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Autore: guns_and_butter    18/03/2012    1 recensioni
Una meravigliosa raccolta di storie (per lo più non correlate) ispirate dagli aforismi di Oscar Wilde.
[Sirius Black. La sua Casata, i suoi amici, i suoi professori, il suo amore più grande.]
[One: I figli si affacciano alla vita amando i genitori. Dopo, li giudicano. Raramente, se poi davvero succede, li perdonano. Orion, Sirius.]
[Two: Uno dovrebbe assorbire i colori della vita, senza mai ricordarne i dettagli. I dettagli sono sempre volgari. James, Sirius, Lily.]
[Three: I veri amici ti pugnalano al petto. Sirius, James.]
[Four: Quando gli dei desiderano punirci, essi esaudiscono le nostre preghiere. Sirius, James.]
[Five: Il pubblico è meravigliosamente tollerante. Ti perdona tutto, tranne la genialità. Minerva, Sirius.]
[Six: Troppo spesso la vita vera è quella che non viviamo. James, Sirius.]
[Seven: La poca sincerità è pericolosa, ma molta sincerità è fatale. James, Sirius.]
[Eight: Se non ci metti troppo, ti aspetterò per tutta la vita. James, Sirius.]
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: Missing Moments, Raccolta, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Titolo: Anything But Temptation, parte prima
Autore: [info]guns_and_butter ♥
Traduttore: [info]ary_true 
Fandom: Harry Potter
Personaggi/Pairing: Orion Black, Sirius Black 
Rating: PG13
Link alla storia originale/Permesso per la traduzione: Versione originale qui, permesso dell'autrice qua. ♥ 
Disclaimer: Tutte bugie.
Introduzione: I figli si affacciano alla vita amando i genitori. Dopo, li giudicano. Raramente, se poi davvero succede, li perdonano.




I.


 
Orion Black non è in ritardo.

Un Black non è mai in ritardo. Un Black non si affretta, non è mai di corsa, non si agita mai per l'ora. Un Black è sempre perfettamente in orario.

Orion stesso si trova sempre dove ha intenzione di essere. Al momento, la sua intenzione è quella di stare sulla porta della camera del suo figlio maggiore, a guardare Sirius mentre si prepara, di fronte allo specchio del suo armadio.

Osserva il ragazzo pettinarsi all'indietro i capelli, legandoli morbidamente all'altezza della nuca. Uno degli Elfi Domestici deve averlo aiutato a regolarne la lunghezza. I suoi capelli sono una scocciatura quando sono troppo corti, sostiene Sirius, perché gli scivolano sugli occhi e lo distraggono quando si allena con la spada. Orion sospetta che a suo figlio piaccia semplicemente cambiare, ma questo particolare segno di eccentricità è abbastanza innocuo. E il ragazzo è praticamente devoto alla spada.

Sirius somiglia molto a suo padre. Il suo viso infantile è già modellato dai tratti fini dell'aristocrazia; ha la sua bocca, il suo naso, la sua mascella forte. I suoi occhi sono quelli della madre, grandi e chiari, contornati da ciglia lunghe e scure che sembrano alludere a una qualche fragilità e innocenza. Gli occhi di un bugiardo, pensa Orion, un po' cinico.

Quegli occhi lo hanno individuato dallo specchio. Orion si avvicina, fermandosi dietro di lui, senza mai distogliere lo sguardo dal loro riflesso. "Sei pronto per il torneo?"

Sirius annuisce, gli occhi di un argento vivo che  balzano a cercare i suoi nello specchio. "Sì, Padre."

Di sua iniziativa, una delle mani di Orion si muove per appuntargli dietro l'orecchio una ciocca ribelle, e poi si ferma su una spalla di Sirius. Il ragazzo è ancora molto sottile; Orion può sentire sotto le dita il profilo dell'osso. Avrà ancora uno o due scatti improvvisi della crescita, nel corso degli anni. Suppone che avrà la sua stessa corporatura, muscolosa e ben definita. Un giorno sarà un eccellente Battitore per Serpeverde. Orion quasi sorride solo a pensarci.

"Presto sarai più alto di tua madre," dice, sorprendendosi per primo della sua osservazione. Sirius annuisce di nuovo; può vederlo mentre cerca di processare le sue parole.
Lancia uno sguardo all'equipaggiamento per la scherma, che brilla sul letto, dov'è stato abbandonato, in attesa. Notando le spade che Sirius ha lasciato esposte, corregge il tiro della sua precedente affermazione. "Sempre che tu sopravviva alla collera di tuo fratello, dopo che si sarà accorto che hai rubato il suo spadino migliore."

