Everybody Hurts, Avril Lavigne.

La ragazza si affacciò al finestrino. 
L'aria di mare si faceva spazio nelle sue narici, donandole una sensazione unica.
A quella sensazione però, se ne mescolava un'altra, che aveva il sapore della malinconia. Lei infatti sapeva che quell'aria, quella pace che le donava, quel rumore rilassante di onde come sottofondo, si sarebbero insinuati in lei per l'ultima volta.
 

Don’t know, Don’t know if I can do this on my own
Why do you have to leave me?
It seems I’m losing something deep inside of me.
 

« Torneremo qui qualche volta, papà? » Disse Giacomo, sistemandosi più comodo sopra il sedile passeggero, smuovendo la sua chioma riccia, color sabbia.
« Certo che torneremo. » Rispose l'uomo, intento a giudare.
Ma in cuor suo, Dalila sapeva che non avrebbe più rivisto la sua città. Il posto in cui era vissuta. Dove vivevano tutte le persone a cui teneva di più. Dove sua madre, per puro caso, aveva perso tragicamente la vita.

It feels like nothing really matters anymore
when you’re gone.
I can’t breathe,
And I know you never meant to make me feel this way

Dalila se la ricordava bene, sua madre. Se lo ricordava perchè ogni volta che si fissava in uno specchio, lì ci vedeva lei.
Gli occhi di un celeste chiaro, quasi grigio. La pelle immacolata e le labbra carnose, e infine quegli scuri capelli simili alla seta. 
E poi ripensava a come lei la sera, entrava in cameretta, e le dava un leggero bacio sulla fronte. Di come, la mattina dopo, in cucina era pronta la colazione. 
Ripensava a come suo fratello Riccardo era, prima della sua morte. E di com'era cambiato dopo.
Perchè a lei? Se lo chiedeva sempre. Perchè?
Delle lacrime scesero leggere sulle sue guance. Voleva che quel dolore sparisse, per sempre.
Ma quindici anni con la persona più importante del mondo, non si dimenticano così, lo sapeva bene.

 

So many questions so much on my mind,
So many answers I can’t find.
I wish I could turn back the time.