A spasso per Efp.
Capitolo 1.
“Dannazione!” Esclamò adirato,
battendo con violenza i pugni sul tavolo, facendolo tremare a tal punto da far
quasi cadere il monitor, che si trovava appoggiato sopra e lo guardava con aria
minacciosa e beffarda, a suo dire.
“A quanto pare i computer della
Capsule Corporation non obbediscono alla regale figura di sua maestà. Principe
Vegeta, sono mortificata.” Una donna dai capelli azzurri era appena entrata in
laboratorio, dopo aver sospinto con estrema delicatezza la porta, si era
trovata davanti una scena alquanto buffa. Il marito, nonché il Principe dei
Saiyan, era impegnato a imprecare al monitor che gli stava di fronte.
Vegeta si voltò di scattò, come una
tigre ringhiò contro la donna e qualche istante più tardi tornò a puntare gli
occhi scuri sullo schermo, che pareva non volesse eseguire nemmeno uno dei suoi
ordini.
Bulma, allora, lasciando da parte il
sarcasmo, avanzò di qualche passo e si mise con le braccia appoggiate sui
fianchi, sul volto aveva dipinta un’espressione molto sorpresa.
“Correggimi se sbaglio, ma lì, sul tuo
pianeta, quando eri uno degli uomini di Freezer-.” A quelle prime parole, la
vena sulla tempia del Saiyan pulsò. Ricordare quel periodaccio della sua vita
lo rendeva molto suscettibile.
Bulma non ci fece caso e proseguì,
portandosi le mani al mento, quasi a cercare di riunire correttamente le idee.
“Eravate dotati di oggetti davvero particolarmente tecnologici.” Finì la frase
e puntò gli occhi indagatori sul marito, il quale restava sempre imbambolato di
fronte allo schermo.
Vegeta, sapendo che la donna aveva
ragione, preferì liberarsi della situazione in maniera abbastanza astuta. Non
avrebbe mai dato ragione a nessuno, tantomeno ad una donna.
“Sì, infatti. Però la nostra
tecnologia era molto più avanzata di questa. Guarda, questi aggeggi sono
qualcosa di … superato per me.” Disse in un borbottio, cercando il modo di far
partire quel dannato computer. Sul pianeta di Vegeta lui era solito essere
servito, di certo, allora, non si sarebbe mai messo a far il lavoro che spettava
alle classi più basse.
L’azzurra, capendo subito la
situazione, chiuse gli occhi e iniziò a parlare. “Così tecnologici da far
partire gli oggetti con il solo impiego della mente?” Chiese con un velo di
ironia. Si chinò e premette un pulsante situato sull’unità centrale. In un istante lo schermo da nero, si illuminò
di azzurro, facendo balzare indietro il saiyan. Quest’ultimo sgranò gli occhi,
ma, non appena vide la moglie alzarsi in piedi, si ricompose. “Ovvio. Bene, che
antiquati che siete voi umani.” A quelle parole, Bulma sorrise. Sapeva che era
fatto così e di certo non sarebbe mai cambiato.
“Ora va’ via.” Esortò con voce severa.
Un minuto e la donna fu già fuori.
Nonostante ciò, Vegeta fu costretto a sentirla ridacchiare per tutto il
corridoio esterno. Quando fu finalmente silenzio trasse un profondo sospiro di
sollievo.
“Bene, questa è l’icona per entrare su
Internet. Kakaroth ha già imparato e di certo non mi farò battere.” Si
sussurrò, e subito premette alcuni pulsanti sulla tastiera, ammirando soddisfatto
la pagina del browser aprirsi senza nessun difficoltà. Una finestra lo stupì
parecchio e, senza pensarci oltre, premette il tasto sinistro del mouse, come
aveva visto fare a Bulma qualche volta. Non accadde nulla, cosa che lo fece
alterare non poco; la pazienza non era mai stata il suo punto forte.
Ritentò con più vigore, e per sua
fortuna riuscì ad entrare sul sito, senza che il mouse riportasse grossi danni.
Il solo pensiero della donna, che urlava con la sua vocina stridula, gli diede
un immenso fastidio.
“Efp, il tuo sito di fan fiction.”
Lesse la scritta colorata di blu e ai suoi occhi risaltò l’icona che presentava
scritto «Dragon ball». “Vediamo un po’ di che si tratta.” Cliccò sul mouse e
vide una pagina aprirsi, con tanti titoli e piccole presentazioni. La prima
della lista aveva un titolo particolare.
“Un istante e tutte le barriere
caddero. Ma che diamine vuole dire?” Si domandò a voce alta, aggrottando le
sopracciglia. Ma la cosa che più lo turbò fu leggere la piccola presentazione.
Ecco come io immagino il momento in cui Vegeta
prende Bra per la prima volta nelle sue braccia. Ditemi che ne pensate sevi va.
“Ma che diavoleria è mai questa? Ma
come si permettono? Io sono Vegeta, il Principe dei Saiyan e di certo non mi
sono mai abbandonato a certe cose, umane. Tsk.” Detto ciò, fece come per
chiudere la finestra, ma in quel momento fu assalito da una tremenda sete di
curiosità. Chissà che avrà mai scritto …
Cliccò sul titolo e davanti a sé si
presentò una pagina, quella era una specie di storia. “Vediamo un po’. Guai se
si son permessi a …” Non finì che gli occhi scuri iniziarono a scorrere per le
righe.
Vegeta rimase impassibile per tutto il
tempo e, una volta terminato, rimase in silenzio, con gli occhi persi in
un’insenatura del muro. Una risatina riecheggiò nella stanza.
“Oh, mio caro Vegeta. Questa era
davvero bella.” Bulma pareva essere spuntata dal nulla, ma osservando meglio,
Vegeta distinse sul muro un armadio spostato. Maledetta, mi ha tenuto d’occhio tutto il tempo. Un’entrata
segreta. “Scusa ma non riesco a fare a meno di ridere.”
Bulma continuò a sghignazzare
istericamente, innervosendo moltissimo Vegeta, che di lì a poco sarebbe
esploso. “Big Bang Attack.” Pronunciò queste parole un istante prima che una
sfera violacea prendesse forma nelle sue mani e distruggesse il computer.
“Nessuno può permettersi di trattare del Principe Vegeta così.” E si mise a
braccia conserte. L’azzurra spalancò
occhi e bocca e rivolse al saiyan un’occhiata di sdegno. “Stupido, guarda che
così non hai combinato niente. La storia, a mio parere così carina, è ancora
nel database. Se vuoi te lo dimostro dal mio computer. Anzi, quasi quasi ti
leggo qualcos’altro di quell’autrice.” Sorrise beffardamente e andò a prendere
il suo computer portatile. Si sedette su una sedia e accese il marchingegno.
Vegeta sbuffò.
“Vieni qui. Leggi un po’ qua.” Disse
maliziosa, facendogli cenno con la mano.
Il saiyan fece finta di non ascoltare
e rimase in piedi a braccia conserte e con gli occhi neri distanti. Una risatina
riecheggiò assordante nel laboratorio.
Salve, eccomi con una nuova fanfic, ho annoiato vero? Ma che volete
farci xD Bene, userò esclusivamente le mie fanfic, ma se comunque qualcuno
vorrà che io utilizza le sue, me lo faccia pure presente J
Mi raccomando, una vostra recensione mi fa sempre tanto felice.
Ps. Ho messo nessuna nota perché non so che mettere, visto che è la
prima storia che scrivo così. Spero che sia stata una bella lettura. A presto
con un nuovo capitolo.