17/03/2012
1 recensioniCapitolo 1
- Charlotte Bonnie Ylenia Rile! Svegliati subito! - la sgridò una sveglia, posta sul comodino del suo dormitorio a Hogwarts.
- Mamma... ancora due minuti... - disse Charlotte, ancora addormentata.
- Charlie! Quante volte di devo dire che devi zittire quel maledetto aggeggio Babbano? - esclamò Roxanne.
L'amica si alzò, presa la bacchetta e mormorò:- Silencio!
Roxanne la fissò esterrefatta: in effetti, Charlie era molto avanti con il programma scolastico... era arrivata agli incantesimi del quinto anno.
- Sentiamo un po'... dove hai imparato a fare quell'incantesimo? - le chiese Leila Baston, un'altra compagna di dormitorio. Non stava per niente simpatica alle due.
- Affaracci miei! - le rispose Charlotte, come al solito sgarbata con lei.
- Stai un po' calma! Non ho detto tu sia una Paciock, o sbaglio? - esclamò Leila.
Charlie sentì la collera ribollirle in corpo: come si permetteva di insultare un'altra delle sue migliori amiche, Alice Paciock?
- Senti, bella! Hai problemi contro i Paciock? - disse stizzita Charlotte.
- Sì, perché Alice, Frank ed il professor Paciock sono stupidi idioti! Non dovrebbero essere finiti in Grifondoro, la Casa dei puri di cuore, dovrebbero essere Babbani. - le spiegò Leila.
In quel momento, Dominique, appena entrata nella stanza, si diresse verso Charlie e Roxanne, e sussurrò:- Ragazze, non date ascolto a quella stupida. E' come McLaggen: arrogante e troppo sicura di se. -
Charlotte, però, non la ascoltò: si diresse verso Leila, e la fissò con occhi di fuoco.
- Non permetterti di offenderli, Baston. Sarai anche una Grifondoro, ma sei TU quella che non meriterebbe i poteri magici. Non i Serpeverde come Albus, che rispettano gli altri. Se provi un'altra volta a insultare loro o qualunque altra persona mia amica che non ti vada a genio, saprai contro chi batterti. - la minacciò.
Leila non era spaventata, anzi: la squadrò con occhi maliziosi e disse, maligna:- Si vede lontano un miglio che ti piace Frank Paciock, Rile. -
Charlie si mantenne dall'impulso di saltarle addosso, e reclamò:- No, non mi piace. Non posso essere amica di Frank? O di Albus? O di qualcun altro maschio? Bene, se per te essere affiliati con un ragazzo vuol dire amarlo, allora bisognerebbe essere nemici di tutti i maschi, o sbaglio? E' questa la tua logica? -
- Sì, lo è. - affermò Leila.
Nella stanza calò un silenzio di tomba, senza che nessuna parlasse. Roxanne e Dominique erano indignate, ma mai quanto Charlotte: provava una grande rabbia interiore, come se cercasse di resistere alla voglia di menarla di santa ragione.
La Baston, al contrario, era calmissima: sembrava veramente che pensasse quelle cose.
Inaspettatamente, Charlie scoppiò a ridere di gusto. Esclamò:- Non sai quanto tu sia ridicola, Baston! -
Detto questo, si diresse verso il bagno, con un sorriso sul volto.
Dominique e Roxanne si squadrarono, sorprese. Poi, sorridendo a loro volta, scesero le scale, lasciando Leila sola a pensare su ciò che aveva detto.
Charlie finì di lavarsi, si infilò i vestiti e seguì di corsa le amiche, già arrivate in Sala Grande.
- Eccomi! - esclamò, giunta al tavolo dei Grifondoro.
- Bene! Dobbiamo applaudirti? - le chiese Fred, dall'altro lato del tavolo.
- Sì, grazie! - gli rispose Charlotte.
Fred sorrise e ritornò a parlare con James.
- Che materie avete scelto di seguire? Me le sono scordate! - chiese Roxanne a Dominique e a Charlie.
