Hold me to you
Emi.
Sono seduta per terra con
le
spalle appoggiate alla porta del bagno e con le lacrime che rigano il
mio
volto.
Non
ne posso più di questa
situazione straziante. Io lo amo ma per lui non è lo stesso,
visto il modo
in cui mi tratta.
Mi
alzo dal pavimento e mi
guardo allo specchio. Appena sono davanti al mio riflesso noto
qualcosa.
Un livido. Me l'ha
provocato
lui, il mio ragazzo.
Lo odio
ma allo stesso tempo è il ragazzo che mi aveva conquistato,
rubato completamente il cuore con piccoli gesti, con l'affetto,
rispetto e bellezza. A volte mi chiedo come possa essere cambiato in
questo modo in così poco tempo.
Ogni
tanto penso. Sì, mi siedo e penso. Cammino per strada e
penso. Mi faccio la doccia e penso. Penso a come e
perché mi sono cacciata in questa situazione da
cui non
riesco più a uscire. Il mio ragazzo mi picchia ed io l'ho
confessato solo al
mio
migliore amico, Zayn.
Lo
conosco da sempre, lui è la persona che mi tira su di morale
nei momenti più difficili
come questo. Il problema è che non
voglio che mi veda in questo stato. Mi vergogno. Zayn me lo
dice
sempre che
devo lasciare Sam, ed è sempre lui che tutte le volte
mi ha difeso dai suoi attimi violenti, ma io
scema come sono, ritorno sempre da lui.
Sono le 17.00 ma già indosso il pigiama. Non ho voglia di incontrare né di farmi vedere da nessuno. Voglio solo stare con me stessa, voglio solo non pensare, voglio solo piangere.
Sono sdraiata sul letto. "Cuffiette come flebo" alle orecchie, musica rilassante e via libera alle lacrime.
Non sento nulla del mondo esterno e nemmeno per i pensieri c'è spazio nel mio cervello, in questo momento.
Tutto isolato. Tutto buio. Solo io e la musica. Soli. Niente di meglio.
Vedo
accendersi la luce fuori in
corridoio e apparire l'ombra di un uomo fuori dalla porta con
i vetri opachi.
Sarà mio padre. Tolgo le cuffie e gli chiedo se ha bisogno.
Mi risponde un'altra voce. Una voce da ragazzo. Una voce calda e
affettuosa. La voce del mio migliore amico. Voglio stare sola, nemmeno
lui potrebbe aiutarmi. Almeno credo. Almeno spero non sia
così. Ho bisogno di aiuto, in realtà. Del suo.
“No,
Zayn. Non
entrare, per favore. Non voglio vedere nessuno!”
“Fammi
entrare immediatamente Emi, apri subito questa porta!”
Sbuffo. Non ho intenzione di aprirgli. Non posso farmi vedere così. Lui ci soffrirebbe più di me.
"Emi se non apri chiamo tuo padre. Anzì no tiro giù la porta direttamente! Apri, ora!"
Gli chiedo perché ci tiene tanto che io apri la porta. Mi risponde. Non avrei mai voluto saperlo. "Me l'ha detto Giò. È successo qualcosa. Ora o apri quella porta o scavalco dalla finestra, giuro."
Maledizione lei e la sua linguaccia. Le avevo detto di stare zitta, le avevo detto di non aver nulla, le avevo detto che nulla era successo, glielo avevo detto!
Mi
tiro su dal letto, apro la
porta e velocemente m’infilo sotto le coperte per non farmi
vedere da Zayn.
“Che
ti ha fatto questa volta quello stronzo?”
“Niente, non mi ha fatto nulla. Zayn non ti preoccupare.”
Come
attrice faccio schifo. Si sente
dalla voce che mento spudoratamente. Ormai per Zayn non ho segreti.
Ormai mi capisce al volo.
"Non ci
credo, fatti
vedere.”
dice lui, venendo verso di me.
Si
siede in un angolo del
letto e mi togli le coperte. Abbassa lo sguardo deluso
vedendo quel livido.
“Io
giuro che gliela faccio pagare!” esclama
quasi singhiozzando.
“Zayn
non è colpa sua, lui era ubriaco e sai
cosa succede quando è
in quelle condizioni...”
“Emi,
sai cos’è che mi fa ancora più
male?” si
gira verso di me. Riesco a vedere i suoi occhi. Sono lucidi, sta
trattenendo delle lacrime.
“Cosa,
Zayn tu non ti devi preoccupare per me!”
