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Autore: Amy89    20/03/2012    2 recensioni
Una piccola introspezione su Francis e la sua mania di girare sempre con almeno una rosa... vi siete mai chiesti perchè quest'ossessione per questo determinato fiore considerando che non è il suo fiore nazionale? Buona lettuta^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una distesa di rose che profanate giacevano al suolo, tra frammenti di cristallo e acqua... talmente tante che sembravano macchiare il marmo chiaro del pavimento e che sfiorendo, i petali ormai scuriti e arricciati, gravavano l'aria del loro profumo dolce e vagamente opprimente... come se, maltrattate, prima di disfarsi completamente volessero lasciare al mondo qualcosa di se stesse, come ultimo gesto.

Rimane a fissarle, come rapito... le odia!

Raccoglie uno dei frammenti di vetro che, insieme ai fiori, sono sparsi per tutto il pavimento... per un istante rimane a contemplarlo, nel palmo della sua mano, mentre riflette gli ultimi raggio di un sole che muore al tramonto...

Chiude il pugno, stringendo quei bordi affilati nel palmo. Non fa nemmeno caso al dolore della pelle che si lacera, ne al sangue che gocciola a terra facendosi strada anche dalla mano serrata.

Sangue e rose... binomio indissolubile... per Lui... per Loro... solo quel orrendo liquido rosso e quei nauseanti fiori.

Sangue... versato a fiumi e che ancora scorre come se tra loro non ci fosse posto per un altro colore che non sia il rosso... come se in assenza di quel liquido che, versato, macchia la terra sterile dei campi di battaglia dove per secoli si sono scontrati, e ancora si scontrano, non sarebbero loro stessi...

Rose... le odia eppure non se ne separa... non riesce a sopportarne il profumo, la forma, la consistenza, i colori... eppure le tiene sempre dove la sua mente e i suoi sensi possano esserne sopraffatti. Semplicemente le detesta ma non riesce a fare a meno di averne sempre almeno una con se.

Sciocco e masochista.

Per che cosa poi?
Un uomo...
Una nazione...
Un nemico...
Un odio nato da secoli e che per secoli non ha visto che altro odio riflesso in ogni gesto e sguardo...

Per smeraldi e oro filato...
Perché queste sono le prime cose che gli vengono in mente guardandolo... pensandolo...
Perché per quanto affermi, anche a se stesso, di odiarlo in realtà questa non è la verità.

Guerre... dispute... vite immolate al capriccio e alle ragion di Stato... ma anche solo i litigi e le scaramucce verbali che ha con Lui costantemente non sono altro che un modo per attirare l'attenzione, un modo per avere anche solo un fuggevole contatto con lui... non quello che vorrebbe, certo... ma pur sempre qualcosa.
Qualcosa di colui a cui aspira da secoli.
Un'aspirazione e un sentimento nascosto dietro le armi.

Contrasti cercati ad arte... fastidi creati appositamente per lui... frecciatine tirate solo per farlo girare verso di se, per avere la sua attenzione, seppur per un'istante.
Un tempo troppo breve per soddisfare mente e anima.

L'odio... una falsa idiozia.

Ma è sempre stato bravo a recitare.
Che cosa potrebbe avere infondo da Lui, se non qualche minuto di un copione recitato più volte?
Stessi atti, stesse azioni... medesime battute che raramente cambiano anche solo la disposizione delle parole.

Cosa rimane, in ultimo, ad uno sciocco masochista?
La speranza... se pur misera e ormai tanto lontana che non basta neppure la sua esistenza potenzialmente immortale ad afferrarla.
Qualcuno dice sia verde, la speranza...
Per lui non è così, non propriamente... per lui è verde smeraldo e oro...

Non trovate che stiano bene insieme questi due colori?

Sono dei colori che dannano mente e anima... che muovono il corpo e avvelenano le parole.
Affollano sogni e non abbandonano i pensieri nemmeno da svegli...

I Suoi colori.
Lui.
Il suo demone privato.
Il suo pensiero più frequente.
Il suo copione recitato fino ad imprimerlo a fuoco nella mente.

Sempre Lui.

Il suo cuore che sanguina...
Il suo più caro e odiato fiore...

La sua impossibile speranza.

Sangue.
Rose.
Smeraldi e oro filato.
Lui.
Arthur Kirkland.
Lui.
Francis Bonnefoy.

La storia racconta e le mappe mostrano la loro inconciliabile esistenza.

Eppure lui spera... si ammanta del fiore della sua speranza e si accontenta di un singolo attimo rubato, di un singolo sguardo rivolto.

Il sangue continua a gocciolare dalla sua mano anche dopo che, aperto il pugno, l'affilato cristallo cade a terra frantumandosi in frammenti macchiati di rosso...
Anche quando, con un sospiro, si china a raccogliere quelle rose quasi sfiorite che poco prima ha lanciato sul pavimento... come ogni volta che ha finito di recitare il suo ormai antico copione.

Il cuore sanguina e le rose appassiscono...ma una nazione sopravvive anche con un cuore lacerato da un'impossibile speranza e le rose sfiorite vengono sostituite dalle nuove nate...

Così ricomincia quella via di sangue e rose... tanto lunga che nemmeno la speranza gli può far scorgere la fine.

Ma è ormai un abitudine quella di Frencis: recitare, ferirsi e spargere rose...

Questa è e rimarrà la sua segreta e privata via maestra...

La via di sangue e rose.






NdA: Questa piccola One-shot, senza pretese, è nata per caso scorrendo alcune immagini e scritta di getto così come è venuta.
Spero vi sia piaciuta e che vogliate essere tanto gentili da lasciarmi un piccolo commento per farmi sapere che ne pensate^^

Nota: quasi dimenticavo di sottolineare che la rosa ( rosa bicolore- bianca e rossa) è il fiore nazionale inglese. ^^
Bacioni,
Amy.
   
 
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