Questa
è la traduzione della storia “In the
dark” pubblicata sul sito
‘fanfiction.net’ da The-shiny-girl.
Potete trovare il link della
versione originale nel profilo.
N.d.a: Premetto che
fra tutti i capitoli tradotti fino ad
ora il primo è stato quello più complesso da
tradurre. Forse per il gioco dei
tempi verbali o per i lunghi monologhi.
Fatemi
sapere cosa ne pensate.
Momob.
IN THE DARK
Chapter one: Horrible End
La
guerra era finita e lei non riusciva a crederci.
Tutto quello per cui avevano lottato era stato distrutto.
Hermione
Granger giaceva sul terreno umido,troppo
ferita per muoversi, ma non abbastanza per morire. I suoi occhi erano
spalancati, ma non si muovevano. Sembrava che stesse osservando il
cielo come
se fosse la cosa più interessante al mondo. Era
completamente buio e non si
vedeva nessuna stella. Pochi minuti prima solo il lampo delle
maledizioni e la
luna argentea avevano illuminato il campo di battaglia. Si erano
sentite grida
e urla, ma ora c’era un silenzio quasi completo. Percepiva
conversazioni e
risate provenire da loro. Da coloro
che si supponeva dovessero morire nella Guerra.
E
sapeva che era terminata e che la sua vita sarebbe
finita presto. Era solo questione di tempo prima che la trovassero e si
sbarazzassero di lei.
Lo
avrebbe fatto da sola se avesse avuto la sua
bacchetta. Ma essa probabilmente giaceva da qualche parte, spezzata a
metà.
Fin
dal momento che un Mangiamorte le aveva preso la
bacchetta, sapeva che non avrebbe avuto nessuna possibilità
di vincere o
addirittura di sopravvivere alla battaglia. Ma ciò che
l’aveva scioccata di più
era stata la facilità con cui l’arma le era stata
tolta. Lui non aveva neanche
usato la magia. Mentre stava lanciando maledizioni, qualcuno era
sgattaiolato
dietro di lei e le aveva afferrato il braccio. Si era irrigidita in uno
stato
di shock e di paura incapace di far nulla quando il suo aggressore le
aveva
strappato la bacchetta di mano e l’aveva rotta a
metà di fronte a lei.
Invece
di scappare, rimase completamente immobile,
guardando l’uomo davanti a lei. Indossava una maschera,
così non
riuscì a riconoscerlo. Il suo orgoglio era
più forte della paura perciò aspettò
che l’uomo la uccidesse, fissandolo negli
occhi. Quando lui puntò la bacchetta contro di lei, chiuse
istintivamente gli
occhi e si irrigidì. Sentì un dolore bruciante
sulla pelle. Aprì gli occhi per
guardare il suo corpo e vide profondi graffi su tutte le braccia con il
sangue
che fuoriusciva lentamente. La sola vista la fece star male. Sentiva il
dolore
su tutto il corpo e immediatamente capì che non erano state
solo le braccia ad
essere state infettate dalla magia. Poi udì l’uomo
mormorare delle parole e la successiva
cosa che percepì fu l’oscurità. Una
fitta oscurità tutto attorno a lei. La
risata del Mangiamorte le inviò brividi giù per
il corpo, ma poi sentì i suoi
passi. Si accorse che si stava allontanando da lei e questo non aveva
senso.
Perché non l’aveva uccisa?
Disorientata,
fece un passo in avanti ed inciampò. Atterrò
su qualcosa di morbido,tiepido ed umido. Realizzò
che probabilmente era un cadavere e
strisciò via con un urlo.
Quello
era troppo per lei. Le lacrime che aveva
trattenuto per tutto il tempo,finalmente si rovesciarono sulle sue
guance.
Sbatté le palpebre un paio di volte, ma era inutile. Non
riusciva a vedere
nulla. Il panico la invase e tutto il suo corpo cominciò a
tremare per la
paura. Sentiva le persone urlare e lottare, le grida delle Senza
Perdono, ma
non riusciva vedere niente. Sapeva che erano le urla di chi veniva
torturato,
il rumore della morte che sarebbe ronzato nelle sue orecchie
finché non fosse
morta.
