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Autore: M_GCGH    19/03/2012    2 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto e sarà tutta Monchele. La tratterò sia dal punto di vista di Cory che da quello di Lea. Spero che vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate!
"Sapevo che Lea andava matta per il caffè. E sapevo che Dianna non avrebbe indagato sul motivo per il quale cercavo Lea, sia perché non poteva perdere molto tempo, poiché Ryan l’aveva chiamata, sia perché avrebbe potuto chiederlo direttamente alla sua migliore amica dopo le riprese."
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Quasi tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cory POV
Arrivai agli Studios in ritardo come sempre; andai subito dai ragazzi e li salutai:
“Ciao ragazzi!”
 Strinsi la mano e diedi una pacca sulla spalla a tutti. Dopo qualche battuta sul fatto che ero in ritardo dissi che andavo a salutare le ragazze. Mi avviai verso il tavolo dove erano sedute.
Naya e Heather si stavano rilassando prima delle riprese bevendo del caffè e parlando del più e del meno, di fronte a loro erano sedute Amber, Jenna e Dianna che stavano ridendo e scherzando mentre facevano colazione con dei cookies. Quando arrivai al loro tavolo le salutai sorridendo:
“Buongiorno bellezze!”
Tutte mi guardarono e ricambiarono il saluto con un corale “Ciao Cory!”
“Stavamo tutti aspettando te” disse Jenna.
“Beh, mi faccio desiderare!” dissi sorridendo e facendo l’occhiolino.
Si misero tutte a ridere.
“Mark, Chord, Chris e Amber in sala registrazioni. Mentre Harry, Naya, Heather e Dianna sul set!” urlò Ryan.
Era l’occasione perfetta, afferrai Dianna per un braccio prima che potesse correre sul set.
“Hey Dì, sai per caso dov’è Lea? Sai, non l’ho vista e vorrei salutarla. Magari portarle un caffè”.
Sapevo che Lea andava matta per il caffè. E sapevo che Dianna non avrebbe indagato sul motivo per il quale cercavo Lea, sia perché non poteva perdere molto tempo, poiché Ryan l’aveva chiamata, sia perché avrebbe potuto chiederlo direttamente alla sua migliore amica dopo le riprese.
“Penso sia nel suo trailer a ripassare il copione. Scusa ma devo scappare. Ci vediamo dopo”
“Grazie Dì!” le urlai mentre correva verso il set.
Prima di andare nel suo trailer entrai in uno dei bar  degli Studios e le presi una grande tazza di caffè. Sapevo che non appena l’ avrebbe visto avrebbe fatto uno di quei suoi mega sorrisi che mi piacevano tanto. Avevano la capacità di mettermi di buon umore anche dopo una giornata terribile. Il suo sorriso è come un arcobaleno che spunta dopo una tempesta! Arrivato alla porta bussai.
“Avanti!”
Sentire la sua voce mi faceva stare bene e anche se erano passate solo circa 7 ore dall’ultima volta che l’avevo vista, mi era mancata.
Entrai e la vidi seduta sul divano in fondo al trailer intenta a leggere il suo copione. Indossava un vestito rosso dalle spalline fine che le arrivava appena sopra le ginocchia. I capelli mossi sciolti sulle spalle, proprio come mi piacevano.
“Cory Monteith! Che ci fa lei nel mio trailer?” disse sorridendo.
“Beh, passavo di qui e avevo un caffè in mano quindi ho pensato di…”
Stavo mentendo, non passavo di lì per caso. Volevo vederla e il caffè era l’unica scusa che mi era venuta in mente.
“Ma se ti disturbo vado…”
Sapevo che non mi avrebbe mai cacciato via, eppure dissi quelle parole temendo di essere respinto. Feci per andarmene.
“Non pensarci nemmeno!”
Corse verso di me. “Vieni qui, voglio il tuo caffè. Adoro il tuo caffè!” disse, con quel bellissimo sorriso sul volto, che solo lei aveva.
Prese la tazza dalle mie mani, la poggiò sul tavolo alla mia sinistra e mi abbracciò.
Mi sei mancata tantissimo!”  avrei voluto dirle, ma non potevo. Pensavo che avrebbe rovinato tutto tra di noi e in più aveva un ragazzo con cui era fidanzata da due anni.
La strinsi a me, la sua morbida pelle sulla mia, le sue piccole braccia intorno a me, il suo buonissimo profumo che potevo sentire tra i suoi capelli, la nostra differenza di altezza, il suo viso sulla mia spalla. Sarei rimasto così, abbracciato a lei, per sempre. Non seppi più trattenermi.
“Mi sei mancata” le dissi quando l’abbraccio stava per terminare.
La guardai intensamente.
“Anche tu, tanto!”
Mi guardò negli occhi come non aveva mai fatto prima e notai che le sue guance diventarono rosse al pronunciare quelle parole, ma forse mi stavo solo immaginando tutto.
“Bevilo prima che si raffreddi”
Dissi indicando la tazza sul tavolo e cambiando discorso per non sentirmi in imbarazzo. Non mi era mai capitata una cosa simile; sono sempre stato un grande con le ragazze, mi cadevano tutte ai piedi ed ero sempre sfacciato nei miei modi di fare con loro, ma con lei non ci riuscivo, rimanevo lì come un cretino senza sapere che dire.
Lea prese la tazza e bevve un sorso del suo caffè.
“Sei il mio migliore amico, lo sai?” mi disse, così, di punto in bianco.
Le sorrisi sperando che non si accorgesse della delusione che provavo nel sentire quelle parole. Ero solo un amico per lei.
Pensai subito a Theo, il suo ragazzo e sentii l’espressione del mio volto cambiare al pensiero di lui insieme a lei; non riuscivo a sopportarlo, desideravo fortemente essere al suo posto con quella piccola ragazza al mio fianco da poter coccolare ogni volta che se ne presentasse l’occasione. Mi accorsi che Lea mi stava fissando
“Qualcosa non va?” mi disse con aria preoccupata.
“Oh, no, niente, sono solo un po’ stanco.”
Dissi la prima cosa che mi venne in mente.
“Ma se sei arrivato anche in ritardo! Avrai dormito tipo un’ ora in più di noi!” rispose scherzosamente lei.
“Beh, non puoi sapere se questa notte ho dormito” obiettai.
Subito dopo mi resi conto del doppio senso che quella frase avrebbe potuto creare, ma era troppo tardi per rimangiarmi tutto “Scherzo!”, dissi e mi misi a ridere seguito da lei, un po’ indugiante.  “Non vedo l’ora di…”
Il suo telefono squillò.
“Scusami”
Andò verso il divano dov’era seduta e prese il suo i-phone. La seguii non sapendo che altro fare. Si girò verso di me.
“È Theo” il suo sguardo era supplicante e triste “mi dispiace, devo rispondere”.
“Io vado”
Le dissi, non guardandola negli occhi, un po’ arrabbiato per il fatto che quel cretino aveva interrotto la nostra conversazione.
“Ci vediamo sul set”
incrociai il suo sguardo e dimenticai tutto. Lì in quell’istante per me c’era solo lei con  i suoi grandi occhi marroni che mi fissavano. Mi chinai e le diedi un bacio sulla guancia. Il suo volto era così soffice. Mi avviai verso la porta e prima di uscire dal suo trailer mi voltai e le donai il mio mezzo sorriso che sapevo adorava, diventò rossa. Uscii e sentii Lea rispondere al telefono
“Hey Theo”
  
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