“Mi
fa ancora più soffrire il fatto che tu lo giustifichi
sempre, apri gli occhi, lui non ti ama, ti fa solo soffrire e tu non te
ne
rendi conto, ti picchia Emi, ti picchia! È questa la cosa
che mi fa più
male!” sta
piangendo.
Lo sto per abbracciare, ma
lui si alza e incomincia a camminare verso la porta, lontano da me. Lo
tiro e lo trattengo da
un braccio.
“Dove
vai?” ora piango anche
io.
Si gira di scatto. Gli
occhi pieni di lacrime. “Sono
stufo, sono stufo di lui, sono stufo di questa
situazione, sono stufo di TE CHE LO DIFENDI SEMPRE, sono stufo di
tutto.”
Si
scrolla dalla mia presa e
corre giù per le scale, lasciandomi lì, immobile
sul mio letto.
Ecco,
ora più niente mi potrebbe
tirare su il morale, ho perso anche l’appoggio di Zayn.
Passo
tutta la serata in
camera mia a pensare al da farsi, voglio chiamarlo. Devo sentirlo.
Quelle
parole mi hanno distrutto come le lacrime che uscivano dai suoi occhi
mi
hanno
spezzato il cuore.
Lo
sto per chiamare, ma
mio padre bussa alla porta per dirmi che esce e torna tardi.
Annuisco
senza preoccuparmi di
chiudere la porta di casa. Mi ributto sul letto, guardo il
soffitto e resto lì. A far nulla.
Passa del tempo
interminabile e
improvvisamente sento la
porta di casa aprirsi piano. Scendo velocemente pensando che fosse
ancora mio
padre, ma giù dalle scale alla porta trovo Sam, ancora
una volta ubriaco.
Scappo
cercando di chiudermi
dentro la mia cameretta, ma lui incomincia a bussare bruscamente
alla mia porta riuscendo ad aprirla senza alcuna grande fatica.
Mi
afferra per un braccio e mi
spinge in un angolo, sbatto la testa e cado per terra. Perdo i sensi ma
l’ultima immagine che riesco ad intravedere è
quella di Zayn furioso entrare
in camera mia.
…
… …
Mi
risveglio non so dopo
quanto tempo. Sono nel mio letto e di fianco a me seduto su una sedia
scomoda,
c’è Zayn, il mio migliore amico, non pensavo di
trovarlo a casa
vicino a me. SEMPRE.
Mi
alzo e lo vado ad
abbracciare. Mi butto completamente tra le sue braccia confortevole che
subito mi
ospitano senza esistazioni. Lui sa quanto soffro per Sam, credo sappia
che ho paura
e non riesco a lasciarlo per paura della sua
reazione… cosa farebbe se io lo lasciassi? Mi picchierebbe
ancora di più
oppure non
farebbe nulla e mi lascerebbe andare?
Mentre sono avvolta dalle
braccia di Zayn mi sento protetta. Sono esattamente nel posto in
cui voglio
essere con la persona con cui voglio stare, l’unica che
veramente mi fa
stare bene.
“Emi? Come
stai?”
mi chiede girandomi verso di lui.
“Zayn,
non ne voglio parlare… ti prego restiamo così
ancora
un po’… stringimi forte”.
In questo momento, mentre
mi
stringe a sé, sento un morso allo stomaco, uno svolazzare di
farfalle
in
viaggio verso il mio cuore, che mi sta succedendo? Perché
Zayn mi fa quest’effetto? Forse provo qualcosa per lui? No.
Non
è possibile. Lui è il
mio migliore amico, non posso rovinare un’amicizia
così. Lo guardo, lo studio
nei minimi particolari come non avevo mai fatto prima. I suoi occhi...
cielo! i
suoi occhi sono bellissimi. Marroni, profondi, perfetti.
Hanno un non so che
di
dolce.
“Perché
mi guardi così?”
si accorge che lo sto guardando… che sto guardando i
suoi occhi
meravigliosi. Ma che sto
dicendo?!
“Emm,
niente. Sai che hai gli occhi color cacca?”
“Hey
grazie! che dolce amica! -fa una pausa- I tuoi
invece sono
bellissimi... anche se sembri un panda in questo momento.”
sorride. Io sono ancora in braccio a
lui, e lui mi
stringe ancora a sé.
Arrossisco. Non mi aveva
mai fatto complimenti, c’eravamo sempre presi in
giro… quello era il suo primo.
Ho la voglia irrefrenabile
di baciarlo, ma come posso? Se non
ricambiasse? Non voglio rovinare un’amicizia così
importante
per me…lui è davvero tutto
quello che ho.
Zayn.