Non
osò muoversi e anche se avesse deciso di far
qualcosa, di cercare di alzarsi, le ferite sul suo corpo lo rendevano
impossibile. Così rimase dove era, con la piccola speranza
dentro di lei che
qualcuno la trovasse e ripristinasse la sua vista.
Passarono
dei momenti e nessuno venne da lei. I
rumori della battaglia stavano lentamente scomparendo e qualcosa di
illogico
dentro di Hermione le disse che il lato sbagliato stava vincendo.
Forzò se
stessa a rimanere sul terreno umido, trattenendo le lacrime quando una
consapevolezza la colpì. Era distesa su del sangue.
Il corpo su cui era caduta prima
era
umido di sangue. Il terreno su cui
si
trovava era umido di sangue. Il sangue di chi aveva combattuto per la
cosa
giusta. Brave persone.
Anche
se non riusciva a vedere nulla, i corpi
mutilati,bruciati e decapitati, i cadaveri di centinaia persone erano
davanti
ai suoi occhi. Poteva vederli chiaramente nella sua mente. I loro occhi senza vita la
fissavano,
deridendola, colpevolizzandola per non aver lottato, per essere rimasta
sul
terreno. Rimproverandola per non essere stata più
intelligente, per essere
stata così stupida da lasciare che un Mangiamorte le
prendesse la bacchetta.
Sentì
il sangue secco attaccarsi alla sua pelle,
colare dalle sue ferite, impregnandole i vestiti e i capelli,
sentì la terra
umida sotto alle sue dita tremanti.
Ben
presto ci fu un silenzio quasi completo.
Hermione
immaginava i corpi delle persone che respiravano,
ma a malapena, in attesa della morte che li avrebbe portati in un posto
migliore. Proprio come lei.
Le
lacrime si erano seccate sulle sue guance,
lacrime che aveva pianto per tutte le persone che aveva visto morire,
per paura
di ciò che le sarebbe accaduto. Si sentiva in colpa per
essere ancora viva, mentre
gli altri erano morti. Perché una parte di lei voleva ancora
vivere.
Ma
l’altra parte avrebbe dato il benvenuto alla
Morte se fosse venuta. Sarebbe stata finalmente in grado di riposare,
senza
paura, senza dolore e avrebbe visto i suoi amici di nuovo.
Ma
perché allora ci mettevano così tanto? Stavano
decidendo il modo più doloroso per uccidere i sopravvissuti?
Poi
sentì dei rumori di passi
e istantaneamente capì a chi
appartenessero. Forzando gli occhi verso la direzione da cui
provenivano, sperò
solo che lo facessero velocemente. Ma in qualche modo sapeva che non
l’avrebbero fatto. Erano di buon umore, festeggiavano la loro
vittoria e
probabilmente avrebbero voluto qualche premio, qualche divertimento.
Hermione
si diceva che probabilmente sembrava troppo
disgustosa con tutto quello sporco e quel sangue addosso e che non
avrebbero
perso tempo con lei.
E
poi la sua
voce fredda la trapassò come un coltello. “Miei
fedeli seguaci, il giorno che
tutti noi abbiamo atteso è finalmente arrivato, il giorno in
cui ci prenderemo
il posto in società che ci spetta, il giorno in cui abbiamo
distrutto tutti
coloro che ci ostacolavano. Il giorno in cui finalmente governeremo il
mondo
dei maghi e distruggeremo coloro che non sono degni di
viverci.”
La
voce era molto vicina a lei e immaginò che
probabilmente lui fosse in piedi a pochi metri.
Grida
di approvazione eruttarono dagli uomini
mascherati e fecero trattenere il respiro ad Hermione nella speranza
che non la
notassero.
“Come
il generoso maestro che io sono, vi
ricompenserò per la vostra lealtà, miei
amici.”
Hermione
trattenne il fiato finché non ne poté
più.
Sperava di soffocarsi, ma non era abbastanza coraggiosa. Voglio vivere,
ammise
finalmente a se stessa.
Non
era l’unica ad essere ancora viva. C’erano anche
altre persone. Sentiva la loro respirazione irregolare, i singhiozzi, i
lamenti
e si rese conto che erano gli stessi rumori che provenivano dalla sua
bocca.
