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Autore: Sciarpata di verde    15/03/2012    5 recensioni
[Magica Sabrina]
[Magica Sabrina - cartone animato]
(Salem/Sabrina)
Così disse uno sfortunato stregone prigioniero in casa di una sedicenne e delle sue zie centenarie. Questo è il mondo delle streghe.
“Questo biglietto è un buono per un desiderio gratis realizzato da Sabrina Spellman esclusivamente richiesto e prenotato per Salem, gatto fortunato!
PS: suggerisco di desiderare un giorno intero come lo stregone di una volta… no? ;)
Sabrina”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Da gatto a stregone, da stregone a gatto, vedi tu cosa mi vien fatto…

 

Così disse uno sfortunato stregone prigioniero in casa di una sedicenne e delle sue zie centenarie, anche se, tali non sembravano dati i loro volti così giovanili e ben curati. Questo è il mondo delle streghe. Nel mondo degli umani se non si rispettano le leggi bisogna essere imprigionati in un carcere o in una prigione, ma se si è nel mondo delle streghe e non si rispetta una qualche regola… Beh, per esempio si viene trasformati in gatti e si viene rinchiusi in casa di altre streghe o stregoni… punizioni! Certe bastardate non le si dimenticano facilmente. O almeno questo pensava quel pigrone di Salem acciambellato sul letto della sua “padroncina” che si accingeva a studiare alla scrivania.

E pensava anche che, in tutti questi anni di vita, gli servisse qualcosa che lo stravolgesse, che gli facesse provare qualcosa di diverso… insomma, in tutti quegli anni, ne aveva avute di esperienze… e onestamente, dopo aver provato praticamente tutto, uno stregone centenario come lui è logico che si annoi un po’ aspettandosi quasi di tutto dalla vita. Non trovate anche voi?

E quindi, così ormai passava le sue giornate: sul letto o sul divano davanti alla televisione. Strumento che quasi aveva visto nascere… per dire. Sarebbe ingrassato parecchio se avesse continuato su questa strada. Dico bene o dico giusto?!

(Nota: non ho sbagliato a scrivere “dico bene o dico giusto?” ho scritto apposta la frase così, diciamo, per darmi per forza ragione! Non dubito del vostro intuito su certe cose, ma sapete com’è, può sempre capitare a chiunque di pensare che l’altro abbia sbagliato… comunque per sicurezza ho messo una nota XD)

Non faceva altro che sbuffare per la casa, annoiato.

Sabrina se ne era accorta pur non essendo una grande osservatrice! È da sottolineare! E così un giorno la suddetta Sabrina decise di fargli un regalo davvero particolare per cercare almeno di rallegrarlo un po’. Era giusto per fargli tornare la voglia di vivere, insomma.

- Saaaaalem. – chiamò allegramente il suo gatto.

- Che vuoi? – rispose ancora acciambellato sul letto.

- Ho un regalo per te! – si avvicinò.

- Non dovevi… che mi hai preso? – rispose sotto sotto un po’ curioso.

Da dietro la schiena Sabrina tirò fuori un biglietto d’auguri.

- Ma oggi non è il mio compleanno… - disse il gatto prendendo in mano il foglio e cercando di leggere la scritta.

- Lo so! Però… sai com’è, ti ho visto triste e mogio in questi giorni… così ho pensato di farti una sorpresa per rallegrarti … diciamo… - spiegò con un po’ d’imbarazzo ed emozione.

- Davvero?! – spalancò gli occhi guardandola – In tutti questi anni nessuno se n’è mai importato di quel che sembravo… a meno che non lo dicessi apertamente. Ti ringrazio molto! – sorrise, finalmente.

Sorrise anche la bionda streghetta, contenta di aver fatto un bel gesto verso l’amico prigioniero.

Salem, sinceramente sorpreso dal gesto, lesse con attenzione il biglietto che gli aveva dato.

“Questo biglietto è un buono per un desiderio gratis realizzato da Sabrina Spellman esclusivamente richiesto e prenotato per Salem, gatto fortunato!

PS: suggerisco di desiderare un giorno intero come lo stregone di una volta… no? ;)

Sabrina”

Leggendo quelle parole, lo stregone rimase stupefatto.

- Davvero puoi fare una cosa del genere? –

- Certo! Ma solo perché, punto primo, le zie tornano domani, e punto secondo, perché manterremo il segreto con qualunque essere vivente! – sorrise.

- Aaaahh… non hai chiesto il permesso alla regina Enchantra! – indovinò Salem.

- Già… ho avuto parecchio da fare... ehm… e poi è stata una cosa spontanea… non ho avuto il tempo necessario per parlarne con la regina… - balbettò scuse.

