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Autore: shesunbroken    16/03/2012    4 recensioni
Purtroppo tutti passano i loro momenti difficili, ma lei ne ha sopportati fin troppi, uno in particolare che le ha stroncato la vita. Così, il destino ha deciso di darle una possibilità per farla vivere finalmente serena e lontana da tutti i problemi che ormai fanno parte del passato. Una sola persona ha in mano il suo futuro, la sua vita, i suoi sogni ed i suoi ricordi, una sola.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Intanto penso e ripenso alle parole di Joseph e agli unici momenti che riesco a ricordare.

« Finalmente mi ritrovavo davanti a lui, forse dopo quell'orribile accaduto mi sarebbe capitata finalmente una cosa bella...il sogno di tutta una vita. Era la nostra prima conversazione faccia a faccia, le altre volte avevamo solo parlato per chat, e tutte quelle volte, Joseph, aveva indossato una maschera, una maschera che ha reso tutto più normale. Io non avevo idea che dall'altra parte dello schermo ci fosse lui. E proprio in quel momento mi venne in mente quando nelle interviste rispondeva alla domanda "Chi sarà la prossima fortunata?" con un sorriso da ebete e alcune parole: "Sto conoscendo una persona speciale, che almeno per una volta mi accetti per il mio carattere e non per la mia immagine." Sì, si trattava di me...forse era rabbia quella che mi fece piangere, a causa della menzogna; o forse era gioia perchè avevo realizzato uno dei miei più grandi sogni; o forse era l'emozione. Sì, molto probabilmente proprio quella. Perchè grazie a Joseph si era avverato il mio sogno: trovare una persona che stesse sempre al mio fianco. La malinconia mi buttò a terra. I miei pensieri vennero fermati da una semplice frase: "Cos'hai?" Senza interessarmi o rendermi conto di chi avevo davanti, iniziai a rivivere quei momenti...
"Lui..." pensai...
Un pomeriggio mi chiese di insegnargli ad apprezzare la musica che ascoltavo io. Così gli poggiai davanti un foglio con il testo della mia canzone preferita, When You Look Me In The Eyes. Gli chiesi di leggerlo lentamente, parola per parola e di provare nel suo cuore la situazione descritta dolcemente nella canzone. E intatno lo guardavo e sorridevo. Poi gli dissi di chiudere gli occhi e così fece. Quella situazione era così piacevole per me, faceva tutto quello che gli dicevo. Si fidava delle mie emozioni e della musica ma soprattutto di me. Dopo una breve pausa misi la mia canzone preferita al cellulare e gli dissi di analizzare una per una le emozioni che gli trasmetteva la dolce melodia. Comprese, comprese tutto. Da lì, tre anni passarono felici in un lampo finchè un giorno non lo vidi su un lettino bianco con dei fili attaccati dappertutto e un 'biip' che continuava a ripetersi. Lui aprì i suoi occhi color nocciola, mi sorrise dolcemente e iniziò a parlarmi con una voce fioca e delicata, come se per dirmi quelle parole usasse tutta la forza che aveva nel corpo, ed era proprio così. "A little bit longer and I'll be fine! Grazie a te sono riuscito a vivere al massimo, dando il meglio di me a te. E anche se queste dovessero essere le mie ultime parole, non mi importa perchè grazie alla musica e a te sono riuscito a vivere questi 17 anni benissimo. Grazie..." Lui continuava a sorridere...forse avrei dovuto farlo anche io ma non mi andava di illuderlo facendogli capire che andava tutto bene. Scoppiai in lacrime e mi appoggiai al suo petto tenendogli stretta la mano e piano piano, mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli, mi si chiusero gli occhi. Ad un certo punto un lungo suono mi svegliò e subito dopo vidi infermieri che correvano a destra e a sinistra. Per l'ultima volta guardai i suoi occhi profondi e scappai dalla stanza, come se scappando da questa avessi evitato la situazione.
Mi scendevano un'infinità di lacrime mentre pensavo e rivivevo quie momenti. Poi finalmente, ma senza rendermene conto dissi alcune parole sotto voce: "Tu mi ricordi lui..." Joseph confuso chiese: "Lui?"
Il silenzio in quella stanza era infernale. Mi alzai velocemente da terra, mi asciugai gli occhi con la manica della maglietta e prima di andarmene levai il suo braccio dalla mia spalla e guardai i suoi occhi rossi pieni di lacrime.
Lui mi seguì, mi prese il braccio per fermarmi ma io mi spostai così bruscamente da lui che caddi per le scale. »

Ora sono anche io qui, su un lettino bianco, a pensare alle uniche cose che riesco a ricordare. Sì, ho perso la memoria e Joseph è stato tutta la notte a raccontarmi quello che sapeva di me. E forse è un bene che tutti quei ricordi mi abbiano lasciato. Non voglio più soffrire. Forse è stato il destino, ebbene grazie a questo non sarà più così perchè non potrò più ricordare, potrò riniziare una nuova vita.
   
 
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