Hola a tutti! Nonostante io scriva ficcy (tutte sulla stessa coppia, sono un pò fissata) da più di quattro anni, non ho mai pubblicato qui... ho deciso che fosse il momento giusto per farlo. :)
Ogni capitolo di questa storia avrà per titolo una canzone, che io trovo giusta per quella particolare situazione... ne scrivo il titolo cosichè se volete potete andarla a senitre. Buona lettura, e recensite: le critiche sono sempre costruttive! ^___^
Chap 1
Mad World (Gary Jules)
"Perchè sono qui?
Questa domanda la sento risuonare nella testa come un
campanello d'allarme, ed è una sensazione opprimente e spiacevole.
E' come se stesse per accadere qualcosa, e io non posso
fare nulla per impedirlo.
Se Ginny mi ha chiamato dal lavoro, qualcosa deve essere
successo, qualcosa che non ha a che fare con l'Ordine perchè ormai
è tutto finito, e di certo non mi avrebbero chiamata così di
fretta.
Perchè sono qui?"
La porta della Tana si aprì per farla passare.
Ma Hermione rimase impietrita sulla soglia.
Ginny aveva le lacrime agli occhi, molte lacrime, i suoi
occhi erano gonfi e rossi come la sua chioma, ma per contrasto era molto
pallida.
Lentamente lei entrò, chiuse la porta e la
abbracciò con forza.
-Ginny, che è successo? Avanti, sfogati pure se
vuoi...-
Ma la giovane si staccò con forza da lei, e scosse
il capo.
La guardò con gli occhi pieni di tristezza e
lacrime, e le indicò il salotto.
Hermione si diresse dove lei la guidava, ma la sensazione
era sempre più forte, sempre più vicina. Perchè Ginny
non
aveva voluto il suo aiuto? Perchè non aveva accettato che lei si
caricasse delle sue tristezze? Forse temeva che non avrebbe retto il colpo?
O
forse...
Varcando la soglia del salotto, si sentì entrata in
una bolla, esclusa da ogni spazio e tempo, chiusa a chiunque altro.
Una bolla di dolore di cui lei avrebbe presto fatto parte,
sentiva.
Harry, Charlie e Arthur Wealsey stavano seduti chi su
una
sedia, chi sul divano. Pallidi, tesi. Tristi. Distrutti.
Al suo entrare, il moro sussultò.
-Cos'è successo?- chiese Hermione, temendo la
risposta.
Harry si alzò lentamente, le si mise accanto e
le
diede un prolungato bacio sulla guancia.
Poi le mise tra le mani un foglio.
Gli occhi della ragazza scattarono nella lettura, ma si
rifiutarono di crederlo.
Era una pagina di giornale, che aggiornava l'inghilterra
magica sulla situazione della guerra in Siria.
Titolava "Solo 3 le morti in questa settimana di
scontri".
E uno di quei nomi...
Sentì il respiro bloccato in gola, mentre le sue
labbra sillabavano lentamente Ronald Weasley.
A fatica respirò un paio di volte, per poi sentire
le gambe cedere sotto il peso di quelle singole due parole.
Cadde in ginocchio, il foglio bagnato da lacrime,
improvvisamente consapevole di quella bolla di dolore.
E ora lei ne era al centro.
Ron era morto, e lei non lo aveva mai baciato, e lei non
gli aveva mai detto quanto lo amava, e non gli aveva mai spiegato come
accendere la televisione, e l'ultima cosa che gli aveva detto era stata 'sei
uno stronzo, non farti più vedere'.
L'ultima volta che lo aveva visto, e non gli aveva neppure
detto ciao.
E ora le sue labbra, i suoi occhi, la sua voce, la sua
simpatia... non esistevano più.
Semplicemente non erano, ora quello era solo un corpo
vuoto... pochi petali non hanno mai fatto un fiore...
Harry le prese di mano il foglio, per guardarlo ancora,
per assicurarsi che fosse vero.
Hermione non ce la fece.
Lasciò che la sua rabbia, il suo dolore venissero
fuori, gridò con quanto fiato aveva in gola, raggomitolandosi sul
pavimento, nascondendo il viso fra le mani.
Finito... morto... il suo Ron... la persona che lei amava,
la persona per cui viveva...
Morto...
Pianse. Gridò e pianse all'infinito, per tutto
il
tempo in cui delle lacrime uscirono dai suoi occhi.
Poi li sentì di colpo asciutti, e si rese conto di
essere ormai vuota.
Non provava più nulla, non sentiva più il
dolore di averlo perso, non sentiva più neppure la voce di Harry che
le
chiedeva se volesse qualcosa dal momento che aveva saltato la cena.
Non sentiva nulla, se non il battito del suo cuore.
In quel battito, era tutto di lui.
In quel battito, lei poteva sentire che lui le era
accanto, che le sue labbra non si sarebbero mai spente e i suoi occhi avrebbero
sorriso per sempre.
In quel battito.