“Emi,
guarda che dico sul serio… devi
parlare con Sam, non può andare avanti così, la
deve smettere di ubriacarsi e
deve smettere di farti male.”
Io
credo di aver odiato Sam dalla prima volta che lo incontrai.
Si
sente quel genere di ragazzo che pensa che le ragazze siano
tutte ai
suoi
piedi. Degli oggetti. Questa volta è toccato a Emi.
Lei
è caduta nella sua trappola, come un’ingenua.
“E
che cosa gli
dovrei dire? Senti Sam mi
hai rotto, non mi piaci più! Il fatto è che non
so se non mi piace, Zayn anche
con tutte le cose che mi fa, lui è il mio primo vero
ragazzo, con lui mi
sentivo amata, almeno credevo di sentirmi così...”
Queste
sono le parole che mi volevo sentir dire…
“Credi?
Soltanto credi? Emi come fai ad
essere così masochista? Ti piace soffrire?”
“No…
Zayn.
Sono mesi che vorrei scappare, che vorrei essere libera… ma
ho paura della sua reazione… troppo aggressivo, ho paura che
mi faccia del male”
le lacrime incominciano a incorniciare il suo viso. Solo ora
capisco la sua pausa, solo ora so il motivo per cui non lo lascia
“Emi
è per questo che lo
devi lasciare, lui comunque ti farebbe del male, è questo
che sto cercando di
farti capire da un sacco di tempo”
Non mi era mai capitato di innamorarmi così. Così
tanto. Così da passare notti insonni pensando a lei,
pensando di volerla stringere, di vederla sorridere, di parlarle, di
giocare con lei, di cantare, di ballare, di baciarla e di farci
l'amore, l'amore per ore, per tutta la notte, per tutta la vita. Lei,
solo lei amo. Voglio proteggerla, voglio e devo riuscirci. È
mia, la mia piccola, nessuno può farle male, nessuno.
“Hai
ragione Zayn,
domani gli parlerò… però ora stringimi
a te”
le sue braccia mi avvolgono il bacino e io con le mie la proteggo
più che posso. Non mi sono mai sentito così
amato come in questo momento, questo stupendo momento.
“Emi
io devo andare, si
è fatto tardi, però promettimi che domani
parlerai con quello, me lo devi giurare” dico serio.
Emi.
“Zayn
te lo prometto.” ho paura solo
all’idea della sua reazione. E se mi facesse del male?
Perché Zayn non capisce che ho paura di
questo?
Saluto
Zayn con un tenero bacio sulla guancia che mi fa arrossire quanto
lui.
Mi
butto sul letto. Non ceno nemmeno, non ne ho voglia, il mio letto
ormai ha vinto e mi trascina tra sue grinfie. Penso tutta la
notte a
come parlare con Sam ma ancora non trovo il modo.
La
mattina
seguente mi sveglio e ancora frastornata mi catapulto giù
in cucina. Ho
veramente molta fame, mi sembra di non mangiare da anni…
Ora
devo solo riuscire a parlare con lui e le parole ancora sono
sconosciute…
Esco di casa finito di
mangiare e mi dirigo subito a casa di Sam. Arrivo
alla
porta ma qualcosa mi blocca, ho il terrore di lui ok?
Ho il terrore che mi faccia male. Ogni notte, prima di addormentarmi,
sento la sensazione delle sue mani ruvide e piene di lividi che mi
toccano, che mi colpiscono, che mi provocano dolore. Ho bisogno di Zayn
come non mai, lo chiamo!
“Zayn,
Zayn, Zayn non ce la faccio vieni
qui… ti prego!”
“Ei,
calma. Che sta succedendo?”
“Sono
da Sam, fuori casa. Ho i piedi bloccati alla strada, non riesco ad
andare avanti, non voglio, non posso.”
Tutto
ciò che fa e guardami e i suoi occhi sembrano dire "non ti
lascerò mai, per nulla al mondo. Sono quì con te,
sei al sicuro."
…
Entro in casa. Non lo vedo. In cucina non c'è e nemmeno in salotto. Salgo al piano superiore dove c'è la sua stanza. Ho paura di rimanere sola con lui ma in caso ci sarebbe Zayn a proteggermi. Sono nel corridoio e sento degli ansimi. La porta è chiusa e spero che la cosa che sto pensando non sia vera, non la sopporterei. Spalanco la porta velocemente e vedo la cosa più disgustosa che potessi vedere… Sam con un’altra ragazza. Lui sopra di lei, la tiene ferma per i polsi ma lei sembra consenziente. Non si sono nemmeno accorti della mia presenza da quanto sono concentrati e occupati con i loro giochetti. Che bella cosa. Li interrompo con un urlo.
