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Autore: Liy_Lau    17/10/2006    6 recensioni
Quando i due Card Captor si incontreranno, fra loro sarà odio, lei cercherà amicizia e lui si innamorerà. E quando verrà il momento i due saranno destinati a rimanere insieme. Fra loro sarà amore, lei non lo capirà subito, e a lui mancherà il coraggio di dichiararsi. Solo grazie a delle difficoltà capiranno i loro sentimenti. Quando calerà la 48° luna piena Dal loro primo incontro, se non si saranno dichiarati entrambi i loro sentimenti d’amore verranno cancellati, per sempre. mi raccomando leggete e COMMENTATE!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Rivelazioni che fanno male

 


Quando i due Card Captor si incontreranno,
fra loro sarà odio,
lei cercherà amicizia
e lui si innamorerà.
E quando verrà il momento
i due saranno destinati a rimanere insieme.
Fra loro sarà amore,
lei non lo capirà subito,
e a lui mancherà il coraggio di dichiararsi.
Solo grazie a delle difficoltà
capiranno i loro sentimenti.
Quando calerà la 48° luna piena
Dal loro primo incontro,
se non si saranno dichiarati entrambi
i loro sentimenti d’amore verranno cancellati,
per sempre.

Sakura era in ritardo, un’altra volta.
Quella mattina non aveva sentito la sveglia, come sempre d’altronde.
Stava correndo a perdi fiato verso la scuola, la cartella in spalla. Aveva
dimenticato il pranzo e, come se non bastasse, non aveva fatto colazione.
Era quasi arrivata, vedeva la torre dell’orologio da lontano.
Davanti a lei c’era un semaforo, era giallo. Diede più forza alle gambe e
riuscì ad attraversare la strada per il rotto della cuffia.
Tomoyo la stava aspettando al cancello della scuola, rallentò la corsa e si
fermò davanti alla ragazza.
-Buongiorno Sakura!-
-‘giorno Tomoyo!-
-Hai visto Li per caso?-
-No, perché?-
-Niente… dovevamo solo parlare di una cosa…-
-Credo di non capire…-
-Beh, non importa-
Le due amiche si avviarono verso l’interno dell’edificio.
Shaoran vide Sakura.
-Sakura !-
La ragazza si voltò di scatto : -Oh, ciao Shaoran !-
-Ciao Tomoyo!-
-Ciao Li! Ah, ti volevo parlare…- prese il cinese in disparte.
-Ehi! E io che faccio?-
-Aspettaci in aula! Noi arriviamo fra poco!-
-…Ma …-
-Niente ma! Vai in classe!-
-Ok…-

-Di che volevi parlarmi?- chiese, anche se sapeva già la risposta.
-Sakura- infatti.
-Che ho fatto stavolta?-
-Niente di male, ma insomma, vi conoscete da tre anni a te lei piace
da ormai… aspetta, da quanto? Ah, si! Ti piace da un anno e non le hai
ancora detto niente!-
-Ma non è colpa mia se quando la vedo tutto il mio coraggio va a farsi
benedire! Lo sai che quando cammina, quando parla, quando mi guarda… io …-
-Si, lo so. Ma dovrai parlarle! Non hai visto che da quando Yukito
l’ha rifiutata sta male, anche se cerca di nascondere la verità-
-Si, l’ho notato, e questo mi fa stare male…-
-E allora perché non glielo dici?!-
-Ci proverò…-

