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Autore: Vortex    18/03/2012    5 recensioni
Allora fa finta di niente, si comporta come un cretino –come il Reita che tutte le sue fan conoscono ed hanno imparato ad amare- e si unisce ad Uruha nel fare a Kai qualche dispetto; oppure lo colpisce, così, senza un motivo preciso a giustificarlo.
Ma non usa mai tutta la forza che potrebbe.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aoi, Kai, Reita
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: anche se mi piacerebbe davvero tanto che fosse il contrario, i GazettE non mi appartengono, inoltre questo è uno scritto ideato dalla mia povera mente bacata, non intende descrivere situazioni reali -ne prende spunto, nient'altro- ed è stato scritto a scopo di intrattenimento senza lucro U_U


I Hate Everything About You


Only when I start to think about it...
I hate everything about you
Why do I love you?

- I hate everything about you
Three Days Grace.

 

Ci sono fin troppe cose che Reita odia di Kai. Se dovesse contarle probabilmente non ci riuscirebbe.

In tutti questi anni, il batterista non si è mai tinto i capelli in modo radicale, come invece ha fatto lui. Quelle ciocche scure e –a patto che non le abbiano riempite di gel e lacca- morbide le odia, perché gli ricordano quando anche le sue avevano un colore simile. E ricorda bene l’intensità dello sguardo deluso di sua madre non appena aveva visto i primi segni di cambiamento in lui. Ironico il fatto che avesse deciso di renderli completamente biondi quando Kai era entrato nel gruppo.

Gli fa saltare i nervi fin troppo spesso. Lui ed il suo dover controllare sempre tutto. Anche se sa che se così non fosse i The GazettE sarebbero finiti su una strada, si innervosisce quando lo sente distribuire i suoi ordini mascherati abilmente da consigli. La cosa più irritante è il fatto che poi nessuno è in grado di negargli qualcosa, Reita in primis; per quel suo sguardo da cucciolo smarrito farebbe qualunque cosa.

Ha un sorriso splendido e lo mette in mostra continuamente. Reita odia il fatto che sorrida sempre. Lui, dal canto suo, preferisce ostentare un’aria da duro, gli piace fingere di essere più “spaventoso” di quanto non sia, perciò non riesce a capacitarsi come l’altro possa invece mostrarsi così dolce. E ora che ci pensa si rende conto che sono agli antipodi, e questo gli dimostra che c’è un altro motivo per odiarlo.
È convinto che il sorriso -soprattutto quello di Kai, così particolare a causa di quelle tenerissime fossette- sia troppo prezioso per andare a mostrarlo così facilmente in giro, le persone se la dovrebbero guadagnare la soddisfazione di veder fiorire qualcosa di tanto magnifico come quello.

Kai si fa sempre maltrattare dagli altri. Lascia che le persone che ama lo picchino perché ha bisogno di renderle felici e pensa che in questo modo la tristezza, la rabbia e la frustrazione si possano riversare su di lui sotto forma di violenza, è disposto a farsi carico delle pene degli altri pur di farli stare meglio. E Reita odia Kai perché se n’è reso conto troppo tardi. E Reita odia se stesso perché se n’è reso conto troppo tardi.
Potrebbe sembrare qualcosa di innocente ed anche molto dolce il fatto che Kai faccia una cosa del genere per quei debosciati che rappresentano il resto della band, ma solo adesso che le persone che gli fanno “male” sono i suoi amici. Loro non usano cattiveria contro di lui. Semplicemente si divertono a fargli continuamente scherzi idioti, magari gli danno qualche scappellotto affettuoso e tutto finisce lì, eppure Reita sa che quest’abitudine Kai ce l’aveva fin da prima di far parte della loro band ed ha una fottutissima paura del fatto che qualcuno se ne possa essere approfittato, tempo addietro. Quindi odia Kai perché lo fa stare in pensiero per lui; il timore di sapere la verità è tanto forte da impedirgli ogni volta di chiedere al diretto interessato qualche chiarimento. Forse una parte di lui conosce già la risposta che sicuramente l’altro non avrebbe il coraggio di dargli. Allora fa finta di niente, si comporta come un cretino –come il Reita che tutte le sue fan conoscono ed hanno imparato ad amare- e si unisce ad Uruha nel fare a Kai qualche dispetto; oppure lo colpisce, così, senza un motivo preciso a giustificarlo.
Ma non usa mai tutta la forza che potrebbe.