- Io Artimanzia, Antiche Rune e Cura delle Creature Magiche! Tu, Domi? - esclamò Charlotte.
- Io Divinazione, Cura delle Creature Magiche e... ehm... non ricordo... ah, sì: Babbanologia! - le rispose Dominique.
Charlie addentò un pezzo di pane con tanta foga che la marmellata che vi era stata spalmata dentro schizzò da tutte le parti, causando le risate dei Grifondoro.
- Scushate! - esclamò la ragazza, a bocca piena.
Victorie esclamò:- Charlotte! Mi hai sporcato la divisa! -
- Scusala, Victorie. Stava ammazzando un povero panino, il quale non sapeva la sua triste sorte. - disse Rose, arrivata al tavolo in quel momento.
- Rosie! - esclamò Roxanne, salutando la cugina con la mano.
- Ciao... sapete, comunque che è arrivata una nuova studentessa? Dovrebbe frequentare il terzo anno come voi. - disse Rosie, pettegola.
- Shh! Ragazze! La professoressa McGrannitt sta iniziando il discorso! - esclamò Molly, con fare saccente.
- Benvenuti, cari ragazzi e ragazze, in questo nuovo anno ad Hogwarts! Spero che gli alunni del primo anno si siano ambientati un pochino. Comunque, oggi non sono qui per parlare, ma per presentare una nuova studentessa italiana, Priscilla Inerni! - attaccò infatti la preside, indicando una ragazza spaesata dai lunghi capelli marroni e dagli occhi azzurri.
- Proviene dalla scuola Sortilegius, situata sulle Alpi. Un applauso per darle il benvenuto! - continuò la McGrannitt.
Tutti applaudirono, tranne due o tre Serpeverde.
Quindi, il professor Paciock portò il Cappello Parlante nella Sala. Appena sfiorata la testa della ragazza, gridò:- Grifondoro! -
Priscilla si avviò verso il tavolo della sua casata, barcollando.
Charlie aveva l'impressione di averla già vista da qualche parte, ma non sapeva dove...
- Charlotte Bonnie Ylenia Rile! Svegliati subito! - la sgridò una sveglia, posta sul comodino del suo dormitorio a Hogwarts.
- Mamma... ancora due minuti... - disse Charlotte, ancora addormentata.
- Charlie! Quante volte di devo dire che devi zittire quel maledetto aggeggio Babbano? - esclamò Roxanne.
L'amica si alzò, presa la bacchetta e mormorò:- Silencio!
Roxanne la fissò esterrefatta: in effetti, Charlie era molto avanti con il programma scolastico... era arrivata agli incantesimi del quinto anno.
- Sentiamo un po'... dove hai imparato a fare quell'incantesimo? - le chiese Leila Baston, un'altra compagna di dormitorio. Non stava per niente simpatica alle due.
- Affaracci miei! - le rispose Charlotte, come al solito sgarbata con lei.
- Stai un po' calma! Non ho detto tu sia una Paciock, o sbaglio? - esclamò Leila.
Charlie sentì la collera ribollirle in corpo: come si permetteva di insultare un'altra delle sue migliori amiche, Alice Paciock?
- Senti, bella! Hai problemi contro i Paciock? - disse stizzita Charlotte.
- Sì, perché Alice, Frank ed il professor Paciock sono stupidi idioti! Non dovrebbero essere finiti in Grifondoro, la Casa dei puri di cuore, dovrebbero essere Babbani. - le spiegò Leila.
In quel momento, Dominique, appena entrata nella stanza, si diresse verso Charlie e Roxanne, e sussurrò:- Ragazze, non date ascolto a quella stupida. E' come McLaggen: arrogante e troppo sicura di se. -
Charlotte, però, non la ascoltò: si diresse verso Leila, e la fissò con occhi di fuoco.
- Non permetterti di offenderli, Baston. Sarai anche una Grifondoro, ma sei TU quella che non meriterebbe i poteri magici. Non i Serpeverde come Albus, che rispettano gli altri. Se provi un'altra volta a insultare loro o qualunque altra persona mia amica che non ti vada a genio, saprai contro chi batterti. - la minacciò.