"Sei uno schifoso! Mi fai schifo." All'improvviso la paura e l'ansia spariscono. Nella mia mente affiorano tutte le volte in cui mi ha fatto del male, tutte le volte in cui mi ha toccata con quelle sue mani piene di odio. Sono state di gran lunga maggiori delle volte in cui mi ha sfiorato dolcemente, in cui mi ha davvero amato, in cui mi ha guardato come un cristallo prezioso.
Senza pensarci due volte, senza pensare al male che potrebbe farmi mi butto sopra di lui e le mie mani diventano dei pugni che batto sopra il suo petto. Lui è ancora nudo ma non mi importa. Devono vergognarsi.
Sento che mi strattona, mi prende per i gomiti e preme forte. Provo dolore ma continuo, voglio fargli male, tutto quello che ha dato a me. Inizio a piangere e urlare senza senso mentre lui mi trattiene con le sue mani forti. La ragazza che è con lui sembra spaventata, probabilmente non l'ha mai visto comportarsi così. Non sa che l'aspetta.
Qualcuno corre su per le scale, è Zayn, sta venendo per me. Lo vedo entrare furiosamente anche se ho gli occhi appannati dalle lacrime.
Sam si blocca improvvisamente. Avrà paura di Zayn, non voglio vederli fare rissa, non resisterei.
Il mio migliore amico mi strappa dalla presa di Sam, mi dà un bacio sulla fronte e mi stringe. Poi lo guarda negli occhi, è pieno di rabbia, non avevo mai visto quell'espressione sul suo volto. Osserva la ragazza che nel frattempo ha avvolto una coperta intorno al suo corpo e le dice solo "Vai via di qua, scappa. Non sai che ti aspetterà se stai con lui.", lei senza dire nulla prende i vestiti e scende velocemente le scale. Ora sta osservando Sam che è ancora nudo ed emana un odore di alcol intenso. "Tu rivestiti prima che ti prenda a pugni, sei disgustoso!". Sam è immobile, noi non gli diamo nemmeno il tempo di ribattere che già usciamo dalla stanza e andiamo verso casa di Zayn. Siamo sul vialetto della casa di Sam e sentiamo la sua voce gridare "Andate pure! Tanto non te la da, è una maestrina del cazzo!" Oh, merda. Avrebbe fatto meglio a stare zitto. Sento Zayn staccarsi da me e poi un pugno dritto in faccia a Sam, lo stende. Torna da me e mi prende per mano incominciando a correre. È bellissimo, una sensazione di libertà incredibile, il peso che avevo nel petto l’ho tolto ed ora rivivo.
È
quasi sera e siamo a casa di lui, siamo soli, i genitori sono in
viaggio e le sorelle dalle loro amiche a dormire.
Siamo sul letto sdraiati uno accanto all'altra come facciamo di solito ma questa volta io mi sento diversa, completamente diversa. Ho la faccia accaldata, come se mi sentissi la febbre. Penso di essere arrossita.
Restiamo qualche minuto stretti in un abbraccio poi lui si stacca e mi chiede "Come ti senti adesso?", io non lo so come mi sento, bene forse, molto bene probabilmente, finalmente credo di essere libera.
Rispondo
semplicemente bene e mi sorride poi mi accarezza.
“Emi,
guardami, posso... provare a fare una cosa?" ANSIA. E penso "baciami per
favore".
Zayn.
La
guardo dritta negli occhi. I suoi sono a dir poco
stupendi. Verdi con le sfumature sul grigio chiaro,
meravigliosi e
basta.
Alzo
la mia mano e l’avvicino alle sue guance.
L’accarezzo dolcemente e l’avvicino di
più a me prendendola per i
fianchi. Finalmente le mie
labbra esaudiscono il loro desiderio, il desiderio che avevano da anni.
Sfiorano le sue
labbra morbide. Quando ci stacchiamo da questo bacio così
dolce vedo che lei
abbassa lo sguardo e diventa rossa come non mai.
Le sollevo il mento e mi
avvicino nuovamente a lei. Questa volta,
però, è lei che mi bacia. Prende la
mia testa fra le sue
mani e unisce le sue labbra alle
mie in una danza prima dolce poi più passionale. Quel bacio,
il più bello della
mia vita, quello più desiderato.
Passiamo tutta la
notte
vicini, senza fare niente ma sempre vicini e prima di addormentarci
dalla sua
bocca escono due parole che mi fanno andare fuori di testa.
“Ti
amo”
“Emi,
anch’io ti amo, ma
non sai da quanto”.