- Capisco… non preoccuparti. Già il pensiero mi ha colpito molto. –

- Allora, cosa decidi di esprimere? – domandò eccitata Sabrina.

- Dico che seguirò questo “PS” e desidererò di tornare per un giorno quel bel stregone che ero una volta! Magari potrei uscire con qualche bella donna e… insomma cose da maggiorenni! – sbattè una mano per far capire che aveva intenzione di interrompere quel discorso.

- Bene!! Perché mi sono esercitata proprio su una formula per trasformarti in essere umano! – tutta contenta prese la sua bacchetta magica e recitò la formula - Da gatto a stregone, da stregone a gatto, vedi tu cosa mi vien fatto! – una luce partì dalla bacchetta della strega fino a colpire il micio di fronte a se. Con una piccola esplosione si creò un discreto fumo che riuscì a non far vedere niente alla povera Sabrina. Era strano il fatto perchè i suoi incantesimi e le sue formule non esplodevano in questo modo! Evidentemente era una formula parecchio complicata… e particolare.

Quando il fumo sparì si ritrovò un vero uomo davanti a se, alto, bello, con capelli folti e neri corvini, occhi profondi e furbetti, bel fisico, una bella camicia bianco latte, jeans un po’ consumati e scarpe nere. Decisamente sexy per essere uno stregone centenario!

- Meow… - sentì un miagolio… provenire da Salem!

- Cosa?! –

- Meow! – le sorrise il moro.

- Salem! No… ho sbagliato l’incantesimo! – lo vide mettersi a quattro zampe e cominciare a strusciarsi come un vero e proprio gatto attorno alle sue gambe e anche in mezzo, in verità, ma era una cosa davvero imbarazzante! E dopo poco cominciò anche a fare le fusa…

- Oh cielo! No! E adesso come faccio?! – disperata, si diresse verso la sua camera dove aveva il libro da cui aveva preso la formula. E alle calcagna aveva Salem che, però, nel seguirla camminava perfettamente all’impiedi. E solo in quel momento Sabrina si rese conto di quanto fosse sexy anche la sua camminata felina con quel braccio che scivolava lungo la ringhiera delle scale proprio come se fosse una coda…

Ma non era il momento di fare pensieri strani sul proprio gatto! Bisognava trovare una soluzione!

Trovato il libro che cercava, cominciò a leggere tutto ciò che riguardava quella formula, per poi scoprire che tale incantesimo si sarebbe spezzato solo allo scoccar del giorno dopo, ossia mezzanotte circa.

- Tsk! E che ci vuole ad aspettare un po’? – si disse tra se. Poi guardò l’orologio… era a malappena mezzogiorno… altre 12 ore da passare assieme a quel… quel… figaccio versione micio!! Perché se non lo controlla, quello chissà dove se ne va! Chissà cosa fa! Meglio stargli vicino…

Non avrebbe mai resistito… a cosa? Non si sapeva, ma lei si sentiva, e questo era proprio intuito femminile ed istinto di sopravvivenza, che sarebbe successo qualcosa…

Allora, per ingannare l’attesa si mise a leggere un libro spaparanzata sul suo bel lettone a baldacchino rosa violaceo.

Il tempo passò molto lentamente. Vedeva ogni tanto Salem fare proprio cose da micione viziato! Tipo si sedeva a gambe incrociate davanti alla finestra alta della camera della streghetta, a schiena dritta e braccia poggiate in avanti, guardava fuori una farfallina svolazzare lì davanti e per un po’ giocò cercando di acchiapparla urtando contro il vetro. Poi ad un certo punto si grattò dietro l’orecchio con la zampina, anzi con la “manina” in maniera così tenera che… Sabrina si sentiva sciogliere! Ma si sentì così ancora di più quando il bel moro per lavarsi cominciò a leccarsi sulla mano… sul braccio, la spalla…e si era anche levato la camicia! Cielo, com’era sexy! E probabilmente si era anche reso conto che la piccola lo stava guardando, perché per un attimo incontrò il suo sguardo. Le differenze tra i due era semplice: lei era rossa, in fiamme, lui era tranquillo e bianco come sempre, lei aveva gli occhi quasi sognanti e le mancava solo la goccia di saliva che colava dalla bocca per completare il quadretto… lui invece aveva gli occhi fissi e sicuri ed un piccolo sorrisetto malizioso dipinto sul volto.

Sabrina, resasi conto di ciò, ritornò subito a prestare attenzione al suo libro. Aveva resistito al guardarlo per quasi 11 ore. Non poteva cedere così! Decisa a superare questa “prova”, scese di sotto a prendersi qualcosa da mangiare, qualcosa da bere… insomma, qualcosa che la distragga!

Ma quando poi risalì convinta di essersi distratta a sufficienza, il suo adorato micino si era acciambellato sul letto proprio a fianco al posto dove era seduta lei poco prima durante la lettura.

