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Autore: A n o n y m o u s Rei    17/03/2012    3 recensioni
Rose/Scorpius|One-Shot|Romantica
Dal testo:
Continuate quella strana lotta, fatta di schiaffi che per lo più sono diventate carezze e i pugni sono schiaffi troppo deboli per compiere il loro vero obbiettivo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Follow the butterflies'
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Paradiso Perduto.


Oggi è nato per dare un senso a tutta questa fottuta distanza.

 


Felicità





Entri nella Sala Comune con un sorriso che andava da parte a parte e ora ti si è spento non appena hai messo piede tra tutto quel verde.

Non che ti fossi mai sentita a casa tua in quella Sala Comune, ma più volte ti sei ripetuta che dovevi fare una sorpresa a Scorpius e finalmente ti era decisa, avevi preso quel poco coraggio che avevi ed era andata da Luke per chiedergli di accompagnarti nella loro “Casa”.

In quel momento ti era pentita anche solo di aver raccolto tutto quel coraggio.

Una moretta stava attaccata al biondo e giocava con i bottoni della camicia del tuo ragazzo.

Nemmeno la tua pazienza da Corvonero avrebbe salvato il ragazzo dalla furia che ti montava dentro.

Ti era avvicinata con calma, con la faccia di chi non ha ancora visto nulla e avevi picchiettato con fare insistente sulla spalla del ragazzo.

“Malfoy è bello vedere che prendi sempre tutto alla lettera. Non mi pare di aver definito la nostra relazione aperta, o mi sbaglio, per caso?” ed era partito il primo schiaffo,
per tutto il dolore, la rabbia e la frustrazione che avevi provato vedendo il tuo ragazzo attaccato ad un altra.

“E io non pensavo che una Corvonero avrebbe avuto abbastanza coraggio da venire fin qui giù” prima spintonata.

Per il contraccolpo finisci su una poltrona non molto distante da lì.

“Non è la prima, vero?” era una domanda retorica, tutte e due sapevate la risposta.

“Anche se lo fosse?” lacrime impertinenti e spavalde supplicano di essere lasciate sfogare, ma non cedi, non devi dimostrarti debole.

Un altro schiaffo, un altro spintone.

Poi un pungo in pancia a Scorpius, uno schiaffo a Rose, un calcio negli stinchi e finiscono per terra.

Scorpius che cerca di fermarti, guardandoti negli occhi e  piangi, piangi, quasi non ti accorgt di aver tirato l’ennesimo schiaffo al ragazzo.

Rotolate sul tappeto della Sala Comune, gremita di gente che osserva quella strana lotta, e sbattete contro ogni dannato spigolo che incontrano, contro ogni piuma lasciata cadere, contro qualsiasi cosa.

Arrivate ad una vetrinetta e finite per sbatterci contro, i vetri si rompono, né lui né tu vi accorgete di nulla.

Continuate quella strana lotta, fatta di schiaffi che per lo più sono diventate carezze e i pugni sono schiaffi troppo deboli per compiere il loro vero obbiettivo.

Il viso di Scorpius è graffiato, colpa del vetro e beh, i tuoi capelli di sono pieni di piccole schegge che sembrano verdi.

Vi alzate, stanchi, rossi in viso e doloranti.

Il labbro di Scorpius è graffiato, il tuo naso perde sangue, i cravattini sono ancora annodati, per miracolo, i pantaloni e la gonna sono sporchi di polvere e la tua amata e
sempre pulitissima camicia ha un enorme macchia di inchiostro sulla schiena.

Vi guardate un momento e non badate minimamente al fatto che tutti i Serpeverde gli stiano osservando e la faccia di Albus e Luke siano rassegnata all’evidenza che così non si può andare avanti, non per sempre.

Ti alzi e senza degnare nessuno di un altro sguardo o parola esci dal dormitorio pronta a piangere tutte le lacrime che ha in corpo.

Non per il dolore fisico ma per quello interiore.

Non ti seguirà, nemmeno questa volta, leccherete in silenzio le vostre ferite e tra un paio di giorni vi guarderete negli occhi e farete pace.

Uno , due, tre, quattro baci, poi un letto, l’amore che farete fino a mattina e poi di nuovo nulla.

Il vostro è un ciclo che nessuno può fermare, potete farlo solo voi.

Ma sai che non ti seguirà.

Poi un braccio ti blocca in mezzo al corridoio, la stretta è troppo forte, ti lascerà un altro livido. È sicuro, ma non t’importa perché sta volta è venuto a fermarti e forse tutto questo avrà fine, perché entrambi lo volete.

“Girati, per favore” la sua voce è supplichevole, la sua voce non lo è mai.

Ti volti piano e ti trovi a pochi centimetri dal suo volto, troppo pochi per reprimere l’istinto di baciarlo e troppi per avere il coraggio di dargli un altro schiaffo.

Ti pulisce dal sangue che ormai si è fermato e quell’atto di gentilezza ti fa perdere il controllo.

Lo baci, ma non è come sempre, quando la passione e la voglia di possedervi vi spinge a fare di tutto, è un bacio dolce, come quello della prima volta.

Avevi solo undici anni e già lui faceva stragi tra le ragazze, ora a distanza di sei anni la cosa non è cambiata molto, lui fa stragi con le ragazze ma tu sei l’unica ad averlo
rapito.

Le lingue ballano ancora, solo più lente, meno voraci e con più voglia di esplorare, conoscere e cercare di capire fino a che punto abbiate reso questo rapporto inviabile per
tutti, anche per voi.

Quando dovete riprendere aria sembrate diversi, come se tutto il male che vi siete fatti fosse stato accantonato, almeno per un po’.

“Ti amo” è la prima volta che te lo dice, la prima volta che si espone.

Non vuoi rispondere, vuoi solo baciarlo, vuoi solo ritrovare la tua felicità.

Perché nonostante tutti i lividi che dovrete nascondere al mondo, sai che domani mattina vi sveglierete insieme e curerete insieme tutte le ferite dei vostri errori.

 







Angolo Autice


Paradiso Perduto.

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Che dire?
Lascio a voi ogni commenti dubbio e domanda, miei signori.

Ispirata ad una canzone, e ad altri miliardi di robe, un italiano sconnesso e un dolce di troppo.


Moody's


  
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