1. “Credendo in te stesso, tu puoi diventare una persona nuova” (110 parole)

Una goccia solitaria scivola lungo la tempia e come pioggia s’infrange al suolo.
Il respiro è affannato, l’aria emessa dalle labbra pallide sibila come vento di tempesta.
Non puoi mollare proprio adesso, Hinata.
Un colpo ancora, il palmo della mano rivolto verso il bersaglio, gli occhi albini fissi sull’obbiettivo.
Un colpo ancora senza cedere. Echeggia il suono dell’impatto.
Sei stanca. Gli occhi si chiudono.
Il sole si accende nella tua mente buia: Naruto. La luce. La speranza.
Naruto e l’eterna estate che porta dietro sé. Naruto e la forza, il coraggio, la determinazione.
Naruto il tuo sogno, quello di poter, lottando contro demoni ed ombre, diventare un giorno come lui.
 
 
2. Avrei voluto vedere Naruto crescere (220 parole)
 
Ti ho stretto al mio petto per un solo attimo: un attimo in cui, un solo battito del mio cuore, ha cantato insieme al tuo. Un attimo troppo breve per esprimere la gioia immensa che la tua vita ha portato nella mia, troppo breve per far diluviare sul tuo viso le mie lacrime di madre morente. Troppo breve, perfino, per poterti urlare, con i miei occhi e la mia voce, tutto l’amore che per me significhi.
Ho sognato di vederti crescere, mio dolce bambino; di vedere lo splendido uomo che sarai diventato e, più di tutto, ho sognato di poterti stringere a me, una volta ancora.
Non mi sono neanche accorta di come, tutti insieme, i miei sogni di madre si siano già avverati.
Di quanto caldo sia il tuo sorriso di giovane uomo ora che sei difronte a me, e di come tu sia cresciuto, forte, sano; di come tu ti sia liberato delle nuvole passeggere e sia riuscito a splendere illuminando il mondo.
Non mi sono accorta di come i miei sogni si siano avverati così velocemente. Veloce come l’attimo che ci ha separati alla tua nascita.
“Ti amo, bambino mio. Grazie. Grazie per avermi concesso di essere tua madre. Grazie di aver avverato i miei sogni e, più di tutto, grazie per essere come sei, mio Naruto.”
 
3. …Se esiste qualcosa che può essere chiamato pace, la troverò. (330 parole)
 
L’odio risorge, sempre. Vita dopo vita, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. L’odio è parte del mondo e degli uomini che sono dominati dall’ombra, urlano vendetta e versano gocce di rubini sanguinolenti sul terreno arido. Prospera e si rigenera, comanda e vince.
La pace non esiste. Non ha modo di sorgere in questo mondo di mostruosi uomini.
I sogni sono solo fantasia: irrealizzabili se non attraverso la forza.
-Io diventerò il Dio di questo mondo!-(1)
Tu ci hai creduto Yahiko ed io ho sognato con te. Mi sono eretto a tua colonna, a ponte arcobaleno tra il tuo sogno e questo sporco mondo, finché non sei crollato, schiacciato dal tuo stesso desiderio.(2)
Ora posso dirlo con certezza, la pace tua e di Jiraya non può esistere. Non una ottenibile con parole di miele e cuore. Non una fondata sull’animo nero degli shinobi.
Distruggerò allora questo mondo di vendicatori, di demoni ed ombre e, dopo di esso, farò sorgere una nuova era priva di guerre, di violenza, di dolore. Di occhi vuoti e lacrime. Di cuori trafitti e pioggia infinita.
Mi ergerò io stesso a Dio, a giudicatore supremo e tutore della “REALE” pace; quella che solo in questo modo, vendetta suprema, può essere ottenuta.
-Sei tu, il messia.-(3)
Lotterò per realizzare questo sogno, un sogno che per te, Yahiko, è stato irrealizzabile.
Lotterò ed ho lottato finché, davanti a me, non si è erto il vero messia, quello che le tue parole hanno profetizzato:
non ho potuto credere in ciò che credeva Jiraya ma forse, adesso, ho trovato qualcuno che ha scelto una strada differente dalla mia:(4) un sentiero che porta verso di te, Yahiko, e verso la tua pace. Il ragazzo che racchiude, uniti nel suo cuore, la tua forza e le mie speranze passate.
Un ragazzo a cui ho deciso di affidare l’arduo compito di trovare la pace, la VERA pace.
Un ragazzo che, più meritevole di me, custodisce il tuo sogno. Ed il mio. Il Nostro. Fidiamoci.