Il sangue affluisce velocemente al viso di Sirius, tingendo di rosso i suoi zigomi alti.

(Le sue emozioni sono costantemente in mostra sul suo viso, nelle sue espressioni; Orion prende mentalmente nota di rimproverarlo per questo, in futuro.)

Visto che la sua colpevolezza è stata dimostrata, Orion si compiace a vedere che il ragazzo non tenta di accampare scuse per difendersi, né distoglie lo sguardo, tentando di sfuggire alla sua occhiata ferma.

Orion si concede per un breve momento di essere orgoglioso di suo figlio— il suo erede, dai modi impeccabili e dal comportamento deciso e dall'abilità esemplare nella scherma. L'hanno tirato su bene, preparandolo per il ruolo che reciterà per tutta la vita in quanto erede della Casata dei Black. Serpeverde, certo— Battitore e Prefetto, senza dubbio. Magari, anche Capo Scuola.

Sorride, allora, e stringe brevemente la sua spalla, prima di lasciarlo andare. "Andiamo. Non vogliamo certo far attendere i tuoi sfidanti."


 
II.


 
"Tutto questo è folle. Siete tutti matti."

"Matti, dici? Sei tu che non mostri un minimo di rispetto per il tuo stesso sangue! Sul serio, mi viene da vomitare a guardarti mentre te ne vai in giro con quei Mezzosangue— tu e quegli ibridi Traditori del Sangue—"

"Quegli ibridi e Traditori del Sangue sono maghi di gran lunga migliori di quanto la maggior parte dei Purosangue potrà mai sperare di essere!"

Orion sceglie quel momento per palesare la sua presenza.

"Sirius. Regulus."

I suoi figli si voltano di scatto per guardarlo, ridotti all'immediato silenzio dal tono severo con cui ha pronunciato i loro nomi. La vergogna sostituisce immediatamente la rabbia sul viso di Regulus. L'espressione di Sirius, prevedibilmente, è imperscrutabile.

"Che sta succedendo qui?"

I fratelli si scambiano un'occhiata veloce.

"Io e Regulus abbiamo avuto una piccola discussione." Sembra che Sirius abbia voglia di testare i limiti dell'impenitenza.

"Questo lo vedo." Orion inarca un sopracciglio scuro. Nota che questo segno di fastidio fa ancora effetto a entrambi i suoi figli. "Se discuteste più rumorosamente, disturbereste vostra madre e senza dubbio anche mezza Londra."
 
Lo sguardo dei ragazzi sale alle scale, ai bui piani superiori della casa.

Orion reprime il bisogno di sospirare. "Regulus, sei scusato. Sirius, vieni con me."

Sa, senza aver bisogno di guardare, che Sirius si deciderà a seguirlo solo nel momento in cui inizierà a salire le scale. Percorre inconsciamente la strada che lo porta al suo studio, mentre riflette sulla situazione che si è venuta a creare coi suoi figli.

Sirius è diventato ribelle in maniera intollerabile. Ogni sua parola è intrisa di insolenza, ogni sua azione ha il sapore dell'insubordinazione.

Regulus, che un tempo era devoto all'imitazione di ogni suo gesto, è ora il suo più feroce critico. E anche se Orion approva il sentimento che spinge il suo figlio più giovane, i conseguenti litigi stanno diventando insopportabili. Difficilmente passa un giorno in cui non li trovi a bisticciare. Le loro lotte hanno iniziato a oltrepassare i limiti dell'educazione, con insulti sussurrati tra i denti al tavolo da pranzo e ora anche gare di grida all'ingresso.

Una volta nel suo studio, si lascia andare pesantemente sulla poltrona della scrivania, e si prende un momento per rimettersi insieme, prima di confrontarsi col suo erede ribelle.

Sirius non si accomoda davanti a lui, ma si limita a restare sulla porta, in silenzio, in piedi. È cresciuto fin quasi a diventare alto come suo padre, ma è più magro, un profilo sottile contro il cedro scuro e i libri che fanno da sfondo. Il suo viso è più affilato di quanto non fosse quando è tornato da Hogwarts

(perde peso ogni volta che torna a casa— una consapevole dieta a base di disprezzo e risentimento)

e i suoi lineamenti risaltano duramente alla luce della candele. L'ultimo mese ha cancellato anche la leggera traccia di abbronzatura lasciatagli sulla pelle dagli allenamenti di Quidditch, lasciandolo naturalmente pallido.