Sakura era seduta in classe, da sola. Senza Tomoyo e Li si sentiva veramente
sola. Sola. E’ questo che sarebbe stata tutta la vita… si, da quando Yukito
l’aveva rifiutata non era più riuscita ad amare nessuno. Tomoyo le aveva
detto più di una volta di guardarsi in giro, che c’erano altri ragazzi, ma
il suo cuore era morto con la speranza di una vita vicino a Yukito.
Ricordava ancora quel giorno, e quel pensiero la intristiva ancora di più.
Appoggiò la testa sul banco e si crogiolò nel suo dolore. Delle lacrime
iniziarono a rigarle il volto ma le asciugò subito, aveva paura che qualcuno
la vedesse.
In quel momento entrarono in classe Tomoyo e Li. Quando la ragazza vide
l’amica che piangeva le si avvicinò e si inginocchiò a terra.
-Ancora?-
-Si! Non riesco a non pensare a lui!- e scoppiò in un pianto
disperato sulla spalla dell’amica.
-Dai Sakura, non piangere…- disse allora il giovane
-… Non… Non ci riesco!-

Dopo un po’ Tomoyo riuscì a tranquillizzare l’amica.
-Ora ti senti meglio?-
-Si, grazie. Era da un po’ che non mi sfogavo così-

-Buongiorno ragazzi!-
-Buongiorno Professore!-
La lezione di giapponese trascorse senza nessuna novità.
-Ragazzi, voglio presentarvi il nuovo insegnante di educazione fisica.
Accogliete la signorina Mizuki!-
-Buongiorno ragazzi, forse qualcuno di voi mi conosce già. Due anni
fa ho insegnato matematica in questa scuola-
-Beh, ora io vado! Vi lascio, la mia ora è finita-
Il professor Terada uscì dall’aula lanciando uno sguardo speciale a Rika.
-Ora ragazzi andiamo in giardino, una volta là decideremo che cosa
fare-
Tutti gli alunni si alzarono di scatto e uscirono dalla classe in fila
ordinata (al contrario della mia di classe!!! Ndio).
Una volta in giardino, i ragazzi iniziarono a rifilare alla professoressa
una decina di sport:
-Potremmo giocare a calcio!-
-No, giochiamo a pallavolo-
-Macché pallavolo! Facciamo Basket!-
-Noi vogliamo giocare a palla prigioniera!-
-No! Giochiamo a palla base!-
-Facciamo la corsa ad ostacoli!-
-Staffetta!-
-No, no… Salto in alto!-
-Facciamo una mini gara di resistenza-
-No la resistenza, facciamo i 100 m!-
-E se facessimo salto in lungo?-
-Useremo gli ostacoli- disse infine la nuova professoressa
Un lieve brusio si diffuse fra gli alunni.
La donna preparò la pista e, facendo scorrere l’elenco, lì chiamò
uno ad uno.
-Li Shaoran!-
Il ragazzo si fece avanti e senza troppa difficoltà, fece l’intero percorso
in mezzo minuto.
-Bravo Li! Ora tocca a Kinomoto Sakura!-
Sakura fece un passo avanti e si sentì le gambe cedere, ma non lo dette a
vedere: non voleva che i suoi amici si preoccupassero per lei, ma era dalla
sera precedente che non si sentiva molto bene.
Prese la rincorsa e saltò il primo ostacolo. Sorrise. Ci era riuscita! Non
che in passato non ne fosse stata capace, ma si sentiva molto debole.
Il secondo ostacolo era innanzi a lei, l’immagine le si presentava sfuocata.
Alzò la gamba, pronta a saltare ma andò a picchiarla dolorosamente contro
l’asta.
La ragazza capitolò a terra, svenuta.
La professoressa Mizuki corse da lei, seguita a ruota dall’intera classe.
-Sakura!- la ragazza a terra non si mosse.
-Li, portala in infermeria. Rimani là, ormai la lezione è finita- ordinò l’insegnante
Il ragazzo la prese in braccio e si avviò verso l’edificio.