Quella
voce disgustosa tagliò il silenzio di nuovo:
“Concederò ai miei più fedeli
seguaci che hanno perso la loro famiglia per la mia causa
l’onore di scegliere
i loro premi per primi. Siete liberi di fare con questa gentaglia
quello che
più preferite.”
Brividi
corsero lungo la schiena di Hermione quando capì
quello che stava accadendo. Non avevano intenzione di uccidere
i sopravvissuti, almeno non subito.
Oh
Dio, oh Dio, oh Dio….
Provò
a fingersi morta, ma i suoi occhi non
l’ascoltavano. Non importava quanto duramente ci provasse, la
paura non le
permetteva di chiuderli. E il suo corpo non smetteva di tremare
malgrado lei
gli stesse ordinando mentalmente di stare fermo.
Poi
sentì dei passi vicino a lei e una risata.
“No,
per favore, non io…” sentì una ragazza
gridare.
Avrebbe potuto dire che la giovane fosse stata tirata su da terra e che
si stesse
dibattendo, ma solo un momento dopo ci fu un piccolo
’pop’ ed Hermione realizzò
che si erano smaterializzati. Dove era stata portata?
Perché era stata presa?Era stata catturata per
essere una…una schiava?
Il panico
aumentò in lei e all’improvviso sentì
qualcosa. Non sapeva cosa fosse esattamente ne come lo sapesse, ma fu
certa che
qualcuno la stesse guardando. Cercò di restare calma e
trattenne il fiato, ma
fu inutile.
Solo un momento
dopo sentì qualcuno afferrarle il
braccio e tirarla su dalla terra intrisa di sangue.
Lottò
per fuggire, anche se sapeva
che non sarebbe potuta scappare da
nessuna parte. Non una parola uscì dalla sua bocca, il che
la sorprese. Aveva
sempre saputo cosa dire, ma in quel momento tutto quello che
poté fare fu
mordersi la lingua per trattenersi dal piangere e urlare.
“E’
questa la
ragazza che vuoi? Con tutti i Traditori del Sangue tu scegli una
Sanguesporco?
Come desideri, puoi fare di lei quello che preferisci. È una
tua proprietà da
ora in avanti. “ disse Voldemort all’uomo che
teneva Hermione, una punta di
disgusto nella voce.
Hermione si
irrigidì completamente per lo shock. Voleva
che la persona che la stava tenendo parlasse, così avrebbe
potuto riconoscere
chi era, ma lui rimase silenzioso.
“Prendila
e goditi il tuo premio.”
Quando quelle
parole uscirono dalla bocca di Voldemort,
Hermione lottò più duramente per sfuggire dalla
presa dello sconosciuto. Prima
che potesse trattenersi, abbassò la testa verso il braccio
di lui e lo morse
forte. Percepì il gusto del sangue in bocca mentre lo
sentì ringhiare per la
rabbia: “Tu sporca piccola…”
L’attimo
dopo venne duramente schiaffeggiata in pieno
viso causandole la perdita dell’equilibrio e cadendo. Era di
nuovo
inginocchiata sulla terra intrisa di sangue, ansimante. La voce di lui
era ancora
nella sua testa, sapeva di averla già sentita prima ma non
riusciva a ricordare
dove.
Rivoleva
indietro la sua vista, non era niente
senza di essa. Era completamente
inutile e alla mercé del Mangiamorte che l’aveva
scelta. Una piccola speranza
si formò dentro di lei, dicendole che forse lui avrebbe
rinunciato a lei e che
forse avrebbe deciso di prendere qualcun altro al suo posto. Qualcuno
che gli
avrebbe causato meno problemi. Ma la sua stupida speranza venne
distrutta in un
secondo. Chiuse gli occhi, pregando un ultima volta per la morte e poi
venne
tirata in piedi, la presa sul suo braccio più spietata e
ruvida rispetto a
prima.
La sensazione
di costrizione della materializzazione la
invase e non riuscì più a sentire i lamenti degli
altri sopravvissuti, ne le
urla dei Mangiamorte e il fruscio leggero del vento.
Percepì
un terreno solido sotto ai suoi piedi ed un
silenzio assoluto attorno a lei. In quel momento Hermione
capì che sarebbe
stato meglio morire.