Odia il fatto che si dimentichi continuamente le cose. Lascia tutto ovunque e non se ne rende conto finché non arriva il momento in cui ha bisogno di ciò che ha perso. Ogni tanto si costringe a fargli da balia perché preferisce cercare le sue cose piuttosto che quelle di Ruki. Per lo meno Kai si perde il portafogli, gli occhiali o cose simili, Ruki invece gli chiede spesso di aiutarlo a cercare roba come le cinture o, più direttamente, la biancheria intima. E non è che non ami prendere in giro il cantante a causa delle fantasie più bizzarre che animano i suoi boxer, sia chiaro, è solo che andarsene a spasso per i camerini con un’aria assorta alla ricerca di un paio di mutande non è proprio il massimo quando ad aiutarti a cercarle ci sono i nuovi membri dello staff: gente che ancora non è abituata alla follia che caratterizza ogni singolo membro del gruppo.
Quando ha sentito Uruha lamentarsi perché il batterista aveva lasciato che si accumulasse dentro la sua macchina una quantità indicibile di vestiti, scarpe o altri effetti personali, ha cominciato ad odiarlo ancora di più. Cosa diamine ci fanno i suoi capi d’abbigliamento nella vettura di Uruha!?*

Lo odia perché sono una squadra –insieme costituiscono il ritmo dei Gazette- e all’inizio non riuscivano davvero a lavorare come tale, ma ora che sono passati anni, in cui non hanno mai smesso di supportarsi fianco a fianco, hanno raggiunto un livello di complicità non comune. Certo, è completamente diverso rispetto all’intesa che ha con Uruha, lui ed il chitarrista sono amici da troppo tempo per non conoscere a menadito ogni singolo particolare –fisico o caratteriale, che dir si voglia- l’uno dell’altro, ma forse è proprio per questo che odia il modo in cui si è approfondito il suo rapporto con Kai. Perché diverso. Perché c’è qualcosa di più.

Odia il fatto che quando siano da soli lo chiami Rei-chan. È un appellativo che gli fa davvero schifo, soprattutto per quel chan. Per chi lo ha preso? Non è mica una ragazzina con qualche squilibrio ormonale che non fa altro che urlare tutto il tempo e farcisce le proprie frasi con dei “ne, ne”** senza senso.  
E poi preferirebbe che lo chiamasse con il suo vero nome. Ma questo non gliel’ha mai detto. In seguito si è reso conto che quando non indossa la solita fascetta e non è truccato, Kai si rivolge a lui con il suo nome di battesimo, mentre invece fa una distinzione non appena ricomincia a vestire i panni di Reita. Si è reso conto di come anche lui si senta due persone diverse a seconda di come si fa chiamare.

Lo odia perché non può fare a meno di notare come percepisca improvvisamente di essere in grado di fare qualunque cosa solo perché lo ha accanto. Lo odia perché ha dimostrato più volte di saper imparare dai propri errori, e lui non è sicuro di essere ancora capace di farlo. Lo odia perché insiste per prendersi sempre cura di tutti loro, quando dovrebbe preoccuparsi di più per se stesso. Odia il fatto che ci metta una grande passione ed anche la propria allegria nel cucinare dei pasti per lui o per il resto della band. Ed odia il fatto che siano dannatamente buoni perché non ne avrebbe mai abbastanza, quando in realtà dovrebbe stare attento alla propria linea.

Non appena Kai si trova in difficoltà è sempre da lui che va a chiedere una mano; lo dimostra il fatto che prima di un concerto lo cerchi per farsi tirare su la lampo della maglietta. Odia che faccia così perché non si rende nemmeno conto di quanto debba controllarsi per fare come gli è stato domandato senza spingersi oltre, nonostante la vista della sua schiena nuda, nonostante la pelle dalla tonalità un po’ olivastra rispetto alla propria.
Se ha qualcosa da dire lui è sempre il primo a cui vuole dirla. Che si tratti di una notizia importantissima o di una totale scemenza, come, ad esempio, quando ha appena finito di vedere una serie televisiva a cui si è appassionato. Odia il fatto che gli rubi del prezioso tempo dalla sua vita solo per comunicargli tutta questa vasta gamma di informazioni che tanto non ricorderà mai.
Odia che si lamenti tanto rumorosamente, facendo capricci degni di un moccioso, perché anche se ha vinto una partita ai videogiochi Uruha non lo vuole ammettere e trova sempre un modo per essere vincitore al suo posto. Il chitarrista è un gran bambinone, a volte anche peggio di Kai, perciò ci sono delle cose che hanno la loro sacralità per Uruha e, in quanto tali, non vanno mai messe in discussione. La sua supremazia in fatto di giochi è una di queste. Non lo sa, forse, che non può pretendere che il chitarrista sia come Reita?