Infermiera: -Mettila sul letto-
-Questo?-
-Si…- la donna prese un termometro e misurò la temperatura della ragazza
stesa nel letto con le candide lenzuola.
-Ha la febbre?-
-No, sembrerebbe solo denutrita-
-Vado a prenderle qualcosa da mangiare-
-No. Tu stai qui. Vado io-

Li rimase tutto il giorno accanto a Sakura.
La ragazza aprì gli occhi solo un’ora prima della fine delle lezioni.
-Dove sono?- chiese alzandosi lentamente dal letto.
-Sei in infermeria. Durante l’ora di fisica sei svenuta e la
professoressa Mizuki ti ha fatto portare qui-
-Da quanto sono qui?-
-Tre ore-
-Ma ho perso quasi tutto il giorno di scuola! Devo tornare in
classe-
-No, ora mangia- le porse un vassoio contenente della pasta e un po’ di
pane.
-Non ho fame…-
-Ma devi mangiare, è per questo che sei stata male-

-Oh, Shaoran! Sei sempre così gentile a preoccuparti per me- prese
in mano la forchetta e l’affondò nel piatto.
-Sakura…-
-Eh?- aveva la bocca piena.
-Vedi, io volevo dirti una cosa-
-Dimmi-
- Sakuraiosonoinnamoraotoditedallaprimavoltachetihovistomanonhomaiavutoilcoraggiodidirtel!-
-Che hai detto?- la forchetta le era caduta di mano.
-Io… ho… beh, ho detto che … insomma … io ho detto che tu…-
-Sakura, come stai?-
-Sto bene ora, grazie-

-Ho temuto per te quando ti ho vista a terra-
-E dai, ti ho detto che ora sto bene!-
Tomoyo si accorse in quell’istante che Li la stava guardando. Più che
guardando la stava fulminando con lo sguardo.
-Ho interrotto qualcosa senza saperlo?- gli mormorò all’orecchio.
-Veramente si-
-Posso sapere che cosa?-
-Stavo per dirglielo…- era arrossito talmente tanto che da lontano
poteva sembrare un peperone.
-No! Se lo sapevo prima non vi avrei interrotto! Scusa Li!-
-Non fa niente… forse non sono destinato a fargli conoscere i miei
sentimenti…-
-Basta vedervi per capire che siete fatti uno per l’altra-
-Forse…-

I due amici insistettero a lungo per accompagnarla a casa.
-Vi ho detto di non preoccuparvi!-
-Dai Sakura, vogliamo solo darti una mano-
-No, davvero. Non mi serve aiuto-
-Sakura, devi capirci. Siamo preoccupati per te, non vogliamo che ti
succeda niente-
-Ok…- guardò l’amico con tenerezza e lui distolse lo sguardo.
-Che stupida! Mi sono ricordata solo ora che devo fare delle
commissioni per mia madre!-
-Ma Tomo…- era già andata.
-Beh, andiamo?-
Sakura: -Si-
Li iniziò a camminare a mo di robot, era in imbarazzo.
-Che hai?-
-Niente-
-Se lo dici tu… a proposito, cosa mi stavi per dire questa mattina,
in infermeria?-
-Beh, ti stavo dicendo che…-
-Che…?-
-Ti stavo dicendo che io, insomma… io…-
-Tu..?-
-Io… beh, io… Sakura, io… volevo dirti che…-
-Dillo dai!-
-Sakura, io…-
-Guarda! Siamo arrivati a casa mia!-
-Ah, si…-
Sakura: -Cosa stavi dicendo?-
-Ah! Sakura io… io… io ti… ti volevo dire che… che… volevo dirti che io
ti amo!-
Sakura lo guardò un attimo sorpresa. Nella sua mente iniziarono ad
affollarsi molte immagini confuse. Vide il primo incontro che aveva avuto
con Li, vide il giorno di natale, quando lui andò al luna park con Meilin,
quando la confortò dopo che Yukito la rifiutò. –"Quello che mi ha detto…
l’amore non è lontano, presto lo troverai anche tu"-
No, quelle non erano parole da amico, erano qualcosa di più, era parole
cariche di desiderio. Le vennero in mente gli sguardi di Li e allora capì
che quello che le aveva detto non era menzogna.
La ragazza lo fissò un attimo. Aveva il capo chino, probabilmente non aveva
il coraggio di guardarla. Sakura lo fissò ancora, doveva ammettere che era
un bel ragazzo, e poi le era sempre stato accanto quando era in difficoltà.
Sakura non sapeva che cosa dire al ragazzo, lei non lo amava! –"O forse
si?"-
-"Ma che dico?"-
-"Forse è la verità!"-
-"No, io non amo Li…"-
-"E se invece fosse così?"- la ragazza arrossì in viso –"Vidi! Arrossisco
pure!"-
-"No, non è vero!"-
-"E allora perché sono ancora qui e arrossisco?"-
-"Basta! Non voglio più sentirne parlare di questa storia!"-
La ragazza diede le spalle al cinese e corse verso casa, senza sapere perché
lo faceva.

