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Autore: GiulsMalik    19/03/2012    2 recensioni
La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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08, 20. Parte 'Gotta be you' degli One Direction sul cellulare usata come sveglia da qualche mese. I miei occhi si aprono pian piano ancora assonnati. Rimango ancora qualche minuto nel letto osservando la tenue luce che entra dai buchini della serranda. Sposto lo sguardo verso il muro sulla destra della finestra. Una scritta. "La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce".
- Albus Silente, che uomo saggio.- dico sottovoce. Quella scritta è appesa lì da tanti anni, eppure ancora non riesco a comprenderla e a seguirla del tutto.
Mi decido finalmente di alzarmi e vado in bagno. Mi lavo la faccia, i denti, le mani e inizio a truccarmi. Osservo la sveglia, e inizio a vestirmi.
Esco di casa verso le 9.
Salgo in auto e mi dirigo verso il centro. Parcheggio, e faccio il solito giro del Venerdì al mercato. Mi fermo ad una bancarella notando un bel vestitino, nel pagare mi cadono gli occhiali da sole. Mi chino per raccoglierli.
"Mmm, una ragazza che compra al mercato. Non è una cosa comune dalle mie parti." Una voce mi fa sussultare.
Sbuffo, il solito sbruffone di turno. Mi alzo, e senza voltarmi prendo il vestito e vado avanti per la mia strada.
-Guarda te, se mi tocca uscire per sentire stupidi ragazzini che non hanno di meglio da fare.-
penso.
Dopo aver terminato il giro vado al bar. La solita barista, Carmen, mi saluta e mi fa preparare il solito caffè macchiato. Chiacchieriamo un po', finisco il mio caffè, pago e saluto.
Uscendo noto un gruppetto di ragazzini con gli zaini che parlano di fare sega e andare al centro commerciale. Sorrido dolcemente ricordando quei tempi. Era tutto molto più divertente di adesso.
Cammino in direzione dell'agenzia. Lavorare in un'agenzia di viaggi era stato un piccolo modo per mettere soldi da parte e finalmente andare a New York,
il mio sogno di sempre.
Ma ora i mesi passavano veloci e non avevo ancora messo da parte i soldi necessari.
Arrivata passai il resto della mattinata a far chiamate, e a ricevere due o tre clienti.
Poche ore dopo, esco e mi dirigo in gelateria per rilassarmi. Due volte a settimana facevo part-time.
Esco e inciampo su un ragazzo dagli occhiali scuri. Lui perde gli occhiali e sbraita "Attenta dove metti i piedi, ragazzina",
si volta, e per un secondo ci fissiamo negli occhi.
Il viso non mi è nuovo, improvvisamente si mette a ridere.
Cosa ci trova di divertente, poi non lo so.
"Tu devi essere una sbadata. Stamattina perdi gli occhiali, e ora mi salti addosso."
Ah quindi è il ragazzo di stamattina. Lo sbruffone.
-Molto carino per essere uno sbruffone.-
scuoto la testa scacciando quel pensiero.
"Ah, dunque tu sei lo spiritoso di turno che vuole tutte le attenzioni su di sè, dico bene? Scusa ma non ho intenzione di perdere il resto della giornata a parlare con uno sbruffone di periferia.
Ti auguro buona giornata."
Mi volto ed inizio a camminare verso la macchina.
Perchè ogni ragazzo che incontro deve essere un totale e completo imbecille?
Torno a casa e trovo un messaggio scritto su un foglietto.
* Ha chiamato Roberta. Alle nove dovete trovarvi al Temple. *
Vado subito a farmi una doccia e m'infilo il vestitino nuovo. Prendo le chiavi, ed esco di casa.
Arrivata al locale, cerco la mia amica ma non la vedo. L'unica cosa che vedo è il ragazzo di oggi che mi sorride con in mano una birra.
Mi avvicino un po' imbufalita.
"Cosa diavolo ci fai qua? Mi stai seguendo?"
"Punto primo. Io non sto seguendo nessuno.
Punto secondo. Non posso semplicemente uscire per bere una birra?"
"Mi prendi per scema forse? Conosco i tipi come te, siete tutto fumo e niente arrosto."
Ride e si gira per salutare Roberta. Sgrano gli occhi e aspetto spiegazioni.
"Io sono Michael.-"
Allunga la mano per stringere la mia.
"Michael?"
" Si. Michael Trevino. Di mestiere faccio l'attore, non lo stalker."
Sorride.
"Ahn.. Io sono Giu... Giulia."
"Lo so."
"Come fai a saperlo?"
"Perchè ti osservo da tanto."
"E perchè?"
"Perchè mi piaci Giulia. E poi voglio conoscere una ragazza che acquista vestiti al mercato.
C'è qualcosa di male?"
Roberta sorride divertita, io fisso Michael incapace di dare una risposta sensata.
Si, Giulia. Forse è il momento di ascoltare quella frase appesa al muro.


(to be continued..)
  
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