Oggi è il 19 Marzo,tutti sono in festa,ma io non ho nulla da festeggiare.

Aprii lentamente gli occhi,e mi ritrovai nel letto,stretto a Sebastian.

Non capisco,cosa ci faceva lì..

Ah ora ricordo,la sera prima ho mostrato per l'ennesima volta le mie debolezze.

Odiavo farlo,non sono debole,non lo sarò mai,eppure la sera prima avevo pianto  a causa di un sogno che avevo fatto. 

Avevo sognato di svegliarmi,affianco a mio padre,che mi accarezzava la testa,che mi sussurrava di volermi bene,ma mio papà non c'è,non tornerà,perchè qualcosa che si è perso non lo si otterrà mai più in dietro.

Eppure vorrei ancora cullarmi tra le tue braccia padre,vorrei sentire il tuo calore sulla mia pelle,il tuo battito,le tue mani,quelle le ho sempre adorate,mi trasmettevano sicurezza e tranquillità.

L'odio...non lo potrò mai abbandonare,per il semplice fatto che mi sia stato negato l'affetto tuo e di mia madre.

L'odio non lo posso reprimere,non lo reprimerò mai perchè mi è stata privata un'infanzia felice.

Vendetta,non cerco altro,vendicare il nome dei Phantomhive. Vendicare colui che mi ha privato dei miei genitori,che mi ha privato dei loro abbracci,del loro affetto.

Padre,Madre...voi che da lassù mi state vegliando datemi la forza per proseguire lungo questo cammino,appena questa vendetta sarà compiuta vi raggiungerò.

Appena Sebastian avrà mangiato la mia anima colma di vendetta vi raggiungerò,è una promessa.

Magari una volta che vi raggiungerò la festa del papà e quella della mamma per me potranno acquistare significato,ma ora come ora è un giorno solo di sofferenza in cui io non posso fare nulla,se non rimpiangere il fatto di non avervi accanto.

Padre,quest'oggi non festeggerò nulla,come sempre del resto,voglio solo che tu sappia che mi manchi e che presto sarò lì con voi.

Mi strinsi a Sebastian,per poi riaddormentarmi lentamente.