Li l’aveva osservata mentre correva e sbatteva la porta.
-"Perché l’ha fatto?"-
Rimase un attimo a fissare l’uscio della casa e poi se ne andò a testa
bassa. Pensava che Sakura non l’avrebbe presa bene, ma in quella maniera!
–"Forse non avrei dovuto dirglielo…"-

Sakura sbatté la porta alle sue spalle, si accasciò a terra e scoppiò in un
pianto silenzioso.
Tuoya, che era in cucina, corse nell’ingresso, per vedere chi aveva
provocato quel rumore, quando trovò la sorella che piangeva vicino alla
porta.
-Sakura… che hai?-
-Tuoya…!- corse in contro al fratello e pianse sulla sua spalla,
ancora senza sapere il motivo di quel pianto.

Tuoya accompagnò la sorella in camera e poi uscì, senza chiedere
spiegazioni.
Sakura pianse a lungo, per Yukito e per Shaoran. –"Shaoran…"-
Pensare il nome di quei ragazzi le faceva male.
Kero-chan se ne stette nel suo cassetto e non disse niente alla padrona.

Quando Sakura si calmò un po’, prese il telefono in mano e chiamò Tomoyo.
-Pronto?-
-Tomoyo? Sono Sakura…-
-Sakura… hai la voce strana… sembra che tu abbia pianto…-
-Si, beh, è di questo che i volevo parlare…-
-Va avanti…-
-Oggi, Li mi ha detto che… mi ha detto che…- non riusciva a dirlo.
-Ti ha detto che ti ama?- Chiese a brucia pelo.
-Si, come fai a saperlo?-
-E’ da un anno quasi che gli piaci. E io lo sapevo-
-Perché non me l’hai detto prima?-
-Era Li che doveva dirtelo…-
-E l’ha fatto- nella sua voce ora c’era una nota di tristezza.
-Mi sembri triste… c’è qualcosa che non va?-
-Si Tomoyo, io non so…-
-Sakura, tu non sai ancora se lo ami. Pensaci su, non affrettare i
tempi. Magari potresti scoprire che il sentimento è reciproco-
-Tomoyo…-
-No Sakura, non dire niente. Ciao ora devo andare!- e riattaccò.

Sakura rimase a lungo con la cornetta del telefono alzata, a pensare alle
parole dell’amica. Fu Kero-chan che la scosse dai suoi pensieri e la
riaccompagnò in camera.

La ragazza si lasciò cadere sul letto e delle lacrime silenziose iniziarono
a solcarle il viso.
-Sakura, perché piangi?-
-Non lo so! Ma non riesco a farne a meno!-
-Cosa è successo? Non ti ho mai vista in questo stato!-
-Non mi va di parlarne!-
-Ok, ma scusa, non vai a mangiare stasera?-
-Non ne ho voglia!-
-Dovresti mangiare. Lo sai che rischi di ammalarti?-
-Non mi importa…-

Poco dopo si addormentò e Kero-chan le fece da guardia per tutta la notte.
Allo scoccare della mezzanotte il piccolo guardiano si diresse alla finestra
e guardò la luna piena che illuminava il cielo notturno di Tomoeda.
-Questa è la 37° luna piena…la profezia…-

  
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