Leila non era spaventata, anzi: la squadrò con occhi maliziosi e disse, maligna:- Si vede lontano un miglio che ti piace Frank Paciock, Rile. -
Charlie si mantenne dall'impulso di saltarle addosso, e reclamò:- No, non mi piace. Non posso essere amica di Frank? O di Albus? O di qualcun altro maschio? Bene, se per te essere affiliati con un ragazzo vuol dire amarlo, allora bisognerebbe essere nemici di tutti i maschi, o sbaglio? E' questa la tua logica? -
- Sì, lo è. - affermò Leila.
Nella stanza calò un silenzio di tomba, senza che nessuna parlasse. Roxanne e Dominique erano indignate, ma mai quanto Charlotte: provava una grande rabbia interiore, come se cercasse di resistere alla voglia di menarla di santa ragione.
La Baston, al contrario, era calmissima: sembrava veramente che pensasse quelle cose.
Inaspettatamente, Charlie scoppiò a ridere di gusto. Esclamò:- Non sai quanto tu sia ridicola, Baston! -
Detto questo, si diresse verso il bagno, con un sorriso sul volto.
Dominique e Roxanne si squadrarono, sorprese. Poi, sorridendo a loro volta, scesero le scale, lasciando Leila sola a pensare su ciò che aveva detto.
Charlie finì di lavarsi, si infilò i vestiti e seguì di corsa le amiche, già arrivate in Sala Grande.
- Eccomi! - esclamò, giunta al tavolo dei Grifondoro.
- Bene! Dobbiamo applaudirti? - le chiese Fred, dall'altro lato del tavolo.
- Sì, grazie! - gli rispose Charlotte.
Fred sorrise e ritornò a parlare con James.
- Che materie avete scelto di seguire? Me le sono scordate! - chiese Roxanne a Dominique e a Charlie.
- Io Artimanzia, Antiche Rune e Cura delle Creature Magiche! Tu, Domi? - esclamò Charlotte.
- Io Divinazione, Cura delle Creature Magiche e... ehm... non ricordo... ah, sì: Babbanologia! - le rispose Dominique.
Charlie addentò un pezzo di pane con tanta foga che la marmellata che vi era stata spalmata dentro schizzò da tutte le parti, causando le risate dei Grifondoro.
- Scushate! - esclamò la ragazza, a bocca piena.
Victorie esclamò:- Charlotte! Mi hai sporcato la divisa! -
- Scusala, Victorie. Stava ammazzando un povero panino, il quale non sapeva la sua triste sorte. - disse Rose, arrivata al tavolo in quel momento.
- Rosie! - esclamò Roxanne, salutando la cugina con la mano.
- Ciao... sapete, comunque che è arrivata una nuova studentessa? Dovrebbe frequentare il terzo anno come voi. - disse Rosie, pettegola.
- Shh! Ragazze! La professoressa McGrannitt sta iniziando il discorso! - esclamò Molly, con fare saccente.
- Benvenuti, cari ragazzi e ragazze, in questo nuovo anno ad Hogwarts! Spero che gli alunni del primo anno si siano ambientati un pochino. Comunque, oggi non sono qui per parlare, ma per presentare una nuova studentessa italiana, Priscilla Inerni! - attaccò infatti la preside, indicando una ragazza spaesata dai lunghi capelli marroni e dagli occhi azzurri.
- Proviene dalla scuola Sortilegius, situata sulle Alpi. Un applauso per darle il benvenuto! - continuò la McGrannitt.
Tutti applaudirono, tranne due o tre Serpeverde.
Quindi, il professor Paciock portò il Cappello Parlante nella Sala. Appena sfiorata la testa della ragazza, gridò:- Grifondoro! -
Priscilla si avviò verso il tavolo della sua casata, barcollando.
Charlie aveva l'impressione di averla già vista da qualche parte, ma non sapeva dove...