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Autore: Angelique Bouchard    20/03/2012    7 recensioni
Io non sono come loro. Io non ho detto a Bellatrix che quello che i Ghermidori avevano portato in casa era Potter, nè che la ragazza era la Granger. Quando Bellatrix l'aveva marchiata, avevo visto scorrere il suo sangue.
La differenza tra il suo e il mio? Non ne ho idea. Non ne ho viste, neanche una.
Ne ho viste solo nel carattere. Lei si era rialzata, anche se ferita e sconvolta, poi era scappata da quella villa infestata con i suoi amici, per ricominciare la caccia agli Horcrux per salvare il mondo.
Io ero rimasto lì, a prendere ordini da quella dannata donna e da quel mostro di mio padre, incapace di lasciarli, di tradirli e schierarmi dalla parte di Potter; la parte che, in fin dei conti l'ho sempre saputo, è quella giusta.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ora so da che parte stare




Ecco mio padre. Se ne sta lì, in prima fila, la veste nera da Mangiamorte, di fronte ai professori che gli hanno insegnato da che parte si tiene la bacchetta. Senza nessuna vergogna addosso. Senza un'ombra di disagio negli occhi, la schiena dritta e il suo solito portamento fiero. A fianco a lui, pochi passi più avanti, c'è Bellatrix.

Non mia zia, Bellatrix. Non ho alcuna intenzione di riconoscerla come parte della mia famiglia, nè lei nè mio padre. Se non fossi una serpe codarda e vigliacca, lancerei ad entrambi un Avada Kedavra, e li guarderei mentre i loro occhi si spengono per sempre, magari mentre le mie labbra s'increspano in un sorriso soddisfatto.

Dietro di loro decine di Mangiamorte, tutti felici, altezzosi e fieri.

Ma di cosa? Di aver ucciso dei bambini, dei ragazzini? Felici di vedere il volto di una madre ricoperto di lacrime per la perdita di un figlio?

Poco importa che sia la Weasley.

 

Traditori del proprio sangue...

 

Nient'affatto. Sono loro i nobili, i forti e coraggiosi degni del nome di mago.

Gli uomini che ho di fronte hanno il fango nelle vene, oltre che il veleno. Vipere che si nascondono nell'erba alta in attesa di scattare e mordere e uccidere, mentre il nemico è il più distratto possibile.

Codardi. Vermi. Assassini. Mangiamorte.

 

Io non sono come loro. Io non ho detto a Bellatrix che quello che i Ghermidori avevano portato in casa era Potter, nè che la ragazza era la Granger. Quando Bellatrix l'aveva marchiata, avevo visto scorrere il suo sangue.

La differenza tra il suo e il mio? Non ne ho idea. Non ne ho viste, neanche una.

Ne ho viste solo nel carattere. Lei si era rialzata, anche se ferita e sconvolta, poi era scappata da quella villa infestata con i suoi amici, per ricominciare la caccia agli Horcrux per salvare il mondo.

Io ero rimasto lì, a prendere ordini da quella dannata donna e da quel mostro di mio padre, incapace di lasciarli, di tradirli e schierarmi dalla parte di Potter; la parte che, in fin dei conti l'ho sempre saputo, è quella giusta.

 

Singhiozzi dietro di me, credo sia la McGranitt. Credo che abbia appena visto il corpo di Potter.

E lei ride. Bellatrix ride, mentre la McGranitt si regge per miracolo sulle sue gambe, distrutta da ciò che vede.

La Weasley -la figlia- corre in avanti urlando. Qualcuno la ferma in tempo, prima che lui possa farle del male. Con la coda dell'occhio riesco a vederli, anche se sono lontani. Hanno i visi bagnati di lacrime, negli occhi un orrore indescrivibile. Deglutisco a vuoto, mentre il Marchio Nero comincia a bruciare. Non è il solito bruciore, lui non mi sta chiamando. Brucia solo per ricordarmi che c'è, che quei fiumi salati sono usciti dai loro letti per colpa mia e di quelli come me.

Ho una gran voglia di piangere in questo momento. Vorrei mettermi a urlare, di chiedere perdono in ginocchio davanti ai Weasley e alla Granger.

Eppure non riesco a muovermi, mi sento più morto di Potter. Potter che in questo momento sta chiudendo svelto la bocca, tra le braccia di un singhiozzante Hagrid. Vorrei chiedere scusa anche a Potter e...

 

Un momento...

