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Autore: FannyHarris    20/03/2012    5 recensioni
La bionda chiuse gli occhi, non aveva paura. Non ne aveva mai avuta e nemmeno in quel momento temeva nulla.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Dr. Gelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Malato.

Un vecchio dalla folta chioma canuta era seduto su una sedia, da solo, con la sola compagnia delle sue costruzioni. Però sentiva dentro di sé che tutto ciò non gli bastava, no, lui voleva di più, voleva la sua vendetta.

Era uno scienziato, e costruire aggeggi per l’ingrata gente non era ciò che voleva.  Mente malata? Pareva di sì, visto che si è sempre pensato che la scienza dovesse asservire l’uomo e non ucciderlo.  Ma lui era diverso, nella sua mente, di giorno in giorno maturava solo la sete di potere …

 Mente malata anche per questo? Se guardassimo l’uomo nelle sue più diverse sfaccettature, noteremmo che in tutti esiste l’ambizione di potere, più o meno sviluppata che sia. Però ognuno la manifesta in maniera diversa e, a seconda dei casi distruttiva o costruttiva.

“Maledetto Goku. Un bambino è riuscito a sopraffarmi. Gliela farò pagare cara.”  Si alzò in piedi, con pugni chiusi e occhi iniettati di sangue, e andò ad avvicinarsi, con estrema lentezza, ad una grande cassa bianca, contenente il suo esperimento più recente.

“Eccoti qui. C-17. Il primo prototipo. Un androide fatto su base umana. Un cyborg per l’esattezza. Sono un genio e l’umanità, in particolar modo quel maledetto, pagherà caro l’affronto che mi ha fatto.” In quel momento una risata maligna e sadica riecheggiò nel laboratorio umido, nascosto fra le rocce, lontano dalla vita quotidiana. 

Un uomo dannato e lontano dal consorzio umano. Un uomo senza scrupoli, senza sentimenti, tranne che l’odio e l’ambizione. Non più un uomo.

La scienza, il baluardo che ha permesso l’uomo di condurre una vita beata, lontano dalla distruzione e disperazione … può divenire l’arma più pericolosa che esista.

Lui non si sarebbe mai fermato davanti a nulla.

La mano rugosa andò a posarsi sulla cassa color avorio, contenente il suo miglior esperimento. “Ladruncolo da sue soldi, ora è il turno della tua gemella.”  Sussurrò alla capsula, nonostante il cyborg non potesse udirlo, visto che era immerso nel suo profondo sonno.

“E dopo di te, verrà il mio turno. Diventerò un tutt’uno con la scienza.” Un barlume, fatto di perversione pura, brillò in quegli occhi spenti, facendo raggelare il sangue nelle vene di una giovane, lì presente. Era una ragazza alta e snella, dai capelli di media lunghezza, colorati di un brillante biondo. Il vecchio pazzo l’aveva legata e imbavagliata sul tavolo, dove la trasformazione a breve avrebbe avuto inizio.

“Non lamentarti. Dovresti ringraziarmi.” Si avvicinò e tolse il bavaglio dalla bocca della bella ragazza, facendole trarre un lungo respiro. La giovane non perse in tempo e sputò tutto il rancore che in quelle ore aveva maturato contro quello scienziato.

“Sei solo un pazzo! Che cosa hai fatto a mio fratello? Voglio vederlo!” Urlò disperata, ma con tono di voce autoritario e minaccioso. Una risatina sadica si diffuse in ogni angolo … rendendo partecipe persino la natura che era fuori; tutti gli animali si allontanarono da quel posto dannato in eterno.

“Non preoccuparti presto lo raggiungerai. Mi ringrazierai. Sei solo un essere inutile su questa terra! Guardati, non hai nemmeno un nome.” Avvicinò il suo viso rugoso e segnato dall’età a quello liscio e candido della ragazza, che tentò di allontanarsi il più possibile da quell’ essere. Prese coraggio e sputò dritto in faccia all’uomo, che arretrò, con una faccia schifata, e paradossalmente con un sorriso perenne stampato sulle labbra.

“Brutta screanzata! Dovresti venerarmi, io sono il tuo creatore. A breve sarai una cosa sola con la mia amata scienza! La giovinezza, la bellezza, la forza … saranno tuoi in eterno. Non ti piace l’idea? L’unico prezzo da pagare, anche se è roba di poco conto, è il cuore, i sentimenti smielati umani e poi sarai al mio servizio. ” Le sussurrò in un orecchio, con voce roca, malvagia e soprattutto cinica.  La bionda percepì un senso di ripugnanza, misto a rabbia. L’unica consolazione  era che dopo quel giorno sarebbe stata con suo fratello, suo fratello minore, ma ciononostante il suo protettore.  Una lacrima fece forza per uscire, ma la bella la trattenne, era di carattere forte e autoritario e non si sarebbe mai abbassata a tale livello.

Gli occhi si chiusero a due fessure, erano blu e a seconda della luce verdi, però in quel momento si colorarono di nero, emanando a distanza il rancore per quel malato che l’avrebbe resa un androide.

“Vecchio pazzo. Io non prendo ordini da nessuno, nemmeno da mio fratello. Avrai una brutta sorpresa.” Sorrise contenta, non gliel’avrebbe data vinta e assieme al gemello avrebbe lottato, come fossero un’unica entità. 

“Vedremo. Cyborg 18.”  Sogghignò con gli occhi brillanti, che racchiudevano odio, sete di vendetta … ma nel profondo tristezza.

La bionda chiuse gli occhi, non aveva paura. Non ne aveva mai avuta e nemmeno in quel momento temeva nulla.

Dedico questa piccina fic a Giambo che è molto più bravo di me con i cyborg e che spero gradisca questo piccolo lavoro ( * Incrocia le dita *)  Diciamo che parlare di Cyborg e Gelo mi fa pensare a te xD Se non ti piace, non preoccuparti, posso capire xD  E anche a Cyborg18.

E mi rivolgo anche a tutti voi che leggete, spero con il cuore che vi piaccia :D

Baci, baci Fanny.

 

   
 
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