Storie originali > Fantascienza
Ricorda la storia  |      
Autore: Ely79    15/03/2012    2 recensioni
C’è una vetrina. E davanti a questa, una giovane circense che insegue i suoi sogni.
Storia partecipante alla Original Challenge "La Scala e... la Drabble" indetto da Original Concorsi.
Genere: Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Petits engrenages secrets'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rêves de sucre Titolo della storia: Rêves de sucre
Tipologia: triple-drabble, 290 parole
Binomio scelto: L’anfora e… la fata
Genere: fantascienza, slice of life
Avvertimenti: -
Rating: verde
Credits: -
Note dell'Autore: l’ambientazione è steampunk. I termini a fondo pagina sono in rumeno. Questa storia prende le mosse da un’altra che ho scritto -al momento in fase di partecipazione ad un contest-, ma può essere letta indipendentemente da essa.
Introduzione. C’è una vetrina. E davanti a questa, una giovane circense che insegue i suoi sogni.

secondo

Volto bianco e naso rosso si riflettevano come un’ombra al negativo nella vetrina della pasticceria.
Rannicchiata con le braccia strette intorno alle ginocchia, Sherjan dondolava sulle punte, incurante di omnibus e carrozzelle a motore che sferragliavano a poca distanza dalla sua schiena. Trascorreva ore contemplando quello che, a suo giudizio, era un mondo di autentiche meraviglie.
Più d’un passante le inciampava addosso e si allontanava imprecando.
Non li ascoltava.
Nell’immensa esposizione, pile di deliziosi dolci franavano su cascate di croccante, salivano scale di pastefrolle o piroettavano lente, mosse da motori nascosti.
Al centro c’era un’enorme anfora traslucida, colma di caramelle. Piccole, grandi, tonde, a cubo, allungate, avvitate su sé stesse. Erano gioie multicolori, punteggiate d’oro e d’argento. Ed ognuna, agli occhi della piccola saltimbanco, nascondeva una favola, una promessa. Un sogno.
Le sarebbe piaciuto comprare l’anfora, col suo piede svasato e la calotta brinata. L’avrebbe mostrata orgogliosa a Po’ Juglett, a Muma Bibilan, a Nenì No-no, ai fratelli e sorelle della grande famiglia del circo, perché acquistare nei negozi degli Aşezat1 era per i Călătorii2 un’impresa epica.
Non avrebbe mangiato le caramelle: non amava i dolci. Sognava di mostrare a tutti quello scrigno di sogni sotto al grande tendone variopinto e di usarlo nel suo numero di giocoleria.
Il campanile batté le cinque.
«Andiamo, Dovleac3» sospirò estatica, facendo tintinnare i campanelli sul vestito.
La bambola di pezza e metallo avvinghiata alla sua caviglia fece una smorfia buffa. S’inerpicò cigolando fin sulla sua nuca, dove si mise cavalcioni, gli occhi di vetro sbarrati sui dolci.
Fecero una riverenza alla vetrina e s’incamminarono nel tramonto, danzando come due piccole fatine sognanti.



1 Aşezat: ovvero i Seduti, la gente che vive nelle città.
2 Călătorii: ovvero i Viaggianti, gli artisti del circo.
3  Dovleac: zucca
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Ely79