 

Potter ha appena chiuso la bocca???

 

I morti non si muovono. I morti stanno immobili, sono freddi e rigidi. Allora...

 

Potter non è morto???

 

Potter sta fingendo di essere morto. Potter è vivo, Potter sta aspettando il momento opportuno per alzarsi e finire quel bastardo, una volta per tutte. Potter può ancora salvare il mondo.

E 'sta volta... 'Sta volta so da che parte stare. 'Sta volta nessuno mi trascinerà tra quelle file nere, nessuno mi costringerà a fare nulla, 'sta volta nessuno deciderà per me. Nè mio padre, nè Bellatrix.

Nè mia madre. Ma mia madre non mi porterebbe mai tra quelle file di vermi, anzi, probabilmente mi affiancherà tra i sostenitori di Potter.

Per questo mi decido ad alzare gli occhi ora che mi sta chiamando.

 

"Draco... Vieni"

Solo un sussurrò, udibile da tutti i presenti.

Sento i loro sguardi su di me. Quelli dei Mangiamorte, quelli dei professori, dei Weasley, della Granger e di tutti i miei ex-compagni di scuola.

Non degno loro di alcuna attenzione, ho occhi solo per mia madre. La fisso, le sue iridi azzurre traballano, sembra stia per piangere. Sono pieni di parole i suoi occhi, parole che non riesco a leggere.

Ma posso leggere i suoi pensieri...

Ho la bacchetta in mano -la sua- non mi costa nulla ripetere la formula nella mente e intrufolarmi nella sua testa. Tutti ci stanno ancora guardando, ma non m'importa. Sono nella sua mente, vedo i suoi ricordi più recenti...

 

 

 

Poso una mano sotto la camicia del ragazzo e sento che non è freddo, nè rigido. Sento il sangue scorrere ancora sotto la sua pelle e il cuore batte frenetico, nel timore di essere scoperto ancora vivo.

Una speranza...

Mi abbasso impercettibilmente, i miei capelli biondi nascondono sia il mio viso che il suo. Trema quando sente il mio bisbiglio vicino al suo orecchio.

"Lui è vivo? Draco è ancora vivo?"

Solo un sussurro, un soffio, ma lui capisce perfettamente. Non apre gli occhi, non muove un muscolo. Solo uno sbuffo esce dalle sue labbra, mentre la sua inesistente risposta affermativa mi sfiora leggerissima i timpati.

Il mio cuore si rilassa, ricomincia a pompare sangue a velocità umana e mentre mi volto verso l'Oscuro Signore sto quasi sorridendo.

"Morto"

Un altro bisbiglio, leggermente più alto. Non sento i gridolii di giubilio, non vedo Bellatrix -non mia sorella, solo Bellatrix- mentre ghigna e i suoi occhi si accendono. Non vedo neppure il sorriso di mio marito. Non m'importa di lui. Non m'importa di nessuno.

Mio figlio è vivo. Sto per rivedere Draco, il mio Draco, la mia ultima e unica ragione di vita. Ho un'improvvisa voglia di abbracciare il ragazzo steso dietro di me, ma non posso farlo.

Forse, però, lo farò.

Quando avrà liberato il mondo da questo mezzo-serpente, disgustoso e assassino, forse lo farò...

 

 

Sono di nuovo nella mia testa. Avevo ragione, Potter è vivo. Mia madre gli ha dato la possibilità di uscire dalla foresta e tornare al castello, con la speranza che lo uccida, che ci liberi tutti.

Bene.

Nemmeno mi sono accorto di essermi mosso, ma sto scendendo i grandi gradini di pietra davanti al portone d'ingresso, o quel che ne resta. Sono fuori dalle righe dei buoni -ormai so che lo sono- e con uno sguardo veloce alla mia destra vedo gli occhi pieni di disgusto della Granger. Vorrei correrle incontro e spiegarle cosa sto facendo, implorarla di smetterla di guardarmi così, vorrei persino abbracciarla, baciarla, ma non posso.

Forse lo farò.

Quando tutto sarà finito, se sarò ancora vivo, forse lo farò...

 

Ora, Potter

 

Spingo i miei pensieri nella testa del ragazzo che ho odiato per anni senza un valido motivo, proprio mentre un lampo verde parte dalla bacchetta che tengo nella mano e si scaglia su alcuni Mangiamorte a caso. Non so chi siano e neppure m'interessa. Un secondo dopo, Potter capisce la situazione e salta giù dalle braccia di Hagrid, cominciando a lanciare incantesimi verso Voldemort. Mia madre presto mi affianca, lanciando anche lei incantesimi contro i Mangiamorte, senza scomporsi quando un suo Stupeficium colpisce in pieno mio padre. Non riesco a trattenermi dal ghignare.