Orion si rassegna ad avere questa difficile discussione.

"Sirius." Il ragazzo incontra il suo sguardo, silenzioso

(è sempre, sempre uno shock— gli occhi follemente selvaggi di Walburga incavati nel viso di suo figlio)

e Orion gli indica la sedia vuota con un brusco cenno della mano. "Siediti."

Sirius attraversa la stanza e scivola nella sedia. I suoi movimenti sono quelli di un Cacciatore, rapidi e calcolati. Orion lo osserva per un secondo, prima di continuare. "Cos'hai da dire a tua discolpa"?

C'è una lunga pausa. Inizia a credere che il ragazzo lo ignorerà

(una ribellione così violenta, un così insopportabile segno di tradimento nei suoi freddi occhi da Purosangue)

prima che Sirius scrolli le spalle, un gesto sorprendentemente inelegante su quelle ossa ben definite.

"Niente che non abbia già detto altre volte. Io…" Esita, guarda da un'altra parte. Fa nuovamente spallucce. "Non ho niente di cui scusarmi."

Nonostante i buoni propositi, Orion reagisce male di fronte all'impudenza del ragazzo. "Faresti bene a riconsiderare la tua posizione," dice freddamente. "Non tollererò ancora una tale mancanza di rispetto nei confronti di tuo fratello e della tua eredità."

Il disprezzo affiora sul suo viso

(un Black non mostra mai alcuna emozione— non ha mai, mai imparato)

lampante e schiacciante, prima che riesca a indossare di nuovo una studiata maschera di disinteresse. "Dire la verità è una mancanza di rispetto, ora?"

"Sei completamente ignorante in merito a tutti gli argomenti che sei convinto di conoscere." Si ferma, osserva la tensione rabbiosa della mascella del ragazzo. "Non porterai più avanti le tue convinzioni deviate, non in questa casa. Ci siamo capiti?"

Sirius non risponde. Ha gli occhi chiusi. Con le dita stringe i braccioli intagliati della sedia— stringe e rilascia, stringe e rilascia.

Orion sta perdendo la pazienza. "Ci siamo capiti?" ripete, la voce dura nel pesante silenzio che è calato tra loro.

Il ragazzo apre gli occhi.

"Sì," dice, il volto pallido rabbiuato dal biasimo. "Ho capito."

Per un momento, Orion pensa che sembri un po' fuori di sé

(Walburga che grida nel sonno, e piange, unghie come artigli mentre si sfoga)

vista l'intensità e il fuoco nei suoi occhi. Forse è uno scherzo della luce.


 
III.


 
All'inizio, non la riconosce.

I cassetti della scrivania di suo padre sono sempre stati ordinati e sistematicamente organizzati. Piume, inchiostro, pergamenetutto al suo posto. Orion Black detestava il caos. Sirius suppone che questo sia il motivo per cui non sono mai andati molto d'accordo.

Non sa cosa si aspettasse di trovare, frugando nei cassetti di suo padreprobabilmente manufatti Oscuri, reliquie maledette, magari un Molliccio o un nugolo di Doxy. 

Certamente non una vecchia medaglia di un torneo di scherma, nascosta alla vista da una catasta di documenti del Ministero dimenticati da tempo.

Si sorprende, a trovare qualcosa che lo ricordi al numero 12 di Grimmauld Place. Per quello che ha capito, la famiglia ha eliminato ogni taccia del suo erede disonorato dalla casa.

Se la rigira tra le dita, quasi a sfidarla a mostrare la sua vera natura. Sicuramente suo padre non avrebbe conservato quella stupida, dannata medaglia senza un motivo. Orion era molto lontano dall'essere un uomo sentimentale. Difficilmente avrebbe conservato una medaglia senza valore per ricordare suo figlio.

Eppure, eccola qui.

Sirius scuote la testa, confuso. Probabilmente si è sbagliato. Probabilmente, alla fine, non è neanche la suasarebbe più logico pensare che fosse di Regulus, se non fosse che Regulus è sempre stato una schiappa con la spada e sarebbe stato più probabile vederlo inghiottire la lama intera piuttosto che vincere un torneo.

(Sirius aveva sempre pensato fosse a causa di una scarsa destrezza atletica; ovviamente, questo prima che Regulus entrasse nella squadra di Quidditch di Serpeverde e iniziasse a mostrare un'incredibile abilità nel rompere le ossa di suo fratello con Bolidi ben indirizzati.)

