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Autore: lispeth_    19/03/2012    3 recensioni
Chi ha mai sentito parlare del termine amnesia lacunare? Perdita della memoria di uno specifico periodo di tempo che può essere ristretto oppure prolungato. Winter Jones ha eliminato dalla sua memoria due anni della sua vita dimenticando il suo amore per Storm Black.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Entrò nella mia vita un grigio giovedì di novembre. Un giovedì qualsiasi, come ce n’erano stati centinaia prima di allora.
Il caldo del termosifone della biblioteca mi faceva arrossare le guance di un colore innaturale. Sembrava che fossi l’unica ad avere così caldo in quel posto. Schiere di studenti seduti ai tavoli sfogliavano i loro libri di testo cogliendo solamente frasi sconnesse che probabilmente non li sarebbero servite a nulla per passare l’esame imposto da ogni professore prima delle vacanze natalizie. Ero lì per lo stesso motivo, ma preferivo studiare in riva al fiume dove gli unici rumori che potevano disturbarmi erano le macchine di passaggio e non gli iphone vibranti dei ragazzi annoiati. Ed è in quel momento che lo incontrai, tirato a lucido come un modello di copertina. Era appoggiato allo stipite della porta e fissava il cielo come se riuscisse davvero a coglierne qualcosa di inaspettato.
«Dicono che in qualche angolo del cielo si celi il nostro futuro» dissi improvvisamente senza tentare un approccio normale tra ragazzi. Ma ero fatta così, nulla era del tutto normale in me e spesso ne traevo vantaggio da quella mia condizione. Le spalle del ragazzo si irrigidirono immediatamente turbate dalla mia entrata in scena inaspettata.
«Non è sempre un bene conoscere il proprio futuro. Sarebbe troppo facile o troppo difficile a seconda dei punti di vista» disse il ragazzo voltandosi verso di me e mostrandomi finalmente il suo viso perfettamente abbronzato dall’ultimo sole di fine autunno.
«A prima vista può essere tutto terribilmente troppo facile, solo dopo ci si accorge della complessità del mondo ma penso che sapere il proprio futuro non sia così malvagio anzi ci aiuterebbe nelle scelte»
«Oppure semplicemente limiterebbe le tue scelte» fece una smorfia che non avevo mai visto in nessun ragazzo, era terribilmente audace e impacciato nello stesso momento che lo avrei abbracciato lì,subito, davanti a tutti. Semplicemente perchè lui era diverso. Nonostante il suo aspetto ordinario lui mi capiva.
«Comunque io sono Storm piacere di conoscerti» mi disse con un sorriso famigliare. Lo era terribilmente anche se scavando nella mia memoria non riuscivo a ricordare assolutamente niente che avesse a che fare con il suo sorriso o con il suo nome. Storm. Come la tempesta estiva che lasciava il nulla al suo passaggio.
«Io sono Winter» risposi con un cenno della testa rimettendomi a guardare il cielo leggermente annuvolato.
«Lo so» disse solamente con un sorriso amaro che prosciugò tutto il suo fascino.
  
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