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Autore: Swindle    19/03/2012    2 recensioni
Voldemort sa volare, ma non solo lui. E forse non ha mai capito veramente perché possa farlo.
Da HP7, capitolo 30: “Con un fremito d’orrore, Harry vide in lontananza
un’enorme sagoma simile ad un pipistrello
che volava nel buio verso il muro di cinta.”
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Come un pipistrello.



“Con un fremito d’orrore, Harry vide in lontananza

un’enorme sagoma simile ad un pipistrello
che volava nel buio verso il muro di cinta.” 1



La tua battaglia è iniziata.

Ma era già cominciata nel momento in cui Albus ti aveva supplicato, o forse già quando gli occhi verdi di Lily avevano abbandonato la vita, o ancora prima quando il Marchio Nero aveva preso a brillare sulla tua pelle.
Ti muovi nel buio.
Incontri Minerva, sola: capisci che ha visto Potter.
Cerchi di farti dire dove sia.
Merlino solo sa quanto tu abbia bisogno di parlargli.
È l’unica cosa che ti importa, oramai.
Ma come potrebbe crederti?
Ti senti sporco, inutile, stanco.
Un succhia-sangue che ha perso la sua preda.
Ti attacca.
Ti difendi, non puoi permettere che ti fermi.
Cerchi di non ferirla, non puoi permettere che si faccia male.
Arrivano altri professori, i tuoi colleghi, che non esitano ad attaccarti.
Il tuo cuore si stringe nel dolore.
Come hai fatto a sopportare per così tanto tempo i loro sguardi delusi, arrabbiati, feriti?
E dall’altra parte il sospetto di Voldemort, la gelosia dei Mangiamorte?
Non poter dire la verità è stata la tua vera tortura.
Sei sempre stato a metà, né carne né pesce, né uccello né topo.
Un emarginato, un escluso, un solitario.
Albus, perché l’hai lasciato così?
Le parole di Minerva ti risuonano nelle orecchie, cariche di risentimento, cariche d’odio.
Vigliacco, ha gridato. Vigliacco, ti ha chiamato.
Ti fermi.
Basta.
Non vuoi più combattere. Non ha più senso.
Cerchi una via d’uscita.
Ma Hogwarts, il tuo unico rifugio, la tua caverna sicura, non ti vuole dare nessun aiuto: persino il castello ti ha voltato le spalle, anche la tua casa è disgustata dall’essere immondo che sei diventato.
La luna entra con i suoi raggi attraverso una finestra.
La guardi, affascinato.
La notte è sempre stata l’unica tua fedele amica.
Improvvisamente, ricordi le parole di Voldemort.
Ci vuole un grande potere, aveva detto con occhi allucinati, per sfidare le leggi della natura.
Ricordi la domanda che avevi fatto ad Albus, quando avevi scoperto che era in grado di volare, e il suo sguardo preoccupato, il suo sguardo che ti chiedeva di non provarci mai.
L’avevi accontentato, ma ora lui non c’è più e tu hai già mantenuto troppe promesse.
Ti butti contro la finestra.
Il vetro si rompe contro il tuo corpo, frammentandosi in mille pezzettini lucenti.
Ma nessuno ti ferisce.
È il tuo cuore a rimanere segnato: lo senti sgretolarsi, infrangersi infinite volte.
La caduta che aspettavi non arriva.
Stai volando.
Ecco, hai scoperto quel segreto che né Albus né Voldemort avevano voluto svelarti.
Né potere, né magia: per volare dovevi perdere qualcosa di importante.
E tu ti sei appena reso conto di aver perso te stesso.
Hai perso la tua voglia di vivere, la tua voglia di combattere, la tua fiducia.
Ora puoi allargare le nere ali, percorrere come un cieco il cielo buio, senza preoccuparti di nulla.
Puoi andare incontro alla morte, ed essere come un pipistrello.


Fine




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1 Note: * Citazione tratta da Harry Potter e I Doni della Morte, capitolo 30 “Il congedo di Severus Piton”












Nota finale: interpretazione.
Negli HP viene detto che Voldemort sa volare così come sa farlo anche Severus, come si deduce dal capitolo “Il Congedo di Severus Piton” in HP7.
Di mia invenzione è il fatto che anche Silente potesse farlo, così come la clausola che per riuscirci bisogna aver perso qualcosa.
Nella mia testa, infatti, visto che la Rowling non si è degnata di spiegare, è così.
Mi sembra ovvio che Silente sapesse volare. Non riesco ad immaginare diversamente.
In questa storia ho cercato di spiegare perché non ne siamo a conoscenza.
Lui non vuole volare, e c’è un perché.
Nella mia immaginazione, Voldemort, quando ha scoperto che era possibile volare senza nient'altro che il corpo, ci ha provato.
Ed è riuscito subito. Secondo lui perché era "potente", ma la verità era, appunto, che aveva perso da tempo qualcosa di molto importante: la sua umanità.
Mentre Silente, al contrario di Voldemort, non ha mai voluto provare a volare, perché quando è venuto a conoscenza di questa possibilità, ha scoperto anche il segreto per riuscire a farlo. Non ha mai voluto provare perché non voleva davvero sapere se avesse o meno perso qualcosa.
Ma se ci avesse provato avrebbe scoperto che poteva: quello che aveva perso era l'innocenza.
Cosa ha perso Severus? Bè… leggete la storia!
Rika ;)
  
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