Tutt'intorno sembra esplosa una bomba, professori e ragazzi che corrono da tutte le parti lanciando Schiantesimi e quant'altro, riconosco persino qualche Auror, come Kingsley Shacklebolt. I Mangiamorte ci spingono verso l'interno del castello e presto mi trovo di nuovo sulle scale di pietra. Urlano tutti, ma riconosco le grida isteriche di Bellatrix che impreca contro mia madre che le tiene testa senza troppe difficoltà. Ancora non riesco a non ghignare, mentre un altro Mangiamorte finisce a terra per mano mia. A questo punto non m'interessa neanche più di non ucciderli, non ha senso. Probabilmente finirò ad Azkaban lo stesso, solo per lo sfregio che ho sul braccio, perciò tanto vale fare le cose per bene. Ne abbatto un altro paio, ma uno strillo acuto mi costringe a voltarmi.

La Granger è a terra, un braccio sanguinante e una smorfia di dolore dipinta sul viso. Greyback le si avvicina pericolosamente, gli occhi accesi di un'orrenda frenesia e la bava alla bocca.

Non ci penso due volte prima di correre verso di loro, tirare un calcio alla belva e lanciargli una Maledizione, per poi voltarmi verso la ragazza. Dal basso mi fissa con gli occhi stretti e indagatori, indecisa, spaventata e qualcos'altro... Speranzosa?

Mi chino su di lei e le prendo delicatamente il braccio, lei fa per rivoltarsi, ma io sono più veloce, così in meno di un secondo il suo arto è come nuovo. Mi allungo oltre il suo bel corpo e riprendo la bacchetta che aveva perso nella caduta. Gliela porgo mentre lei mi fissa stralunata. Ci mette diversi secondi ad alzare una mano e riprendere la sua arma, poi torna a fissarmi, un pò più lucida. Si morde un labbro, diventando terribilmente sexy...

Ma non è il momento per certi pensieri, così mi rialzo, senza però staccare gli occhi dai suoi. Prima di proseguire verso l'inferno che ormai si è quasi completamente spostato nella Sala Grande, però, non resisto dal farle l'occhiolino. La vedo strabuzzare gli occhi proprio mentre sto correndo via.

 

Altri lampi che sono costretto ad evitare e altri che non evito di scagliare, finchè non mi ritrovo tre contro uno e altri ce li ho dietro.

La mia schiena si scontra con un'altra...

Volto appena la testa e vedo un groviglio di boccoli scarmigliati poggiati alla mia spalla.

"Ehi, Malfoy, se ne usciamo vivi ci facciamo una bella chiaccherata..." mi dice la Granger senza preoccuparsi di abbassare la voce terribilmente sensuale.

Un ghigno mi si dipinge sulle labbra, mentre penso che probabilmente ha sbattuto la testa, e anche piuttosto forte.

"Una chiaccherata, Granger?" le chiedo malizioso mentre i Mangiamorte si avvicinano pericolosamente. La sento scagliare un incantesimo e così ricomincio anch'io, mentre il suo ridacchiare mi delizia. Ancora una volta non riesco a trattenermi dal ghignare.

Senza che nemmeno ce ne rendiamo conto abbiamo atterrato i Mangiamorte che ci avevano accerchiati e ci ritroviamo uno di fronte all'altro con le bacchette puntate.

 

Non è detto che sopravviva...

 

Non è detto che abbia tempo per farlo dopo...

 

La prendo per il braccio che mi ha puntato contro e la bacio. Ho fretta, ce l'abbiamo entrambi, ma le nostre bocche s'incontrano con una dolcezza che non credevo di possedere. Lei non si oppone, anzi...

 

Pochi secondi e stiamo correndo verso la Sala Grande.

 

Morirò?

Forse.

Ma per una volta, dopo tanto, tanto tempo, sono felice, e lo è anche la Granger, che "si è dimenticata" di lasciarmi la mano.

 

 

 

 

Nota dell'autrice...

Semplice One-Shot che non chiede nulla, se non far sorridere qualcuno che magari si sta incredibilmente annoiando... XD

Un abbraccio,

<3 Lady Johanna <3

   
 
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