Reita si diverte da morire quando –per dirla con i suoi termini- cazzeggia insieme a Kai, e anche questo è un motivo di odio da parte sua. Oltre ad Uruha, è la persona che riesce a strappargli i sorrisi più smaglianti, le risate più sincere e la gioia più pura.
Ma a conti fatti non sarebbe poi un gran problema odiarlo in questo modo. No certo, perché se nutre un sentimento così totalizzante nei suoi confronti in realtà a provocarlo è un tipo di affetto troppo profondo per essere definito tale. Reita non vuole nemmeno pronunciarlo o anche solo permettersi di pensarlo, il nome dell’affetto sopracitato. Farebbe troppo male. Perché l’odio che gli sta rodendo l’animo da così tanto tempo nasce principalmente da un’unica causa scatenate.
Detesta con ogni fibra del proprio corpo il modo in cui gli occhi di Kai si posano su Aoi. Il fatto che lo ammiri così tanto, che sia stato l’unico con il quale –per quanto ne abbia memoria- abbia fatto del fan service. Ricorda ancora fin troppo bene la rabbia che lo aveva colto quando il batterista aveva pensato di voler provare lo stesso divertimento che mostrava Aoi nel suonare la sua chitarra. Perché non gli aveva mai chiesto di condividere la gioia che aveva lui quando imbracciava il basso?
Lo ha notato il fatto che i suoi occhi, grandi e luminosi, si posano sempre sul fisico ben allenato di Aoi, ha visto come sono affascinati da quelle sue movenze estremamente sensuali. Ed aveva sentito un conato di vomito attanagliargli lo stomaco quando Kai aveva dichiarato pubblicamente di essere attratto dal corpo del chitarrista. Sul momento ci aveva addirittura scherzato sopra, così come faceva sempre insieme a tutti gli altri, ma nella sua testa non faceva che rivedersi quella fastidiosissima scena in cui si erano messi in posa per uno scatto, Kai attaccato ad Aoi, avvolto dalle sue braccia con gli occhi socchiusi e la testa reclinata all’indietro, il suo mento catturato tra l’indice ed il pollice del chitarrista, che si era avvicinato al suo viso con uno sguardo che rivelava quasi preoccupazione***. Chiunque avrebbe pensato che fosse davvero dolce. Ma il punto è proprio che Reita, da quando conosce Kai, non riesce più a tollerare la dolcezza.

Kai è in grado di svuotarlo, è come se gli avesse rubato il cuore ed ora non fa altro che risucchiare come un buco nero tutta la sua energia, tutto il suo odio, tutto il suo amore. Ah ecco, lo ha fottuto ancora –in senso figurato, ovviamente-, è riuscito a farlo pensare alla parola che non doveva dire. Bastardo. Ma come fa?

Non è nemmeno arrabbiato con Aoi, non possiede la forza necessaria per farlo, e poi non può detestarlo perché il suo odio se l’è preso Kai. Perciò davanti a tutti fa finta di niente, indossa la sua solita maschera da Reita e si diletta nell’essere esattamente come gli altri si aspettano che sia.
I riflettori si spengono però, non possono certo rimanere accesi su di lui per sempre, e lo sa bene; così quando si ritrova lontano dagli occhi e le orecchie dell’opinione pubblica –la quale potrebbe causargli non pochi problemi- afferra Aoi per la collottola, lo sbatte al muro e poi si scaglia sulle sue labbra con voracità, affamato della saliva che l’altro gli offre e del continuo battagliare delle loro lingue. Non c’è un attimo di esitazione mentre le mani gli accarezzano il corpo e le dita si muovono come ragni, ignorando accuratamente i punti che sa per esperienza essere più sensibili, proprio perché vuole prolungare la pena provata dal chitarrista nel desiderare di più. E in fondo sa che è la stessa che prova lui, no? Ha l’amicizia di Kai ma non gli basta.
Continua a ripetere il medesimo tipo di vendetta ogni qual volta gli è possibile. Gli piace usare Aoi per i propri scopi, è quasi certo che anche l’altro faccia la stessa cosa con lui; ma la parte migliore è che si diverte da morire nel farlo. Ironico come Aoi sia in grado di ferirlo ma al tempo stesso di curarlo. Poi sta meglio. Sta sempre un po’ meglio. Spera che un giorno il dolore se ne andrà definitivamente.

Intanto però c’è il chitarrista tra lui ed il muro, il suo respiro gli accarezza il collo e percepisce il desiderio spasmodico con cui lo sta implorando di porre fine a quella dolce tortura che ha cominciato. Poi, anche se razionalmente non può saperlo, se lo sente che Kai è lì di qualche parte. Acquattato in un angolo, nascosto dall’ombra. Kai l’ha appena visto e, per una buona volta, ha smesso di sorridere.





*Giuro che l’ho letto in un’intervista, o qualcosa di simile, comunque non riesco a ricordarmi bene, può anche essere che ho sbagliato e non si tratta dell’auto di Uru, non ne sono certissima.
** “ne” è un’espressione tipicamente giapponese, non esattamente traducibile in italiano, e diciamo che è una specie di richiesta di conferma. E’ un po’ come dire: "non è vero?"
*** Mi riferisco a questa foto qui (http://i38.tinypic.com/15eiipj.jpg), godetene tutti, miei cari XD


Allora, cominciamo con le note di fine capitolo. Che dire? Ecco che mi presento al fandom su EFP ufficialmente, anche se qualcuno di voi dovrebbe già conoscermi visto che scorrazzo qui da un po' e poi già frequento forum vari, ecc...
Ho voluto esordire con questa robetta qui perchè mi girava particolarmente e quando mi gira non c'è sfogo migliore che mettermi a scrivere -specialmente se poi ne approfitto per torturare quei poveri disgraziati dei Gazetto.
Comunque, credo che la fanfic si commenti anche da sola, non ho cose particolari da dire al momento, grazie per aver letto fin qui, fatemi sapere che ne pensate allora ^_^
  
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