sarebbe stato, che quel compito in un modo o nell'altro sarebbe spettato a me. E avevo ragione: un attimo prima di varcare i cancelli di Forte Drakon l'unico Custode che ci avrebbe potuti salvare era perito nel tentativo di farlo. Ero grata che Alistair non ci avesse fatto caso.
Sapevo che non appena avessi svoltato l'angolo della torre ci sarebbe stato lì il dio corrotto risvegliato dai prole oscura; e sapevo che sarei stata io a farlo fuori, perdendo però a mia volta il bene più prezioso che mi restava dopo esser stata strappata via a tutto ciò che di più caro avevo, dopo aver deluso profondamente Alistair Theirin.
Con un urlo infuriato corsi verso l'enorme drago, decisa a toglierci di mezzo entrambi una volta e per sempre.
Trecentosessantacinque giorni. Cinquantadue settimane. Dodici mesi. Un anno.
Sono accadute così tante cose in questo breve lasso di tempo... Tutte le salde certezze che costituivano le pietre miliari della mia vita spazzate via come foglie al vento. Non mi rimaneva altro che chiudere gli occhi e lasciare che il buio mi inghiottisse.

***
Nota dell'autoressa: in realtà la mia Cousland è viva e vegeta, e super felice di regnare sul Ferelden col suo teddy-bearAlistair; di tanto in tanto è contenta di sfuggire ai doveri di regina per andare a spaccar cu** tra i Custodi di Amaranthine. Ero solo in vena di scoperchiare quali sarebbero stati i suoi pensieri se si fosse rifiutata di dire ad Alistair quale sarebbe stata la scorciatoia per sopravvivere ;) 

 
  
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