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Autore: GWatcher    18/03/2012    3 recensioni
La mia prima fic nella sezione di Bones.
Ambientata dopo la 1x21, questa storia ha l'intento di raccontare una personale continuazione della prima stagione.
Dopo aver visto quest'episodio, ho assimilato senza più dubbi che Bones non è un telefilm qualsiasi, e che rientra senz'altro tra i miei preferiti.
Da qui l'ispirazione mi ha folgorato.
Questa fic parla di Booth, il mio preferito, e del suo burrascoso passato da soldato, che si ritrova nuovamente ad affrontare. Se Tempe fosse stata vicina a lui in questo particolare momento della sua vita? E se questo avvicinamento avesse confermato l'attrazione che entrambi provano l'uno per l'altra?
In tutto ciò, si avverte una certa attrazione anche tra Angela e Hodgins... Buona lettura!
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela Montenegro, Jack Hodgins, Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1

 

Il passato non demorde.

 

Le scarpe nuove bagnarono il terreno verde ed umido del cimitero.

Booth varcò l’entrata dell’angusto teatro di cadaveri, respirando l’aria malsana dei giorni di guerra andati. I ricordi non possono scomparire, sono parte di noi. Purtroppo è così.

Lo sguardo rivolto alle lapidi in continuo aumento. Giorno dopo giorno.

Si può vivere accettando queste disgrazie?

Il solo pensiero che anch’egli poteva trovarsi lì, fu inquietante. Subito dopo idealizzò che prima o poi ci sarebbe andato lo stesso. Sottoterra. Come tutti.

Abbottonò il giaccone nero in preda ad un brivido di freddo. Infreddolito per il tempo o per il luogo? Difficile trovare una risposta esauriente.

Una donna si avvicinò a lui, scrutandolo con comprensione. Comprensione… strana cosa per lei.

Eppure, in quel momento, poté sentire perfettamente le grida delle vittime nella testa del suo partner. Provò ad immaginare, almeno.

Quel maledetto omicidio aveva rovinato tutto, portando a galla memorie dolorose.

Memorie che non dovevano essere ricordate.

Preso da un impeto di commozione, Seeley portò la mano agli occhi per nascondere il rossore.

L’attenta antropologa, però, se ne accorse lo stesso.

Nel momento in cui stava per allontanarsi, voltando le spalle, Brennan afferrò la mano dell’uomo, fermandolo.

Notò ancora una volta che la mano di Booth fosse così grande e maschile, capace di racchiudere senza difficoltà le sue più piccole e femminili.

Sì, proprio Temperance. Non erano cose che faceva tutti i giorni. Quella, infatti, fu un’occasione molto speciale. Il suo partner stava chiaramente male ed aveva bisogno di aiuto.

Strano pensare che Booth non avrebbe mai voluto affidarsi a qualcun altro: un uomo forte che sa provvedere a se stesso.

Ma dinnanzi agli spettri del passato, chi osa restare solo?

Particolarmente colpito da quel gesto, la guardò dritto negli occhi. Per la prima volta – o quasi – si accorse che quegli occhi erano davvero belli.

Brennan, invece, si accorse che Booth lacrimante le provocava una terribile stretta allo stomaco. Desiderava aiutarlo, pur non sapendo come.

Qualcosa, però, le venne in mente: ricordò della confessione avvenuta pochi minuti prima, quando entrambi si trovavano sulla panchina.

Si ricordò che quando poggiò la mano sul braccio dell’uomo, fu lui dopo a cercarla e a stringerla. Capì che tornare lì per un ultimo sguardo probabilmente non fu una buona idea.

 

“Vogliamo andare via?” aggiunse la dottoressa, tenendo ancora salda l’unione di mani.

Si allontanarono dal luogo, ritornando in macchina.

Adesso c’era un intero viaggio da dover affrontare. Non solo per tornare a casa, ma anche per riprendersi dal proprio passato. Per Booth.

E magari per scoprire qualcosa di nuovo. 


  
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