Come faceva a stare così acciambellato?! Non stava un po’ scomodo?... Boh, sarà una fisionomia umana che invece gli umani-gatti non hanno…

Non aveva scelta… e così si sistemò nuovamente al suo posto, col suo libro in mano… e con a fianco un micione nero che si era leggermente alzato, giusto per sistemarsi meglio vicino a lei.

Quanto sei carino! Si ritrovò a pensare la signorinella e le venne spontaneo accarezzargli la testa. Dopo un po’ di coccole, sentì nuovamente Salem fare le fusa e cominciare a dirigere la testa verso la sua mano. Inclinava il capo per farsi grattare in punti strategici, come dietro l’orecchio o sotto il mento. Aveva anche chiuso gli occhi con tutte quelle coccole. Poi si mise a pancia in su facendo capire che voleva qualche altra carezza. Sabrina non se lo fece ripetere due volte! Era da ben 11 ore che non pensava ad altro che al voler toccare quel corpo stupendo! Si, sapeva anche che era da maniaca…

Lo accarezzò delicatamente sentendo le fusa aumentare. In verità, reazione che non si aspettò, fu quello del piccolo rigonfiamento sotto i pantaloni.

Nei gatti tecnicamente questo non accade! Evidentemente questo piaceva al vero Salem…

In quel momento allora Sabrina non se la sentì di continuare, era un po’ ingiusto da parte sua approfittare, e così smise ritornando al suo libro. Ma non appena levò la mano dal petto del micio, il soprascritto Salem la guardò con occhi teneri quasi a dirle “No! Perché hai smesso?! Mi piaceva! Continua!”. Ma Sabrina non voleva… e capendo questo, il moro si girò mettendosi a gattoni sul letto, e con un atteggiamento da vero felino… la sguardo penetrante. Una ciocca di capelli gli cadde davanti agli occhi.

- Eh…eh…eh… ma quanto sei carino… - sorrise Sabrina come un’ebete.

Salem, con quel suo atteggiamento sensuale si avvicinò ancora arrivando a sfiorare il collo della ragazza col naso. Lei, intanto, si era congelata in quella posizione col collo tirato sul quale poteva sentire il suo respiro caldo.

La ragazza balbettava parole incomprensibili pregando un qualche fulmine che potesse distrarre il micione dal suo collo!

Inaspettatamente il moro cominciò a leccarla.

- IIIH!! – stridette i denti preoccupata.

Prima il collo, poi salì sulla guancia. Erano leccatine piccoline, proprio come un micetto con la propria padroncina. Poi le leccò anche l’orecchio facendola rabbrividire, e non di freddo.

Però per un paio di minuti fece solo quello. Continuò a leccarla, come se fosse il massimo dell’affetto che potesse dimostrare nei confronti di Sabrina. E a quel pensiero, la biondina si rilassò un tantinello, ma il fatto che continuasse, le dava un po’ fastidio visto anche che cominciava a provare una certa attrazione fisica verso di lui.

Poi ad un certo punto Salem cercò di appoggiarsi con quelle che credeva fossero le sue zampe, sulla spalla della streghetta la quale non riuscì a mantenere il peso dello stregone e si ritrovò stesa sul suo letto a baldacchino con quello che poteva essere il suo momentaneo sogno erotico sopra… che tra l’altro, continuava a leccarla sempre più freneticamente, per non parlare poi dei piccoli morsetti…

- Salem! Cattivo gatto! Scendi subito…! – cercò di spingerlo via, ma di malavoglia… infondo le stavano piacendo le coccole.

Ma l’uomo le rinfacciò un sonoro – Meow! – mentre cercava di alzarle la magliettina. Le leccò la pancia e l’ombelico.

- Salem, però se mi tratti così io mi sciolgo! E non sei in teee… - prolungò la “e” nel momento in cui lo vide risalire verso il suo viso. La guardò intensamente negli occhi, uno sguardo che non gli aveva mai visto sul volto, ma era pieno di sentimento e passione, non era solo felino, erano veri e proprio occhi umani, non nell’aspetto, ma come profondità, intensità, espressione. La piccola streghetta arrossì e, incapace di mantenere quello sguardo, voltò la testa, ma Salem le prese con due dita il mento così da poterla guardare di nuovo in faccia. La baciò con passione e lei ricambiò senza esitare, ormai non gliene fregava più niente del resto, voleva passare il tempo con quel micione erotico e non voleva saperne altre.

Dopo poco lui cominciò a spogliarla e a baciarla scendendo sul collo e sul petto. Sembrava tutto perfetto, Sabrina sapeva dove avrebbero apparato e pensava di essere pronta.