Perché suo padre dovrebbe averla conservata? Sirius si acciglia, tracciando inconsciamente i contorni dell'incisione del metallo. Perché, tra tutte le numerose medaglie che ha vinto, suo padre ha conservato proprio questa? Perché ne ha conservato anche solo una, poi?

Sirius dà una scrollata di spalle, alla fine. Perché suo padre ha fatto quello che ha fatto, alla fine? Quell'uomo era un misteroun enigma matto e Purosangue. Probabilmente stava pianificando di maledirla, a un certo punto, come ogni altro dannato cimelio di famiglia della Nobile e Antichissima Casata dei Black.

In qualche modo, però, questa spiegazione non basta.

"Vecchio pazzo bastardo," mormora, guardando il suo riflesso spezzato nella patina argentata della medaglia. "Perché l'hai fatto?" Ovviamente, non c'è nessuna risposta.
Inarca un sopracciglio per la frustrazione. È un'immagine familiare.
 
 




 
Note della traduttrice: ... asdfghjk, salve a tutti.
Era solo questione di tempo, immagino, prima che mi partisse definitivamente l'embolo e mi decidessi a tradurre proprio tutto quello che guns ha scritto su HP.
Ebbene, quel tempo è arrivato, e quindi eccomi qui, con questa nuova storia. È una raccolta, come detto nell'introduzione, e conterà otto capitoli (di cui ne ho già tradotti sei, se non sbaglio), che toccheranno diverse tematiche e personaggi e prospettive, con Sirius come protagonista assoluto. Mi pare superfluo dirvi che le amo da morire una per una, e che alcune di loro sono una vera e propria sorpresa, per quanto sono intelligentemente costruite e stimolanti dal punto di vista della riflessione.
Questa prima storia, ad esempio, è una di queste sorprese. Il modo in cui è tratteggiato Orion Black, un personaggio che molto spesso viene completamente dimenticato in favore del dualismo Sirius-Walburga, è  strabiliante: è un personaggio acuto, duro nei modi, freddo nelle parole, ma allo stesso tempo è un padre nel senso canonico del termine, un padre che cresce i suoi figli da solo e che vorrebbe costruirli a propria immagine e somiglianza, perché in loro si riconosce più che in uno specchio. E poi il percorso di crescita di Sirius, che è completamente diverso da lui e da suo fratello e dalla sua famiglia in generale, ma che è comunque sangue e carne del suo sangue e della sua carne: una cosa che mi colpisce sempre tantissimo del Sirius di Guns è il modo in cui si rapporta col suo stesso nome. Non è sprezzante e indifferente come nei pochi momenti dei libri in cui parla della sua famiglia: c'è sempre una parte di lui che freme, che si agita scompostamente e "urla", di fronte all'indifferenza e alla crudeltà che si respira nella sua casa, quasi non potesse fisicamente sopportare l'essere rinchiuso in quelle quattro mura senza impazzire. A volte sembra quasi che detesti anche se stesso, perché così simile alla sua famiglia. È un groviglio di sentimenti complesso e intricatissimo, perché si mischiano il disgusto e l'odio e l'insofferenza con il disagio e la sensazione di essere sbagliato nella sua stessa pelle, senza contare il costante rifiuto che percepisce dalle persone che più dovrebbero amarlo: non c'è calma in lui, ecco. Non c'è pace. *piange e lo stringe e non ce la fa*
Oppure ancora gli indizzi riguardo all'instabilità mentale di Walburga, che è un personaggio "quasi" marginale per lo stesso motivo: anche questa è una tematica ricorrente nei lavori dell'autrice, dal momento che è citata in diverse fiction, e si batte sempre molto sul fatto che Sirius abbia i suoi occhi, e abbia ripreso questo temperamento sanguigno proprio da lei.
E poi il ritrovamento di quella vecchia medaglia, conservata con cura dopo tutti quegli anni e dopo tutto quel dolore. Insomma. ;______________________________;!!!!
ASDFGHJNBVBNM mamma mia quanto parlo, scusate. Ma non è colpa mia se è tutto così bello e io sono una fangirl.


Nota tecnica: ho corretto i nomi dei genitori di Sirius, che in originale erano Altair ed Estelle; la storia è stata scritta nel 2005, quindi l'autrice se li è dovuti inventare ;) 
Se trovate qualche errore fatemelo presente, dal momento che (come sempre) non è betata e per quante volte possa averla riletta, è sempre probabile mi sfugga qualcosa XD E se potete, leggete l'originale ♥
  
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