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Autore: Jules_    16/03/2012    1 recensioni
"Sedendo all'ombra della quercia
Sentimmo il cielo respirare,
Alternate dal tempo
Continuando aspettare,
Mi hai hai fatto un dono:
Mi hai insegnato ad amare."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saggezza e Poesia


Laura aprì gli occhi.
Le prime luci della giornata irradiavano timidamente la camera,sfiorando appena il letto. Il sole sembrava tiepido e gli alberi all’esterno mostravano ancora qualche goccia di rugiada, diffondendo nell’aria una sensazione primaverile e di quiete. Fissò il soffitto: tutt’attorno c’era una quiete e un silenzio incredibile, quasi mistico, che rendeva l’atmosfera ancora più ovattata, l’unico rumore che percepiva era quel respiro affianco a lei. Ruotò il viso e guardò Sophia che dormiva beatamente con il volto verso l’alto. Laura rimase a guardarla con il sorriso negli occhi: il suo petto si alzava e abbassava armoniosamente, rendendo quasi visibile il suo respiro tra le labbra socchiuse. Aveva una mano sul ventre e l’altra stesa lungo il fianco, aperta spontaneamente, che sfiorava appena quella dell’amica. Si mise sul fianco per osservarla meglio. Si scostò i capelli neri dal viso strofinandosi gli occhi assonnati; intanto il suo stomaco le provocava un leggero pizzicore e il cuore iniziava a battere più velocemente: guardava Sophia e qualcosa, nel suo intimo, si metteva in moto, qualcosa che la sua mente  non aveva ancora definito. D’impulso Laura posò la sua mano sinistra si quella dell’altra, piano, delicatamente, quasi come se avesse paura di svegliarla; lei rimase immobile. Facendosi coraggio, mosse anche l’altra mano e l’affondò nei biondi capelli dell’amica: iniziò a rigirare tra le dita quelle ciocche dorate, avvicinando piano piano il viso alla sua fronte. Profumavano di casa, i suoi capelli, e quella fragranza non l’avrebbe mai scordata: era qualcosa che ti faceva sentire a tuo agio inconsciamente, e sembrava come se la notte non li avesse sfiorati da quanto morbidi erano. Laura chiuse gli occhi respirando in una volta sola quel soave profumo ed espirando lentamente per paura di dare fastidio. Quando li riaprì si rese conto che lei stava ancora dormendo. Deglutì. Qualcosa, forse la leggera penombra che circondava ancora quell’angolo di stanza, le diede coraggio e le baciò la fronte. Richiuse nuovamente le palpebre e, lentamente, s’abbassò sempre di più con il viso, con il cuore a mille e cercando di restare il più leggera possibile mentre le teneva timidamente la mano. La sua bocca attraversò gli occhi serrati, sfiorò il suo naso e si fermò per un secondo al contatto con la sua bocca. Per un attimo le parve quasi che il cuore le si fosse arrestato. Strinse per un secondo le palpebre, e alla fine la baciò. Un innocente, tenero, piccolo contatto di labbra. Il respiro sembrava come essersi fermato e, in quei pochi secondi in cui si unirono, poté in qualche modo assaporare la sua pelle e il calore che emanava. Per un momento, pensò: avrebbe voluto rimanere così a vita, soprattutto per evitare l’imbarazzo del dopo. Aveva quasi paura a staccarsi, e quando lo fece rimase in apnea. Aprì gli occhi con la paura di ritrovare aperti anche quelli dell’amica. Si stupì per un secondo nel constatare che non era così: Sophia dormiva ancora ma, per l’imbarazzo, Laura tornò al suo posto, sotto le coperte. Il suo viso era completamente rosso e si malediva per quello che aveva fatto; non avrebbe dovuto. Strinse gli occhi, sperando di riaddormentarsi, evitando la figura dell’amica.
Il silenzio tornò a vegliare nella stanza. Intanto, sul viso di Sophia, compariva un leggero sorriso.





JuliaDream_
Ok, questo scritto l'hofatto in un momento in cui ho pensato "ci sono tante Slash, ma non ho ancora letto alcuna FemSlash, neanche Fluff!" e quindi ho provato a fare sta cagata. Il titolo sembra senza senso, ma ce l'ha: i nomi delle due ragazze, per l'appunto, hanno un significato. Laura deriva dall'alloro, pianta con cui cincevano il capo dei vincitori letterari e d'atletica, e Sophia (Sofia) signifa appunto Saggezza. Dopo questo, adieu.
Jules
  
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