D’improvviso … l’orologio scoccò … non uno, non due, ma ben dodici rintocchi. Rintocchi che dichiararono l’arrivo della mezzanotte. L’incanto terminò appena Sabrina si rese conto che dopo quei rintocchi, Salem si era fermato con gli occhi sbarrati verso di lei. La guardava un po’ preoccupato e sbigottito, lei mezza nuda cominciava di nuovo a sentire l’imbarazzo e fece un veloce gesto verso la maglietta per infilarla di fretta e furia.

- Salem? – non rispose – Salem, ti sei ripreso? – il silenzio continuava.

Lui si spostò leggermente, sedendosi sul letto ed indietreggiando sempre di più.

- C-cosa… cosa è successo? – domandò infine.

- Salem! Allora sei in te! – avvicinò una mano verso di lui.

- Aspetta! Cosa è successo? Perché sono eccitato? Perché’ eri mezza nuda? Perché lo sono anche io!? E soprattutto perché sono umano?? – domandò isterico e sbraitando.

- P-posso spiegarti tutto! Ho sbagliato l’incantesimo … e invece di trasformarti di nuovo in un umano ti ho fatto diventare un uomo-gatto, non eri in te e … ho dovuto sopportare il tuo fisico attraente e i tuoi modi felini ed affascinanti per 11 ore! Poi sei venuto a coccolarmi ed è finita così … -

- Così come?? – ancora più preoccupato.

- Niente! Ti assicuro che non abbiamo fatto niente … almeno non abbiamo finito! – si sedette sul bordo del letto.

Calò un silenzio terribilmente imbarazzante.

- è mezzanotte … significa che l’effetto è finito dopo praticamente un giorno. Giusto? –

- Si. C’era scritto nel libro dal quale ho preso la formula, ma avevo capito che sarebbe finito totalmente, invece a quanto pare sei ancora umano … non riesco a capire nemmeno il perché di questo stravolgimento dell’incantesimo. – si girò cercando di pensare.

Dopo pochi secondi di silenzio Salem disse:- Non è stato uno stravolgimento dell’incantesimo … - arrossì leggermente.

La biondina si girò verso di lui confusa.

- Questi tipi di incantesimo tirano fuori l’umanità che c’è in una persona. Mi sarò comportato da gatto evidentemente perché … - fu interrotto.

- Perché la formula diceva “Da uomo a stregone, da stregone a uomo, guarda tu cosa mi viene fatto” non faceva rima perché è una formula generica, per trasformare chiunque in qualcun altro, ma a quanto pare mantiene delle caratteristiche che non si possono modificare. Insomma sei un felino persino nell’anima! E coma facevo a saperlo io? …- si sconfortò appoggiano i gomiti sulle ginocchia e mantenendosi la testa tra le mani.

- Giusto, non potevi. Ma perché sono ancora un uomo? – si avvicinò.

- Ha tirato fuori l’umanità che è in te, ricordi? In pratica ho nuovamente infranto le regole e ti ho trasformato in un uomo … mi sa anche per sempre. Enchantra non mi perdonerà mai. Sta volta la prigione è quel che ci vuole. E pensare che volevo renderti un po’ felice. –

Dopo altri secondi silenziosi, l’uomo parlò:- No, Non è stata colpa tua, è stata colpa mia. Sai perché ero così depresso? Avevo perso vitalità perché sapevo che mi stavo innamorando di una ragazzina mentre io sono un vecchio stregone, e non sai quante volte l’ho sognata e desiderata. Nel momento in cui tu mi hai lanciato quell’incantesimo, il mio istinto di farle coccole e di farci cose poco convenienti è stato più forte di me … -

Pochi secondo, e Sabrina capì a chi si stava riferendo. Spalancò gli occhi girandosi verso di lui, ma non riuscì a fermarlo dallo sporgersi verso di lei per darle un bacio pieno di sentimenti veri e passioni che in confronto quelli di prima sembravano bacetti di prima elementare. E lì anche lei capì di chi era veramente innamorata. Altri pochi minuti e lui sarebbe tornato alla forma di gatto, e questo pensiero le rovinò quel dolce momento …

Mannaggia … pensò Proprio di uno stregone centenario, trasformato in gatto e sexsymbol dovevo innamorarmi?

 

The end

 

Lo so, non finisce granchè, però l’attimo è stato bello all’inizio no? Spero di non avervi rovinato tutto! Se non vi piace posso pure eliminare questo rigo maligno! Commentate pure! Sono pronta alle critiche e ai complimenti. Era da tempo che volevo scrivere una cosa del genere, purtroppo ho avuto molto da fare e poca ispirazione, quindi, pur essendo in ritardo, è arrivata una nuova one-shot Salem/Sabrina. Spero vi piaccia! Pace e successo a voi ;D

   
 
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